Per Sempre non è per Sempre ~ Chapter 2

Aug 11, 2012 00:10






Quando terminano le lezioni e si torna a casa, tutti aspettano un po' prima di riprendere a studiare. Si mangia.. Poi c'è chi esce, chi guarda la tv, chi sta al pc, chi dorme..
Kelly, quel giorno, decise di stare sul letto a pensare. Fantasticava molto, e quel giorno pensava di cominciare un nuovo dipinto. Appena ne avesse avuto il tempo, ovviamente..


D'un tratto, una suoneria interruppe il corso dei suoi pensieri. Si alzò dal letto, estraendo il cellulare dalla tasca destra dei jeans. Sul display compariva "Clare Scott". Un sorrisino comparì sul suo viso; era appena iniziata la terza settimana di scuola, ed erano diventate amiche. Certo, non migliori amiche, ma abbastanza da scambiarsi i numeri di telefono.
Rispose.


«Pronto?» chiese, con la sua solita voce fine. «Hey, ciao!» esclamò allegramente la voce dall'altra parte del telefono. «Ehm, sono Clare» aggiunse, con tono lievemente imbarazzato. Kelly ridacchiò; «l'avevo capito. Dimmi». Attese che Clare cominciasse a parlare; sembrava su di giri. Si era resa conto molto presto dell'iperattività dell'amica, e la cosa non le dispiaceva particolarmente; lei era praticamente l'opposto. Quasi non si muoveva.
«Stavo pensando..» Kelly strinse le labbra, trattenendo una risata. Clare iniziava sempre una frase pericolosa così. "Stavo pensando: perché non usciamo di nascosto?" "Stavo pensando: penché non ci iscriviamo a quel concorso?" "Stavo pensando: perché non mariniamo scuola e ce ne andiamo in giro?". Attese cosa avrebbe proposto stavolta.
«..perché non studiamo insieme? Potrei venire da te, che ne dici?» concluse la frase, con un sospiro di sollievo impercettibile dell'amica. Bene, questa volta era gestibile.
«Per me va bene. Fra quanto?» disse, per poi sentire un «mezz'ora!» fulmineo come a precedere la domanda.
«D'accordo, a fra poco» concluse, chiudendo la chiamata.

Il suono del campanello l'avvisò che Clare era arrivata.
Andò a guardare alla finestra; e sì, era sempre lei. Riconoscibile ovunque, grazie (o a causa?) del suo look dark di cui andava tanto fiera.


Aprì la porta, e Clare entrò con un sorriso smagliante. «Ehilà! Giuro che non ho capito nulla di quello che ha spiegato la strega oggi. Divaga sempre!» si lamentò con un diniego rassegnato della testa, mentre entrava in casa. «Mel e Cath?» chiese, sedendosi al tavolo. La TV accesa tradiva la presenza di Cathleen, quantomeno. «Mel è uscita con il suo ragazzo; Cath è a fare la doccia» le rispose Kelly, sedendosi anche lei. «Allora, da dove iniziamo?»


Qualche ora dopo, a compiti ultimati, Clare si stiracchiò. «Ahn, finalmente sono terminati! Non ne potevo più» bofonchiò tra sé, con un sorrisetto di Kelly a farle compagnia. Clare era quasi logorroica, Kelly molto silenziosa. La osservava fissa, mentre si agitava per questo o per quel problema temporaneo.
Un urlo in growl accompagnato da chitarre distorte al limite dell'inquinamento acustico avvisarono mezzo quartiere che Clare stava ricevendo una chiamata. La ragazza prese il cellulare e alzò un sopracciglio.
«Mark?» buttò lì Kelly, con sguardo languido. Clare non la guardò nemmeno. «Ma quale Mark, è ancora Joe. Mi sta perseguitando, aaaargh» mollò lì con voce in falsetto, scatenando l'ilarità di Kelly.
«Ma guarda che ore sono, è tardissimo! Ed io abito dalla parte opposta della città!» quasi urlò Clare.
Aaah, la cara e irrequieta Clare.. Kelly l'accompagnò fuori, poi lei l'abbracciò.


«Ti voglio bene» mormorò l'amica, poi si staccò. Kelly era basita, non era abituata ad esternare così i suoi sentimenti a voce, né tantomeno a sentirselo dire. Era imbarazzata; Clare non ci fece caso. Sorrise e, voltandosi, corse via.

(Continue)

Per Sempre non è per Sempre, chapter 2

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