Nov 11, 2010 20:18
Nell’inizio del Settecento, a Napoli, si introduceva nelle opera serie (fra gli atti) un intermezzo comico in dialetto, musicato a canzonette. L’opera seria era diventata cosi tronfia che era necessario un soffio d’allegria per sopportare tutti i furori eroici e tutte le passioni ardenti.
Proprio da quegli intermezzi comici nel Settecento nacque l’opera buffa che ebbe un successo trionfale in tutta l’Europa e produsse gioielli come le opera di Rossini (il suo immortale “Barbe di Siviglia”), di Cimarosa (“Il matrimonio segreto”), e di Pergolesi (“La serva padrona”), di Paisiello e di Donizetti (Don Pasquale), di Galuppi e di Piccinni, spesso con I caratteri della Comedia dell’arte italiana.
I compositori, specialmente della scuola napoletana, vi misero molta giocondita vera e sincera.
Nella seconda meta del Settecento l'evoluzione dell'opera buffa raggiunge l'apice.
Uno dei compositori più brillante che ha scritto l'opera buffa è Domenico Cimarosa (1749-1801). Con lui la struttura dell' opera buffa si perfeziono, egli vi introdusse i cosiddetti "parlanti". Fra molte opere buffe, composte da lui, il primo posto tiene "Il matrimonio segreto", una delle piu famose opere buffe del repertorio italiano, sia per il libretto brioso, sia per la musica, piena di freschezza e di grazia settecentesca. Cimarosa scrisse "Il matrimonio segretto" nel suo viaggio di ritorno dalla Russia nel 1792 (mille settecento novantadue). Alla prima esecuzione a Vienna quest' opera fu ripetuta una seconda volta da capo al fine e subito dopo fu rappresentata a Napoli per centodieci sere i cinque mesi. Finora non ha perduto il suo valore musicale, la sua freschezza, la sua giocondita e viene rappresentata anche adesso.
Il Settecento era il periodo classico dell' opera buffa italiana.
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