Titolo: Di festeggiamenti e sentimenti
Autore: Xenia
Fandom Soccerdom
Pairing Cristiano Ronaldo / Sergio Ramos <3 (Sertiano) :)
Warning: Slash Fluff forse un po' OOC
Rating Giallo (Perchè sono paranoica)
Disclaimers: Non sono miei, non ci guadagno, non scrivo niente che sia successo davvero
Riassunto: Dopo il derby Cris e Sergio festeggiano insieme. A modo loro.
Note: Okay allora primo non sono per niente certa che Sergio nel derby non si stato ammonito, ma concedetemi questa eventuale licenza poetica. Secono è la prima porn che scrivo in questo fandom, quindi se fa schifo perdonatemi. E niente spero vi piaccia. Oh e per l'accenno a Nando...beh lui è tanto dolce e io spero la penserebbe davvero così.
Durante tutta la partita Cristiano aveva tenuto d’occhio Sergio, che era evidentemente troppo nervoso. Erano nemmeno a metà del primo tempo e già lo spagnolo aveva avuto più volte da ridire con l’arbitro. Tra Pepe, Xabi, Sergio e Mourinho Cristiano si trovava spesso a chiedersi perché il Real Madrid non si portasse dietro ad ogni partita e ad ogni trasferta un centinaio di termos pieni di camomilla. E poi si rispondeva. Ormai si era ad un livello in cui la camomilla non avrebbe più avuto alcun effetto, per tenere sotto controllo i bollenti spiriti di Sergio e degli altri ormai sarebbe servita una mega siringa di valium direttamente in vena. In ogni caso grazie al cielo l’Athletico era stato sconfitto per 2-0, senza troppa fatica, e lui era riuscito a segnare. Oddio non che fare un gol per Cristiano Ronaldo fosse un evento eccezionale, ma è sempre bello segnare, soprattutto in un derby. E poi per festeggiare il gol Sergio l’aveva abbracciato ed è sempre piacevole essere abbracciato da Sergio. Ma stiamo divagando. Come detto per tutto il derby Cris aveva tenuto d’occhio Sese, in particolar modo nei minuti successivi al secondo gol, perché ormai era ragionevolmente certo che avrebbero vinto. E vittoria significava festeggiamenti. E se Sergio fosse stato ammonito non ci sarebbero stati festeggiamenti, perché si sarebbe arrabbiato e avrebbe passato la serata a lamentarsi perché non si meritava il cartellino giallo, sebbene Cris ogni tanto pensasse che forse il colore preferito di Sergio fosse proprio il giallo, vista la quantità di gialli che prendeva in una stagione. In ogni caso quando l’arbitro fischiò la fine della partita, e in qualche modo Sergio aveva miracolosamente evitato di farsi ammonire, Cristiano si ritrovò con un motivo in più per festeggiare. Avevano vinto e Sergio non era stato ammonito e quindi avrebbero festeggiato. Dopo i festeggiamenti in campo per la vittoria del derby, finalmente Sergio e Cris si trovarono insieme sull’auto di Sergio diretti a casa dello spagnolo. Non potevano andare a casa di Cris perché c’era sua madre che era andata a trovarlo e a dargli una mano col bambino. In auto Cristiano cercò di fare un po’ di conversazione ma Sergio era lontano, assente, perso in pensieri cui Cris non aveva accesso e tutti i suoi tentativi caddero nel vuoto. Erano quasi arrivati a casa dello spagnolo quando Ronaldo fece l’ultimo tentativo per capire cosa passasse nella testa del suo compagno.
- Sergio?-
L’altro fece un breve cenno con la testa per fargli capire che lo aveva sentito.
- Sese, sei sicuro di stare bene? Non sei del solito umore post vittoria nel derby.-
Sergio scosse la testa.
- Sto bene, Cris. Che stai dicendo?-
Cristiano sospirò. Odiava davvero quando Sergio faceva così, quando lo prendeva per scemo, facendo finta che tutto fosse normale, quando era più che palese che c’era qualcosa che non andava.
- Beh.... di solito dopo una vittoria, specialmente se in un derby, non la smetti un secondo di parlare, ripercorri ogni azione della partita, ti glori di ogni buon intervento che hai fatto e cose così. Invece oggi non si riesce a farti spiccare nemmeno una parola.-
Sergio scrollò le spalle senza dire niente e Cristiano poggiò la testa sul sedile e si arrese.
Ovviamente Cristiano aveva ragione. Sergio non stava bene. O meglio c’era qualcosa che lo preoccupava, ma non poteva certo dirlo al compagno. Non poteva principalmente perché non era certo di cosa avrebbe voluto dirgli. Era una cosa a cui pensava da un po’, ma che gli si era presentata in tutta la sua drammatica serietà solo quella sera, quando aveva abbracciato Cris per festeggiare il gol. Da tempo sapeva di volere sinceramente bene al portoghese, del resto glielo aveva detto chiaramente mesi prima quando aveva battuto la spalla, ma solo quella sera si era reso conto pienamente di quanto fosse forte quel sentimento. il fatto era che Sergio si era reso conto di non volergli semplicemente bene, era qualcosa di più, di molto più forte e ora non sapeva come dirglielo, né del resto se voleva dirgli qualcosa. Perché parliamoci chiaro per quanto bene Sergio potesse volere a Cristiano non poteva evitare di pensare a Nando, lui amava Nando e non si possono amare due persone contemporaneamente, giusto? Sbagliato, gli avrebbe risposto Fernando; dopotutto lui stesso amava due persone, Sergio e Olalla. Ma, ribetté Sergio, che non aveva idea di quando avesse cominciato ad avere nella sua mente conversazioni immaginarie con Fernando, il suo caso era diverso. Olalla era sua moglie,la donna con cui aveva deciso di costruirsi una famiglia, mentre Cristiano invece era un suo compagno di squadra con cui non avrebbe mai costruito una famiglia. Era diverso. Nella situazione di Fernando c’erano altre persone che Sergio conosceva. Insomma chiunque fosse dotato di occhi avrebbe visto quanto Xabi amasse Nagore, ma avrebbe anche notato il legame speciale che c’era tra lui e Steven Gerrard; oppure avrebbe notato l’amore di Iker per Sarah, ma anche la nostalgia che provava per Bekham, o il modo in cui Josè Mourinho parlava della sua famiglia, e la luce che gli si accendeva negli occhi ogni volta che per qualche ragione si nominava Zlatan Ibrahimovic. Di contro non aveva mai saputo di nessuno che avesse solo relazioni casuali con donne di cui alla fin fine non gli importava per poi finire per innamorarsi di due uomini. Due suoi compagni, uno di club e uno di nazionale ma va beh il concetto è quello, con cui non aveva la possibilità di costruire niente. E Nando avrebbe sorriso, in quel suo modo dolce e comprensivo, come se avesse a che fare con un bambino sciocco, e avrebbe detto che l’amore è amore, poco importa verso chi è rivolto, e che lui era felice per Sergio, felice di sapere che anche lui aveva qualcuno che lo amasse e si prendesse cura di lui. A questo Sergio non trovò nulla da ribattere, ringraziò il Nando nella sua testa e parcheggiò l’auto. A quando pareva la conversazione immaginaria che aveva avuto luogo nella sua testa era durata abbastanza a lungo. Nello scendere dall’auto Sergio lanciò un’occhiata a Cristiano e notò che il portoghese era leggermente scoraggiato e triste. Poco male, lui ormai aveva raggiunto la sua decisione e sapeva come tirar su il morale all’amico.
Non appena la porta di casa si chiuse alla loro spalle Sergio vi spinse contro Cristiano e lo baciò piano, insinuando la lingua nella sua bocca e dettando un ritmo lento e dolce. Cristiano rispose immediatamente, anche se era un po’ sorpreso. Sergio era stato silenzioso e pensieroso per tutto il viaggio in auto e ora lo baciava come se niente fosse? Cris voleva sapere cosa gli passava per la testa. Ma come ogni volta quando Sergio lo baciava tutti i pensieri razionali, tutte le riserve se ne andarono dalla sua mente, lasciando solo la voglia di sentirlo più vicino.
- Sergio?- gli chiese incerto quando si staccarono per respirare. - Tutto bene?-
Sergio poggiò la fronte sulla sua.
- Mai stato meglio, davvero. - disse baciandolo ancora e trascinandolo in camera.
Una volta nella stanza Sergio lo baciò ancora e quando si separarono gli tolse la maglia. Spingendolo sul letto. In breve tempo, quasi senza accorgersene, Cristiano si ritrovò nudo, sul letto di Sergio, con lo spagnolo altrettanto nudo sdraiato che lo guardava dai piedi del letto. Cristiano si perse un attimo a contemplare il corpo perfetto di Sergio, gli addominali scolpiti i pettorali e i tatuaggi. Quei tatuaggi che ormai conosceva a memoria. Per l’ennesima volta da quando era iniziata la loro storia Cristiano si sentì fortunato, perche quell’uomo meraviglioso aveva accettato di stare con lui, perché aveva accettato di volergli almeno un po’ di bene. Perché Cris sapeva che Sergio non lo amava, lui non era Torres e Sergio amava Torres, ma Cris era disposto ad accettare anche solo il poco di bene che voleva dargli. E sì, questi non sono molto pensieri da Cristiano Ronaldo, ma l’amore fa pensare cose stupide e anche se non l’aveva mai detto Cris amava Sergio, come non avrebbe mai potuto amare Irina.
Sergio gli sorrise e poi si stese accanto a lui e lo baciò ancora.
- A cosa stai pensando?- gli chiese.
Cristiano scosse la testa e lo baciò ancora. Sergio sorrise contro le sue labbra e poi scese lentamente a baciargli il collo. Gli succhiò la giugulare che pulsava disperatamente contro la pelle arrossata. Cris trattenne a stento un gemito quando le labbra dello spagnolo si chiusero sul suo capezzolo e cominciarono a succhiarlo dolcemente.
- Sergio.....- gemette sentendo la lingua del compagno che gli tracciava lentamente il pettorali e poi proseguiva lungo gli addominali, mentre le sue mani gli accarezzavano le cosce, giungendo pericolosamente vicino alla sua erezione. - Sergio.-
- Cosa? Abbiamo vinto, dobbiamo festeggiare.- disse Sergio.
Cristiano sorrise, malizioso, gli prese il viso tra le mani e lo costrinse a risalire per baciarlo sulla bocca, Sergio obbedì senza opporre troppa resistenza e senza sapere bene come si ritrovò sdraiato sul letto con Cristiano sopra che gli succhiava il collo senza pietà.
Sergio gemette forte sentendo le mani fredde di Cris che gli toccavano il petto e le gambe, che mappavano ogni centimetro del suo corpo, tracciando con tocco delicato il contorno dei suoi mille tatuaggi. Sin dall’inizio della loro storia Cris aveva mostrato uno spiccato interesse per i suoi tatuaggi. Sergio sussultò quando sentì le dita di Cris che scivolavano lentamente dentro di lui, preparandolo con dolcezza e con lentezza esasperante.
- Cris!- singhiozzò quando sentì il secondo dito entrare in lui, non sapeva nemmeno se lo stava implorando di andare più piano o di fare più in fretta. Lo capì quando il portoghese sorrise e lo baciò sulla pancia inserendo il terzo dito.
- Cris, andiamo, non sono fatto di vetro!-
Cris gli sorrise di nuovo, gli occhi che scintillavano di passione e.... qualcosa che sembrava amore, poi si abbassò per baciarlo di nuovo e mentre lo baciava scivolò lentamente dentro di lui. Sergio gemette nel bacio, aggrappandosi alle spalle del portoghese e sollecitandolo perché facesse più in fretta.
Ben presto nella stanza non si sentì altro se non gemiti soffocati, rumore di pelle che scivolava contro pelle, sino a che entrambi non raggiunsero l’orgasmo insieme, urlando l’uno il nome dell’altro.
Qualche tempo dopo Cristiano dormiva sereno accanto a Sergio, che era sdraiato su un fianco accanto a lui e lo guardava. Cris aveva gli occhi chiusi, ovviamente, ed era così bello che gli toglieva il respiro. In quel momento Sergio non ebbe più nemmeno il minimo dubbio. Amava Cristiano, lo amava davvero, con tutto il cuore. Sollevò la mano destra per accarezzargli la guancia e poi gli diede un bacio sulla fronte. Cris non diede alcun segno di essersi accorto di qualcosa, tantomeno di essersi svegliato. Allora Sergio si avvicinò al suo viso e gli sussurrò all’orecchio.
-Ti amo.-
Non era ancora pronto a dirglielo da sveglio, non sapeva se Cris lo ricambiava e non voleva esporsi troppo.
Non aveva ancora finito di parlare che Cristiano aprì gli occhi. Quando i loro sguardi si incrociarono Sergio lesse la sorpresa e la speranza negli occhi dell’amico.
-Che hai detto?- chiese scrutando i suoi occhi per trovare una risposta.
Sergio prese un respiro profondo, radunò tutto il coraggio che aveva e ripeté:
- Ho detto che ti amo, Cris. Ti amo.-
Cristiano rimase in silenzio per qualche secondo, guardandolo con attenzione, cercando una qualsiasi piccola traccia di menzogna nel suo sguardo. Ci trovò solo sincerità e amore. Così si sollevò un po’ e lo baciò piano. Quando si separarono di nuovo, come tante volte quella sera, Sergio poggiò la fronte sulla sua. Cris sorrise, abbracciandolo.
- Ti amo anche io, Sese. Ti amo.-
Sergio sorrise stringendoselo contro, forte, come per paura che scomparisse, che potesse andarsene.
-Sì?-
-Sì.- confermò Cris, poi li tirò giù, costringendolo ad appoggiare la testa sul su petto e gli passò un braccio introno alle spalle, stringendolo forte contro di sé. -Ti amo.-
Sergio sorrise, dandogli un bacio sul petto, proprio li, dove c’era il cuore. Non rispose e lentamente scivolarono nel sonno, felici e insieme.