[p0rn_fest @ fanfic_italia] Sherlock Holmes (film) RPF - RDJude - Telefonata

Jan 04, 2010 23:24

Titolo: (So would I be out of line if I said) I miss you
Autore: xel1980
Fandom: RPS
Personaggi: Robert Downey Jr., Jude Law
Pairing: RDJude
Rating: NC-17
Parole: 971
Prompt: Sherlock Holmes (film) RPF, Jude Law/Robert Downey Jr, Telefonata del p0rn_fest di fanfic_italia! :)
Genere: Mah! PWP?
Beta: La mia sorellozza laurazel! :)
Note: Vabbè, eviterò di ripetere che non so scrivere e bla bla bla... e che scrivere RPF è sempre imbarazzante...
Riassunto: Mi maaaaanchiiiii!!!! (Sempre molto rappresentativi i miei riassunti, eh?!)
Disclaimer: Ovviamente RDJ e JL appartengono a loro stessi e questo è solo frutto della mia perversa fantasia... e anche se sarebbe bello vederli insieme, ciò che segue è FALSOFALSOFALSO.

“Pronto?”
“Robert.”
“Jude? Ma sai che ore sono?”
“Scusa. Non dormo da tanto, sono ubriaco. Eccetera.”
“Che succede?”
“Mi manchi.”
“Ah ah. Ti manco? Davvero? Dove sei?”
“Sono in un cesso, credo. Di un locale.”
“Ti manco mentre sei nel cesso di un locale? Wow. Non so se prendermi male o arraparmi.”
“Buona la seconda.”
“C’è scritto vietato fare sesso nei cessi o qualcosa del genere?”
“Non lo so, vuoi che vada a vedere o possiamo soprassedere?”
“Allora prenditelo in mano.”
“...”
“Dai, su, non fare l’eterosessuale ora che mi hai chiamato nel mezzo della notte solo per dirmi che ti manco!”
“L’ho preso… è già duro da quando ho sentito la tua voce.”
“Davvero? C-cioè…”
“Davvero, davvero. Vuoi sentire anche i gemiti?”
“Certo che sì. Dammi un po’ di materiale da sega, ora che sono tutto accaldato per te.”
“Tu… continua a parlare però…”
“Mh, d’accordo. Sono lì con te ora, ok? La mano nelle tue mutande è la mia, e… Cristo. Hai idea di quanto avrei voluto farlo sul serio?”
“Mmmh… mettermi le mani nelle mutande?”
“Certo che sì, ma tu sei così… ambiguo nei segnali…”
“Ahhh, cazzo. La prossima volta… ficcami la lingua in bocca.”
“Contaci… contaci. Mmmh… a proposito… la mia lingua, la senti sulla punta del tuo cazzo ora?”
“Mh, no... impegnati di più…”
“Ok, dammi un attimo. Ti farò sentire qualcosa di meglio.”
[Riattacca.]

Robert si affaccia dalla porta e si assicura che non ci sia nessuno in giro. Poi esce velocemente dal cubicolo e si infila in quello accanto. Jude è lì, gli occhi lucidi da ciucca. “Che cazzo, non sei stato al gioco neanche cinque minuti.” Sospira spegnendo il cellulare.
“E’ un’inutile tortura!” esclama Robert “I giochetti li rimandiamo, per stasera. E se non vuoi parlarmi guardandomi in faccia… non guardarmi… oppure non parlare, va bene?” Gli afferra i fianchi e l’attira a sé, le loro erezioni pigiate l’una sull’altra mentre Robert si sporge a prendersi di forza un bacio, intenso, profondo, mozzafiato.
“Non vorrai abusare di me mentre sono ubriaco?”
“Certamente!” esclama Robert, adoperandosi nello spogliarlo. Gli spalanca la camicia e resta a guardarlo un attimo, come se davanti ai suoi occhi si stagliasse il più grande capolavoro d’arte internazionale, poi allunga una mano per accarezzargli l’addome, lentamente, salendo fino al cuore. Lo sente pulsare e sorride, abbassando lo sguardo.
Sì, Judsie gli piace davvero tanto.
“Così ti mancavo, eh?” Canzona.
“Non hai detto che potevo fare a meno di parlare?” Sbuffa Jude stropicciandosi gli occhi per poi passare la mano fra i capelli, spettinandoli ancora di più.
“Sì, l’ho detto. Ma tu ti fidi ancora di quel che dico?” Ridacchia, sbottonandogli i pantaloni. “Ti mancavo, quindi? Ma ci siamo separati dieci minuti fa per andare a pisciare!”
“Già, strano, eh?”
“Mi ami così tanto?” Insiste Robert, il sorriso smorzato. Probabilmente vuole saperlo davvero.
“Non ti basta il fatto che scopiamo da mesi come risposta?” Jude distoglie lo sguardo, forse arrossisce. “Non è che io scopi con tutti i miei colleghi, sia ben chiaro…”
“Voglio ben sperare!!!” bofonchia l’altro in tono sarcastico e geloso per poi sorridergli. Un sorriso affettuoso. “Anche se non ci credo.”
Gli accarezza una guancia e lo bacia ancora. Quando realizza di essere diventato di colpo troppo sentimentale, però, lo rigira di faccia contro il muro e gli strattona giù i jeans attillati.
“Ehi, non farai sul serio, siamo in un locale pubblico!”
“Chi se ne importa.” Gli sussurra Robert sulla nuca, dandogli un brivido che lo percorre tutto, fino in mezzo alle gambe.
“Chi se ne importa.” Ripete Jude quando lo sente farsi strada in lui, piano piano.
Robert è uno di quelli che parla mentre fa sesso. Non fa discorsi di senso compiuto che uccidono gli ormoni, ma sussurra di tanto in tanto al tuo orecchio qualcosa di simile a parole d’amore o imprecazioni, con quella voce così calda e affannata che rende tutto più eccitante. E’ un dettaglio che Jude adora. Per sentirlo meglio, infatti, l’afferra per i capelli e lo trattiene più vicino mentre Robert si intromette con forza in lui con spinte vigorose, dentro e fuori, accarezzandoglielo con presa salda, velocemente, perfettamente sincronizzato. Nella sua mente annebbiata dall’alcol, Jude non riesce bene a capire dove finisca lui ed inizi Robert e la cosa gli piace, gli fa battere il cuore come se fosse alla sua prima cotta.
La testa gli gira.
“Ti avverto... che ci sono quasi.” Geme Judsie stringendo i pugni contro il muro del cubicolo e fra i capelli di Robert.
“Aspetta, aspetta, aspetta.”
“Allora stai fermo con quella mano…”
“No… ci sono anche io... Judsie.”
Lo stringe forte a sé, assestando bene le ultime spinte che li fanno tremare entrambi, affannati e sudati, ancora mezzi vestiti, mentre Robert sussurra al suo orecchio “Judsiejudsiejudsieorainsieme.”
Quando ormai hanno raggiunto il punto di non ritorno, qualcuno entra nel bagno e s’infila nel cubicolo di fianco. Troppo tardi. Robert, ad occhi sgranati, viene premendosi una mano sulla bocca, mentre Jude ingoia un gemito in una specie di singhiozzo. Entrambi trattengono il fiato rimanendo immobili, sperando di sparire, finché non sentono lo sciacquone. Scoppiano a ridere ma silenziosamente, fino alle lacrime, abbracciandosi, cercando nel mentre di riprendere anche fiato.
Robert esce per primo, disinvolto, impeccabile, lasciando Jude lì dentro da solo ad aspettare il momento giusto. Si lava le mani, si aggiusta i capelli, con un sorriso saluta il terzo incomodo, ubriaco marcio, ancora intento a riabbottonarsi i polsini della camicia, e lascia la stanza da bagno.

[Incoming call: RDJ]
“Sì?”
“Ehi, Jude! Volevo solo dirti che ti amo anch’io!”
“Sì, certo.”
“No, davvero!”
“E poi sono io quello che non ha il coraggio di parlarti di persona?”
“Visto? Non siamo perfetti l'uno per l'altro?”
“Ci vediamo al bancone. C’è ancora tempo per un paio di birre, così magari dopo ne riparliamo davvero.”
[Riattacca. Sorride.]

fanfic, rdjude, jude law, robert downey jr, porn fest

Previous post Next post
Up