Autore:
ai_sellie Titolo: Give me a chance to see
Personaggi: Remus J. Lupin, Sirius Black
Rating: Pg
Avverimenti: Slash. Fluff - forse.
Parole: 508 (
fiumidiparole)
Riassunto: È un’affermazione piuttosto stupida quella che ha appena pronunciato; abbastanza da darti la certezza che anche l’altro Sirius - quello vero, quello che in questo momento sta molto probabilmente dormendo tranquillo nel suo letto - potrebbe benissimo uscirsene con una cosa simile, domani mattina a colazione.
« Da grande farò l’addestratore di lombrichi e tu sarai il mio aiutante » ripete.
Note: Storia scritta per la
terza sfida della
Staffetta in Piscina indetta da
piscinadiprompt, sul prompt Sul tappeto di foglie illuminato dalla luna, dai
prompt orfanelli. <3
È un esperimento. Sappiatelo e regolatevi di conseguenza, ecco. /0\ Però posso dire a mia discolpa che ci ho messo anima e impegno.
Il titolo è un verso da "
Miracle" di Cascada. :3
Betata dalla gentilissima
zia_chu. <3
Sì, decisamente: sono fissata con i lombrichi, che ci volete fare. /0\
« Da grande farò l’addestratore di lombrichi » senti Sirius mugugnare a fatica, come se anche il solo respirare gli costasse uno sforzo estremo, ma quando ti volti lo trovi sorridente e sereno, sdraiato scompostamente al tuo fianco che ti guarda con i suoi soliti occhi color cenere.
È un’affermazione piuttosto stupida quella che ha appena pronunciato; abbastanza da darti la certezza che anche l’altro Sirius - quello vero, quello che in questo momento sta molto probabilmente dormendo tranquillo nel suo letto - potrebbe benissimo uscirsene con una cosa simile, domani mattina a colazione.
« Da grande farò l’addestratore di lombrichi e tu sarai il mio aiutante » ripete e tu sbuffi un sorriso, tornando a fissare il cielo.
Pensi che ce lo vedi sul serio, a provare a fare un lavoro tanto scemo ed impossibile, che sarebbe terribilmente da Sirius, e che è proprio un bel sogno, quello che stai facendo.
Per una volta non ci sono né urla né denti bianchi nascosti tra i cespugli, ma solo erba, nuvole e fronde d’alberi spogli smosse appena da una leggera brezza quasi gelida.
Non sai come sia possibile una cosa del genere, ma per una volta non ti interessa nemmeno domandartelo.
Sai che è un sogno e questo ti dà sufficiente sicurezza da poter fare tutto, anche qualcosa di stupido; come allungare una mano ed intrecciare le dita con quelle di Sirius.
« Sarai un addestratore di lombrichi fantastico, ne sono sicuro, anche se potrai esserlo solo in un mio inutile sogno » rispondi, rivolgendo al cielo un fugace sorriso malinconico, prima di voltarti.
Gli occhi di Sirius sono freddi, il suo sguardo per un secondo sembra distante, quasi distaccato, ma il sorriso che ti rivolge subito dopo è talmente caldo da poter sciogliere le nuvole.
Te lo senti addosso, quel calore. Ti stringe i polmoni in un abbraccio soffocante e ti scotta la pelle, ma non riesci a trovarlo sgradevole.
Sirius prima si acciglia per una manciata d’istanti, poi s’imbroncia.
« Come fai a dire che è solo un sogno? Non è solo un sogno. Perché sei sempre così sicuro di cose sbagliate? »
Non gli rispondi, ti limiti ad accarezzargli il dorso della mano con il pollice.
All’improvviso hai una gran voglia di piangere e non ne comprendi il motivo.
Senti una lacrima talmente gelida da bruciare la pelle colarti lungo la guancia, poi una brezza improvvisa ma non fastidiosa si alza e vi investe ed anche quella lacrima diventa solo un ricordo lontano.
Sei certo che sia tutto un sogno e non importa, perché qui Sirius è solo tuo, ed anche se non è il vero Sirius va bene così, gli assomiglia abbastanza perché ti possa bastare.
Sillabi un “ti amo” senza voce, guardandolo negli occhi e stupendoti di quanto quelle due semplici parole non ti siano mai sembrate tanto giuste. Le senti rotolare giù per la gola come fossero caramelle e scaldarti da dentro.
Sirius sorride o piange, non te lo riesci già più a ricordare mentre senti qualche foglia secca scricchiolare sotto la tua schiena e torni a guardare la luna piena che continua a brillare sopra le vostre teste.