[Fiction] Trust in me

Aug 29, 2012 00:48

Titolo: Trust in me
Fandom: Supernatural
Rating: Arancio
Personaggi/Pairing: Sam/Dean
Tipologia: One shot
Lunghezza: 916 parole
Avvertimenti: Boy King!Sam, accenni al mpreg, trasformazione in serpente, tail sex, ipnosi, AU
Genere: generale
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di Eric Kripke e Warner Brothers che ne detengono tutti i diritti e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in Supernatural, appartengono solo a me. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.
Credits: Il titolo è ripreso dalla canzone del film Disney "Il libro della giungla"
Prompt: per la Fiaba challenge di wincest_italia avevo pescato per Sam Kaa (e la cosa mi fa ridere perché io adoro questo personaggio e trovo che con le sue scene verrebbero fuori dei porno bellissimi... nessuno me li scrive? E mandate via gli omini in bianco!) e per Dean Raperonzolo (XD), mentre come ambientazione avevo la foresta.
Note dell'Autore: questa storia è per mia moglie sepherim_ml che mi ha dato i numeri di questa challenge e mi vizia con le sue splendide ficcyne.
Introduzione alla Fan's Fiction: Il Ragazzo Re ha rapito Dean.



Le voci si facevano sempre più vicine, coperte appena dalle bestie e dagli uccelli che affollavano quella foresta. Lo scricchiolio del fogliame e dei rami spezzati era un segnale sufficiente dell'avvicinarsi dei cacciatori, ma questo non lo preoccupava: fra quegli alberi i demoni e i cerberi erano più numerosi degli insetti, vi fosse stato qualche problema sarebbero intervenuti, non era certo necessario che scendesse dall'albero con il suo “premio”.

Sam sorrise, stringendo Dean fra le sue braccia, mentre la sua coda appuntita andava a stuzzicarne il fianco. Suo fratello era ancora sotto il suo incantesimo, un sorriso beato stampato sul volto e il corpo completamente rilassato.

Cielo, rapirlo da quella camera di motel era stato così semplice; in fondo, cosa potevano mai fare un pugno di sale e due trappole del diavolo al Ragazzo Re? Muoversi sotto le sembianze di un serpente, poi, gli aveva dato quella protezione in più che, visti i suoi avversari, male non faceva.

Aveva atteso ore sotto quel letto tra grumi di polvere e rifiuti di vario genere, fino a quando Dean non si era lasciato cadere pesantemente sul materasso e si era addormentato, stremato dall'aver cercato per tutto il giorno un modo per salvare il suo fratellino.

Se solo avesse saputo cos'era realmente diventato, probabilmente non avrebbe più voluto saperne di lui.

Lentamente, tranquillizzato dal silenzio nelle altre camere, Sam era strisciato fuori dal suo nascondiglio, tastando appena l'aria, pronto ad attaccare. L'aria frizzante della notte non portava rumori o voci, solo il russare del fratello e l'odore della sua ansia e preoccupazione, la stessa atmosfera che aveva respirato per tanti anni dormendo e vivendo fianco a fianco con lui, e una voce nella sua testa ringhiò mio e consorte.

Pian piano era strisciato sul letto e le sue spire si erano strette intorno al suo corpo, scoprendo le cosce dal ruvido tessuto dei boxer e l'addome. Quando Dean aveva aperto gli occhi non aveva avuto nemmeno il tempo di urlare: era bastato guardarlo negli occhi e lentamente suo fratello era scivolato in un leggero torpore e la sua volontà era pian piano scemata, mentre i suoi vestiti scivolavano verso il pavimento, lasciandolo alla mercé e allo sguardo avido di Sam.

E ora erano lì, su quell'albero, in attesa che i suoi demoni e i suoi mostri li liberassero dei cacciatori che assediavano le porte dell'inferno e quella foresta maledetta.

« Non preoccuparti Dean »mormorò Sam, scostandogli una ciocca dalla fronte e baciandogli una tempia. Dean mugolò soddisfatto, spingendo il proprio corpo nudo contro quello del fratello in cerca di soddisfazione. « Devi solo fidarti di me, fratellone » cantilenò, carezzandogli le natiche e i fianchi con la coda. « Veglierò io su di te, tu non dovrai più pensare a nulla ».

E Sam aveva effettivamente organizzato la loro esistenza agli inferi: nelle profondità più remote, al riparo da demoni, angeli e creature aveva eretto una torre, una splendida torre d'oro, perla e argento dove solo Sam sarebbe potuto entrare e che avrebbe custodito gelosamente Dean per l'eternità, al riparo da qualunque sofferenza e dagli sguardi voraci che per tutta la loro infanzia lo avevano seguito nei vari bar e motel.

L'aria intorno a lui si riempì di lampi e nubi al solo ricordo di quegli uomini e delle loro allusioni e un vento gelido si levò alle loro spalle, facendo ondeggiare i lunghi boccoli biondi di Dean e frusciare le foglie. La coda di Sam si strinse attorno al braccio del fratello, lasciando un segno ben visibile, quasi lo avesse marchiato a fuoco: avrebbe strappato gli occhi e le lingue di quei vecchi pervertiti, avrebbe inviato i suoi corvi a strappare le loro pelli...

« Sammy... »

Più tardi, con tutta calma. Il vento si placò e il sole tornò a splendere, mentre Sam sorrideva per il mormorio assonnato che Dean si era lasciato sfuggire. Lentamente passò le dita fra i suoi boccoli biondi, ormai lunghissimi. « Dormi Dean, dormi tranquillo » mormorò, mentre la sua coda lasciava andare il braccio e di spostava verso l'inguine, stuzzicandone appena la punta bagnata. Anche se addormentato, suo fratello era sempre una puttana bisognosa di attenzioni. « Tu devi solo rilassarti, penserò io a tutto. Vedrai, ti piacerà la nostra nuova famiglia ».

Eccome se gli sarebbe piaciuta. Dean era sempre stato mamma per lui e presto lo sarebbe stato anche per il loro piccolo, un piccolo dolce principe biondo che tutti i demoni avrebbero seguito, esattamente come seguivano lui, e che lo avrebbe accompagnato nella conquista della Terra e del Paradiso.

E magari un giorno avrebbe potuto perfino togliere l'incantesimo e avere realmente Dean con sé, chissà.

Improvvisamente una serie di ringhi minacciosi e urla si levarono sotto il loro albero. Le zanne e gli artigli dei cerberi stavano dilaniando le carni di Bobby Singer e John Winchester, gettando le loro interiora tutt'intorno senza nessuna pietà, mentre Caleb e Jim, ormai completamente inermi, venivano spinti contro un albero da un plotone di demoni.

Dean sorrideva ancora, seduto tra il tronco e il fratello che lo strinse a sé, mentre la sua coda finalmente lo penetrava, facendolo gemere ed agitare per averne di più. Cristo, nemmeno la prima volta che l'avevano fatto, al sedicesimo compleanno di Sam, Dean aveva emesso versi tanto invitanti. Ora era impaziente di vedere come quella puttana si sarebbe comportata con il suo knot.

Sam mugolò di piacere, iniziando a muoversi lentamente. Presto, molto presto Dean sarebbe stato pronto ad essere una mamma e la regina dell'inferno.

pericolo: fangirl in libertà, supernatural: sam/dean, fanfiction

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