[Fiction] Made a meal out of me, and come back for more. 2/?

Nov 19, 2011 15:32

Titolo: Made a meal out of me, and come back for more. 2/? (sequel di Then get ready for the night line)
Autore: weeping_ice
Fandom: Supernatural
Pairing/Personaggi: Leviathan!Dean/Dean, Sam/Dean
Rating: arancio (16+)
Beta/Reader: no
Words: 2100
Warning/Spoiler: spoiler settima stagione, AU 7x06 “Slash fiction”, self!cest, incest, mpreg, parto
Riassunto: AU di "Slash fiction", Dean e Sam vengono catturati dai loro cloni e... Be', diciamo solo che non ne escono indenni.
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono... No, seriamente, qualcuno credeva il contrario? Per tutte le informazioni del caso rivolgetevi a Kripke che maltratta meglio di me i piccoli.
Note: colpa di sepherim_ml, con cui ormai è nata un'associazione a delinquere di prompt e fill... diciamo un pelo sopra le righe XD. Questa sarà la mia prima storia a capitoli e spero venga fuori bene.
Il titolo viene dalla canzone “You shook me all night long” degli AC/DC.



<< Capitolo precedente
Dean non era riuscito a rimettersi completamente dalla prima gravidanza, prima di ritrovarsi con due gemelli in grembo. E ora che Bobby e Ellen erano nati, se non indossava le magliette di Sam, suo fratello sembrava ancora incinto.
Non che a Sam dispiacesse, se portava le sue magliette, Dean non si lamentava troppo per i boxer che casualmente continuava a scordare di comprare, ma l'idea di quella pancia gli faceva ribollire il sangue: anche quella era del Leviatano, non sua.
Be', forse era anche dei panini alla salsiccia e marmellata che suo fratello aveva trangugiato in quei mesi, ma anche quelli erano direttamente riconducibili all'avanzo d'Inferno che aveva preso la faccia di suo fratello.
Ecco, di tutta la faccenda, questa era l'unica cosa per cui avrebbe lasciato in vita quel mostro. Si sentiva malato, e stupido come un dodicenne al primo porno, ma due Dean, sul letto di un motel...
« Terra chiama Sammy ».
Sam si riscosse, rischiando di far cadere la mela che teneva in mano. Dean era sulla soglia della cucina con Adam in braccio; dio, era bello vedere il loro bambino tenere le braccia intorno al collo della sua mamma (e per quanto suo fratello non volesse, questo sarebbe sempre stato per il loro piccolo) e il viso nascosto nel suo collo.
« Ti ho chiamato almeno una decina di volte... »
Improvvisamente Dean abbassò lo sguardo e contrasse la mascella, evidentemente incazzato. Sam lo fissò stranito, prima di seguire il suo sguardo e... merda.
« Ti prego, dimmi che non stavi pensando a quello ».
Ecco, questo era un altro buon motivo per evitare le streghe, specie quelle fissate con la lettura del pensiero.
Dean strinse a sé il figlio e marciò nella cucina. « Ma che cazzo sei, un dodicenne? »
Lo avrebbe preferito, almeno avrebbe avuto una scusa per ammazzarsi di seghe nella doccia. Non per voler sbattere suo fratello sul letto, ma almeno per la prima parte sarebbe stato giustificato.
Stava per fare commenti fuori luogo sul tempo e proporre una gita nel parco con i bambini, qualsiasi cosa pur di cavarsi da quella situazione imbarazzante, quando Dean chiuse di scatto l'armadietto e si voltò, porgendo un biscotto ad Adam. « Niente più porno per te » sbottò indicandolo, uscendo poi dalla cucina, praticamente di corsa.
La porta d'ingresso sbatté e Sam si lasciò cadere su una sedia, gettando la mela fuori dalla finestra. Da lì poteva vedere Adam correre intorno ad un albero e la schiena di Dean, seduto sul portico a tenere d'occhio la piccola peste.
Sam sospirò. Quel casino meritava un whisky doppio.

« Senti Dean, mi dispiace ».
Dean gettò il pannolino sporco nel cestino e cercò di rimettere il pigiama a Bobby.
Era notte fonda, era stanco morto, aveva appena finito di allattare Ellen ed era già al sesto cambio di pannolino, quindi l'ultima cosa che voleva era ascoltare suo fratello mentre si giustificava per volergli infilare la mano nelle mutande. E magari si fosse limitato alla mano.
« Sì, certo Sammy ».
« Devi credermi ».
Come quando gli aveva sparato in quel manicomio? Come quando gli aveva giurato che non aveva bevuto sangue di demone? Come quando gli aveva promesso che non avrebbe mai detto sì a Lucifero?
Certo, a Sammy doveva credere, peccato che Sam avesse la brutta abitudine di fregarlo.
Bobby scalciava e rideva, dalla culla Ellen sembrava essersi improvvisamente svegliata per pretendere le sue attenzioni. Grazie al cielo Adam aveva finalmente una cameretta sua e poteva dormire tranquillo.
Stava per mettersi ad urlare, quando, abbottonato l'ultimo bottone, si voltò e fu accolto solo dal silenzio.
Sammy si era seduto sulla sedia a dondolo in legno, troppo piccola per quel gigante del suo fratellino, e si dondolava con Ellen tra le braccia, canticchiando una vecchia canzone dei Kansas. Be', era parecchio stonato, ma la bambina sembrava essere contenta nell'essere in braccio a qualcuno e nel lasciarsi semplicemente cullare da quel lento movimento.
Chissà se sarebbe stato così con i figli di Jessica.
« Continuo a dire che abbiamo fatto una stronzata comprandola ».
« Intanto sembra piacerle » ribatté Sam, passando una delle sue mani enormi sul pigiamino. « Sei fortunato, credo si sia solo agitata un po' ».
Come facevano esattamente quei due mocciosi ogni volta che l'altro piangeva. E grazie al cielo erano riusciti a togliere Adam dalla camera.
L'orologio segnava già le cinque e quaranta, tra meno di un'ora avrebbero dovuto essere in piedi per cominciare i lavori nel garage e Dean si sentiva talmente stanco da poter dormire per un mese.
Fanculo. Bobby aveva scelto veramente un brutto momento per una caccia dall'altra parte dell'America.
In quel momento, Sam cercava di alzarsi in piedi senza svegliare la bambina, finalmente addormentata.
« Non prendertela con Bobby » lo pregò, adagiando Ellen accanto al fratello e rimboccandole le coperte. Aveva voluto comprare assolutamente quello stupido lenzuolo con i coniglietti,e Dean non era riuscito a dirgli di no, non con un pancione e un bambino di poco più di un anno seduto accanto. « Per lui è già molto ospitarci qui ».
E Dean non seppe cosa dire, perché effettivamente Bobby Singer avrebbe potuto fare come tutti gli altri e abbandonare i fratelli Winchester, e con piena ragione, ma per qualche assurdo motivo aveva scelto di ospitarli nel suo garage. Appena riaperto.

« Come sta tuo fratello? »
Sam guardò fuori dalla finestra. Bobby era tornato da qualche giorno, ma il braccio rotto e le tre costole incrinate gli impedivano di dedicarsi come avrebbe voluto al garage e ai suoi clienti.
Risultato, le vecchiette della zona poteva contare su un gentile e giovane Dean ad accoglierle e riparare le loro auto, magari mentre loro si godevano la compagnia e le risate di 'tre angioletti'. Fortunatamente era maggio e le giornate cominciavano ad essere abbastanza calde per far uscire i bambini.
Proprio in quel momento, Dean stava riparando una vecchia Mustang degli anni Settanta, mentre Adam e i gemelli giocavano sul portico con dei peluche, regalo di Missouri.
Come stava Dean? Be', come un uomo stuprato da se stesso e padre, madre di tre bambini.
« Bobby... »
« Ascoltami » borbottò l'uomo, versando ad entrambi una dose generosa di vodka. « Quando siete arrivati qui eravate in uno stato pietoso. E tuo fratello può sparare le stronzate che vuole, ma era nella merda prima e lo è ora ».
Già, ma Dean non l'avrebbe mai ammesso. Con lui era sempre stato così: poteva avere la febbre a quaranta e una gamba rotta, eppure il raffreddore di chiunque sarebbe stato più importante di lui. E, soprattutto, se ignorava i propri casini, questi sarebbero spariti per magia.
Non che avesse mai funzionato, ma Dean ne sembrava convinto.
Stava giusto cercando una frase che tranquillizzasse il vecchio cacciatore, quando questi si alzò, avvicinandosi alla finestra. Era in momenti come quelli che Sam sentiva una devastante nostalgia per suo padre.
L'uomo osservava i bambini sbattere i giocattoli contro le assi di legno, mentre suo fratello si ripuliva dal grasso e parlava con loro, probabilmente sparando cazzate e credendosi divertente. « Ascolta, questo si può sistemare » disse, accennando alla casa che avevano 'trovato'. « E l'abbiamo sistemato. La tua palla da biliardo si può sistemare » continuò accennando, nemmeno troppo velatamente, alla sua mancanza di capelli che faticavano seriamente a risolvere.
Adam stava trotterellando, correre era ancora una parola grossa per il piccoletto, mentre Bobby schiaffava in faccia alla sorella un orso azzurro. Visti così, sembravano una famiglia normale, e Sam avrebbe voluto essere lì con loro.
« Ma questo. Questo è un casino per la vita, Sam ».
« Che vorresti dire, Bobby? »
Bobby Singer si voltò, fronteggiando il cacciatore più giovane, e Sam ricordò quando, a cinque anni, aveva rovinato un manoscritto piuttosto antico con un pennarello rosso. Il culo gli aveva fatto male per giorni.
Il sole stava calando e presto Dean sarebbe rientrato con i gemelli al collo e tenendo Adam per mano. Poteva avere difficoltà a vedersi padre, ma il suo istinto protettivo, quello aveva tenuto Sam in vita tutti quegli anni, si faceva sentite prepotente: i bambini non potevano uscire quando cominciava a fare buio, nemmeno se accompagnati.
Avrebbero cacciato, su questo era categorico e si vedeva già come insegnante, ma più avanti, quando fossero stati più grandi. Sam sperava ancora di riuscire a fargli cambiare idea.
« Non fare cazzate, Sammy » lo pregò Bobby, lasciandosi ricadere sulla sedia. « Tuo fratello non reggerebbe in questo momento, non col casino che si ritrova ».
E Sam digrignò i denti, gettando uno sguardo alla sua famiglia, alla famiglia che Dean ancora non voleva riconoscere.
Non era lui a fare casini, era Dean ad essere troppo testardo per essere felice.

« Grazie al cielo » esultò Dean, gettandosi sul divano. « Ancora un po' e avrei dato quei due in pasto ad un wendigo ».
Sam rise, scorrendo la pagina sul suo laptop. Aveva visto per tutto il pomeriggio donne, più o meno giovani, flirtare con suo fratello, e poi aveva sopportato le battute del coglione su come essere un padre single attirasse le donne. Per l'amor del cielo, si era offerto di prestargli un figlio.
« Ma se adori quelle piccole pesti ».
« Perché io sono adorabile » rimarcò Dean, sdraiandosi e tirandosi addosso le coperte. Portava una delle magliette più vecchie di Sam, una di quelle con lo stemma di Stanford che lui non era riuscito a gettare. « E, fino a prova contraria, quei tre sono me ».
Già, e di questo Sam era ben consapevole. Cazzo, aveva ammirato per tutta l'infanzia il Dean bambino delle foto che suo padre teneva nel portafoglio e i suoi riccioli biondi, perché quello reale per lui era il fratello maggiore, il padre, la madre e il migliore amico, ma, soprattutto, era più grande dell'universo, troppo grande per essere 'adorabile'.
Se avesse avuto voce in capitolo, e l'avrebbe avuta, non avrebbero mai tagliato i capelli di quelle tre pesti. Forse avrebbe perfino convinto Dean a lasciar crescere i suoi.
In fondo, con tre figli piccoli, quante possibilità avrebbero avuto di andare a caccia?
Ecco, questa era un'altra cosa di cui avrebbero dovuto discutere.
Sam si passò una mano sul capo, un gesto che ormai faceva più per abitudine che altro. Aveva sempre tenuto i capelli più lunghi di Dean per dispetto a John, ma doveva ammettere che ora gli mancavano, in qualche maniera.
« Vedrai che domani risolveremo il tuo piccolo problema di calvizie, Samantha ».
Sempre che questa strega non si fosse rivelata una fregatura come le altre che avevano visitato. Certo che Bobby aveva lasciato vivere parecchie di quelle puttane, per essere un cacciatore.
« E che mi dici del tuo problema? »
« Incantesimo irreversibile » rispose Dean, dandogli le spalle. « Ma dovresti saperlo, Sammy. Non hai già letto tutto sull'argomento? »
Merda, lo aveva scoperto. E dire che aveva cercato di mascherare i vecchi tomi di magia nera tra quelli di negromanzia per una caccia di quel vecchio ubriacone di Russel.
Dal piano di sopra per il momento non proveniva nessun rumore e, per quanto sapesse la situazione momentanea e di doversi prendere tutto il riposo possibile, Sam rimase sveglio ad osservare le spalle di suo fratello alzarsi e abbassarsi leggermente, mentre il suo respiro rallentava.
Per quanto volesse approfondire la loro situazione, teneva troppo alle proprie palle per spingere Dean a parlarne, ma tutto si aspettava, fuorché quell'idiota cocciuto si addormentasse nel girp di pochi minuti.
Be', forse dover badare a tre bambini e ad un'attività era abbastanza stancante.
Sam mugugnò, sistemandosi su quel divano troppo piccolo. Era così raro vedere suo fratello concedersi un sonno tranquillo, che decise di non svegliarlo, se i bambini avessero cominciato a piangere. Quanto a lui, per il momento sarebbe dovuto venire a patti con il non poter raggiungere il divano di Dean e sdraiarsi su di lui, non se voleva rimanere vivo fino a domattina, ovviamente.
La casa era silenziosa e, per un attimo, sembrò che niente di tutto lo schifo degli ultimi tre anni fosse accaduto e che perfino i suoi sogni fossero un residuo della sua cotta infantile, quando considerava suo fratello un super eroe.
Si girò, dando le spalle al fratello e alle scale, stringendo a pugno la mano destra e ripensando a qualche notte prima, quando aveva steso quella stessa mano sull'addome di un Dean addormentando, immaginando come sarebbe stato sentire un piccolo scalciare lì dentro e saperlo suo.
Certo, sapeva che l'incantesimo era irreversibile perché, se non lo fosse stato, lui avrebbe sicuramente cercato un metodo per renderlo tale e concedere a suo fratello tutto il tempo di cui aveva bisogno per sistemarsi e accorgersi di lui.
Dean poteva non essere pronto ora, ma un giorno si sarebbe reso conto che Sam era la persona giusta, l'unico con cui poter condividere quella famiglia.

Capitolo successivo >>

Poi, non so se fare una community per le fiction su community/interesse lj, lasciando il sito per archivio generale. Voi che dite?

E ora un'iniziativa nello spirito "è Natale, rendi felice una fangirl" che è stata tenuta a battesimo e benedetta da sepherim_ml *lancia amore incondizionato*



Molto semplice, ogni partecipante avrà a disposizione dieci pacchetti colorati da riempire come meglio crede.
Esempii esplicativi:
- pacchetto rosso: mpreg, Sam/Dean, R
- pacchetto verde: Castiel, romantico, minimo 1000 parole
- pacchetto blu: dildo, phone sex, comico
and so on
Insomma, ci mettete tutte le cose che vi piacciono.
E dopo? Dopo ciascuno prenderà da ogni concorrente un pacchetto e scriverà una storia con quelle indicazioni.
Ad esempio, se partecipiamo io e gli utenti x, y, w e z dovrò prendere un pacchetto da ognuno, ad esempio:
- il pacchetto giallo da x
- il pacchetto marrone da y
- quello verde da w
- e quello blu da z
Avrei potuto prendere anche quattro gialli, ma mi piace variare XD.

Come partecipare? Semplice, rispondete a questo post e indicate la vostra intenzione di venderci l'anima. Ovviamente non rivelate il contenuto dei pacchetti, altrimenti che gusto ci sarebbe.
Per reclamare il pacchetto di un partecipante, invece, rispondete al suo commento d'iscrizione e questi vi manderà via mp/mail/piccione viaggiatore il contenuto del pacchetto.

Che ne dite, vi andrebbe di scambiarci regali?
Se siete interessate, qui ci sono anche le immagini dei pacchetti, giusto per rendere tutto più colorato XD


 








I pacchetti saranno: verde, giallo, azzurro, rosso, marrone, blu, arancione, viola, rosa, grigio
Piccola postilla. gondolin_maid mi ha fatto notare che alcune di noi hanno dei kink... be', particolari (e sì, sono le solite note). Per non farvi fuggire a gambe levate, si aggiunge per suo suggerimento la possibilità di uno, e uno solo, cambio di pacchetto.

Seconda piccola postilla (e la prossima volta il bando lo deve fare qualcun altro XD): mi hanno fatto notare che non ho indicato le modalità di postaggio. Dal momento che non è possibile pubblicare su lj altrui, linkate semplicemente la storia in una risposta al commento del mittente del pacchetto, magari introducendola con un breve specchietto.
Es. X partecipa e commenta questo post, io rispondo al suo commento per chiedere il pacchetto verde e lo maledico pesantemente scrivo la storia. Ora, pubblico la storia sul mio journal/archivio/sito x e rispondo nuovamente al suo commento per lasciargli un link alla storia.

supernatural: dean, supernatural, dean mamma è canon, verse: then get ready for the night line, pericolo: fangirl in libertà, supernatural: sam/dean, fanfiction

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