[Ninkyo Helper] Tsumi

May 06, 2012 02:00

Titolo: “Tsumi” (Peccato)
Fandom: Ninkyo Helper
Personaggi: Izumi Reiji, Takayama Mikiya
Pairing: Izukiya
Warnings: Slash, One Shot, PWP
Word Count: 1.161 fiumidiparole
Rating: NC-17
Prompt: “You may be a sinner.”, “Cuscino”
NdA: Storia scritta per la tabella wTunes Playlist di diecielode e per mmom_italia con il prompt del set Roberta.



- Tsumi -

Izumi ci stava provando.

Davvero, ci provava, ma Mikiya non gli stava rendendo le cose affatto semplici.

Era passata da poco l’ora di pranzo, e la maggior parte dei residenti erano nella sala, tranquilli.

Il più piccolo l’aveva afferrato per un braccio, cercando di passare inosservato, e l’aveva trascinato in una delle stanze vuote, sordo alle sue proteste.

Prima che potesse chiedergli che intenzioni avesse, si era ritrovato con la schiena contro il materasso, e Mikiya che montava di fianco a lui sul letto privo di lenzuola, sorridendogli con aria mefistofelica mentre le sue mani si spostavano lungo i fianchi, andando velocemente a raggiungere l’orlo dei pantaloni sportivi che indossava per lavorare.

“Miki, che diavolo...?” gli disse, mormorando, mentre l’altro abbassava velocemente i pantaloni insieme ai boxer, montandogli a cavalcioni all’altezza delle ginocchia, con fare suadente.

E, nonostante la situazione fosse quantomeno surreale, Reiji non poté fare a meno di provare un brivido lungo la schiena.

Era... affascinato, in un certo senso.

Non che Mikiya non si fosse mostrato intraprendente prima d’allora, tutt’altro; tuttavia, sul lavoro aveva sempre cercato di mostrare una certa discrezione, per quello che poteva.

Sapeva quello che rischiava.

Ora invece sembrava che non gli importasse, sembrava che essere lì con lui in quel momento superasse la paura di venire scoperti, la paura delle conseguenze.

Sembrava maledettamente eccitato, e vederlo così non poteva fare a meno di eccitare anche Izumi.

“Rilassati, Rei... non ci verrà a cercare nessuno, almeno per un po’.” gli disse il più piccolo, come rispondendo ad un suo tacito dubbio.

Reiji storse la bocca, e alzò un sopracciglio.

“E allora farai meglio a muoverti, ti pare?” ribatté, allusivo, facendo scoppiare a ridere l’altro.

Takayama passò lentamente la mano sopra la parte scoperta delle gambe del più grande, lascivo, sfiorandolo soltanto e arrivando fino all’inguine, prima di spostarsi verso l’altra gamba, evitando accuratamente il contatto con l’erezione di Izumi, la quale era diventata sempre più dura nell’aspettativa di qualcosa di più.

Mikiya ripeté quel passaggio ancora per qualche secondo, prima di portare la mano sul membro dell’altro, cominciando a muoverla ritmicamente, accarezzandola distrattamente con le dita, passandole sulla punta, cercando di fare tutto quello che poteva per portarlo fino al limite, perché l’altro non riuscisse a trattenersi.

Ed era maledettamente bravo in questo, Reiji doveva ammetterlo.

Sentiva quella mano muoversi su di lui, e tutto quello di cui aveva voglia era urlare.

Afferrò il cuscino in una mano, stringendolo, portandolo vicino alla bocca e mordendolo per soffocare quei gemiti troppo alti, vicini all’essere delle urla, quelli che li avrebbero fatti scoprire, e più mordeva, più affondava le unghie, più Mikiya stringeva la presa su di lui, più andava velocemente, più sembrava divertito nell’operazione di portarlo sull’orlo della propria sopportazione.

Reiji stava per venire, gli mancava davvero poco.

Stava già pregustando l’orgasmo che stava per arrivare, era già pronto a mordere il cuscino più forte per evitare di essere sentito, quando improvvisamente Mikiya si fermò.

Si mise a sedere di scatto, guardandolo con aria quasi sconvolta e con aria più che infastidita per l’orgasmo negato.

Mikiya si limitò a scrollare le spalle, tornando accanto a lui e cominciando ad abbassare lentamente la cerniera dei propri pantaloni, con aria maliziosa.

“Dannazione, Miki... non abbiamo tempo per...” iniziò a dire il più grande, ancora abbastanza contrariato, ma l’altro non lo stette ad ascoltare, e si tolse più velocemente i pantaloni insieme alla biancheria.

“Andiamo, Rei. Abbiamo un po’ di tempo, e voglio anche io la mia parte. Non mi dire che l’idea non  stuzzica anche te.” gli disse, mettendosi su un fianco con la testa poggiata su una mano, ed un sorriso in volto che esprimeva tanta lascivia da eccitare Izumi ancora di più, se possibile.

“Sei un diavolo Miki, lo sai?” mormorò questi, spostandosi tuttavia sul letto in modo tale da ritrovarsi dietro di lui, ancora su di un fianco. “Siamo in orario di lavoro, e non dovremmo.” mormorò poi, nel blando tentativo di convincere se stesso che quello che stavano facendo fosse sbagliato.

Ma non sarebbe servito a nulla, comunque. Era troppo eccitato per fermarsi proprio adesso.

Mikiya scrollò le spalle, come poco interessato.

“E allora vorrà dire che per una volta potresti fare il peccatore. Sei sempre così ligio alle regole, Rei... non è divertente infrangerle, di tanto in tanto?” chiese, con un sorriso.

Izumi sorrise a sua volta, prendendo ad accarezzarlo lungo la linea della schiena, con fare provocante.

Se voleva giocare, aveva sbagliato decisamente persona.

Scese con la mano fino alle natiche, giungendo alla sua apertura e facendovi scivolare deciso due dita, in modo quasi brutale, tanto che in quel momento fu Mikiya a dover prendere possesso del cuscino per soffocare l’urlo di dolore.

Izumi non se ne curò, e mosse velocemente le dita dentro di lui, preparandolo con poca perizia, prima di alzargli una gamba contro la propria e sostituire le dita con l’erezione, penetrandolo con un movimento secco.

Ebbe se non altro l’accortezza di rimanere fermo quel tanto che bastava perché il più piccolo si abituasse all’irruenta intrusione, e fece passare qualche minuto prima di cominciare a spingersi dentro di lui, sentendo i lamenti di dolore di Mikiya trasformarsi pian piano in gemiti di piacere sempre più alti, sempre più coinvolti.

“Rei...” gemette ad un certo punto, con tono quasi disperato. “Toccami.” aggiunse, e l’altro non poté che accontentarlo, portando la mano sulla sua erezione, muovendola velocemente, ben conscio del fatto che non sarebbe durato ancora a lungo.

Sentì Mikiya tremare leggermente sotto le sue spinte, e si mosse più velocemente, angolando la direzione in modo tale da penetrarlo sempre più a fondo, senza dargli tregua, fino a quando non lo sentì venire sulla sua mano, sempre soffocando un gemito più forte degli altri.

Si concesse un veloce sorriso prima di afferrargli un fianco, spingendolo contro di sé quasi con violenza e riprendendo a muoversi.

Poche altre spinte e raggiunse l’orgasmo tanto agognato, mordendo la spalla del più piccolo per attutire un urlo, certo di avergli lasciato il segno.

Poi lo lasciò andare e si sfilò velocemente da dentro di lui, aspettando qualche secondo fino a che non fu certo che le gambe avrebbero retto il suo peso prima di rimettersi in piedi, sistemandosi i vestiti e lanciando un’occhiata al più piccolo, il quale invece era rimasto disteso sul letto, inerme.

“D’accordo che ti ho detto che per una volta potevi fare il peccatore, Rei” cominciò, il tono di voce provato. “Ma non ti avevo detto che andava bene uccidermi.” si lamentò, strappando una risata al più grande.

“Come se non ti fosse piaciuto, Miki.” gli fece notare, dandogli un colpo sul fianco, come per dirgli di rialzarsi.

L’altro fece una smorfia di dolore mentre si rialzava e si rivestiva, ma non commentò, né Izumi insistette oltre.

In fondo, poteva giocare a fare l’innocente quanto voleva, ma lui sapeva fin troppo bene che fra i due, il più peccatore era decisamente Mikiya.

E la cosa, lo faceva letteralmente impazzire.

pairing: izukiya, pg: izumi reiji, drama: ninkyo helper, challenge: diecielode [wtunes playlist], pg: takayama mikiya, challenge: mmom-italia, r: nc-17

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