Da Claire a Grace

Aug 27, 2006 16:47

tutti questi anni... tutto questo tempo...
e l'unica cosa che mi sono scordata di imparare è come si prende un bambino per mano, e come lo si convince a darti la mano.
Mi sento un po spezzata dentro, spezzata all'idea di poter generare una reazione di totale rifiuto alla mia persona e alla mia esistenza in qualcuno, tantopiu in qualcuno che aveva visto solo la parte migliore di me.
Ero convinta all'inizio, onestamente convinta, che le cose si sarebbero risolte in qualche modo, che entrambi avremmo collaborato a risolverle perche ci trovavamo in un contesto che ci vedeva amici di altri amici, e non potendo nessuno dei due chiamarsi fuori dalla "compagnia" avremmo dovuto risolvere le nostre divergenze sulle modalità di gestione dei rapporti, e andare avanti, da amici, come era stato comunque, ed era andato bene.
Mi sono invece dovuta rednere conto che in qualche modo sono un male tanto temibile e tremendo che si può preferire trovare scuse per non uscire con gli amici pur di non dover vedere anche me.
Sono atterrita e onestamente ferita. E sono in un momento in cui avrei un terribile bisogno di parlare e nessuno può vuole o è in grado di farlo.
Avrei bisogno di consigli che mi rendo conto nesusno potrebbe darmi se non me stessa, e allora mi chiedo dopo poter trovare un'altra Alisha con cui parlare e che mi sappia dire cosa... cosa c'è da fare adesso.
Posso non fare niente certo. Posso decidermi a fare esattamente come ha fatto lui, e come cercano di fare gli altri: ignorare il tutto, ignorare che l'altro esiste, ignorare l'esistenza di qualsiasi cosa ci sia stata tra noi.
Lo posso fare. Ma se lo faccio vorrà dire che davvero allora non mi importa niente, non mi importa piu di lui in alcun modo, non solo come ragazzo, come amico, ma come persona.
E io ho il difetto di affezionarmi agli essere umani al di là delle situazioni che mi legano ad essi.
Mi verrebbe da fare uno dei miei gesti Alishici, prendere il treno e telefonargli da sotto casa, con tono rassicurante e caldo, per fargli capire che non ha niente da temere ma che non si può a 23 anni comportarsi come i bambini che scappano impauriti, da cosa poi ancora non so.
Perchè dopo aver avuto il cuore delle mie Penny Lane e Claire spezzato da questo comportamento... ora inizio a sentirmi come la Grace di Lars Von Trier. E mi ricordo che lei veniva definita arrogante perchè non permetteva agli altri il lusso di mettersi in discussione. Lasciava che gli altri facessero ciò che potevano, ciò che volevano, anche del loro meglio (o peggio, dipende dai punti di vista), che ovviamente non era abbastanza, e che lei accettava in loro, ma non avrebbe accettato in se stessa. Non si sarebbe perdonata di fare ciò che facevano loro, ma lo perdonava a queste persone, non permettendogli in questo modo di crescere vedendo che "il loro meglio" non era abbastanza.

Con questo non dico che assolderò sicari e raderò al suolo una cittadina. ma che la cosa che sto continuando a pensare è che io ho mostrato rispetto per la sua volontà di silenzio e totale assenza, ma lui non ha mostrato il minimo rispetto per la mia unica richiesta di parlare e chiarire. Io non mi sono permessa di mancargli di rispetto contestando la sua decisione, ma perchè lui non ha fatto lo stesso? Perche la *sua* è stata l'unica decisione valida da seguire, perchè la mia volontà e la mia decisione, anzi solo richiesta per non essere invadente, non è stata considerata nè rispettata?
Non mi sembra giusto nell'ordine delle cose accettarlo. Lui ha potuto scegliere, come voleva, ciò che voleva, per entrambi mettendomi in condizione di accettare le sue scelte anche per me, anche se none rano le mie, ma lui mi avrebbe permesso di fare altrettanto a partire dall mie scelte? Mi avrebbe permesso di imporgliele come lui ha fatto con me?
La rispota è ovviamente no, visto che Lui si permette di aver deciso, da un secondo all'altro, senza alcuna spiegazione data di sparire e tagliare ogni contatto con me, e io devo rispettarlo, ma alla mia sola richiesta di parlare per capirci e chiarirci lui non ha rispettato la parola datami che ci si sarebbe visti e si sarebbe parlato, lui non ha rispettato la mia scelta sul come fare andare le cose, parlando e discutendo, ma si è arroccato nel suo silenzio, che io ho rispettato non cercandolo e non irrompendo nella sua gabbia di cristallo che ha eretto contro di me in alcun modo.
Tanto che però ora mi sento vittima di un'ingiustizia.
Perche devo portare rispetto a questa sua decisione, quando lui alla mia non ha dato la minima attenzione?
Non lo trovo giusto... non lo trovo davvero giusto...
Forse di questo passo, forzerò il blocco con la mia volontà esattamente come lui mi ha forzato da un secondo all'altro al non poterlo cercare, non potergli parlare e improivvisamente a non poter contare piu su di lui.
E magari potrà essere freddo e crudele nei miei confronti facendomi sentire di troppo, minando la mia autostima in questo modo forse.
Ma non è giusto che io conceda agli altri di farmi cose che io non mi permetterei mai di fare a nessuno.

And all of a sudden she knew the answer to her question all too well. If she had acted like them she could not have defended a single one of her actions and could not have condemned them harshly enough.
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