Sulla famosa teoria degli input contrari...

Aug 01, 2006 01:17

mi piace avere certezze, quantomeno mi piace essere dalla parte che mi permette di avere certezze e indipendenza.
non mi piace averne bisogno
non mi piace sentirne il bisogno
non mi piace doverlo cercare
non mi piace inseguire e non essere più inseguita.
non funziona così.
non funziona perchè per qualche strana assurda ragione il cervello umano funziona a input contrari:

offri e prendo senza dare
nega e darò tutto ciò che ho

le ragioni mi sono ancora oscure.. ma probabile che inizierò a lavorarci su visto che è un paradigma che si presenta ogni volta, senza eccezioni di sorta
questa regola però mi permette di infrangere un altro dei pochi principi che nelle ultime settimane aveva resistito indenne agli attacchi che ha subito tutta la mia cultura ed educazione:

La gente ti darà ciò che tu le darai.

allora perchè offrire disponibilità e sorrisi?
perchè si deve piacere alla gente?
secondo quale principio e in quale ottica bisogna presentarsi per piacere e piacere davvero?
tanto un sorriso offerto non richiama sorriso come l'affetto e l'interesse non richiamano interesse e affetto altrui
perchè evidentemente è rimasta la natura atavica di negarsi a chi ci cerca per rendere + sottile il piacere della posizione passiva e dominante assieme.

[...]

sempre tornando alla teoria degli input contrari cade un altro dei miei principi collegato al primo. il pirncipio di verità a tutti i costi.
ho sempre creduto che, per la teoria del rasoio di occam, se sono sincera e dico esattamente icò che penso, risparmiando assurdi giri mentali di ragionamento ed estrapolazione dal contesto alla gente con cui mi relaziono,... gli renderò la vita + facile senza essere deficitata o deficitare in nulla.

sbagliato.

ciò che la gente vuol sentirsi dire e ciò che tu le puoi dire fanno parte di due strade parallele. vicine su tutit i punti.. ma che MAI si devono incontrare. e non perchè la verità non sia una bella cosa da dire apertamente.... razionalmente la gente ti direbbe anche che lo è... ma x lo stesso strano meccanismo della sopracitata teoria non c'è confronto tra l'interesse e la partecipazione che possono dare i significati nascosti, e le frasi piene di settordicimila significati (nessuno in particolare.. ma chi li riceve deve supporli tutti), invece della semplice chiara verità... che rende poco interessanti e scontati... e perchè la gente dovrebbe iteressarsi a te se tanto di tuo dirai già ciò che sei e che pensi? perchè dovrei sbattermi se parlerai di tuo? se mi mostrerai da te ciò che sei? il mio impegno e interesse lo riservo per le cose/persone per le quali dovrò spaccarmi il cervello in due (che mi faranno spaccare il cervello e non solo quello in due)... ma almeno mi sentirò partecipe e interessato da ciò che ancora (sembra) essere precluso finchè io e la mia mente superiore non ci ragioniamo, anaizziamo, estrapoliamo, maciniamo, per capire.

perchè la gente è così cervelloticamente malata e non può far niente per uscirne ancora quando ne prende coscienza?
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