Recensione de Harry Potter E L'Ordine Della Fenice

Jul 19, 2007 15:54

Dovevo postarla l’altro giorno la recensione, lo so, ma nel mio palazzo c’è stata una moria pazzesca. In una settimana sono morte tre persone, per cui tra funerali e tutto, oltre che alla partenza rimandata, non ho avuto nemmeno tempo di scrivere la recensione, e poi fa TROPPO caldo.

Passando ad argomento più lieti, oggi mi sono distratta a guardare queste deliziose foto della premier del film e di conseguenza ho passato il pomeriggio a ridere. Possibile che non ce ne sia una vestita bene? Possibile? Gli uomini ancora passano, Tom Felton è quello che si veste meglio dei ragazzi, completo nero e cravatta salmone, fa una bella figura; ma Bonnie Wright (Ginny) l’avete vista? Il vestito la fa sembrare incinta (ma non è detto che non lo sia, eh, dopo queste spassose rivelazioni di Daniel Radcliffe - per piacere, Daniel, non farmi ridere che fa troppo caldo anche per quello - mi aspetto di tutto) ed è penoso, sembra un sacco, le scarpe sono da ottantenne, e quel nuovo taglio di capelli? Le fa venire un faccione da luna piena che fa paura.

Ma passiamo alla recensione, và.


Dopo il fiasco della serata di Giovedì, in cui non siamo riuscite a trovare nemmeno un posto a sedere, Venerdì 13 - giornata mondiale della sfiga, ci terrei a ricordarlo - invece riuscimmo.
Siamo arrivate con quarantacinque minuti di anticipo, onde evitare di trovarci nella frustrante replica della serata prima. La sala era ancora praticamente vuota, abbiamo preso i posti perfetti, la fila con la giusta pendenza, e la visuale libera - davanti a noi c’era una ragazza sul metro e cinquanta e il suo fratellino di cinque o sei anni.
Ma entro le 9.15, orario d’inizio proiezione, la sala si era completamente riempita, tant’è che alcuni ragazzi si sono dovuti sedere per terra sugli scalini.

Nel complesso mi è piaciuto, non è un buon film, ma mi è piaciuto e forse con una rivisione potrei anche apprezzarlo di più. Mi è piaciuto, ma mi sono anche alzata dalla poltroncina del cinema alquanto perplessa, con la netta sensazione che mancasse qualcosa, e questo ve l’ho già scritto nel breve post dell’altro giorno.
Il problema è che non riesco a definirla questa mancanza, perché non mi sto riferendo ai fatti della trama, alle differenze dal libro, no, è qualcosa di più astratto, qualcosa che ha intaccato il film in generale.
Forse è stata l’atmosfera dettata dal regista a fare acqua, le sue scelte, per dirne una nel film ho riscontrato la quasi totale assenza dell’aura di segretezza che circondava l’Ordine ed Harry nel libro. Non c’è una parola sull’incantesimo che avvolge Grimmauld Place, non c’è l’ansia e la paura per il ritorno di Voldemort, si sente un po’ l’Ordine discutere attraverso le Orecchie Oblunghe dei gemelli, ma niente di più.

Il film è stato diretto da David Yates, e già mi prudono le mani sapendo che ce lo ritroveremo ancora tra le palle. E scusatemi il francesismo. Non sono un’esperta di cinema, e lungi da me spacciarmi per tale, ma parlando da spettatrice posso dirvi che questo film mi è parso davvero gestito male, con del potenziale, certo, ma gestito veramente molto male.
Innanzitutto, 135 minuti di visione sono veramente troppo pochi per il libro da cui è tratto, e il film ne ha risentito molto. Ha ben dodici minuti in meno del primo film, venti del secondo, uno del terzo (la cui trama era sì complicata, ma accadevano anche molti meno fatti) e sedici del quarto (andati tutti per le prove del Torneo Tremaghi, ma che comunque c’erano); quindi non ho capito il bisogno di schiacciare tutto in questi 135 miseri minuti, ottenendo solo una velocità fastidiosa. Personalmente non ho fatto nemmeno in tempo a focalizzare bene gli oggetti, i luoghi, a elaborare una scena che già eravamo passati a quella successiva. Questa è stata una pecca anche del quarto, ma non a questi livelli. Inoltre, almeno quattro volte ho notato tagli netti passando da una scena all’altra, sintomi di un’ultima sfoltita prima di mandarlo nelle sale.

Anche lo script era abbastanza pessimo, c’erano un sacco di mancanze che potevano essere sopperite con dieci secondi di frase che avrebbe chiarito tutto. Volete un esempio? Bene, qualcuno si è chiesto cosa diavolo di facesse Arthur Weasley al Ministero a notte fonda? Non è stato detto nel corso del film, eppure è stato attaccato, salvato da Harry e munito di corona per la sua guarigione, ma del perché fosse là non se n’è fatta parola. Per la serie: se non hai letto il libro non ci capisci un’anima di niente. La stessa cosa vale per la situazione di Percy, nessuno dice niente e anche qui sarebbe bastata una frase per far capire che l’aveva combinata grossa. Invece te lo vedi tutto in ghingheri che tiene Harry e Cho per la collottola.

Il titolo è Harry Potter e L’Ordine della Fenice, ma dov’è questo Ordine? In tutto si saranno visti una decina di minuti, forse neppure quelli. Tonks non la amo, anzi, tutt’altro, ma non mi è piaciuto come l’hanno resa: niente capelli corti e rosa, la sua presenza non è eccessiva e ingombrante come nei libri, e non è nemmeno tanto goffa, perché inciampa, sì, ma la cosa finisce lì.

Kingsley me lo sono immaginato tutto diverso, qua sembra uno straniero che non s’è integrato nella comunità inglese, e boia se conciato così non attira l’attenzione! Alla faccia della McGrannitt che si vestiva da Babbana per non farsi notare.

Remus è stato poco più che una comparsa, nessun accenno al suo essere sotto copertura tra i Lupi Mannari; l’unica gioia è stata vederlo appiccicato a Sirius, attraverso la porta semi aperta della cucina quando Harry arriva per la prima volta a Grimmauld Place.

Grimmauld Place me l’ero immaginata esattamente così, i corridoi strettissimi, le stanze piccole, arredamento e tappezzeria antichi, la cucina lunga e stretta, l’ho follemente amata. L’albero genealogico dei Black, invece, me l’ero figurato diversissimo, ma mi è piaciuto molto, esteso per tutte le pareti del salotto. Però mi è sembrato che Sirius non abbia espresso bene l’odio e il disgusto verso quel pezzo di storia della sua famiglia. Nessun riferimento a Regulus; non c’è nemmeno il medaglione.
Un’altra mancanza è stato il ritratto di Walburga, mi sarebbe piaciuto vederla gridare contro tutti. In compenso ci fanno vedere Kreacher, anche se mi chiedo il motivo della sua presenza dato che nel film non ha il ruolo cruciale che svolge nel libro; e anche con lui Sirius ci và giù veramente leggero. Ma il Sirius che ci presentano è un Sirius diverso da quello dei libri, troppo ‘adulto’, troppo tranquillo, maturo oserei dire, ma mi è piaciuto lo stesso, perché c’erano gli abbracci con Harry, gli occhiolini, la scena alla stazione quando gli regala la foto del primo Ordine, e Gary Oldman nei panni di Sirius esce bene, anche meglio che nel terzo film. Invece, ho odiato ogni singolo attimo di quel “James” che quel disgraziato di sceneggiatore ha fatto dire a Sirius durante la battaglia al Ministero, non serviva, l’ho trovato squallido, inutile, hanno calcato troppo la mano sul suo attaccamento al passato, il suo essere rimasto virtualmente fermo a ventidue anni, quasi non conscio della morte di James. Sirius amava Harry, e benché lo considerasse simile al padre, non lo avrebbe mai scambiato per lui.
Parlando di Sirius non possiamo ignorare l’argomento della sua morte. Per ucciderlo, Bellatrix gli scaglia addosso un’Avada. In realtà, quello che Bellatrix lancia nel libro è uno schiantesimo, e Sirius muore perché cade oltre il velo.
La cosa non sarebbe così grave, se non fosse che, pur essendo stato colpito da un’Avada, Sirius fa in tempo a girarsi, guardare Harry, fargli un mezzo segno o qualcosa di molto simile a un gesto, per poi finire succhiato via dal velo. Un velo che è solo un’arcata con in mezzo del fumo, che Hermione nemmeno ha visto. E anche qui nessuno si è chiesto dove diavolo fosse finito Sirius. Se non altro Yates ha avuto il buon cuore di risparmiarci le grida di Harry, perché dopo i lamenti da vitello sgozzato di Amos Diggory nel film scorso, non ne avrei retta una replica.
Comunque, a proposito della morte di Sirius, credo che a questo punto si potrebbe dire che non è importante come è morto, ma il fatto che muore, altrimenti la Row avrebbe corretto, credo.

Nel film ci sono delle incongruenze penose, alcune delle quali sono roba da far accapponare la pelle. Una delle minori è la tv al plasma nel salotto dei Dursley, quando dovremmo essere a cavallo tra il ‘95 e il ’96; un’altra è Little Whinging spersa nel nulla, e qui non è questione dell’immaginarsela diversa, ma piuttosto il fatto che il parco giochi è situato alla fine di Magnolia Road nei libri, quindi zona edificata e urbana, ma nel film è sperduto nel bel mezzo di un campo di fieno, grano o quello che è, eppure, in un batter d’occhio, ci ritroviamo il sottopasso dove avviene l’attacco dei Dissenatori, ci sono campi a perdita d’occhio tutt’intorno e poi salta fuori un perfetto esempio di urbanità con tanto di graffiti? Mah.
Dudley è più idiota del previsto, con tanto di sguardo mezzo strabico e voce da minorato mentale.
I Dissenatori sono diversi dal terzo film, non mi piacciono e non vedo il motivo di darsi la zappa sui piedi l’uno con l’altro. ‘Sti registi sembrano politici. Se sono stati fatti in un modo (erano esattamente come me li ero figurata quelli del terzo) lasciali così, no?
Un’altra incongruenza è Petunia con quel vestitino da Pin Up. Che poi faccia attenzione a non farsi sentire dai vicini quando porta fuori il suo Diddino Piccino che sta male è nel personaggio, peccato però lo faccia sempre con quel vestitino a coscia scoperta addosso, e ok che fa caldo, ma Petunia è il perfetto esempio di donna bigotta e inglese fino al midollo, e non si metterebbe mai un vestitino simile.
E poi ci sono le incongruenze più grosse, le boiate, come amo definirle io. La prima la troviamo subito all’inizio, quando l’Ordine scorta Harry a Grimmauld Place: non vengono via Groenlandia come scherzava Bill nel libro, Malocchio non prova a farli tornare indietro nell’eventualità di essere seguiti, nossignori, si fanno un giro panoramico di Londra a pelo d’acqua! E allora cos’è servito menarla su a Harry e Ron per la Ford Anglia volante vista da qualche Babbano, se un gruppo di sei o sette persone a cavallo di una scopa può volare indisturbato per tutta Londra? Facendo lo slalom tra le barche sul Tamigi e tra i palazzi? Sì, lo so, è stato spettacolare, ma se proprio dovevano farlo, almeno che mettessero un riferimento all’incantesimo di Disillusione.
La seconda boiata è il Levicorpus. Che nel quinto libro c’è, nessuno lo nega, ma solo perché impiegato da James su Severus; mentre nel film, Harry lo insegna all’Esercito di Silente, anche se teoricamente ne verrebbe a conoscenza solo l’anno dopo, tramite il libro di pozioni del Principe Mezzosangue.

Un’altra nota dolente è il ricordo di Snape. L’ho trovato ridicolo, veramente troppo veloce (come tutto il resto), praticamente non s’è visto niente, un po’ di James Potter, che non mi è piaciuto, tra l’altro, come non mi piace la sua versione adulta. Sirius ho fatto fatica ad individuarlo, Lily non l’ho proprio vista e nemmeno Remus. Codaliscia non l’ho catalogato, ma questa è colpa mia, probabilmente. Il giovane Snape m’è sembrato adatto invece, anche se la sua parte non era molto più consistente di quella degli altri. Nel complesso m’è parso un bel pezzo buttato via, avrebbe fatto piacere vederli da giovani, e soprattutto, tagliando il ricordo, hanno omesso anche tutta l’angoscia di Harry per il comportamento da bullo del padre. Peccato, quel pezzo era utile, perché mostrava le sfumature che stanno in ogni cosa. Inoltre, più vanno avanti i film, più mi sembra che stiano annientando il vero carattere di Harry, il che mi và anche bene perché lo trovo insopportabile, mentre nei film mi riesce a piacere. Per farvi un esempio, Harry non fruga nel pensatoio di Snape, non si impiccia di fatti non suoi, non ha fatto nessuna scenata a Ron ed Hermione, anche se c’è la battuta dei gemelli suo suoi toni soavi, che sì, nel libro ci stava, ma qua non mi è sembrato proprio che Harry urlasse e nemmeno che fosse tanto arrabbiato.

I gemelli Phelps li trovo adattissimi per la parte, e soddisfano anche la vista. Bella la scena della scommessa su Ron. Spettacolare la loro uscita da Hogwarts con i fuochi d’artificio. Gli effetti speciali sono stati grandiosi, uno dei pezzi che mi piacerebbe rivedere.
Carina la cosa delle Orecchie Oblunghe attaccate da Grattastinchi. E, non vorrei ripeterlo ancora, ma quel gatto è meraviglioso. Ha troppo un bel musino.

Ralph Fiennes nei panni di Voldemort m’è piaciuto tantissimo, lo rende bene, non è freddo e distaccato, ma appassionato. In completo è stato inverosimile, ma quanto era sexy e stiloso? Per cui gliela abbuono, anche se Voldemort non avrebbe mai indossato un abito Babbano. La battaglia con Silente al Ministero è stata spettacolare, stupendo il serpente di fuoco, ma gli effetti speciali erano ottimi in generale, dai combattimenti al Ministero all’effetto di evaporazione dei Mangiamorte, dai muri e porte che compaiono e scompaiono alla sparizione di Silente nel suo ufficio.

Il combattimento al Ministero, prima della morte di Sirius, è stato troppo veloce, non c’ho capito una mazza, ho visto solo delle ombre che sfrecciavano qua e là e la risata folle di Bellatrix. Ma mi piace che hanno reso i Mangiamorte dei cattivi decenti e astuti, e non solo gli scagnozzi stupidi che aveva dipinto la Rowling nel libro.

Draco in completo è divino. Peccato abbia avuto la parte di uno sputo in tutto il film. E Pansy dov’è finita? E Theodore Nott? Ma che senso avrebbe avuto metterlo se non è stato nemmeno detto dei Mangiamorte arrestati al Ministero, in fondo?

Bellatrix è perfetta. Se la Carter non l’avesse interpretata così bene, credo non mi sarei mai più ricordata quanto l’ho odiata leggendo il quinto libro. Pazza al punto giusto. E quella risata? Il suo fare le vocette? Perfetta, assolutamente perfetta. La sua scomparsa nel camino è stata favolosa.

Luna è stata perfetta anche lei. I capelli, i vestiti, la voce, il comportamento. Ma Luna è adorabile anche nei libri, per cui. Peccato per l’omissione del Cavillo, si vede solo per pochi secondi, mentre lei lo legge al contrario sulla carrozza che li deve condurre ad Hogwarts. Forse si è perso un po’ il livello di stranezza che la circonda, c’è stato solo un riferimento ai Nargilli, ma Hermione non ha obbiettato nulla e chi non ha letto il libro può non aver afferrato il senso.

Vi lascio con l’ultima e colossale mancanza di questo quinto film: lo specchio che Sirius regala a Harry. E anche questa mancanza ha fatto perdere dell’altro a livello di trama: Harry non si sente ancora più in colpa per non aver contattato Sirius, perchè Harry nei libri è deficiente, io non smetterò mai di ribadirlo. Tornando allo specchio, non c’è nessuna traccia. Nemmeno un accenno, neanche quando Harry sistema il baule alla fine non m’è sembrato che si sia visto, e non ho sentito nemmeno il rumore di vetri rotti, quindi, se la Rowling ha detto che era importante, com’è che non l’hanno messo? Sopperiranno alla sua mancanza nel sesto libro? Come faranno per Regulus e per il medaglione? Meglio non chiederselo. E poi adesso non me ne frega niente, perché io il 21 avrò nelle mie manine il settimo libro, e Regulus ci sarà, e anche il medaglione e lo specchio. Gaudio e giubilo! Friggo dalla voglia di leggerlo, dopo anni e anni di attesa.

A questo punto avrei sfruttato questo post per dire qualcosina su chi pensavo sarebbe morto nell'ultimo libro, ma il libro l'ho già guardato fino al decimo capitolo e due morti me li sono già bruciata, non che siano personaggi principali, eh, ma uno era abbastanza importante, mentre un altro dei più papabili è stato ferito (tipo Bill ferito da Greyback nel sesto, per capirci, e quindi d'istinto lo escludo dalle morti, come ho fatto con Bill).

Mi piace però che l'Ale non voleva spoiler, ma invece s'è fatta spoilerare tutto. XD Vado adesso, che DEVO fare l'header per il layout.

I commenti sono screenati, per ragioni di sicurezza. Sia mai che qualcuni mi giuri vendetta per via di spoiler sfuggiti per caso.

cinema mon amour, argh!, criticandum, harry potter

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