Buondì! \o/
Avete passato bene le feste? Mi auguro di sì.
Io, al momento, ho alle spalle due ore di sonno e i coglioni girati in maniera davvero brutta, perché non sono riuscita a dormire - e col dormire io sono un po’ come Rukawa, insomma, guai a chi mi rompe/sveglia/impedisce di chiudere occhio.
Verso le tre del mattino è subentrato il nervoso e bon, era finita. Il risultato di addormentarsi alle sei tipo, dormendo male, è che ora mi bruciano gli occhi, mi fa male ovunque, sono stanchissima. E sono al lavoro ed Evelina non c’è, e non capisco se non c’è perché s’è presa la giornata o perché a mia insaputa Lui ha deciso di lasciarla a casa per le feste, cosa che mi farebbe mortalmente incazzare perché io sono qua, invece.
Quando sono arrivata, poi, c’era tipo così tanto fumo che sembrava una bisca clandestina e ora sono qui con le finestre spalancate ovunque, a beccarmi il gelo invernale, per liberare un po’ l’ufficio dal fumo perché mi bruciano i polmoni e non riesco a respirare.
Che odio.
Comunque non volevo postare per lamentarmi - cioè, anche XD - ma per parlare finalmente di Do Começo Ao Fim, che ho visto quest’estate con le Socie e di cui volevo parlarvi tantissimo, ma che poi ho mollato lì nel mucchio della roba di cui vi voglio parlare, appunto. E boh, il mio tempismo ormai s’è capito che è devastante (leggi: se non c’ho voglia non combino niente XD).
Quindi parliamone, che tanto il lavoro che mi ha dato l’ho finito e sono in pausa pranzo.
Quando ho saputo che questo film stava per uscire ero felicissima, perché bramavo un film in cui venisse trattato senza mezzi termini il tema dell’incesto tra due fratelli dello stesso sesso, e che ricoprisse una relazione vera e propria, consenziente, adulta e fisica anche, dove non c’erano abusi o violenza o una qualsiasi back story assurda derivante da un background familiare devastante o che, semplicemente, finisse di merda. E speravo con tutta me stessa che fosse soddisfacente, trattato bene, sviluppato in maniera credibile e introspettivo.
E dal trailer lo sembrava, era tutto ciò che avrei mai potuto desiderare. Peccato che poi, a conti fatti, non sia stato proprio così.
Voglio dire, il film è bello, niente da dire, e Thomás e Francisco sono stupendi e ci sono delle parti che ti lasciano senza fiato - tipo quel dialogo a letto e la paura della separazione quando vengono a sapere del trasferimento in Russia, il loro vivere insieme di testa e di cuore, più che fisicamente -, e in generale lo squee che mi ha procurato è stato una cosa immensa.
Ma le cose che non andavano ed erano buttate nel mucchio tanto per? Troppe, e anche di una pesantezza notevole, non quisquiglie.
Credo che la più assurda in assoluto sia il comportamento dei genitori nei loro confronti e di ciò che li lega. Da un lato ci sono le preoccupazioni della madre e del padre di Francisco portate all’esasperazione, e dall’altro la nonchalance con cui il padre di Thomás assiste ai loro bisticci da innamorati in chat.
Andando per ordine: sulla base di cosa sono nati i sospetti che avevano l’aria di assolute certezze nella madre e nel padre di Francisco? O_O
Da bambini erano legati, sì, si vedeva, ma erano anche piccoli, la loro vicinanza non sarebbe dovuta essere interpretata così da dei genitori, non a quell’età almeno. Il padre che non li vede da tipo un secolo, becca Thomás dare un bacino scherzoso sulla guancia del fratello mentre giocano ad una festa, e davanti a lui si aprono le porte dell’Inferno in cui i figli prima o poi finiranno col consumare. Che, voglio dire, la perversione in questo padre che arriva a pensare una cosa simile? ò_O
E lo stesso vale per le preoccupazioni della madre - istigata da Pedro -, che cerca persino di affrontare il discorso con Francisco che, vorrei ricordare, ha dodici anni e non sa neanche trovarsi il culo con le mani, figurarsi aver capito la natura del sentimento - se al tempo era tale - che lo lega al fratello, quando palesemente è un argomento folle da trattare - e anche solo da pensare - contando l’età del due ragazzi - uno ha dodici anni e l’altro sei, eh.
Perché, se quegli avvenimenti fossero avvenuti nell’adolescenza, uno due conti se li fa anche, ma arrivare a discuterne tra di loro in giardino tra un drink e l’altro quando i due sono dei bambini? Follia. Follia e nonsense.
Mentre dall’altra parte, col padre di Thomás troviamo proprio il comportamento opposto. I due ragazzi sono adulti - ADULTI! - e praticamente si vivono addosso, hanno una relazione simbiotica, assolutamente non normale contando che Francisco ha ventisei anni e l’altro venti. Bisticciano in chat parlando di gelosia e lui osserva e TACE. Accettandolo come normale. WTF?! XDDDDD
Quindi, secondo me, questo aspetto è stato gestito malissimo, ci sono comportamenti che non hanno proprio senso e che non posso essere imputati ad una diversità di carattere tra i genitori, perché se vedi tuo figlio che bisticcia col fratello sulla gelosia e intanto flirtano, tu, padre, non stai lì a scuotere il capo con fare bonario. NON LO FAI! O_O E non mi soffermo nemmeno sul fatto che si trasferisce, lasciandogli la casa perché è tempo che stiano un po' per conto loro (leggi: trombate pure, figli, e procreate se riuscite).
Oltretutto sembra che tutti, più o meno, sappiano e accettino di buon grado il loro rapporto sopra le righe - anche l’istruttore di nuoto.
Sebbene Thomás dica che quello che hanno non è comprensibile da nessun altro, quello che si evince dal film è proprio il contrario, perché il loro stare insieme sembra fin troppo accettato.
Di conseguenza a ciò, salta anche il fattore realisticità, che io considero stra-importante in un film che tratta questo tema.
Un’altra cosa che non mi è piaciuta è come hanno affrontato il loro rapporto, la realtà dei loro sentimenti e il loro amarsi incondizionatamente che sfocia perfino su un piano fisico ad un certo punto del film.
Il problema principale è che sono passati dall’infanzia all’età adulta in un colpo, bypassando la fase intermedia dell’adolescenza che secondo me invece conta molto, cioè, è lì che ti rendi conto da che parte vai, non puoi giustificarmi il loro stare insieme parlandomi di affinità elettiva e destino e non so che altro, evitando di affrontare che sono un po’ imparentati.
Perché noi non vediamo il loro capire che i sentimenti che provano l’uno nei confronti dell’altro non sono fraterni, non vediamo il conflitto interiore nel realizzare la verità e che, se decidono di perseguire su quella strada, niente sarà normale e facile - perché questo film fa sembrare tutto normale e facile.
E se non li vediamo è come se non ci fossero stati, perché per loro è tutto naturale e lo affrontano con la naturalezza di un rapporto tra due persone che non condividono un legame di parentela stretto.
Capiamoci, io non è che volevo tre ore di angst da suicidio in cui alla fine uno decide di diventare un tossicomane e l’altro di impiccarsi, ma volevo almeno vedere sulle loro facce il pensiero “sto per trombare con mio fratello in mezzo al salotto in una casa tutta di vetri col cane che guarda”.
Che detto così fa ridere, ma in realtà è un pensiero importante, perché non ci credo che entrambi hanno accettato la cosa come unica via possibile in un battibaleno, un minimo di riflessione ci deve essere stato dietro.
E poi la lontananza a cui si sono trovati obbligati, in cui ognuno è andato un po’ per la sua strada, allo sbando, mi è parsa quasi un modo di rimediare, di trasmettere una sofferenza che poi hanno risolto con Francisco che, leggiadro come una farfalla in un campo di fiori, molla tutto e va in Russia.
Insomma, questo per dire che il potenziale c’era tutto, ma queste cose sommate mi hanno fatto un po’ gridare all’epic fail - non togliendo il fatto che il film, per quanto trattato male, sia bellissimo e abbia delle immagini e una storia di base davvero interessanti.
Però io avrei voluto vedere sviluppato bene il loro rapporto nell’adolescenza, il loro lottare per nascondere i sentimenti appena si fossero resi conto che quello che sentivano non andava bene, avrei voluto vedere Francisco sedicenne allontanare un Thomás di dieci anni, e avrei voluto vedere quest’ultimo starci male, per poi realizzare qualche anno dopo che lo aveva fatto per una ragione, una volta arrivato ad un età in grado di elaborare e gestire quel pensiero, avrei voluto vedere i genitori accorgersene anche, ma in maniera realistica, con cognizione di causa, invece tutti gli spunti buoni non sono stati colti o colti e trattati male.
Che poi non vi nego che sono stata un po’ delusa dal fatto che fossero fratellastri. Cioè, mi è parso quasi un voler alleggerire la cosa - ma failando di brutto, perché sono comunque fratelli anche se solo da parte di madre. Conta l’aver vissuto insieme come tali, essere stati cresciuti così, aver condiviso esperienze che non si condividono nemmeno con gli amici più stretti.
Mi è piaciuto invece quell’amore viscerale, insano che li ha legati sin da bambini, prima ancora che tutto si sviluppasse in qualcosa di conscio.
Ho amato la totale devozione di Francisco nei confronti dell’altro, che è assoluta e va proprio dall’inizio alla fine, perché è palese che il titolo è lì per lui, è la sua storia, il suo amore, la sua vita che è sua, ma è anche di Thomás, perché Thomás è la sua vita.
Mi sono piaciuti loro due insieme, insomma, e il sentimento pulito che provavano l’uno per l’altro.
Le musiche no, però, troppo forti e troppo invasive per momenti che avrebbero necessitato di un po’ di delicatezza.
In totale a questo film darei un sette e mezzo, perché sono flashata e boh, erano amore loro due. ♥
E ho scritto tipo un casino - che poi le cose buone le estinguo in sei secondi netti, mentre su quelle negative ciarlo per ore. ò_O E non ho la forza di rileggere milleseicento parole e passa, quindi bon, se ci sono cazzate e errori ridete e portate pazienza. XD
(Lo so, o non posto o posto troppo. Mah. Misteri dell’Oracolo.)