[sleuth] Prenditi gioco di me ma dimmi che mi vuoi, come fossi una nuova speranza per te.

Feb 23, 2012 16:21

Titolo: Prenditi gioco di me ma dimmi che mi vuoi, come fossi una nuova speranza per te.
Autore: vanryo
Beta: ///
Fandom: Sleuth (2007)
Personaggi: Andrew Wyke, Milo Tindle.
Pairing: Andrew/Milo.
Word Count: 1115
Rating: NC-17 (più per la tematica dell'abuso che altro.)
Warning:  What If? // OOC //Slash (?)// accenni a non-con.
Riassunto: Se Milo avesse accettato la proposta di Andrew, come sarebbero andate le cose quella sera e oltre?
Disclaimer: Questa ff è stata scritta a mano davanti un cappuccino al bar della stazione dei treni, mentre aspettavo la corriera (c'è un senso in tutto questo ve lo assicuro.) . La cosa brutta è che la notte non avevo dormito un cazzo e si vede.


Appena Andrew terminò la domanda, Milo si sentì in qualche modo lusingato - forse felice - ma sapeva di non poter fidarsi di quell'uomo con tanta felicità, perciò innalzò ancora di più la sua barriera arretrando e fingendo di dargli corda, anche se la speranza cominciava a farsi davvero largo in lui.
Vivere in quella villa, luogo di tutto che era successo?, con l'uomo che l'aveva fatto diventare pazzo.
Di cui ormai era pazzo.
Pazzo di vendetta.
Dopo quello che la sua mente e il suo corpo avevano subito comunque si stava aggrappando a quelle parole.
- E Maggie?- chiese poi, allentando la presa sulla pistola, fissando dritto negli occhi Andrew.
Tutto era iniziato per lei, e forse qualcos'altro stava per cominciare. Ma poteva ignorare quella vocer, premere il grilletto e farla finita una volta per tutte. Non pensava neanche che sarebbe arrivato a tanto, ma quando riguardava il corpo di Andrew che premeva forte contro il suo, quando era anora troppo sconvolto anche solo per aprire bocca, la mente si annebbiava e sentiva solamente la parola vendetta rimbombare forte.
- Le concederò il divorzio prima dei cinque anni che avevo patuito. Anche se andrà contrariamente a quanto pensato, il fatto di aver tradito la penalizzerà comunque.-
Il discorso di Andrew era così convincente che Milo cominciava a pensare fosse vero.
Lui gli offriva il posto di Maggie.
Soldi, abiti costosi, lavoro e viaggi da favola in posti che aveva visto solamente nei depliant pubblicitiari.
Ma non era quello che faceva battere in strano modo il cuore di Milo - sebbene quella gita a Disneyland l'avrebbe fatta ben volentieri - ma più il fatto che Andrew apprezzasse la sua mente.
Non che Andrew disdegnasse il suo corpo, - Oh, l'aveva sentito  troppo bene quanto lo ritenesse belllo - ma poteva anche passarci sopra.
- E' la verità?- chiese piano, e lo scrittore annuì, con la sua voce bassa e ammaliante.
Ma come! - la voce si alzò nella sua testa- stai cedendo. Stai miseramente cedendo! Non farti ingannare in questo modo o ti ritroverai ammazzato stupido idiota! Ti sta ingannando. Ti sta -
Zitto.
Milo abbassò la pistola infilandosela nel bordo dietro i pantaloni, muovendosi verso Andrew e sedendosi sul letto.
- Quello che mi hai fatto non puo' essere ripagato con la camera degli ospiti e una bottiglia di Whiskey, lo sai?-
Andrew alzò la mano e quasi Milo arretrò prima di sentirlo accarezzargli i capelli quasi fosse un bambino che aveva bisogno di conforto.
Non si mosse e lo lasciò continuare in silenzio, perché tanto essere toccato da Andrew gli faceva schifo quanto gli piaceva.
Doveva avergli avvelenato l'animo fino a quel punto se ne voleva di più.
- Lo so. Ti darò qualsiasi cosa tu desideri se accetterai di rimanere qui con me.-
Milo elencò una lista lunga e quasi infantile mentre Andrew sorrideva e continuava ad accarezzargli la testa quasi in modo paterno.
- Farai tutto quello che voglio? Senza dire nulla?- proseguì Milo senza muoversi.
- Certamente.-
- Anche se ti chiedessi di scoparmi ancora nel tuo letto? - chiese quasi con sfida - come l'altro giorno, ma questa volta io parlerei sai? Ti piacerebbe ancora di più forse... il modo in cui gemo... probabilmente te lo farei diventare più duro di come faceva Maggie e... -
Il cellulare suonò interrompendolo e Milo sospirò pesantemente tirandolo fuori dalla tasca.
- Non rispondi?- chiese Andrew con voce strana, quasi le parole di prima l'avessero ferito.
Ma lui non poteva venire scalfito in quel modo. Aveva uno scorza dura che era stata appena danneggiata con quella scenggiata del detective Pinter di ore prima.
- Forse so chi è- guardò lo schermo e sorrise amaramente - Maggie.-
Lo lasciò suonare nel silenzio che si era cretato finchè non smise.
- Adesso sono stanco - si lagnò Milo - però non voglio andarmene.-
- Non pensavo che dovessi farlo - gli rispose Andrew - rimani qui. Dovrai abituarti alla tua nuova casa, no?-
- Sì, ma voglio la tua stanza. Quella tua e di Maggie.-
- Oh.- Andrew sembrava davvero sorpreso, come se cercasse di capire cosa stesse succedendo nella sua testa - Sicuro?-
- Certo - confermò con voce strana Milo - Così diventerà la nostra stanza.-
Quando andò a letto, accompagnato con galanteria da Andrew, Milo si addormentò subito e per la prima volta dopo tanto tempo dormì senza fare sogni. Recuperò anche le ore di sonno dalla notte insonne in cui era andato a conoscere lo scrittore.
Quella sera non era certo passata tranquilla, e nemmeno la mattina dopo, ma ora non aveva più da preoccuparsene dal momento che era diventato propietà di Andrew e a sua volta lo possedeva.
Una volta sceso nello studio, salutò l'uomo come se vivesse lì da sempre e fosse una normale routine. Andrew lo informò di aver sentito Maggie mentre stava riposando, e che la donna avesse cercato di farlo desistere dal divorzio perché voleva tornare con lui, ma non c'erano state storie.
- Davvero?- chiese con voce atona Milo e Andrew glielo giurò quasi stesse convicendo un bambino di cinque anni che non aveva detto bugie.
- Certo. Non ti ho forse detto che desidero te al mio fianco, ora? Maggie non conta più, sebbene debba affermare che è stata una buona compagna, tra una spesa e l'altra. Fino al tradimento.-
- E se per caso anche io dovessi tradirti? -
- Oh.- disse sorpreso Andrew sfregandosi le mani - suppongo sarebbe un altro duro colpo. Molto duro. La rabbia sarebbe grande.-
- Se per quello di Maggie hai fatto tutta quella sceneggiata per me. Solo per me...- ed era davvero strano come a ripensarci, fosse una cosa di cui andasse quasi fiero. O da sentirsi onorato.
- Credo che arriverei sul serio ad ucciderti senza troppi preamboli - asserì Andrew, e Milo sorrise di cuore, perché se lo aspettava.
- Non dovrai preoccuparti di questo. Non ti tradirò fino al giorno della tua morte.- si avvicinò, fissandolo a lungo e in silenzio, per poi sfiorargli appena le labbra con le proprie - La mente che tanto ammiri sarà solo tua... e anche il corpo. Lo so che ti piace tanto anche il mio corpo. L'ho sentito così bene...- le mani andarono alla cintura della vestaglia per aprirla, trovando quella meccanica perfettamente normale sebbena una volta l'avrebbe ritenuta semplicemente disgustosa.
Ma ora la sua mente era spenta, completamente lasciata andare e l'unica immagine che riusciva a formulare era quella di Andrew che si occupava di lui per sempre dopo averlo rovinato.
- Per favore, andiamo a Disneyland questo fine settimana. Non ci sono mai stato.-
Andrew gli accarezzò i capelli come la sera prima, divertito e paterno mormorando un sì contro quella bocca morbida.
La certezza di aver catturato una cosa bella e insana come Milo era ormai ovvia e questa volta, non avrebbe lasciato che la sua fonte umana di sollievo, divertimento e felicità gli scappasse ancora dalle mani.
Con qualsiasi mezzo.

fandom: sleuth, pairing: andrew wyke/milo tindle, raiting:nc17, fanfiction

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