[One Piece] Parole al vento, Primo giorno di viaggio, Il cambiamento

Aug 05, 2011 23:38

Fandom: One Piece
Titolo: Parole al vento
Rating: verde
Conto Parole: 490
Personaggi/Coppie: Paulie/Nami
Genere: commedia
Prompt: Scrivere una drabble su un Fandom estremamente noto con un pairing estremamente sconosciuto. (Squadra 4)
Note: non è che abbia davvero mai shippato questi due, ma mi divertivano molto nel manga. E nell'anime ci sono certi filler su di loro...

È inammissibile. Tutto è inammissibile di lei. I suoi atteggiamenti, i suoi vestiti, la sua camminata. È indecente, scandalosa. Ogni filamento degli abiti che indossa è un richiamo alle più basse distrazioni maschili e un insulto alla dignità cameratesca di quel luogo. È un cantiere serio, diamine, non un circolo di floricoltura per femminucce!
Paulie non resiste più: lancia innervosito la chiave inglese a terra e le va incontro sbuffando fumo dal sigaro.
“Ehi, navigatrice!” esclama adirato, facendola girare interdetta. “Cosa sono quei tacchi vertiginosi e appariscenti, eh?! E quella maglietta striminzita! E quei-”
“Ci risiamo...” sospira Nami con voce rassegnata.
“Ci risiamo?! Per te questo è un gioco?!”
“Mi sono anche messa i pantaloni per evitare tutto questo.”
Pantaloni? Quelli sono pantaloncini, è diverso, come una collina è diversa da una montagna. E, anzi, i pantaloncini dovrebbero al massimo arrivare a metà coscia, non a metà chiappa! È un oltraggio ai pantaloncini veri definirli tali, a meno che un paio di mutande in jeans non possano chiamarsi...
Paulie sospende i suoi sproloqui mentali. La rossina se la sta squagliando?
“Ehi! Dove vai?!” urla offeso e infuriato.
“A mettermi una minigonna,” risponde Nami sorridendo beffarda.
“Tu...” mormora Paulie, cessando subito di continuare la frase altrimenti intrisa di troppe ingiurie. Non saprebbe neppure da dove cominciare: è una maledetta femmina insolente, strozzina, spregiudicata e sfruttatrice che crede di potersi permettere quegli atteggiamenti svergognati e conturbanti da bella micetta di casa solo perché ha alle costole sei pirati che la proteggono costantemente. Ma adesso è sola, in un angolo del cantiere lontano dagli occhi di tutti. Paulie sorride. Le darà una lezione che non dimenticherà.
L'afferra per il polso e la trascina dietro a un grande macchinario a vapore, e lei sgrana quegli occhioni grandi e tondi da gattina indifesa. Ah, le donne. Prima fanno le dure, e appena la situazione si fa pericolosa si prostrano ai piedi chiedendo pietà. È così che andrà: all'inizio cercherà di contenersi per tener salda la presunzione di cui fa continuamente sfoggio, poi comincerà a strillare come un'invasata cercando aiuto, lo scongiurerà e lui sghignazzerà con quel fare virile e dominante che la terrorizzerà ulteriormente. Il suo solo aspetto è l'apoteosi del prevaricatore: alto, spalle belle larghe, voce grossa e una barba incolta da scaricatore di porto con tanto di sigaro. Non poteva andare meglio, il suo piano funzionerà alla perfezione!
Punta le mani sulla parete e sfodera un sorriso minaccioso. “Ecco cosa succede alle donne che provocano gli uomini con simili... con... con simili...”
La voce si affievolisce e un evidente rossore si fa strada sulle gote non appena sfiora la clavicola della ragazza. Ritrae la mano e irrigidisce ogni muscolo del corpo.
Nami ridacchia divertita e gli schiocca con intenzionale dispetto un bacio sulla guancia. Il sigaro di Paulie cade a terra.
“Che... che fai?!” urla sconvolto, vedendola andarsene come se niente fosse. “Attenta, donna! Sono un tipo che le scollacciate e svergognate come te le fa urlare di terrore!”
Nami sorride alle sue parole al vento.

Fandom: One Piece
Titolo: Primo giorno di viaggio
Rating: verde
Conto Parole: 213
Personaggi/Coppie: Nami, Zoro
Genere: drammatico
Prompt: Cose non dette (Squadra 4)
Note: ambientata molto all'inizio della serie

La piccola imbarcazione lo culla nel proprio ventre di legno. È placida, rassicurante, l'affetto materno che non ha mai conosciuto.
Zoro apre un occhio. La lanterna agganciata all'albero di vela cigola a ogni piccola onda. Sotto la sua luce fioca, Nami esamina una carta geografica. Alza lo sguardo, casualmente, e si accorge di essere osservata.
“Che c'è?” chiede, con un tono uscito più scocciato di quando avrebbe voluto.
“Non ricordo il tuo nome,” dice Zoro con semplicità. La navigatrice arriccia il naso offesa e contrariata.
“È Nami, capito? Ficcatelo bene in testa, Roronoa Zoro,” lo ammonisce corrucciando la fronte. “Vedi? Il tuo me lo ricordo.”
“Perché sono famoso e pericoloso,” spiega lui con un mezzo sorriso supponente.
“Non allargarti troppo,” lo riprende Nami mettendo le mani sui fianchi. “Sei un po' famoso da queste parti, certo, ma se la gente si ricorda di te vuol dire che non sei così pericoloso...”
“Che vuoi dire?”
“Che le persone hanno paura persino a nominarli quelli veramente pericolosi.”
“Per esempio?” chiede lui beffardo. Nami aggrotta le sopracciglia, gli occhi che vagano sulla superficie buia del mare notturno. Riagguanta la mappa e dà la schiena allo spadaccino.
“Devo studiare la cartina,” sentenzia con voce ferma.
È solo un attimo, ma Zoro nota il suo sguardo fugace e cupo che si posa sulla spalla sinistra.

Fandom: One Piece
Titolo: Il cambiamento
Rating: verde
Conto Parole: 325
Personaggi/Coppie: Rufy, Zoro
Genere: drammatico
Prompt: Scrivere una drabble sulla seguente citazione: Già che stiamo sognando, sogna in grande! (Squadra 1)
Note: ambientata all'inizio del manga e durante i capitolo attuali. Non è spoiler, ma la fanfiction si comprende appieno solo se si conoscono certi avvenimenti dopo Impel Down...

È un urlo frizzante, prorompente, mentre alza il cappello di paglia al cielo.
“La nostra futura nave sarà un galeone grande come un'isola!” ripete al vento. Zoro lo guarda perplesso. Il suo nuovo capitano è un ragazzino davvero sgangherato e bizzarro.
“Sarebbe grandioso, visto che su questa barca non riesco neppure a stendere le gambe...” ironizza lo spadaccino.
“Non preoccuparti, nella nostra futura nave avremo tutto lo spazio e tutti i letti che vorremo!” esclama Cappello di Paglia. “Anzi, no! La nostra nave sarà un letto gigante, un enorme, imponente lettone che si perderà a vista d'occhio! E ci sarà un congegno sotto le coperte che preparerà polli arrosto tutti i giorni, ma anche dolci e litri e litri di birra! E sotto il cuscino verranno conservati i tesori che troveremo nelle nostre avventure, e ne avremo un sacco dopo che avremo raggiunto lo One Piece!”
Zoro annuisce con fare casuale. Ai suoi occhi quel ragazzino dalla parlata dirompente e il sorriso largo è solo un sognatore, un idealista, qualcuno con cui dover viaggiare per un po'. Zoro gli ha promesso che l'avrebbe seguito fino alla fine, ma chissà quando sarebbe arrivata la fine, magari prima di quel che Rufy pensava.
Ancora non poteva immaginare che il suo capitano sarebbe diventato una delle più grandi leggende della Rotta Maggiore.

E c'è un cambiamento, Zoro lo coglie. È una sciocchezza, una cosa di poco conto, ma lo percepisce. Dopo due anni, il suo capitano ha la stessa freschezza ingenua e curiosa di un tempo. Il sorriso e lo spirito non sono mutati. Ma c'è qualcosa che suona fallace.
“Alla prossima isola troveremo un sacco di tesori!” urla, sventolando il cappello di paglia. “E se raggiungeremo lo One Piece diventeremo ancora più ricchi!”
È un suono diverso, una parola mai usata. Per Rufy, il proprio futuro non ha mai avuto i dubbi aleatori dei se.
Marineford gli ha strappato un frammento del suo candore, e Zoro ha timore che non torni più.

anime/manga: one piece, fanfiction, challenge: multifandom drabble fest

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