Fandom: Tekken
Titolo: Fatalità
Rating: giallo
Personaggi/Coppie: Lee/Anna
Genere: sentimentale
Conto Parole: 242
Note ambientata all'incirca durante il primo torneo del Pugno d'Accaio
Prompt: Se per innamorarsi basta un'ora [Loretta Goggi, Maledetta primavera] (Squadra 6)
Ha diciott'anni ma conosce il mondo come se ne avesse venticinque, lui ne ha sei più di lei e si comporta come un ragazzino di quindici.
Anna non sa chi è, non sa perché si trovi in quel locale dell'Iron First, sa solo che ha un completo elegante e un sorriso bianco. Le rivolge qualche parola all'orecchio perché la musica è alta, e lei avverte il profumo intenso di un'acqua di colonia maschile.
Al centro della pista da ballo le fa fare qualche giravolta prendendola per mano, che è solo una scusa come un'altra - lei lo sa - una scusa come un'altra per toccarla e tirarla a sé tanto vicino da sfiorarle il naso.
“Posso baciarti?” le chiede, ma è lei a baciarlo per prima, cogliendolo alla sprovvista. Lo sente ridere sulle labbra impiastricciate di rossetto scarlatto mentre la stringe per la vita.
Lei ne ha visti milioni come lui, e probabilmente anche per lui lei è solo una delle tante ragazze facili del sabato sera. Le sta bene, a lei piace giocare con gli uomini, come a lui con le donne.
Lo sente ritrarsi. Nei suoi occhi una punta di divertimento. “Comunque, piacere... sono Lee Chaolan.”
Domani se ne scorderà, pensa Anna, come è stato con tutti gli altri. Prima dimentica i nomi, poi la voce, poi i volti. Rimane soltanto il ricordo offuscato di una sveltina in macchina.
Non sa ancora che tra un'ora tutto cambierà, che quel nome la perseguiterà per altri ventiquattro anni.
Fandom: Final Fantasy VII
Titolo: Ritorno
Rating: giallo
Personaggi/Coppie: Tseng/Aeris
Genere: sentimentale
Conto Parole: 350
Note ambientata prima del gioco
Prompt: Se per innamorarsi basta un'ora [Loretta Goggi, Maledetta primavera] (Squadra 6)
In un anno, tutto cambia. Lei cresce, si trasforma. Non è più la bambina che conosceva, la ragazzina impubere e angolosa.
Una missione a Junon l'ha trattenuto dodici mesi dalla sede della ShinRa, ma nonostante l'assenza nota che Midgar è rimasta invariata (è rumorosa, accecante, disfatta). Credeva sarebbe stato così anche per il resto.
Appena Aeris lo vede, corre ad abbracciarlo. Ha un vestitino grazioso - li ha sempre avuti, ma ora è tutto diverso, scivola sul suo corpo in maniera più dolce, morbida -, i capelli lunghi, il viso più magro. Persino il fiocco appare meno infantile.
“Mi sei mancato,” gli dice. Lui sembra venir preso in contropiede - non se lo aspettava, come non si aspettava il suo cambiamento.
“Sei diventato più basso,” aggiunge poi aggrottando la fronte, e Tseng sorride.
“Sei tu che sei cresciuta.”
È solo dicendolo che se ne rende davvero conto.
Aeris balla con le amiche, volteggia e ride. Lui la guarda da lontano per un po'.
Le propone di andare sul cavalcavia con la macchina per vedere la città dall'alto, e lei accetta entusiasta. Per Aeris, che non può conoscere il mondo di fuori, poterlo guardare da lontano è la consolazione più dolce.
In macchina, si stiracchia e si mette a sfogliare il manuale di guida, poi gli racconta elettrizzata quello che le è successo, di cosa ha fatto negli ultimi mesi.
Al cavalcavia non c'è nessuno. Aeris si appoggia alla grata, e da quel momento fa uscire solo qualche frase saltuaria.
Quando tornano in macchina, Tseng butta la sigaretta e chiude lo sportello.
“Un po' mi sei mancata anche tu,” ammette. Lei si gira e sorride, e lui viene invaso dallo strano impulso di baciarla e prenderla nella sua macchina.
Caccia via quell'idea dalla testa. Non dovrebbe neppure pensarle certe cose, Aeris è il suo lavoro, le ha fatto da tutore fin da quand'era una bambina (per Tseng è importante mantenere le distanze dalle persone, è più comodo, rende il suo mestiere efficiente). Ma qualcosa era già mutato anni prima, senza che se ne fosse reso conto.
In dodici mesi tutto cambia, ma basta un'ora a scombussolargli la vita.
Ci metterà molto a capirlo.