[Final Fantasy VII] Pazzia ~ Hojo/Lucrecia
Titolo: Pazzia
Citazione: prima di conoscerla
Personaggi: Hojo, Lucrecia Crescent, Vincent Valentine
Pairing: Hojo/Lucrecia, leggero Vincent/Lucrecia
Genere: Introspettivo, Drammatico
Rating: R
Conteggio parole: 300
Note: la fanfiction non segue gli avvenimenti del Dirge of Cerberus, a cui non ho mai giocato, ma solo gli indizi lasciaticinel videogioco originale. Se trovate alcune incongruenze è per questo.
Scritta per drabble_tree
Prima di conoscerla, il suo mondo era fatto unicamente di calcoli e soluzioni, e quella maniera strana in cui si affascinava osservando muoversi le cellule attraverso il microscopio.
Lei compare nella sua vita una mattina d'autunno. E' ancora una sua studentessa universitaria.
A fine lezioni non esce dall'aula come gli altri, ma rimane seduta fino a sera a leggere il libro di chimica. Gli spiega che dove alloggia non riesce mai a studiare a causa dei rumorosi cantieri edili in fondo alla strada.
Per Hojo è facile. E' solo, non ha famiglia, ci sono soltanto la sua mente, i calcoli, gli esperimenti e silenzio. Perciò non esiste una ragione vera e propria, ma decide di rimanere con lei.
Hojo scopre la solitudine. La riconosce quando torna a casa e lei non c'è.
Il cuore diventa per lui qualcosa che va oltre gli occhi razionali di uno scienziato. Un palpito veloce, irrazionale, come l'adrenalina.
Tra le coperte sfatte, è accanto a lei. La mano le accarezza la spalla nuda.
“Non mi ero mai affezionato a nessuno prima di te,” le dice. Lucrecia sorride.
Poi arriva quel Turk, bello come lei, giovane come lei. Qualcosa si rompe, è come una contrazione involontaria dello stomaco, un dolore acuto.
Lucrecia non sorride più. La sua pelle sa di Vincent. Hojo capisce tutto.
Così quella notte la punisce. E' un sesso più duro, spietato, di un animale. Perché si fa così con le puttane, le dice. E con la stessa freddezza ruba la pistola di Vincent e gli spara.
E mentre lei piange e urla di odiarlo, le labbra dello scienziato si ritrovano inaspettatamente ad alzarsi.
E' un sorriso scomposto, come uno spasmo facciale.
Quel che rimane dell'amore è solo pazzia.
Citazione: prima di conoscerla
Personaggi: Hojo, Lucrecia Crescent, Vincent Valentine
Pairing: Hojo/Lucrecia, leggero Vincent/Lucrecia
Genere: Introspettivo, Drammatico
Rating: R
Conteggio parole: 300
Note: la fanfiction non segue gli avvenimenti del Dirge of Cerberus, a cui non ho mai giocato, ma solo gli indizi lasciaticinel videogioco originale. Se trovate alcune incongruenze è per questo.
Scritta per drabble_tree
Prima di conoscerla, il suo mondo era fatto unicamente di calcoli e soluzioni, e quella maniera strana in cui si affascinava osservando muoversi le cellule attraverso il microscopio.
Lei compare nella sua vita una mattina d'autunno. E' ancora una sua studentessa universitaria.
A fine lezioni non esce dall'aula come gli altri, ma rimane seduta fino a sera a leggere il libro di chimica. Gli spiega che dove alloggia non riesce mai a studiare a causa dei rumorosi cantieri edili in fondo alla strada.
Per Hojo è facile. E' solo, non ha famiglia, ci sono soltanto la sua mente, i calcoli, gli esperimenti e silenzio. Perciò non esiste una ragione vera e propria, ma decide di rimanere con lei.
Hojo scopre la solitudine. La riconosce quando torna a casa e lei non c'è.
Il cuore diventa per lui qualcosa che va oltre gli occhi razionali di uno scienziato. Un palpito veloce, irrazionale, come l'adrenalina.
Tra le coperte sfatte, è accanto a lei. La mano le accarezza la spalla nuda.
“Non mi ero mai affezionato a nessuno prima di te,” le dice. Lucrecia sorride.
Poi arriva quel Turk, bello come lei, giovane come lei. Qualcosa si rompe, è come una contrazione involontaria dello stomaco, un dolore acuto.
Lucrecia non sorride più. La sua pelle sa di Vincent. Hojo capisce tutto.
Così quella notte la punisce. E' un sesso più duro, spietato, di un animale. Perché si fa così con le puttane, le dice. E con la stessa freddezza ruba la pistola di Vincent e gli spara.
E mentre lei piange e urla di odiarlo, le labbra dello scienziato si ritrovano inaspettatamente ad alzarsi.
E' un sorriso scomposto, come uno spasmo facciale.
Quel che rimane dell'amore è solo pazzia.