Brokeback Mountain

Jan 03, 2011 01:07




Ci sono tante cose che mi piacciono di questo film.

Mi piace per esempio come i colori si raffreddano e si scaldano (ed è vero perché quando hai finito di vederlo, di solito, ti viene la febbre), mi piace la faccia pallida di Jack, mi piace tanto il muso triste di Ennis. Mi piacciono quelle infinite lande di nulla dove le eco corrono come pazze e non si fermano mai, mi piacciono quei levi's scoloriti per davvero sopra i camperos a punta. E penso che sarei capace di continuare quasi all'infinito la lista, mettendoci un po' d'impegno.

C'erano una volta due orsacchiotti di peluche di nome Jack ed Ennis, comprati come souvenir in due università dall'altra parte del mondo, che mi hanno guardato coi loro occhi di plastica nera e mi hanno ricordato che questo film mi ha spezzato il cuore.

Non so se la pubblicità a suo tempo fu troppa o troppo poca. E in uno slancio di buon gusto dovrei risparmiarmi di parlarne tanto apertamente - non si parla mai apertamente delle cose che ci piacciono quando l'opinione pubblica ne ha abusato - ma come faccio proprio ora che a Dio piacendo torrent mi butterà giù un giga e qualcosa di Brokeback tra mezz'ora circa a non cercare qualcuno a cui dire quanto mi piaccia?
E' intollerabilmente bello. In tutti i sensi. Mi fa sentire sciocca ammetterlo in modo così spiazzante, e magari mi sarebbe piaciuto dire qualcosa di più, qualcosa che giustificasse il mio entusiasmo, ma in fondo e con buone probabilità non ce n'è bisogno.
E poi, con tutto l'impegno del mondo, non c'è io credo un modo per parlare davvero dei due protagonisti. Del modo in cui si amano. Dell'amore che hanno. Loro per primi non trovano le parole, non sarebbe giusto trovarle per loro; le parole, dopotutto, non contano. La poesia è così densa che a volte ci sbatti quasi conto, quasi ti schiaffeggia. E se ci penso posso quasi sentire un freddo acuminato che non conosco e che mi ricorda di tutte le volte che non ho trovato le parole per spiegarmi a me stessa.

Forse per la befana mi regalerò il DVD. E magari il libretto. E due orsacchiotti - dei quali uno necessariamente albino - da chiamare Jack e Ennis. E una vincita al lotto, o uno slancio di inaspettata generosità parentale.

Penso che questo film sia una cosa bellissima. Come una di quelle fotografie che per caso vengono inspiegabilmente belle. E uno le guarda, e pensa di appenderle, ma poi non lo fa mai, e se ne dimentica.
E forse è un bene perché poi, quando meno se lo aspetta, saltano fuori.
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