Titolo: No friends with benefits (anymore)
Autore:
vahlyFandom: Suits
Pairing: Harvey/Mike
Avvertimenti: slash
Wordcount: 500 (
Fidipu)
Note: Scritta per la settima settimana del Cow-t.
No friends with benefits (anymore)
È notte inoltrata, e Harvey giace accanto a lui, stanco ma soddisfatto. Mike ha la testa poggiata sul suo petto, e sorride quando l’avvocato comincia ad accarezzargli i capelli. Ma poi lo sente muoversi, scansarsi.
«Perché non rimani, stanotte?» domanda. «In fondo è molto tardi, ti converrebbe dormire qui.»
Ma Harvey scuote la testa. «Cerca di arrivare puntuale, domani. Fare tardi la notte con il capo non giustifica i tuoi ritardi» dice solo, e Mike un po’ lo odia perché è vero, da qualche giorno fa tardi al lavoro, ma è solo perché passa gran parte delle notti a cercare approfondimenti sui casi di cui si sta occupando. E ok, forse c’entra un po’ il fatto che quando Harvey se ne va non riesce a smettere di pensare e ad addormentarsi e ha bisogno di distrazioni. Ma c’entra solo un pochino. E comunque è colpa di Harvey.
Non risponde, e sente il suo cuore andare in frantumi per l’ennesima volta mentre lui se ne va. Spera solo che prima o poi riuscirà a non sentirsi più così.
La mattina dopo, però, vede Harvey parlare amabilmente con una nuova cliente, una venticinquenne prosperosa e dai vaporosi capelli rosso fiamma. Non sta solo parlando, sta flirtando con lei.
E forse non dovrebbe prendersela così, visto che Harvey non gli ha mai promesso nulla, tantomeno la fedeltà eterna.
Ma ciò non toglie che sia la goccia che fa traboccare il vaso.
«Mi dispiace, ma non posso più continuare così.»
Harvey solleva un sopracciglio. «No, aspetta, mi stai lasciando?»
Mike annuisce. «Esatto.»
«Non vuoi farlo davvero,» risponde l’avvocato, sicuro di sé.
Ma Mike non gli lascerà il potere di fare come vuole con lui. Non più. «Pensala come ti pare,» dice. «Ora scusami, ma ho delle pratiche da sbrigare.» E esce dall’ufficio.
Non sente Harvey imprecare a bassa voce, ma sa che le cose non saranno più facili come prima.
Harvey è di pessimo umore nei giorni successivi, e tutti hanno paura ad avvicinarlo. Tranne Donna.
«Se tieni tanto al ragazzo, forse dovresti dirglielo…» suggerisce, mentre posa delle carte sulla scrivania dell’uomo.
«Non sono affari tuoi,» borbotta Harvey.
«Come ti pare. D’altronde non sono io ad esser stata lasciata perché incapace di esprimere i miei sentimenti.»
Harvey sembra stupito, ma non dice nulla.
Quando Mike arriva al lavoro, però, lo chiama nel suo ufficio.
«Sei in ritardo, e hai delle occhiaie tremende. Ma dormi la notte?» domanda accigliato nel trovarselo più vicino.
Mike sospira. «Cosa vuoi, Harvey? A parte farmi la ramanzina.»
«Volevo sapere, ipoteticamente parlando,» dice Harvey, soppesando le proprie parole, «se saresti disposto a riprovarci, nel caso la cose cambiassero.»
«Cambiassero? Non credo. Non cambierai per me, Harvey, lo so.»
Harvey sorride amaramente. «L’ho già fatto, in effetti. Non corro mai dietro a nessuno, io. O almeno era così, prima di conoscerti.»
«Il fatto è che non voglio un amico di letto. Non voglio stare con qualcuno che flirta con altri appena non sono in giro. Voglio una relazione vera,» ammette Mike.
«Ok» risponde semplicemente Harvey.
«Ok?»
«È quello che ho detto.»
«Ok, allora,» risponde a sua volta Mike. E non può fare a meno di sorridere.