J2 fanfiction - NC-17 - Fifty Shades of Jensen

Aug 19, 2012 13:04



FIFTY SHADES OF JENSEN - Capitolo I

Autore: thinias
Pairings: Jensen/Jared
Rating: NC-17
Personaggi: Jensen Ackles, Jared Padalecki
Warning: slash - erotico, sentimentale, scene di sesso descrittivo, humor, dinamiche di potere, tensione sessuale
Capitoli: 1/5


Capitolo I

“Ei Jens!” Jared irruppe nel suo trailer ridendo e tenendo in mano il suo I-pad “non ci crederai mai!”
Jensen era su uno dei divanetti, a lato del piccolo tavolo che campeggiava al centro della stanza, aveva il copione dell’episodio che stavano girando aperto davanti agli occhi e si stava mordendo la punta del pollice intento nella lettura. Alzò lo sguardo quando lo vide entrare.
Jared si fermò nel bel mezzo del movimento, mezzo dentro e mezzo fuori dal trailer, colpito da quell’immagine. Le labbra di Jensen che si chiudevano sulla punta del suo pollice e la lingua che giocava con l’unghia attraverso i denti, appena visibili tra le labbra socchiuse.
Jensen abbassò la mano e rimase a fissarlo a sua volta con uno sguardo interrogativo.
“Che diavolo succede Jay?”
Jared si chiuse la porta alle spalle e senza dire nulla si avvicinò a lui, gli prese il viso tra le mani, lo guardò per un secondo negli occhi, poi fissò la sua bocca e gli passò il pollice sul labbro inferiore, dove prima era appoggiato il dito dell‘altro.
Jensen sorrise sotto quel tocco e il sorriso salì ai suoi occhi, rendendo la sfumatura di verde che li contraddistingueva, ancora più luminosa.

Jared non indugiò oltre e piegandosi su di lui gli posò un bacio leggero sulle labbra.
Sentì il sorriso dell’altro allargarsi e mosso da una voglia che non riuscì a frenare, prese il labbro inferiore del suo compagno tra le proprie, succhiandolo leggermente e usando i denti per mordicchiarlo.
Jensen lo lasciò fare per alcuni secondi, poi ricambiò il bacio mettendo una mano dietro la nuca di Jared e tirandolo più vicino, prendendo il comando della situazione.
La sua lingua si insinuò nella bocca del più giovane, in cerca di un contatto più profondo.
“Mmm” emise un mugolio di soddisfazione quando le loro lingue si trovarono, provocando un gemito di apprezzamento dall’altro.
Jared, adorava quando Jensen prendeva il sopravvento.

Rimasero incollati l’uno all’altro per alcuni secondi, assaporando il proprio reciproco sapore. Jensen succhiò avidamente le labbra del compagno, fino a che Jared non fu costretto a tirarsi indietro a causa della posizione precaria in cui si trovava, sporto sopra il tavolo.
“Mmm” ripeté Jensen dopo che si furono separati. “Inaspettato, ma decisamente molto gradito Jay.”
Si leccò le labbra in quel gesto, ormai incondizionato, che faceva andare il suo compagno fuori di testa.
Jensen lo osservò per un momento e di nuovo il sorriso affiorò sul suo viso guardando le labbra di Jared, gonfie, dopo il piccolo assalto in cui si erano imbattute.
Il più giovane si trovò a sua volta a sorridere, Jensen aveva decisamente un brutto effetto su di lui.

Cercò di ricomporsi, poi si sedette di fronte a lui, all’altro capo del tavolo.
“Cos’eri venuto a dirmi Jay?” il maggiore riportò lo sguardo sui fogli che aveva davanti. Se li fece scivolare tra le dita, tornando ad una pagina precedente dello script, soffermandosi a rileggere per l’ennesima volta, la sequenza delle battute che avrebbe dovuto recitare un paio d’ore dopo. Era una scena lunga, con un forte impatto emotivo per Dean e lui voleva renderla al meglio.
Jared rimase per un attimo a fissarlo. A volte era davvero difficile per lui concentrarsi quando lo aveva di fronte, non poteva fare a meno di guardarlo.
Seguì la linea delle labbra e poi quella della mascella, carezzò con lo sguardo quei lineamenti che potevano perfino sembrare delicati per un uomo. Le lentiggini erano ancora visibili dato che non erano ancora andati al trucco, quella macchiolina che formavano quasi sulla sommità del naso e che lui adorava, faceva bella mostra di sé.
Sorrise pensando che praticamente si stava comportando come una delle fans che incontravano alle convention e che praticamente restavano imbambolate a guardare Jensen.

Questo ragionamento lo riportò al motivo che lo aveva fatto correre lì.
“Hai visto le ultime notizie in internet che ti riguardano?” gli chiese.
Jensen portò lo sguardo su di lui alzando un sopracciglio, poi quando vide l’eccitazione nascosta dietro le parole di Jared, sorrise di nuovo “lo sai che io non guardo molto quella roba, di solito sono impegnato a fare altro. E dovresti esserlo anche tu, la prossima scena è davvero pesante, sia per Sam che per Dean!”.
Fu la volta di Jared di sorridere, ‘il solito secchione’ pensò, ‘bisognoso di avere tutto sotto controllo, completamente padrone della situazione, proprio come fa qualcuno…’, gli venne da ridere.
“Ho già imparato le mie battute Jens e comunque, alla fine, la parte peggiore spetta a Dean e non a Sam”.
“Già, vedo…” grugnì l’altro con finto disappunto, rigirandosi i fogli tra le mani.
“Ok allora dimmi quali sono queste fantomatiche notizie”, lo conosceva abbastanza bene da sapere che c’era qualcosa che lo aveva stuzzicato o non sarebbe arrivato di corsa in quel modo e con un sorriso a trentasei denti stampato sulla faccia.

Il viso di Jared si illuminò di nuovo al pensiero di dare a Jensen quella news, era maledettamente curioso di vedere la sua reazione.
“Aspetta ti faccio leggere” disse prendendo il suo I-pad e accendendo lo schermo, fece scorrere con il dito l’articolo che aveva trovato e lo riportò all’inizio della pagina, dove il titolo faceva la sua bella mostra, appena sopra ad una fotografia del suo compagno, scattata durante gli ultimi up-front.
“Guarda..” gli porse il tablet.
Jensen lo prese e lesse ad alta voce “Fifty Shades, Jansen Ackles interpreterà il ruolo di Christian Gray?”.

Alzò lo sguardo su Jared, la sua espressione era ancora più confusa “chi diavolo è Christian Gray?”.
Jared lo guardò per un attimo, indeciso se scoppiare a ridere o mettersi a piangere “ma come chi è Christian Grey?”, possibile che Jensen non sapesse nulla del protagonista del libro che andava per la maggiore in quel momento e che praticamente era sulla bocca di tutti da settimane?
L’altro sostenne il suo sguardo, evidentemente questa era una notizia di cui sembrava dovesse essere a conoscenza, ma lui non aveva idea di cosa diavolo Jared stesse parlando.
La sua espressione rimase interrogativa.

Il più giovane era incredulo “mi stai prendendo in giro Jens? non puoi non sapere chi sia Christian Grey e cosa sia ‘Fifty Shades‘”.
Jensen alzò gli occhi al cielo esasperato, voleva finire di studiare il copione e Jared se ne usciva con quella roba, “no Jay, non ne ho idea” era spazientito “e non ho nemmeno capito perché questa notizia ti ecciti tanto”.
Se fossero stati in un cartone animato, a Jared sarebbe caduta la mascella sul tavolo “non ci posso credere, dimmi Jensen, ma tu vivi su questo pianeta??” si mise le mani nei capelli esasperato.
Jensen dal canto suo riportò lo sguardo sull’articolo e cominciò a leggerlo per capire a grandi linee di cosa stessero parlando.

Ok, da quello che sembrava stavano parlando di un libro, ed il protagonista sembrava essere un personaggio tenebroso, con molti segreti e gusti sessuali particolari… di nuovo il sopracciglio del ragazzo si alzò con fare interrogativo.
Jared aspettò con pazienza di fronte a lui, che finisse di leggere.
Quando alzò lo sguardo, Jensen lo vide di nuovo sorridere con malizia.
“Cosa c’è che ti eccita tanto in questa cosa?” gli chiese.
Il sorriso del più giovane si allargò, Jared si chiese se avrebbe potuto amarlo più di quanto già non facesse, “saresti perfetto per quella parte” gli disse.
“Jay non ho idea di quale dovrebbe essere questa benedetta parte di cui parli” sbuffò esasperato.
“Ti lascio il mio I-pad Jens, tra gli e-book trovi anche quello, io l’ho letto un paio di settimane fa, leggilo poi capirai… Mr. Ackles(*)”, sottolineò volutamente il nome detto in quel modo così formale.

Jensen rimase ancora più perplesso, per quanto di solito fosse veloce nella lettura, aveva un sacco di cose da fare nel weekend.
“Jay non ho tempo di mettermi a leggere quel libro adesso”.
“Fammi contento dai” Jared lo guardò sorridendo cercando di convincerlo,mise in atto il suo miglior sguardo alla Sam, “tanto io non ci sono nel weekend, vado a NewYork lo sai, puoi leggerlo nel frattempo, poi ne parleremo quando tornerò domenica pomeriggio”.
Jensen sbuffò di nuovo, “Jay…”.
“Dai Jens, sono sicuro che non te ne pentirai, fammi contento” si alzò dal tavolo sporgendosi di nuovo verso di lui, si fermò appena prima che le loro bocche si sfiorassero “mi raccomando, leggilo vedendoti nei panni di Christian”, coprì la poca distanza che li separava e lo baciò di nuovo, sorridendo contro le sue labbra. Imprigionò il suo labbro inferiore e lo succhiò leggermente prima di lasciarlo e alzarsi definitivamente dal divanetto.

Jensen rimase a guardarlo, interdetto, mentre si avviava verso la porta e usciva dal trailer, lasciandolo solo con l’I-pad ancora tra le mani.
Cominciò a scuotere la testa incredulo, come faceva Jared ad essere sempre così esuberante e soprattutto, come diavolo faceva a riuscire a convincerlo tutte le volte a fare quello che voleva.
Dopo un attimo, sorrise e scosse la testa, perché in realtà sapeva benissimo come faceva.
Jared aveva sempre avuto quel potere su di lui, gli era entrato dentro, era diventato parte della sua vita e poi Jensen adorava quelle sue stupide fossette e quando se le trovava davanti non sapeva resistergli.

Guardò il copione che aveva ancora aperto di fronte a sé, poggiato sul tavolo.
Sapeva le battute, sapeva la sequenza con cui si sarebbe svolta la scena e sapeva qual’era il giusto apporto emotivo con cui interpretarla. Il suo era un eccesso di scrupolo e ne era consapevole, ma gli piaceva avere le cose sotto controllo ed essere preparato per quello che doveva fare.
Sospirò, poi sorrise di nuovo, ’Jared se quella scena verrà uno schifo sarà tutta colpa tua e finirà che prenderò a calci quel tuo bel sedere’ pensò.
Chiuse il copione e scivolò di lato, fino a che non arrivò ad appoggiare la schiena sulla parete, tirò i piedi sul divanetto, piegando le ginocchia e poggiandovi sopra il tablet. Fece scivolare le dita sullo schermo alla ricerca di quel benedetto libro.
L’ombra di un sorriso aleggiava ancora sul suo volto.

Jensen lesse fino a che non lo andarono a chiamare poco più di tre ore dopo, un po’ in ritardo sulla tabella di marcia.
Era leggermente turbato, non tanto dal libro in sé, che gli sembrava scritto anche in modo abbastanza semplicistico, ma perché Jared gli aveva detto di immaginare sé stesso nei panni del protagonista e questa cosa lo aveva lasciato spiazzato.
Pensò che se mai, davvero, fossero riusciti a produrre un film da quel libro, e se mai gli avessero proposto di interpretare quel ruolo, probabilmente non avrebbe accettato la parte.

Avrebbe avuto delle serie difficoltà, non tanto per le scene di sesso, nel loro ambiente la cosa non era poi così inusuale, quanto perché avrebbe dovuto entrare nella mente del personaggio, per capire le sue motivazioni e quali fossero le pulsioni che lo spingevano ad agire in quel modo.
Jensen non era per niente convinto che fosse un viaggio che avrebbe voluto fare, non gli piacevano il genere di sfumature di cui si stava parlando.
Inoltre tutta quella storia gli sembrava davvero ridicola, tutto quel discorso era meno che ipotetico, di sicuro anche volendo non avrebbe avuto tempo per girare un film e se mai lo avesse avuto certo non avrebbe optato per quello.

Quando arrivò in studio, dopo il trucco, per interpretare la nuova scena, incrociò lo sguardo del suo compagno. Sembrava che Jared gli avesse letto in faccia che aveva cominciato a leggere il libro e Jensen gli vide comparire sul viso un sorriso sornione.
‘Cosa diavolo ha da ridere?’ Il maggiore restò spiazzato, avrebbe voluto cancellare quel sorrisetto dal suo volto, forse avrebbe dovuto sculacciarlo come faceva Grey con la sua ragazza.
Peccato che il solo pensare sé stesso nei panni di quel tipo, gli lasciava una sensazione di sporco addosso.

Jensen aveva bisogno di entrare nel clima giusto per interpretare la sua scena, dato il trasporto emotivo che richiedeva e non voleva distrazioni mentre cercava di concentrarsi, così finì per non avere un confronto con Jared prima delle riprese.
Si sedette sulla sua sedia cercando di isolarsi e recuperò una gomma da masticare dalla tasca laterale.
Era un vizio e lo sapeva, ma masticare la gomma lo rilassava. Prese lo script in mano e cercò di concentrarsi ripetendo tra sé e sé le battute.

Non si rese conto della presenza di Jared al suo fianco, fino a che l’altro non parlò.
“Hai cominciato a leggerlo vero?”.
Jensen trasalì, “cazzo Jay vuoi farmi prendere un infarto!”
“L’hai letto vero?… Mr. Ackles…” il più giovane non riusciva a smettere di sorridere.
Jensen lo guardò storto, sentendo un formicolio lungo la schiena a quelle parole, sapeva che il protagonista del libro si faceva chiamare Mr. Grey e che Jared lo stava stuzzicando, ma quello non era davvero il momento.

“Forse dovresti ripassare le battute anche tu Jay” disse freddo, guardandolo fisso negli occhi. Non scherzava, voleva finire quella scena nel miglior modo possibile e non aveva intenzione di lasciare che l’altro mandasse tutto a puttane, rendendo la cosa più lunga del previsto.
Se voleva giocare avrebbero giocato, ma non in quel momento.

Jared sostenne il suo sguardo, sapeva quando Jensen era indispettito, il verde dei suoi occhi prendeva una sfumatura metallica, fredda, a suo modo simile alla pietra, esattamente come in quel momento. Una delle tante sfumature di Jensen.
Di nuovo gli vennero in mente i passaggi del libro dove venivano descritti gli occhi del protagonista ‘come metallo liquido’.
Sentì un brivido lungo la schiena, immaginando come il suo compagno avrebbe davvero potuto interpretare quel ruolo, Jensen non era decisamente il tipo da bondage, era una delle persone più buone che conoscesse, ma la forza della sua personalità era davvero innegabile.

L’aura che Jensen irradiava era qualcosa che era difficilmente spiegabile, esattamente come quella che veniva descritta per il personaggio del libro.
Tutti quelli che gli si avvicinavano tendevano a rimanerne succubi, incapaci di avvicinarlo se non esplicitamente invitati da lui. Jensen aveva la capacità innata di attirare su di sé l’attenzione di chiunque gli stesse intorno, quasi senza rendersene conto le persone si trovavano calamitate dalla sua presenza e gli giravano intorno come falene vicino ad una fonte di luce, incapaci di resistere al suo richiamo.
Anche Jared aveva subito quel fascino all’inizio, una sorta di reverenza e di rispetto.

Quando aveva letto il libro, in effetti, le descrizioni che venivano fatte del protagonista, gli sembravano calzare alla perfezione con quella caratteristica di Jensen.
Gli sorrise ancora “si hai ragione…come vuoi… Mr. Ackles” lo canzonò, poi si alzò senza aspettare la risposta, credeva di aver giocato abbastanza per il momento e poi il suo compagno aveva ragione, avevano un lavoro da fare ed una scena molto importante per lo show, non era proprio il caso di fare casini. Jared sapeva che la professionalità di Jensen prendeva il sopravvento sul resto, era una delle cose di cui aveva più rispetto. Un’altra ‘sfumatura’ di lui che Jared adorava.

Jensen rimase a fissarlo a bocca aperta, a volte Jared era davvero capace di farlo arrabbiare e poi di disarmarlo nel giro di pochi secondi. Era incredibile.
Scosse la testa e si ributtò mentalmente nella scena che doveva interpretare, ne avrebbero discusso dopo e gliela avrebbe fatta pagare, non l’avrebbe passata liscia.

Cominciarono le riprese e Jared fece la sua parte. Era presente solo nei primi minuti della scena, prima che ci fosse il culmine emotivo del personaggio di Dean. Lui e Jensen avevano solo poche battute assieme, poi Sam usciva di scena e il maggiore dei Winchester si trovava da solo ad affrontare i suoi fantasmi personali.
Il ragazzo non si allontanò, si mise dietro la cinepresa, non serviva che restasse lì, ma avere la possibilità di vedere Jensen recitare quel genere di scene non aveva prezzo, Jared era affascinato soprattutto dall’effetto che faceva ai membri della crew.

Era perfettamente consapevole di quanto Jensen lo odiasse, ma era anche cosciente di quanto fosse dannatamente bravo a rendere lo stato emotivo del suo personaggio.
Dava tutto e, proprio per quel motivo, dopo, Jensen si sentiva prosciugato.
Jared rimase a guardare la prima e la seconda ripresa.
Fremette, cercando di trattenere l’istinto di avvicinarsi al compagno e stringerlo in un abbraccio consolatorio quando lo aveva visto piangere, cercando di ricordare a sé stesso che era Dean che stava piangendo e non Jensen, o di inseguirlo quando lo aveva visto allontanarsi dopo ogni scena, per cercare di scaricare la tensione emotiva.
Non lo fece, il suo compagno aveva bisogno di riprendere il controllo, doveva farlo da solo e Jared lo sapeva.

Jared osservò le reazioni delle persone intorno a lui, alcuni membri della crew erano rimasti assorti in silenziosa contemplazione, rapiti dalla scena. Molti di loro si erano commossi, soprattutto alcune ragazze, ma nessuno di loro si era avvicinato a Jensen, lasciando all’attore lo spazio di cui aveva bisogno, in un misto di soggezione e rispetto, sapevano come funzionava.
Jared vide addirittura uno dei ragazzi, che facevano parte del loro gruppo fin dall’inizio, fermare una giovane assistente di scena appena arrivata e che stava andando da Jensen subito dopo la ripresa.
“Non ora” aveva detto alla nuova arrivata, mettendosi tra lei e lui, “lascialo stare, sta bene, devi solo dargli un attimo” e l’aveva sospinta lontano, rassicurandola che era tutto a posto.

Dopo che si era allontanato dalla scena, Jensen era rimasto appoggiato ad una parete, respirando piano e cercando di far sì che il suo corpo riprendesse il controllo, stava ancora tremando. La mente sapeva che era una finzione, ma il corpo non riconosceva la differenza e si lasciava trasportare in quella spirale emotiva, perdendo il controllo e rendendo quel genere di scene fin troppo realistiche.
Era spossato, ma non avevano ancora finito purtroppo.
Aveva visto Jared rimanere dietro la telecamera e dalle sue reazioni aveva capito che la sua performance era riuscita, gli si leggeva in faccia la violenza che faceva a sé stesso per trattenersi da raggiungerlo in scena. Sorrise compiaciuto mentre si passava le mani sul volto portando via la scia delle lacrime che aveva versato durante la ripresa.

Jared lo vide sorridere e istantaneamente si sentì più rilassato.
Si guardò intorno, il rispetto e il senso di protezione che quei ragazzi dimostravano ad entrambi e in particolar modo a Jensen, era davvero una cosa preziosa e il suo compagno non era certo il tipo da abusare di quella situazione.
Quella era la cosa che più strideva con la personalità del protagonista del libro, il rispetto delle persone che lo conoscevano bene e la soggezione di quelle che non lo conoscevano, non erano date dal potere dei soldi come era per Mr. Grey o dal modo brusco e perentorio che aveva di trattare con la gente, erano semplicemente emozioni che Jensen suscitava naturalmente negli altri.
Anzi il suo compagno si sentiva a disagio, essere così al centro dell’attenzione era una cosa che lui avrebbe volentieri evitato, un’altra ‘sfumatura’ da aggiungere alle altre. Jared Sorrise.

Jensen era una delle persone più timide che conosceva, che aveva usato la recitazione per vincere la sua timidezza, ma che aveva anche una leadership naturale.
Un vero maschio alpha, se si doveva incasellare questa caratteristica in qualche modo.
Quel pensiero lo fece sghignazzare, si, era decisamente predominante in certe occasioni molto molto private.
Come Grey però, era indiscutibilmente bello e indubbiamente, questa sua caratteristica contribuiva ad aumentare la soggezione che suscitava nelle persone che lo circondavano.
Jared sorrise, ricordando di come mentre leggeva i primi capitoli di quel libro, gli sembrava che l’autrice stesse descrivendo Jensen, se non fosse stato per gli occhi grigi del protagonista, avrebbe davvero potuto essere ispirata da lui.
Jensen non aveva mai perso quel portamento, che lo avrebbe potuto facilmente incasellare tra la categoria dei fotomodelli.

Le somiglianze però finivano lì, perché Jensen era davvero l’opposto di Grey.
Era la persona più dolce e romantica che conoscesse, con un innato istinto di protezione per le persone che amava e che aveva vicino, generoso, solare.
Una di quelle persone, che amavano circondarsi dei propri amici, che aveva un amore profondo per la famiglia e che amava profondamente il proprio compagno.
Una meravigliosa ‘sfumatura di giallo’ pensò.
Un sorriso dolce comparve sul volto di Jared a quel pensiero, mentre una piacevole sensazione di calore gli scaldava il cuore, perché era consapevole di quanto quell‘amore fosse reciproco.

Si, Jensen non aveva nulla di ‘Mr. Cinquanta Sfumature’ ed esattamente per quel motivo, l’idea che potesse interpretare quel ruolo lo faceva impazzire.
Era convinto che Jensen avrebbe potuto fare un lavoro fantastico con quel personaggio, ma soprattutto, Jared lo avrebbe voluto assistere mentre lo interpretava, per vederlo in ruolo così distante da lui.
“Jay dobbiamo andare”, Clif lo chiamò poco prima che cominciasse la terza ripresa della scena, ricordandogli che se non si fosse dato una mossa avrebbe perso l’aereo.
Lui intercettò lo sguardo di Jensen, per salutarlo, in una muta conversazione che diceva molto di più del semplice ciao che si scambiarono a voce.

N.d.A.

Eccomi qui di nuovo, con l’idea che leggere certi libri sotto l’ombrellone faccia più male che bene, soprattutto se fa venire in mente idee malsane come questa! Doveva essere una one-shot, ma la cosa mi è decisamente sfuggita di mano per cui mi sa che saranno almeno tre o quattro capitoli ^^ spero non vi dispiaccia XD.
Spero avrete voglia di lasciare un commento e dirmi cosa ne pensate!
Vi aspetto al prossimo capitolo.
Ciao ciao S.

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