Titolo: Lasciateli sanguinare
Fandom: John Doe
Autore:
queenseptienna Beta:
narcissa63 Personaggi: Fame, Guerra, Pestilenza
Rating: PG15 (solo per quello che dicono XD)
Genere: mezzo horror, mezzo cinico
Avvertimenti: umh… boh XD
Note: Scritta per la terza sessione del “
Dolcetto scherzetto Fest” di
fanfic_italia . Ovviamente il fandom è pressoché sconosciuto (ed è l’occasione giusta per inaugurare l'
unknown_fandom con una shottina nuova di zecca XD) e la dedico alla mia kohai
vanryo , pur non avendo ancora scritto nulla sul fandom che lei mi ha proposto XD
Ho buttato giù di getto questa fic, anche per sopperire al lutto che mi ha colpita leggendo il numero 77 del fumetto, corrispondente alla fine e chiusura della serie. Io odio quelli dell’Eura, mi hanno fatto un torto gravissimo o.o
Per concludere, c’è da porre l’accento sulla mia demenza, infatti avrei voluto realizzare una Jonh/Mordred (padre e figlio, nonché personaggi PRINCIPALI) ed invece mi sono ridotta a scrivere un racconto con i comprimari >__>’’
Disclaimer: John Doe e la sua serie non mi appartengono, ma sono di Eura Editoriale. Nessuna violazione del copyright è intesa.
Non erano esattamente dei tizi qualunque, loro tre. Erano i Cavalieri dell’Apocalisse, Guerra, Fame e Pestilenza, insomma, non certo dei tipi alle prime armi. Erano i Signori della distruzione e lavoravano per Morte, l’Oscura Mietitrice.
-Ho voglia di spaccare qualche testa.- grugnì Guerra, il sigaro mezzo spento che pendeva dalle labbra, calando il proprio tris di Fanti con una smorfia, mentre veniva avvolto da volute di fumo grigiastro.
- Sei sempre il solito. Mi chiedo perché non ti rilassi, ogni tanto! Abbiamo così tanti dvd, qui!- replicò Pestilenza, con un sorriso bonario stampato sulla faccia, identica a quella di Ron Howard in Happy Days. -In fondo, cosa c’è di meglio che gustarsi tutta la trilogia di Guerre Stellari?-
Guerra lo trucidò con lo sguardo, desiderando solo di cancellare a cazzotti quell’espressione buonista che l’amico aveva messo su. Porca puttana, se si fosse saputo in giro che il suo vero aspetto era quello di un enorme, sudicio ratto e che la terribile peste del 1600 era stata opera sua, non sarebbe stato così contento. Si passò una mano sulla testa rasata e strinse appena le carte fra le dita -Pest, ho addestrato gente come Pericle, Alessandro Magno e Gengis Khan… Hitler è riuscito a metter su tutto quel casino soltanto grazie a me.-
-Certo, ma da solo non saresti mai riuscito a compiere una simile distruzione, lo sai bene.- lo interruppe Fame, lisciandosi le pieghe della gonna con le mani scheletriche. -Morte doveva dare ad Olocausto il suo contentino, per avergli strappato una costola dalla carne viva. E tutto questo mentre lo stava scopando.-
-Certe brutte parole non si addicono ad una signora.- brontolò Pestilenza, aggrottando le sopracciglia. -In fondo Morte doveva pur costruire le sue Falci in qualche maniera. Solo che poi, Olocausto, non si è accontentato dei VHS porno che lei gli ha fatto pervenire il giorno dopo.-
-Il nazismo è stato un periodo d’oro per noi.- ribatté acidamente la donna, anche se non ci sarebbe stato bisogno di usare quel tono sprezzante. O forse era proprio la sua voce ad essere così sgradevole. -Anche se posso confermare come il mio operato sia stato ben più fruttuoso in altri periodi storici. - dichiarò con tono convinto - In questi tempi moderni, non posso più andarmene in giro, come se niente fosse, a risucchiare la voglia di vivere degli esseri umani. - affermò rammaricata - Eppure mi ricordo, come se fosse accaduto ieri, quell’Himmler che vedendo i propri soldati feriti chiedere soccorso, rispose un “Lasciateli sanguinare” a chi voleva curarli. Davvero un grande uomo…- concluse estasiata, ripensando con nostalgia a quell’abominevole individuo.
-Fottute Alte Sfere.- ringhiò Guerra -Se non sono loro a promulgare le circolari con le battaglie programmate, non sono mai contenti. Odio questi mondi che si evolvono. Mai una volta che si possa fare un po’ di sana baldoria.-
-A proposito di baldoria.- lo interruppe Pestilenza. Guardò l’ora nel quadrante elettronico del suo Casio (un orologio banale, per un Cavaliere dell’Apocalisse banale) e si affrettò a spiegare -Scusate, ma tra mezz’ora devo essere in ufficio. Devo iniziare a diffondere la pandemia influenzale. L’anno scorso mi avete fatto ritardare.-
-Tzé, beato te… io ho avuto il permesso di andare nelle favelas di Rio solo a partire dal mese prossimo.- Fame lo fissò corrucciata ed irritata, risucchiando l’aria nelle guance e apparendo sempre più simile ad uno scheletro.
Pestilenza chiuse la mano di Poker con un tris d’assi e si alzò dalla sedia. -Non abbatterti, ragazza mia. In fondo per voi è tutto più semplice… vi basta manifestare i vostri poteri et voilà ”la tragedia è servita”! Pensate a me, invece… Ogni dannatissimo anno scoprono un nuovo vaccino ed io devo inventarmi una nuova malattia, è maledettamente stressante!- Detto ciò, prese la sua giacca di flanella a quadretti dall’appendiabiti e l’indossò, rivolgendo quindi un cenno di saluto a tutti i presenti - Ci si vede nella pausa caffè, ragazzi. Guerra, ricordati che alle 17 in punto devi trovarti in Giappone. Sai, Morte esige che quel benedetto terremoto si scateni in perfetto orario e, la volta scorsa, quelli dell’Ufficio Calamità Naturali hanno fatto un casino incredibile.-
-Non preoccuparti, noi soldati siamo sempre efficienti.- rispose deciso l’interpellato, che si alzò a sua volta, seguito da Fame.
-Non sopporto Pestilenza, tutte le volte a ricordarci cosa dobbiamo fare!- borbottò a bassa voce quest’ultima, mettendosi la borsetta sottobraccio ed avanzando nel corridoio. -Neanche fossi una ragazzina inesperta e mi si dovesse insegnare come uccidere la gente. Patetico…- sbuffò risentita.
Guerra fece spallucce. Un veterano come lui era addestrato a tenere sempre la bocca chiusa.
FINE