Titolo: Questa vita perigliosa
Fandom: The walking dead
Autore:
queenseptiennaPairing: Rick/Shane
Rating: PG15
Genere: generale, introspettivo
Avvertimenti: slash
Info: per il prompt “Viaggio” della
mia tabella del
bingo_italia. Dedicata a
manubibi.
Questo racconto mischia parte del telefilm al fumetto, spoilerando un po’ dove andrà a finire il gruppo dopo essere partiti dalla fattoria di Hershell.
Disclaimer: The Walking dead non è mio, purtroppo, e questa è opera di fan.
Estenuante.
Lungo.
Orribile.
Freddo.
Erano principalmente le parole che Rick si ripeteva in testa in continuazione durante il loro viaggio. Odiava quel camper, odiava spostarsi - lui che era stato un sedentario per quasi tutta la sua esistenza - e avere Shane di fianco che russava era semplicemente allucinante.
Avevano guidato per ore e ore, Glenn e Carol avevano dato loro il cambio alla guida in auto e così, mentre Dale e Andrea guidavano quel fottuto camper, loro ne approfittavano per riposare, ormai stremati.
Dopo aver lasciato la fattoria di Hershell, avevano deciso di spostarsi, nonostante l'inverno ormai avviato e la gravidanza di Lori non permettessero affatto di muoversi, ma il fattore era stato chiaro, dopo il casino successo con gli zombie nel fienile.
Shane aveva così proposto di spostarsi verso una piccola cittadina indicata sulla cartina in loro possesso, sembrava abbastanza piccola da poter essere ripulita facilmente e abbastanza lontano da tutto il resto per non essere preda facile degli zombie.
“Potresti almeno fare più piano” ringhiò lo sceriffo al suo vice, che aprì un occhio solo il tempo necessario di metterlo a fuoco e fargli il dito medio. Rick lo detestava dal profondo del cuore. Era troppo stanco per dormire, aveva ancora in testa le immagini del cervello di zombie che schizzava ovunque intorno a loro e Shane russava come un bambino che non aveva altri pensieri al mondo.
“Sono troppo stanco per scoparti” biascicò l’altro. “Di sicuro ti addormenteresti dopo.”
“Ti odio” rispose Rick, dandogli le spalle. Si rannicchiò su sé stesso, guadagnando calore. Per fortuna il camper era riscaldato e quella fastidiosa patina di gelo che ricopriva le auto non era ancora penetrata all’interno.
“Non è vero” Shane ormai era sveglio e stava sogghignando, passandogli un braccio intorno alla vita e tirandolo a sé. Rick mugugnò qualcosa, ma non oppose realmente resistenza. “E lo so che hai voglia.”
No, non era vero. Lo sceriffo cercava di convincersi che non voleva farsi scopare a sangue, voleva solo che quel viaggio malato finisse (possibilmente non morto) e che tutto tornasse normale.
Ma siccome nessuna di entrambe le opzioni era applicabile, gradì particolarmente le attenzioni che la bocca di Shane avevano deciso di dargli con molta gioia.
Almeno si sarebbe scaldato.
“Non dovremmo essere qui” mormorò il vicesceriffo, con il fucile alla mano e lo sguardo attento. Non gli piaceva quel posto, un complesso di ville disabitato, una piccola cittadina in cui avrebbero potuto finalmente mettere radici e creare una nuova vita. Affondò un piede nella neve, osservando la robusta cancellata che avevano appena aperto scassinando un lucchetto. Se era chiuso, c’era un motivo, ma a quanto pare era solo lui a pensarlo. “Non mi piace per niente.”
Rick non gli diede retta, indicando il posto con un gesto della mano. “Dai, è perfetto. Completamente chiuso e ci sono ancora molti negozi con dei generi alimentari. Basterà ripulirlo e saremo a posto per sempre.”
Shane fece una smorfia e seguì il compagno all’interno delle loro case, ignaro che il loro viaggio sarebbe durato ancora molto a lungo.
Su una finestra, il lieve tepore del sole aveva fatto sciogliere il ghiaccio e una scritta sul vetro fatta con un dito rivelò il suo messaggio: Non entrare, tutti morti.
FINE