Mechanical Automatism (8/12)

Aug 03, 2010 20:59

Autore:queenseptienna  e LIVIN DEREVEL
Titolo della serie: Mechanical Automatism
Genere: Storico, steampunk, romantico, comico, angst
Avvertenze: scene di sesso NON descrittive, slash, storico, tentacoli, robot
Indicazioni generali sulla trama: Billie è un automa piuttosto particolare, nel senso che non gli piace molto obbedire e quando lo fa, non è mai per caso. Il suo padrone, il Conte Pritch, chiederà consiglio al suo amico Edward per trovare un modo di dare una regolata ad un robot che non ne vuole saper di fare il maggiordomo come si deve. Peccato che sia così sexy, anche se è un automa...



Portarlo in stanza non era stato semplice, l’automa seguitava ad essere un po’ riottoso, ma la cosa aveva acceso in Mike una scintilla di eccitazione considerevole. Aveva spinto Billie contro il battente della porta della camera da letto e gli aveva morso la pelle della gola.
L’automa aveva sospirato, poiché in grado di sentire i denti dell’altro stimolargli i sensori. Era una sensazione che metteva i brividi, che mandava scariche elettriche in tutti i suoi centri funzione.
Con una considerevole dose di timidezza, si permise di passare le braccia intorno alle spalle del nobile, lasciando che quelle dita umane si insinuassero sotto la sua camicia e sfiorassero il lattice che ricopriva il suo involucro. Nascose la testa nel collo di Lord Pritch, sentendo le lacrime artificiali pungergli gli occhi: non essere umano e non essere in grado di avere quello che loro potevano avere lo distruggeva nell’intimo.
-Stai bene?- chiese Michael, baciandogli la bocca rosea e umida e Billie non poté fare altro che annuire e lasciarsi guidare, anche se avrebbe voluto urlare di essere anche lui come l’uomo che aveva davanti.
Giunsero sul materasso del letto padronale, con il biondo che lo attaccava e lui non poteva far altro che cedere piacevolmente alle sue mani e ai suoi baci sul corpo.
Dopo fu solo un fruscio di vesti di seta e gemiti, Michael si muoveva sinuoso su Billie esplorando il suo corpo robotico con la punta delle dita e mostrandogli cose che non avrebbe mai neppure immaginato, lo eccitava con i suoi baci sul collo, dietro le orecchie, sul petto, faceva impazzire ogni singolo sensore, rendeva momentaneamente sovraccariche le sue funzioni per le troppe informazioni che giungevano al suo Centro, lo violava con la propria essenza, faceva esplodere in lui il piacere che non era altro che una scarica elettrica bianca come la neve che lo attraversò dalla testa ai piedi, distruggendo ogni certezza logica e sballando tutti file nella sua mente.
Billie si sentì esposto, maneggiato, fragile. Si era dato con tutti sé stesso, lasciandosi guidare dalle mani e dalle parole sensuali del suo padrone.
Delirante ed intenso fu invece per Michael, che registrò ogni cambio di espressione, ogni attimo di stupore sul volto di Billie e vi mise tutto il desiderio di cui era capace.
-Padrone…- il sospiro dell’automa, che si sentiva quasi galleggiare nello spazio, era quasi una richiesta. Mai nella sua vita aveva provato una cosa del genere, Lord Pritch lo aveva portato fino a vette inesplorate, facendogli provare cose impensabili per uno come lui.
Micheal, dal canto suo, era completamente in un altro pianeta, il piacere che aveva provato sentendosi stretto nel corpo dell’automa lo aveva sconquassato. Per un attimo aveva desiderato che Billie fosse un essere umano, ma era un pensiero egoista.
-Prova a dormire.- lo invitò, accarezzandogli il ventre piatto, baciandogli una guancia morbida come una pesca.
-Non posso dormire.- pigolò l’automa -Non sono capace!-
-Chiudi gli occhi e pensa a quello che è accaduto.- Michael sbadigliò e sorrise all’espressione imbarazzata del suo robotico amante. -Che cosa c’è?-
Billie nascose il volto contro il suo petto, mugolando. -Se ci ripenso… non credo che mi disponga a quello che voi chiamate sonno!-
Michael esplose in una risata divertita: no, in effetti anche lui se ripensava a quello che era appena accaduto non sarebbe riuscito a dormire. -Vieni qui.-
Lo strinse contro di sé e si appoggiò ai cuscini, massaggiandogli la schiena e rilassandolo e si addormentò. All’automa, che rimase a guardarlo appisolarsi, non rimase altro che abbassare le palpebre e attendere, fino a che una sorta di sonno primordiale non lo colse.

continua...

autore: livin derevel, serie: automatismo meccanico, personaggio: nuovo personaggio, genere: angst, genere: introspettivo, fandom: originale, avvertimenti: slash, rating: r, genere: steampunk, avvertimenti: sesso non descrittivo, genere: comico, genere: storico, genere: romantico, avvertimenti: robot, avvertimenti: tentacoli

Previous post Next post
Up