[My Show] Mechanical Automatism (6/12)

Aug 03, 2010 20:57

Autore:queenseptienna  e LIVIN DEREVEL
Titolo della serie: Mechanical Automatism
Genere: Storico, steampunk, romantico, comico, angst
Avvertenze: scene di sesso NON descrittive, slash, storico, tentacoli, robot
Indicazioni generali sulla trama: Billie è un automa piuttosto particolare, nel senso che non gli piace molto obbedire e quando lo fa, non è mai per caso. Il suo padrone, il Conte Pritch, chiederà consiglio al suo amico Edward per trovare un modo di dare una regolata ad un robot che non ne vuole saper di fare il maggiordomo come si deve. Peccato che sia così sexy, anche se è un automa...



-Dunque, fatemi capire.- sbuffò Benedict, mentre Tristan versava the per tutti -Voi non volete che io riprogrammi Billie.-
-Esattamente.- rispose Pritch. -Ma ho compreso che la natura del suo essere non è un errore del programma interno, quindi… per la diamine, cosa c’è dentro il mio robot!-
-Shhh… non è il caso di alzare la voce.- lo redarguì Coole, agitandogli sotto il naso un dito metallico.
Tristan tossicchiò discretamente. -Se mi permettete di parlare…-
-Fa pure.- concesse l’inventore, sorridendogli appena.
Il robot si sedette al fianco del suo inventore e guardò gli ospiti negli occhi. -So che stenterete a crederlo, ma… io e Billie non siamo veri androidi.-
-Dio del cielo, e cosa siete, folletti? Ho visto io stesso cosa c’è dentro Billie.- rispose Pritch, con una smorfia.
-No, no.- Tristan versò altro the -Non in questo senso, Milord. Vede… prima di nascere, la nostra essenza non è altro che spirito. Immerso nel nulla. Chi è più fortunato è destinato a nascere e vivere, in un corpo umano o animale. Altri, come me e Billie, semplicemente non sono destinati a stare al mondo.-
-Tutto questo mi sa di satanico.- borbottò il biondo, ma Coole gli diede una gomitata -Sta zitto e fammi sentire. E’ meglio che al Club.-
-Stavo dicendo, che ci è dato osservare il mondo, ma non farne parte. Personalmente non ho mai incontrato Billie nella mia vita da Osservatore, ma mi sono aggrappato con tutte le mie forze al desiderio di vivere, anche in un corpo non umano, come questo.- con un gesto elegante indicò la propria figura, sorridendo. -Billie deve aver deciso di prendere possesso del suo corpo mentre guardava me e il padrone testare le molle del materasso e…-
-TRISTAN!- esplose l’inventore, mettendogli una mano sulla bocca.
I due nobili si guardarono un po’ a disagio, non erano certi di aver afferrato tutto il concetto, ma il robot si liberò dalla stretta di Benedict e continuò. -Il nostro essere è più forte del programma inserito nel nostro corpo, che possiamo usare a nostro piacimento, ma siamo condannati ad una vita di servitù, siamo capaci di amare e, se abbiamo la fortuna di essere ricambiati, di vivere per sempre guardando il nostro amore sfiorire via via negli anni.-
Benedict lasciò lentamente la presa sul proprio automa, che si girò e gli strinse affettuosamente un ginocchio.
Pritch chiuse gli occhi, più colpito da quelle ultime parole che da tutta la faccenda degli spiriti.
Edward inclinò la testa di lato. -E tu cosa farai quando Mr. Moore morirà?-
Tristan rispose con un’alzata di spalle. -Non vedo perché dovrei continuare il mio ciclo vitale. Basterà disattivarmi e il mio spirito si riunirà al suo. Tutto qui.-
-Vorrei andarmene.- Michael si alzò in piedi di colpo -Ora che ho compreso, se permettete, vorrei andare.-
-Certo, Milord.- sussurrò il costruttore -Ma se mi permettete un consiglio… se mai dovreste iniziare a voler bene a Billie, passi con lui tutto il tempo che può. Anche se fatto di ferro, è una persona.-
Il biondo annuì a disagio e si rimise il cappello in testa. Edward fu al suo fianco, salutarono i loro anfitrioni ed in breve uscirono dall’abitazione, risalendo sulla carrozza elettrica.

-Che hai?- domandò pigramente Coole, rimirandosi le unghie -Ti vedo teso.-
-Teso? TESO?- esplose il conte Pritch -Ma ti rendi conto di quello di cui ci hanno parlato? Di spiriti e… e di disattivazioni e Dio sa solo cos’altro! Io non posso concepire queste cose per vere.-
-Eppure è la spiegazione più sensata.- Edward scostò a giacca del panciotto e trasse da una tasca interna la scatola delle sigarette e se ne accese una.
-Logica? Come fa ad essere logica? Billie non è altro che un’anomalia.- rispose l’altro accettando una delle sigarette offerte e trafficando con il cerino per darle fuoco.
Coole gli sbuffò il fumo direttamente in faccia. -Allora quando torni a casa prendi quel robot e violentalo. E già che ci sei digli che è una dannata anomalia. Non vedo perché dovrebbe offendersi, dunque.-
-Non ci penso nemmeno!- esclamò l’altro -Non farei mai una cosa del genere a Billie!-
-Ma Billie non è una persona, secondo il tuo ragionamento.- Edward aspirò ‘ennesima boccata di fumo e Pritch richiuse la bocca con uno scatto della mascella.
-Lui è… speciale.- bofonchiò allora -Non gli farei mai del male.-
-Allora, mio caro, gli stai facendo male con le tue supposizioni. Io scendo qui.- Erano arrivati nella zona dove Coole teneva la sua residenza. Con un colpo di bastone fece fermare la carrozza e scese, in un gran turbinio di mantello. Quando fu con entrambi i piedi a terra si voltò e disse -Dai una possibilità a quell’ammasso di fili sparsi. Sono certo che non ne rimarrai deluso.-
-E tu come fai a saperlo?- Mike si affacciò al finestrino, guardandolo male, ma Edward sorrise sibillino.
-Chiamalo “sesto senso fra ferraglie”. E dopo quella frase, si allontanò.

continua...

autore: livin derevel, serie: automatismo meccanico, personaggio: nuovo personaggio, genere: angst, genere: introspettivo, fandom: originale, avvertimenti: slash, rating: r, genere: steampunk, avvertimenti: sesso non descrittivo, genere: comico, genere: storico, genere: romantico, avvertimenti: robot, avvertimenti: tentacoli

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