Titolo: Scettro di neri diamanti
Autore:
theslashqueen Fandom: nessuno, è ORIGINALE
Genere: introspettivo, malinconico
Rating: per tutti
Numero di Parole: 300 e qualcosa
Trama: a sorpresa... (sono 300 parole, forza osate :D )
Disclaimers: i personaggi mi appartengono
Note: alla fine del racconto
Scettro di neri diamanti
Si siede dinanzi alla specchiera, la sedia stride sul pavimento di marmo.
È l’unica persona ancora in casa, tutti sono già usciti, ma la sua preparazione non è ancora ultimata, perciò ruba ossigeno alla stanza e tenta di rilassarsi, di mettersi a proprio agio.
Una maglia aderente, tempestata qua e là da galassie di brillantini che la luce artificiale brama d’accaparrarsi, fascia quel suo corpo curato e i capelli sovra un poco vi si spargono, cadendo fluenti e ricreando i volteggi nell’aere verde di petali, che il vento ha incantato e fatto danzare.
Si fa coraggio e da terra gli occhi sullo specchio trascina, poi sul viso una mano si passa, chiedendosi chi mai sia quell’immagine riflessa, così triste ed estranea.
D’istinto afferra la matita. La solleva, come fosse uno scettro di neri diamanti. La fissa. Le dita tremano, esitano; infine l’accompagnano sino ai docili lumi, occhi femminei che hanno assistito a più crudeltà che una quercia secolare.
Si posa.
Prende a scorrere, dipingere, ricreare, vivere: è vita che dona vita a una vita che non è vita. Sinuosa, decisa. È lì; i segni, le prove si trovano lì, nere su quella sua pelle d’avorio.
L’eco del suo viso sorride, assapora la perfezione, ma effimera dalle labbra ricurve sfugge, poiché s’accorge, gettando un’occhiata all’orologio da polso, che il tempo è fuggito.
Si alza di fretta, rotto l’incanto, e si precipita verso il bagno. Apre il rubinetto e si scaglia l’acqua sul volto. Torvi rivi imbrattano la pelle, prendono a precipitare, rigano il lavandino candido e il vero scivola nella conduttura, si schianta chissà dove, abbandonato. Segregato.
Giacomo schiude gli occhi, neri di vergogna e vermigli di pianto, scuote la testa e scaccia le lacrime con il dorso della mano macchiato di vituperio, domandandosi perché mai è stato così sciocco da avventurarsi in una così amabile antinomia: non ricorda, forse, che agli uomini non è consentito truccarsi?
Note
E’ un racconto vecchio, ma ci sono stata sopra tanto e non mi decidevo mai a pubblicarlo. Forse perché mi sono affezionata tanto XD Sarebbe scontato dire che per quasi tutto il racconto ho volutamente usato pronomi e aggettivi che non svelassero il sesso del protagonista, affinché il lettore non capisse di chi si trattava e si rendesse conto che l’apparenza inganna e che l’animo è quello che conta.
Se vi ho gabbato ne sono ben felice XD
Come sempre le critiche costruttive sono ben accette.