Titolo: I’m a Liar (and that’s the Truth)
Fandom: “Merlin”
Personaggio: Merlin
Prompt: 011. Solo - 027. Angoscia. - 018 Orecchie. - 054. Scendere. - 010. Felicità.
Rating: G
Note: I’m a Liar (and that’s the Truth) (si ringraziano i Mötley Crüe per aver fornito - a loro insaputa - il titolo della fic) nasce come “what if”, cioè cosa sarebbe potuto accadere se Gaius non si fosse accusato ingiustamente per difendere Merlin nella puntata 2x07. Scritto in prima persona.
Disclaimer: I personaggi citati non mi appartengono, io mi sono solo divertita a giocarci.
Dedica: a
babycin che ci mette così poco per convincermi a fare una cosa XD ♥
Tabella:
qui 011. Solo.
E mi ritrovo improvvisamente solo nella sala del trono, perché le persone intorno a me si stanno pian piano allontanando, deluse e sconvolte dalla verità che hanno appena appreso.
Il bracciale è nella mano del re che lo sta soppesando mentre con malcelato stupore mi fissa dall'alto del trono. Come deve sembrargli assurdo tutto ciò... come può credere che lo stolto, pasticcione Merlin possa essere il potente mago che Aredian afferma?
“Merlin, come ti dichiari di fronte a questa corte?”
Posso finalmente ammettere la verità, anche se questa mi costerà la vita e porrà fine per sempre al destino di Albione.
Ma poi...
027. Angoscia.
Ma poi i miei occhi incontrano quelli di Arthur e sento la mia forza di volontà venire meno. Dire la verità vorrebbe dire perdere per sempre la fiducia del principe, il suo affetto e la sua amicizia.
Una morsa di angoscia mi stringe il cuore mentre tento invano di ragionare. Scegliere è difficile, quasi impossibile: mentire e vivere ancora nella menzogna o ammettere la mia natura e affrontare la morte?
Lo sguardo freddo di Aredian non si allontana da me. So già che se mentirò, lui non si rassegnerà perché è il suo lavoro e viene ben pagato per farlo.
Prendo fiato e...
018. Orecchie.
Prendo fiato e trovo il coraggio di andare avanti negli occhi azzurri che mi fissano sconcertati.
“Innocente, maestà. Non ho mai visto quell'oggetto” rispondo.
Questa è la verità, ma Uther e Aredian non si accontentano. “Quindi tu non hai mai fatto pratica di magia, vero?”
“Sì” La mia voce appare così sicura alle mie orecchie che per un attimo mi chiedo se non sia davvero così.
Il cacciatore sorride, ama lottare con le sue vittime perché sa che alla fine sarà lui a vincere. “Mente, maestà” dice con sussiego, inchinandosi leggermente verso Uther. “Lasciatelo a me, vedrete che lo farò confessare.”
Uther muove la mano...
054. Scendere.
Uther muove la mano come a voler scacciare una mosca fastidiosa. In fondo sono solo un servo, la mia morte non intacca minimamente la sua vita. “Prendilo pure” rispose, facendo poi segno di essere lasciato solo.
Le guardie mi fanno alzare in piedi in malo modo, mi trascinano via, senza darmi il tempo di parlare con nessuno. A spintoni mi fanno scendere le scale che conducono alle segrete, gettandomi poi nella cella come se fossi un oggetto. Aredian è dietro di loro e mi guarda con un sogghigno.
“Vedrai, Merlin, ti farò confessare...” sussurra, stendendo il braccio per colpirmi sul volto, quando...
010. Felicità.
Quando una voce giovane e decisa blocca quel gesto a metà. “Non osare toccarlo!”
Apro gli occhi e vedo Arthur fermo sulla porta della cella, lo sguardo fisso sul cacciatore che viscidamente si ritrae.
“Stavo solo eseguendo i voleri di vostro padre” mormora sorridendo in maniera falsa.
“Non devi fargli male. È il mio servo.”
La felicità mi riempie il cuore a quelle parole e gli sorrido riconoscente, ma lo sguardo del principe è colmo di dubbi e di paure.
Mi lasciano solo e mi rannicchio sul pagliericcio, cercando una soluzione a quel problema; l'ultima cosa che voglio, però, è rendere tristi quegli splendidi occhi.