Titolo: You're the closest to heaven that I'll ever be
Autore:
lostinroom101 Pairing: Jorge Lorenzo/ Andrea Dovizioso
Rating: G (la parola più sconcia è letto... e vabbè c'è una parolaccia)
Disclaimer: ma vi pare che se fossero miei sarei qui? XD Ed il tutto è inventato, ovviamente
Note: L'ho sognata stanotte (devo decisamente smetterla di bazzicare la community la sera tardi...). Così. L'ho semplicemente riscritta (c'è solo un particolare aggiunto in fase di scrittura... che NON è il finale). Schifezzuola senza pretese. Forse troppo retorica. Ma vabbè, il solito chi vivrà vedrà...
Jorge è felice.
Sembra strano, insomma, chi non sarebbe felice nei suoi panni?
In più, non è mai stato uno di quei tipi tristi per natura, non con il carattere che si ritrova.
E' un vincente, è abituato a vincere, è nato per vincere.
Avete presente quelle persone per cui il secondo è solo il primo dei perdenti? Ecco, Jorge.
Come se i suoi genitori si fossero dimenticati di insegnargli tutta quella retorica che insegna che l'importante è partecipare, che l'importante è divertirsi, eccetera... Perchè Jorge si diverte solo quando vince, e vincere è quello che sa fare meglio, e dato che lo sa fare così bene si permette di sbatterlo in faccia a chiunque ne dubiti, perchè insomma, non capisce come il mondo possa ignorare il suo talento, quindi si sente in dovere di fare la primadonna, è il ruolo che gli spetta.
Di solito.
Perchè adesso Jorge è felice, ma di una felicità diversa rispetto al sentimento positivo che prova quando vince, o quando è al centro dell'attenzione.
E' un sentimento più... caldo, più grande, che lo riempie ma lo fa sentire leggero, come se avesse finalmente riscoperto di non appartenere al mondo degli esseri corporei, bensì di essere un qualcosa di etereo e volubile, una nuvola plasmata dal vento.
Ecco, si sente una nuvola Jorge, un'agglomerato di minuscole goccioline d'acqua, qualcosa che può essere positivo o negativo, ma soprattutto positivo, perchè si sente leggero e al caldo, come se stesse sdraiato da ore in un prato sotto al sole primaverile, quel sole che scalda ma non scotta, e tutto questo fa passare in secondo piano le attenzioni, le vittorie, i contentini della gente che gli sta attorno.
Anzi, tutte quelle persone sembrano avvoltoi, poiane che gli si accovacciano sulla spalla, presenti nei momenti migliori ma dov'erano quando continuava a cadere? Dov'erano quando aveva bisogno di qualcuno che gli dicesse che, su, non preoccuparti, capita, l'importante è risalire in moto, perchè quando il talento c'è il resto viene da sè, tutte quelle cose retoriche che magari i suoi genitori non gli avevano spiegato del tutto.
Invece adesso sente di non aver bisogno di nulla. Nulla e nessuno. Nessuno tranne lui. Perchè sarà cliché, sarà scontato, sarà tutto quello che volete, ma è l'amore.
Quello che stupisce Jorge è chi. Un chi italiano, e magari Jorge di questo non si stupisce troppo, perchè che altra nazionalità sennò? Australiano? (no, le oprecchie a sventola non l'hanno mai attratto)
Americano? (peggio che andar di notte, uno felicemente e realmente sposato, e l'altro... l'altro... l'altro lasciamo perdere, che il discorso si complica...).
No, in fondo l'Italia gli piace, è un po' come casa, il clima, la gente...
Grazie al cielo non è Valentino, non è masochista, e comunque sarebbe stato fisicamente impossibile anche a volerlo, perchè quella sottospecie di uomo-zerbino che Rossi ha sempre attaccato al fianco incenerirebbe tutti quelli che non ritiene 'degni' del campione,
e a quanto pare l'ha preso molto in antipatia. Melandri? Davvero, dopo tutte le risate che si è fatto quando il ravennate era alla Ducati? Comportamento da stronzo, Jorge non lo nega, ma non è stupido. DeAngelis e Capirossi non sono neanche in lista, uno tecnicamente neanche italiano e l'altro potrebbe essere suo nonno. Sul serio. Canepa neanche sa chi sia praticamente.
Ne rimane uno solo. E per quanto questa espressione faccia Highlander, Jorge non può fare a meno di soridere estasiato.
Analizzando rapidamente i caratteri in gioco, beh, a quanto pare è vero che gli opposti si attraggono (questo i suoi genitori glielo hanno insegnato, e anche il suo professore di scienze se è per questo, ma non aveva mai pensato di poterlo applicare così efficacemente alla sua personale esperienza, lui che con i modi di dire e la retorica ci aveva sempre fatto un po' a pugni). Ma quando vede Dovizioso sorridere, sorridergli in quel suo modo gentile e quasi vergognoso, quando il Dovi gli sorride e lo saluta anche se si vedono di sfuggita attraverso una fiumana di piloti e meccanici e tecnici e giornalisti e chi l'avrebbe mai pensato che ci potesse essere così tanta gente in un paddock, soprattutto quando Andrea avvicinandosi gli sorride, lo saluta e lo abbraccia, beh, il mondo potrebbe esplodere, Gibernau potrebbe defenestrare Ezpeleta e fondare una nazione itinerante, che tanto il Circus già c'è, quella sottospecie di giornalista italiano un po'
rompiscatole potrebbe decidere di sequestrarli e farli lavorare in un bordello, insomma potrebbe persino avverarsi uno scenario apocalittico alla 'Pianeta delle Scimmie' che lui starebbe lì, pacifico e beato, abbracciato ad un ragazzo semplicemente perfetto per lui.
A Jorge questa sensazione piace, no non la fine del mondo, il poter arrivare ad ottenere qualcosa di più, qualcosa così vicino alla perfezione da essere quasi inconcepibile. E pensare che inizialmente, quando aveva intravisto l'altro solo su una panchina in chissà che parco, chissà che nazione, l'unica cosa che voleva fare era sedersi lì, iniziare a parlare e magari buttargli un po' di veleno addosso, perchè era questo che serviva a Jorge in quel momento, sfogarsi.
Ma ultimamente i suoi piani sembrano non andare mai in porto...
Perchè quando l'italiano, Dovizioso, Dovi, Andrea lo ha guardato negli occhi, con la sua solita espressione gentile venata di qualcos'altro, qualcosa che Jorge conosce benissimo, delusione, risentimento, frustrazione... Eppure non lo ha scacciato in malo modo (lui avrebbe fanculizzato chiunque in quel momento) boh, qualcosa in lui si era spezzato, o si era sciolto, insomma una di quelle cose solite
che succendono ad una persona in questo genere di situazione... Colpo di fulmine, forse...
Fatto sta che adesso se c'è qualcuno che sicuramente non rischia di essere vittima di uno degli attacchi primadonnistici di Jorge, bitching lo chiamano gli inglesi nel suo team, è proprio Andrea.
Andrea che si sta avvicinando.
Andrea che lo guarda.
Andrea che gli sorride.
Andrea che lo bac...
E Jorge si sveglia.
E nonostante fosse un sogno Jorge è contento.
Perchè sa di poterlo fare diventare realtà.
forse è già realtà.
guarda l'altro occupante del letto in cui si è svegliato.
E' ora di parlare.
Ora.
-Svegliati, Dani...-