Titolo: So I could breath you in
Pairing: Nicky Hayden/Dani Pedrosa (anche se tecnicamente Nicky è presente più che altro in maniera spirituale o telematica, uhm)
Rating: G
Song:
Foo Fighters - EverlongDisclaimer: Purtroppamente non mi appartiene nessuno degli nnnnntmila (cit.) citati. Escluso Stoner. Cioè, non è che lui mi appartiene, nel senso che non voglio mi appartenga. Ed è tutto purtroppamente falso, almeno per quanto ne sappiamo.
Note: prima di tutto, note tecniche pre-lettura: per chi non lo sapesse/ricordasse
questo è Ed del Re Leone, pooooi Aoyama in quanto giapponese parla da giapponese ed ultimo ma non meno importante andate
qua, scorrete scorrete scorrete ed arrivate a Novembre 2005 (opera della
chidol ovviamente). Ffffatto? Ecco, questa fic parte tipo poco prima.
Vabè, aveva anche un senso prima che ne cancellassi metà perché era troppo noiosa - è il prezzo da pagare, purtroppo.
Ho raggiunto vette di patetismo mai esperite prima, tra l’altro. Oltre che di logorrea.
Sarebbe per
chidol , ma come dicevo, non sono in grado di scrivere cose serie, quindi è abbastanza imbarazzante dedicarti ‘sta roba che nel finale è un pastrocchio cosmico perché non sapevo come uscirne. XD ♥ Tra l’altro sono geneticamente impossibilitata a scrivere dal POV di Nicky. Ci sono pure improbabili hints Ergerlee perché è più forte di me, ecco.
Però almeno la canzone è bella.
Ps: Signora Basi mi scusi in anticipo.
Hello
I've waited here for you
Everlong
Se c’è una cosa che a Dani non piace è mentire ai suoi genitori. Ed in particolare non ama mentire a sua madre, perché lei è quella che con un semplice sguardo sa fargli capire che ‘Io sarò fiera di te sempre e comunque ed appoggerò qualsiasi scelta tu faccia’.
Il problema è che si trova in una situazione un po’ complicata, ed anche abbastanza delicata, quindi non gli sembra il caso di smobilitare mezza famiglia prima di aver realmente capito che piega prenderanno le cose.
- Ma tesoro, sei sicuro di volerci raggiungere il 23? E se poi nevica? -
Dani sospira, mentre osserva sua madre che prepara le valigie, - Sì mamma, davvero, e non preoccuparti, in qualche modo me la caverò. -
Dani potrebbe metterci la mano sul fuoco, sua madre deve sicuramente aver capito che le sta nascondendo qualcosa, però per quella specie di timore, tipico di molte mamme, di risultare troppo invadente non affronta l’argomento.
- Senti Dani… -, la signora Basi interrompe il suo lavoro e si avvicina al figlio.
No, forse quel timore sua madre non ce l’ha neanche troppo, pensa allarmato Dani.
- Ascolta, se si tratta di Casey non c’è problema, sai che può venire con noi - dice lei, evitando accuratamente lo sguardo del figlio e fingendo di studiare il tappeto sotto ai loro piedi.
No mamma, non si tratta di Casey, è proprio questo il punto.
Dani sorride, non può fare altrimenti, perché si rende conto dello stato di imbarazzo in cui sta sguazzando sua madre, e si trova in quella situazione perché gli vuole bene ed è preoccupata per lui, quindi le dice, nella maniera più convincente possibile - No, te l’ho già detto, non si tratta di lui, è solo che mi dispiace che Hiro rimanga da solo a Barcellona fino a che non arrivano i suoi. -
Sua madre sembra rassicurata, e forse lo è realmente, perché dopotutto Dani non le ha mai detto bugie.
Però c’è sempre una prima volta per tutto.
Non che Dani non abbia mai mentito, no, anzi, proprio il contrario; da quando ha conosciuto Alberto è sicuro di essersi guadagnato almeno un piccolo posticino all’inferno, vista la creatività che ha progressivamente sviluppato nel raccontargli fantasiose bugie per giustificare comportamenti che lui ovviamente non approverebbe, come ad esempio restare alzati oltre le dieci di sera.
Però questa in particolare si è rivelata un’impresa non da poco, e non solo perché si è trattato di mentire alla sua adorata mamma, ma anche perché, nel mese precedente, organizzare il tutto gli aveva richiesto più fatica del previsto.
Prima di tutto gli ci erano volute settimane e settimane di riflessione per decidersi ad invitare Nicky in quell’ameno loco che è Sabadell, un po’ per imbarazzo, un po’ perché forse si sentiva ancora in colpa nei confronti di Casey, di cui per altro non aveva notizie da quando si erano visti l’ultima volta, ovvero all’imbarazzantissima riunione pre-test con tutti i capi supremi Honda, in cui lui si era immancabilmente trovato a sedere tra l’australiano e Nicky, con Toni alle spalle che se la rideva come la iena Ed. Però ormai era arrivato ad un punto in cui l’unica cosa che sperava era che Casey, preso dalla depressione, non si decidesse a compiere insani gesti come un piercing al setto nasale o un tatuaggio in caratteri gotici sul petto, e poi per il resto chi s’è visto s’è visto (anche perché Nicky al telefono gli era sembrato entusiasta alla proposta di vedersi, e quello a lui bastava per dimenticarsi magicamente di tutto il resto).
Superato il problema del farsi coraggio, grazie anche al supporto morale fornitogli da Toni con i suoi continui commenti in stile ‘Persino Pacey e Joey ci hanno messo meno a mettersi insieme’, si era trattato poi di organizzare il tutto, ovvero crearsi un alibi nel caso in cui i suoi genitori avessero deciso di fare approfondite indagini su di lui mentre non era in loro compagnia.
A questo proposito pensava di poter contare su Toni, ovviamente, ma quello se n’era uscito dicendo che per Natale sarebbe andato in Italia, così non era sicuro di potergli offrire una copertura affidabile.
Ora, se Dani avesse avuto tempo si sarebbe fermato un attimo a chiedersi per quale diavolo di motivo Toni avrebbe dovuto passare il Natale in Italia, ma dato che di tempo non ne aveva… aveva telefonato ad Hiroshi. E quella era stata la parte più ostica. Per prima cosa aveva dovuto spiegargli l’intera situazione, operazione che gli era costata circa un’ora della sua vita, poi aveva dovuto convincerlo del fatto che non era un rovina famiglie perché Nicky era Hayden e non Edwards, e quindi non era sposato né tantomeno aveva prole, spiegazione a cui il giapponese aveva commentato con un ‘Vabè, americani, loro tutti uguali, loro bombardato Hiroshima e Nagasaki’, ma poi finalmente era riuscito a conquistarsi la sua fedeltà rinfacciandogli tutti i favori che gli doveva.
E’ per questi motivi che Dani ora è abbastanza sicuro di avere un futuro assicurato come 007, nel caso in cui un giorno si dovesse mai stancare di fare il pilota, e per rimarcare questa sua convinzione lascia sua madre intenta nelle sue faccende per andarsene in camera sua e chiamare Hiroshi, così, giusto per ripassare il piano, perché non si sa mai.
*
Come down
And waste away with me
Down with me
Ed alla fine Nicky si era fatto un viaggio interminabile solo per poter stare con lui pochi giorni, e tutto era andato liscio come l’olio, tutto secondo i piani (o meglio, questo non esattamente, visto che nei piani di Dani rientrava anche far fare un giro della città all’americano - non che, ammettiamolo, una sfilza di banche ad entrambi i lati della rambla fosse particolarmente interessante - ma a dir la verità fuori casa non ci erano andati neanche per sbaglio…).
Come regalo di Natale avrebbe desiderato che le giornate si allungassero e durassero molto più di 24 ore, perché quei tre giorni passati con Nicky erano trascorsi in un lampo, e quel ‘Ci sentiamo’ che si erano scambiati, ma che nascondeva molto più di quello che ciascuna parola rappresentava, lo aveva quasi tentato a mandare all’aria il suo alibi e tutto il resto.
Però i piani ci sono e vanno rispettati, quindi Dani aveva lasciato che Nicky prendesse l’aereo per tornare dalla sua famiglia, e lui avrebbe trascorso, come ogni anno, il Natale a casa degli zii.
*
- Come sta Casey? -
Dani si volta ed osserva suo fratello che, senza che lui se ne accorgesse, si è seduto sul divano al suo fianco, - B-bene, perché? -
Eric sta decapitando a morsi un Babbo Natale di cioccolato, e guarda l’altro in maniera furtiva, a dir poco strana, molto pericolosa, poi fingendo malamente scarso interesse riprende, - Niente, così, è da un po’ che non lo vediamo. -
Ora, Eric non è mai stato grande amico di Casey, o per lo meno Dani non ricorda neanche una mezza volta in cui si siano scambiati più di 5 parole in sequenza (non perché si odiassero, quanto piuttosto perché Eric faceva l'introverso con chi era introverso), quindi questo improvviso interesse nei suoi confronti è abbastanza sospetto.
Dani si lancia alla ricerca di una scusa abbastanza plausibile da smerciare, ma i suoi pensieri vengono interrotti dal rumore del cellulare che vibra sul tavolino di fronte a lui, indicando che gli è arrivato un sms.
Eric lo fulmina con un’occhiata nel giro di mezzo millesimo di secondo, così per uno strano istinto di sopravvivenza Dani afferra velocemente il telefono, come se ne andasse della sua stessa vita, dopodiché dice, senza prima essersi casualmente schiarito la voce - Non… non dovresti andare a preparare la tavola per il cenone? Ho sentito mamma che ti chiamava prima. -
- Ha chiamato anche te -, controbatte Eric lapidario.
- Eh, comincia ad andare, io arrivo, prima devo… chiamare Alberto e fare gli auguri alla sua famiglia, dai, vai. -
Neanche a dirlo, Eric lo guarda ancora più storto, ingoia l’ultimo pezzo superstite del babbo Natale e poi si alza dal divano, ma rimane fermo a fissarlo ancora per qualche secondo, con quello sguardo da ‘Io mica me la bevo, sai?’, ed in quel preciso istante Dani si ritrova a desiderare ardentemente l’elmetto blocca-pensieri di Magneto, così, per pura precauzione.
Quando il fratello lascia finalmente la sala Dani legge il messaggio, e non si stupisce di vedere il nome di Nicky di fianco alla parola ‘mittente’.
« Mio fratello minore mi sta facendo il quarto grado. »
Dani sorride.
« Anche il mio, ma in una maniera molto subdola e minacciosa. »
Passano pochi secondi ed il cellulare torna a vibrare.
« Dovremmo farli conoscere, andrebbero d’accordo. »
Dani sospira, sorride ancora tra sé e sè come un ebete e si alza per andare ad aiutare la famiglia nella preparazione del cenone della Vigilia, pensando a quanto quel Natale sia il più atipico e il più bello che abbia vissuto fino a quel momento.
*
La luce che filtra dalla tapparella lo colpisce in volto e lo fa svegliare.
In men che non si dica è già fuori dal letto e sta trafficando con la valigia, da cui estrae un pacchetto regalo che scarta in tutta fretta, cercando comunque di fare il meno rumore possibile per evitare di svegliare Eric.
‘Kentucky Tourist Guide’
Dani rigira divertito il libricino tra le mani, quando all’improvviso il suo cellulare vibra e lo fa sobbalzare per lo spavento.
« Koala non ne abbiamo, ma sarò felice di portarti ovunque tu voglia quando verrai qua. »
Forse qualcuno a questo punto si interrogherebbe sui possibili poteri telepatici posseduti da Nicky, ma non Dani, perché lui sa meglio di altri quanto il giorno di Natale sia un giorno magico.
And I wonder
When I sing along with you
If everything could ever feel this real forever
If anything could ever be this good again