[Intervista col Vampiro]Only one sweet moment

Apr 28, 2010 12:29

Titolo:Only one sweet moment
Autore: ecstaticagony
Fandom: Intervista col Vampiro
Personaggio/Coppia/Gruppo: Louis/Lestat
Prompt: Lussuria @ settepeccati
Rating:NC-17
Avvertimenti:La linea temporale è successiva a La regina dei Dannati.
Conteggio Parole: 922 (W)
Disclaimer: Purtroppo non possiedo nessuno dei suddetti vampiri,ma datemi Louis e vi solleverò il mondo! Appartengono ad Anne Rice e io li uso solo per mio diletto, perdendoci la poca salute mentale che mi resta -.-”
Lista: !settepeccati table
Note: Scritta per hotfic_exchange e dedicata a ladymacbeth77 , sperando le piaccia!!

“Non farlo, Lestat!”, la voce di Louis era ridotta a un sussurro.
“Fare cosa, mon ami?, le labbra di Lestat solleticarono il collo del suo malinconico compagno, sogghignando dinanzi al suo vano tentativo di resistere loro.
“Non fare...questo...”, Louis socchiuse gli occhi e si aggrappò con le unghie al broccato della poltrona.
Lestat era sopra di lui. I lunghi riccioli biondi gli ricoprivano le spalle nude. Le gambe lunghe e tornite erano fasciate da un paio di pantaloni di pelle nera, retaggio della sua ultima follia.

Il Mediterraneo infrangeva le sue onde sulla bianca spiaggia di Creta e la brezza muoveva piano le candide tende della grande vetrata.
L'aria era satura del profumo del mare e dei fiori. Memorie di Adriano era abbandonato sul pavimento. Lestat ve l'aveva gettato poco prima, interrompendo la lettura di Louis.

I riccioli di Lestat si mischiarono ai lunghi capelli scuri di Louis sin quasi a confondersi con essi.
“Non farlo...ti prego...”, Louis tentò ancora vanamente di interrompere il gioco di Lestat, ma questi continuò a leccargli il collo, mordicchiandolo piano con i canini senza lacerarne la pelle di marmo.
Lestat amava il sapore della pelle di Louis, amava il suo sapore arcaico, si nutriva della debolezza del suo sangue.
“Ti voglio, ti ho sempre voluto...Louis...” le labbra di Lestat indugiarono sul nome di Louis prima di sfiorargli la bocca e solleticarla con la lingua.
Per la prima volta in più di due secoli, Louis si ritrovò quasi a ringraziare il fato di non essere più umano, perché altrimenti un brivido caldo gli avrebbe attraversato la schiena sino a esplodere nel suo cervello.
Le mani di Lestat indugiarono sulle spalle di Louis per poi strappargli la camicia di dosso con un gesto veloce.
“Mi piaceva questa camicia, Lestat!”, Louis allontanò per un istante le labbra imbronciate da quelle di Lestat.
“Mon ami, ti riempirò di camicie, se è questo che desideri...”, Lestat riprese a baciare Louis con maggior foga, sfiorandogli il torace freddo con la punta dei polpastrelli sino a incontrare i suoi capezzoli.
Louis ebbe un sussulto e afferrò Lestat per le braccia, allontanandolo da sé. Il vampiro biondo glielo lasciò fare e con un sorriso ironico sulle labbra continuò a osservarlo.
“Ti ho fatto male, Louis?”, la velata e ironica innocenza della voce di Lestat sortirono l'effetto voluto.
“A che gioco vuoi giocare, Lestat?”, Louis continuava a stringere le braccia di Lestat, nonostante fosse consapevole della forza superiore del suo compagno.
“Tu a che gioco vuoi giocare, mon ami?”, Lestat leccò fugacemente le labbra di Louis senza sfuggire alla sua presa.
Con un gesto velocissimo, Louis ribaltò le loro posizioni. Sentire il corpo freddo e marmoreo di Lestat sotto di lui, contribuì a far montare ancora di più il suo desiderio. Poteva sentire il sangue scorrere nelle vene di Lestat. Poteva sentire il calore del desiderio di Lestat espandersi nell'aria e mischiarsi col suo.
Sembrò quasi che la natura si fosse fermata quando Louis abbandonò la presa e premette le proprie mani sulle spalle di Lestat, spingendolo contro la poltrona. Lo baciò con tutta la forza di cui era capace, ritrovando le labbra di Lestat pronte ad accoglierlo.
Gli mordicchiò la lingua sino a sentire sul palato il sapore metallico e millenario del sangue di Lestat, ma sembrò non bastargli.
Con le labbra sporche di sangue, scese a baciargli il collo e la spalla, lasciando sulla bianca pelle di Lestat i marchi del suo passaggio sino a giungere a un capezzolo. Lo morse e sentì il sangue fluire con maggior forza, ma anche questo non appagò la sua fame.
Sentì la schiena di Lestat inarcarsi e un sospiro fuggire dalle sue labbra e abbandonò il capezzolo per scendere ancora.
Il ventre di Lestat era piatto e freddo e per un istante la freschezza della sua pelle attenuò la sua fame, ma sentì le dita di Lestat perdersi nei suoi capelli e la sete riprese il sopravvento.
Con un gesto deciso divaricò le gambe di Lestat.
La sete, il desiderio, il sangue ottenebravano i suoi sensi e la sua capacità di giudizio.
Era questo il potere di Lestat. Non la sua innata sfrontatezza, non il sangue della Madre che alimentava le sue vene, non la forza. Il potere di Lestat era il desiderio e Louis decise di cedervi per l'ennesima volta.
Morse l'interno coscia di Lestat proprio lì dove batteva la femorale e il sangue zampillò sulla sua lingua con la forza di un orgasmo.
Il sangue. Finalmente il sangue. Quello vero.
Il sangue invase la gola di Louis, ma lui continuò a succhiare sin quasi a soffocare.
Lestat si abbandonò a quella sensazione come non aveva mai fatto prima. Lasciò che Louis succhiasse sino a saziarsi. Lasciò che Louis si cibasse di lui. Lasciò che Louis lo rendesse debole.
Si abbandonò a Louis come avrebbe sempre voluto fare.
Improvvisamente Louis si staccò da Lestat e si accasciò sul pavimento. Un rivolo di sangue sfuggì alle sue labbra e gli sporcò la guancia.
Attimi di silenzio si accavallarono gli uni sugli altri senza che il benché minimo rumore infrangesse l'aria.
Fu Lestat il primo a riprendersi.
Si alzò a fatica dalla poltrona e si chinò su Louis. Leccò il rivolo del proprio sangue dal viso di Louis e si allontanò lentamente verso la porta.
“Ti odio, Lestat”, il sussurro di Louis non sarebbe stato udito da nessun orecchio umano.
Lestat si voltò e sorrise.
“E' per questo che sarai sempre il mio preferito, Louis...”.

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