May 27, 2007 22:46
In questo periodo dell'anno nessuno vorrebbe più sentire parlare di alunni, nè i propri nè quelli degli altri ma questa non posso trattenermi dal raccontarla.
1 settimana fa:
il mio alunno Giuseppe ( con chiari disturbi della sfera sociale ed affettiva ) apprende per caso che un compagno di classe ( Mino) non ha cellulare e "l'assurdità" della cosa lo spinge a coprire il compagno di insulti ed a ripetere in maniera ossessiva e meccanica per i successivi 15 minuti:"Nunnn' è possibile, o' cellulare o tengn tuut'quant' !".
3 giorni fa:
nel panico senza speranza degli ultimi 5 minuti che precedono la capanella della fine delle lezioni Giuseppe, come sempre in uno stato di coscienza alterata, sferra un calcio nelle palle allo stesso compagno che pochi giorni prima lo aveva atterrito con la notizia del cellulare.
Dopo essermi incenerita i polmoni con un urlo titanico ed aver rianimato il ferito, obbligo Giuseppe a chieregli umilmente perdono.
Fate attenzione al seguente dialogo :
- Giuseppe ( sinceramente mortificato ): O'scè, t'aggio' fatt' male?
- Mino ( ancora tra i singhiozzi) : O' strù , che m'ò 'cchiere a' ffà ! Tu m'e' rat' nu cavec' nell'inguine.
- Giuseppe (stupito ed incredulo ) : E' gghiamm' scusami, io nun'o' 'ssapevo ca' tenevi l'inguine.
Morale:i nostri alunni danno per scontato che si nasca dotati di cellulare ma non ritengono che tutti abbiano un inguine.
E.
chicche napoletane