Titolo: Rispettabile
Autore:
pojypojyFandom: Harry Potter
Personaggio/Coppia: Walden Macnair/Bellatrix Lestrange; menzioni di Andromeda/Macnair, Bellatrix/Rodolphus e Bellatrix/Voldemort
Rating: NC17 - PWP
Conteggio Parole: ~1500
Avvertenze: linguaggio, riferimenti al noncon.
Disclaimer: Harry Potter l'ha inventato JKR... io faccio solo copulare i personaggi.
Note: Per la serie "più il pairing è random, più il p0rn esce facile". Non avevo mai pensato a Bellatrix/Macnair... fino a ieri. Anche se in realtà questo è (anche) un altro modo per girare intorno alla Ship Inventata Da Me, cioè Andromeda/Macnair, prima di scrivere la fic definitiva su di loro XD
Macnair attraversa i corridoi semibui di casa Malfoy con passo disinvolto. E' ospite, come tutti gli altri; anche se forse bisognerebbe dire prigioniero, visto che non ci sono molti altri posti dove andare. Ma questo villone è ben diverso da Azkaban, e lui è ben deciso ad apprezzarne tutte le comodità.
Quindi, eccolo aprire la porta che conduce alla piscina coperta. Due pareti su quattro sono sostituite da enormi vetrate che mostrano il parco fuori, immerso nel buio. L'ambiente è illuminato debolmente da delle luci fatate che pendono dal soffitto alto; Macnair dunque non si accorge subito della figura che si muove nell'acqua, finché lei non arriva al bordo della vasca ed alza la testa.
"Bellatrix", dice lui.
"Walden", risponde lei con un cenno della testa. "Non credevo che mia sorella ti permettesse di girare per casa sua senza scorta."
"Che strano; credevo lo stesso di te" dice lui accennando ad un sorriso, e stringendo un po' l'occhio destro. Il sinistro non è mai guarito del tutto. "Narcissa può dire quello che vuole. Essere stato con Lucius in carcere mi ha guadagnato qualche privilegio. Sai, quando non hai più la bacchetta, avere un amico grande e grosso diventa una bella fortuna."
"Non venire a dire a me cos'è la prigione, Macnair, fammi il favore", dice Bellatrix, issandosi sulle braccia per uscire dalla vasca.
E' nuda. La cosa sembra non toccarla minimamente, anzi, è chiaramente una sfida nei confronti di Macnair; bisogna solo capire di che natura. Il tempo è stato galantuomo con lei, perché non ha ancora un solo capello grigio, ma Azkaban lo è stata meno: non si è più liberata del tutto da quella magrezza paurosa, gli occhi incavati, le anche sporgenti, i seni che hanno perso volume e pendono verso il basso, sulle costole. Macnair, deciso a raccogliere la provocazione, fissa con insistenza il triangolo di peli neri tra le gambe della donna, e dice:
"A scuola ti chiamavano 'Vagina Dentata', lo sai, vero?"
Bellatrix ride, tendendo le labbra, sempre rosse.
"Sì, ma purtroppo non era vero. Anche di te si diceva che ce l'avessi talmente grosso che venire con te era come perdere la verginità un'altra volta. Se tanto mi dà tanto, era un'altra leggenda... o no? Andromeda non mi ha mai voluto raccontare niente."
"Cosa c'è, Lestrange? Vuoi provare?" dice Macnair, divertito ma anche intrigato. Forse è davvero lì che vuole andare a parare, questa vecchia puttana.
"Mah, non sono tanto sicura che tu sia il mio tipo" dice lei, facendo ugualmente un passo verso l'uomo.
"Chi è il tuo tipo, allora? Tuo marito è in stato catatonico. E il signore oscuro..." soggiunge Macnair con un sorriso velenoso "...scommetto che la gnocca è l'ultimo dei suoi pensieri, o sbaglio?"
"Come sei volgare, Walden" dice lei teatralmente, mettendosi a posto i capelli bagnati, che continuano a gocciolare sul suo corpo bianco. Macnair schiocca la lingua, sopprimendo una risatina.
"Tutte uguali, voi Black. Credete che ce l'avete solo voi. Beh, io sono venuto a farmi una nuotata. Sai dove trovarmi", dice, e comincia a spogliarsi a sua volta; non indossava nulla sotto alla tunica nera da Mangiamorte, a parte un paio di pantaloni consumati e le scarpe. Vede, malgrado tutto, le pupille di Bellatrix che si dilatano un po' di fronte alla massa dei suoi muscoli, a loro volta intaccati dagli anni e dalla prigione, ma sempre impressionanti. La sua carne è segnata quasi ovunque da cicatrici più o meno profonde, spesso al limite del disgustoso, regali delle bestie pericolose che ha gestito per tanti anni.
Bellatrix sostiene il suo sguardo mentre lui si toglie i pantaloni. E' già un po' duro, e tutto fa gioco. Non è questa la sorella Black che Macnair vuole; e per quanto sia ad Andromeda che lui mira da una vita, solo uno scemo si giocherebbe la possibilità di pucciare il biscotto dentro a Bellatrix Lestrange, un tempo la ragazza più bella di Hogwarts, ora forse la donna più pericolosa d'Inghilterra. Ma senza bacchetta magica, ragiona lui compiaciuto, anche lei deve ridimensionarsi. Come diceva, ci sono situazioni in cui è quello grande e grosso ad avere il coltello dalla parte del manico.
Finalmente, Bellatrix lo squadra dalla testa ai piedi.
"Non male, Walden. Non quel mostro che si diceva, ma comunque rispettabile."
"Rispettabile? Sì? Allora fammi un favore, Lestrange, rispettamelo un po'."
Per un attimo, Macnair pensa che lei se ne stia per andare - e se lo facesse, non è del tutto sicuro che glielo permetterebbe. Stavano giocando fino a pochi secondi fa; ma ormai è entrato nell'ottica di stare per scopare, e quindi scoperà. Che lei lo voglia o no.
Difficile dire se Bellatrix abbia interpretato il suo pensiero o se sia arrivata alla stessa conclusione per vie diverse, fatto sta che gli rivolge un sorriso sghembo e un po' cattivo prima di inginocchiarsi davanti a lui e prenderglielo in bocca.
Macnair le piazza una mano enorme e callosa sulla nuca, in caso le sfugga il concetto che lui vuole il servizio completo. Ma prevedibilmente Bellatrix non è una fica fredda come Narcissa, o almeno così pensa Macnair. Riesce a farlo stare tutto fin dentro alla sua gola con una facilità che parla di pratica, molta pratica. Lei gli mette le mani sul culo per tenersi in equilibrio - lui contrae i muscoli, d'istinto, e lei ci pianta le unghie. Macnair si lascia sfuggire un basso gemito, a metà tra piacere e dolore. Lo sguardo che Bellatrix gli lancia da sotto in su ribadisce il concetto che sì, sta giocando al suo gioco, ma ha portato lei il pallone.
Allora Macnair decide di rubarglielo, il pallone. La mano che spingeva sulla testa si chiude a pugno sui suoi capelli, immobilizzandola, e lui passa dal farsi fare un pompino a fotterla in bocca, e c'è una discreta differenza.
"Mmnnh", fa Bellatrix.
"Certo, cara" risponde tranquillo Macnair, sentendo l'orgasmo montargli dentro alla vista di Bellatrix Black Lestrange col suo cazzo infilato a forza in bocca, e si domanda cosa potrebbe essere il finale più appropriato, se schizzarle tutto in gola o farle un po' di crema di bellezza.
Sta per optare per la seconda quando sente i denti di Bellatrix graffiare decisamente troppo. D'istinto, si ritrae, con l'uccello che gli rimbalza sul ventre.
"Che cazzo fai, troia?"
"Stai sbagliando buco, idiota" dice lei passandosi il dorso della mano sulla bocca "scopami come si deve, prima che tu ti sbrodoli tutto come un ragazzino di tredici anni." Rifà quel suo stramaledetto sorriso. "Prometto che davvero non ho i denti nella fica.Giurin giurello."
"Dovrei prenderti a sberle", ringhia lui, e tutto sommato potrebbe anche farlo, a parte il fatto che -
"Allora dovresti ammazzarmi, caro. Perché sai che quando arriverò a riprendermi la mia bacchetta i tuoi muscoli non ti serviranno un granché."
E per quanto sia arrapato, Macnair non è ancora del tutto uscito di testa. Nulla però lo trattiene dallo strattonare Bellatrix per un braccio, spingerla faccia al muro e penetrarla con violenza.
"Va bene così, signora?" dice, premendola tra sé e la parete. Bellatrix è bagnata fradicia dentro più di quanto lo sia fuori. Geme e rantola come la puttana che è, mentre il suo culo ossuto aderisce al ventre di Macnair , che pensa a quando aveva tirato fuori gli stessi suoni, lo stesso piacere animale, da Andromeda. Quando questa guerra finirà la andrà a prendere, marito o non marito, figlia o non figlia; perché è inutile stare a raccontarsi storie, è lui che lei vuole. Gliel'ha dimostrato coi fatti mentre lo negava a parole. Non importa quanto questo la disgusti di se stessa. A Walden Macnair va bene così.
Va detto ad onore di Bellatrix che però lei è la prima a chiedergli più forte, e Macnair è ben contento di obbedire, stavolta. La faccia di Bellatrix sbatte e striscia sulla parete di mattonelle rese viscide dall'umidità.
E presto dalle sue labbra esce un suono gutturale, di pura soddisfazione, e Macnair sente i muscoli della sua fica stringersi attorno a lui come un pugno. E' il punto di non ritorno: eiacula violentemente, prendendola per i fianchi in modo da non farla scappare, che se lo senta fin su nella pancia il suo spruzzo dell'amore. Quando ha finito, un sottile filamento bianco esce dalla fica arrossata di Bellatrix.
Lei ci mette qualche secondo a riprendere fiato. Almeno questo; ha dimostrato fin troppo pelo sullo stomaco, finora.
Sogghigna.
"Rispettabile", dice, prima di andare a raccogliere la sua tunica ed indossarla sopra al corpo nudo.
"Ehi" dice Macnair guardandola rivestirsi "se porti appena un po' di pazienza..."
"No, grazie" lo interrompe lei. "E poi, non hai più vent'anni nemmeno tu. Non vorrei metterti sotto pressione."
"Secondo me hai solo la fica stanca. Posso mettertelo -"
"In culo, sì, sì, già visto, già fatto" dice Bellatrix tirandosi fuori i capelli dal collo della tunica. "Non sei l'unico che è stato in prigione, qui dentro."
Lei è già uscita, prima che Macnair raccolga l'insinuazione nascosta nelle sue parole. Maledetta stronza.
Si decide, finalmente, ad entrare nella vasca il cui pavimento a mosaico brilla debolmente, riflettendo le luci dorate. Certo, andrà a cercare Andromeda; ma finché sono chiusi tutti e due qua dentro, Bellatrix va più che bene, e checché ne dica, è sicuro di andare bene anche a lei.
Appoggia la testa al bordo di marmo, soddisfatto, gli occhi che guardano fuori, in un punto indefinito del buio.