Stone's legacy 3.3

Oct 07, 2010 23:44


Ma Bonjour!!!!Dopo mesi di latitanza(va beh che volete…l’estate :P)eccomi qui con gli Stone!Dunque avevamo lasciato Ivan single e appena laureato,ora vedremo cos’ha combinato da adulto…Penultimo aggiornamento per quest’erede(seguono ola e cori di felicità dalla sottoscritta),e per assicurarvi che non sparirò per altri 3 mesi(leggesi come “le ultime parole famose”)vi voglio informare che sto giocando e che grazie a dio la nuova generazione esiste ed ha un volto!Ma di chi sarà questo bel pancione???mmm… XD Sotto al cut!




Dopo la laurea ci furono un paio di eventi abbastanza degni di nota.Il primo in ordine cronologico fu il matrimonio di Xavier e Camilla.Ricevetti l’inviti e naturalmente ci andai con i miei genitori.Ero emozionato e al contempo spaventato di vedere mia cugina compiere finalmente il grande passo ma la cosa che mi ritrovai a pensare più spesso man mano che la data si avvicinava era che dopo 3 mesi avrei di nuovo visto Summer.



Non che l’avessi pensata cosi tanto durante quel periodo post studi… Ebbi modo,una volta a Bluewater,di conoscere nuove persone e di riprendere i contatti con vecchi amici e soprattutto amiche… Ma quella ragazza,ormai donna,aveva un qualcosa che mi attirava e mi metteva in soggezione allo stesso tempo.E non credo si trattasse solo della sua indubbia bellezza…



(Matilda pensiero:Idiota,ti rendi conto di chi ti sei fatto scappare?!?!?!?)



Di sicuro il più emozionato di tutti era zio Devis,un po’ perché pensava che la sua bambina fosse davvero cresciuta,un po’ perché era felice che lei e Xavier avevano deciso di fare le cose seriamente…



A condire la festa c’era anche l’esuberanza di Samuel,che circondato da parenti e amici di mamma e papà si sentiva un po’ come se il festeggiato fosse anche lui.



La cerimonia iniziò,qualcuno si commosse senza ritegno(Mauro:era l’aria che mi entrava negli occhi U__U),a Xavier tremò un po’ la voce,ma al momento dello scambio degli anelli tutti quanti fummo colti da un brivido di commozione,sebbene io continuassi a pensare che era bello per loro,ma non li invidiavo proprio.



Gioia:Pensi che sarò ancora viva per fare in tempo a vedere Ivan all’altare?
Tilda:Gioia…temo di non campare nemmeno io fino a quel secolo!



A fine funzione tutti insieme facemmo le congratulazioni ai nuovi marito e moglie!



La feste procedette abbastanza tranquilla,a parte la neve inusuale al periodo,il momento della torta fu salutato da tutti con fin troppo entusiasmo per non notare tutte le bottiglie già vuote di spumante.Ma la mia famiglia è cosi…strampalata e semplice…Dentro di me ammiravo il coraggio di mia cugina,perché francamente non credo che io avrei mai potuto reagire cosi all’imprevisto della gravidanza,soprattutto alla nostra età…Augurarle che tutto procedesse per il meglio era il minimo…



Con Summer non ci furono grandi clamori quella sera,parlammo del più e del meno,di come le andava dopo la laurea,del lavoro e del tempo,un po’ come dei conoscenti che si salutano giusto per rispetto.In realtà non sapevo cosa dirle e preferii passare il tempo con Giorgio.Mi informò che lei ed Elise e il resto della banda FPCCC  “fonte protezione cavie carine e coccolose” stavono preparando un colpo molto grosso al centro di ricerca di,niente meno che,Sim City.In quel momento non sapevamo ancora che sarebbero passati anni prima di rivederlo.Il colpo andò male ed entrò in latitanza,per quanto ne sappia io bazzica nelle parti di un posto chiamato Stranizia…



Anche qualcun altro era convolato a nozze,neanche ci fosse un’epidamia,cos’era quella fretta di accasarsi?Lenin,il mio amico dell’università si era fatto incastrare niente meno che da Heather,la mia scopa mica dell’università!Si erano sposati in pompa magna e adesso vivevano nella loro villetta urbana,una delle due,giusto quella che veniva più vicina agli uffici di lui.



Ogni venerdi sera organizzanavamo un pokerino tra di noi,Heather ci teneva che arrivassi prima per avere una mano in cucina.Cosi dato che Lenin rientrava sempre solo per l’ora di cena,io mi godevo l’antipasto…un antipasto molto molto piccante.



Heather era cosi semplice da accontentare. Era gestibile,non pretendeva altro che un po’ di svago,una rottura dalla routine matrimoniale e un po’ di instabilità,di rischio.



Adorava rivestirsi proprio mentre sentiva l’auto del marito nel vialetto,cosi quando Lenin entrava ci trovava seduti al tavolo solo da pochi secondi,con l’aria di chi la sapeva lunga.



Mi sentivo in colpa?No…In teoria Heather stava con me già da prima e poi sapevo bene che Lenin avesse abitudini altrettanto poco…monogame…



La serata proseguiva  liscia quasi sempre e io stavo bene…



Quanto al lavoro,e qui arriva la seconda news importante,iniziai il tirocinio in una clinica privata,guadagnavo abbastanza bene per essere all’inizio della mia carriera ma il merito era proprio del fatto che avessi rifiutato il tirocinio per lo stato.Psicologo fresco di laurera mi ero potuto permettere dopo solo 3 mesi di lavoro piuttosto banale,più che altro di ufficio,una nuova rossa fiammante…



No,non lei….LEI *___*



In realtà la pagavo a rate e anche nonno mi dava una mano(non mamma che avrebbe preferito spendessi meno per la prima auto),ma andare a lavoro era una tale gioia solo per metterla in mostra e far schiattare d’invidia tutti gli altri!



Per non parlare di quanto funzionasse con le ragazze… Almeno fino alla soglia di casa,sia chiaro che la mia bambina deve restare immacolata e poi certe funzioni è sempre meglio esercitarle in camera da letto!



Quando anche il lavoro d’ufficio divenne monotono iniziai a pensare che forse non era stata una gran mossa rifiutare l’impiego pubblico…Si di sicuro non avrei mai avuto un ruolo di spicco,ne tutta quella grana,ma avrei avuto a che fare con gente vera e non con delle inutili scartoffie.Un amico dei miei,in realtà il direttore della clinica,iniziò ad assegnarmi qualche caso…In genere molto semplici,come casalinghe disperate bisognose solo di un orecchio che le ascoltasse,gente per la quale l’analista era più un lusso che una necessità.La cosa buona era che potevo utilizzare finalmente un ufficio degno di nota,il mio ufficio…nel ex garage di casa mia!Grandioso,vero?



I mesi passarono cosi veloci,e un anno volò… La mia vita era sempre la stessa,e non desideravo cambiare nulla,ci sono talmente tante vite da poter vivere che non mi sembrava giusto cambiare solo per le convenzioni della società in cui viviamo…Io ero fatto cosi,pieno di difetti ma felice…



Ovviamente i miei clienti mi pagavano per sentirsi dire altre cose,forse solo del lavoro ero un po’ meno soddisfatto,era quasi…banale.Ma sapevo come distrarmi…Bastava un giro in auto con il vento che entrava dal finestrino e tutto passava.Ma la mia macchina  era anche costosa da mantenere,cosi una volta al mese la portavo a lucidare(fissato eh?).Uscito dalla clinica attendevo l’autobus di linea per arrivare fino alla carrozzeria…
Quel giorno la,ero particolarmente stanco e non vedevo l’ora di fare un bagno caldo,e in questi casi è scontato che il bus che desideri prendere faccia un ritardo stratosferico.Stavo li alla pensilina a lamentarmi dell’ora senza badare alle altre persone che attendevano assieme a me…



“Il lunedi fa sempre ritardo,c’è il traffico dei taxi dell’aereoporto”  aveva risposto una voce che li per li mi parve di riconoscere.Mi voltai e…
“SUMMER!!!”
“Ivan!Che ci fai qui?E’ una vita che non ci si vede!



Si era alzata per salutarmi,in effetti era un anno che non ci eravamo mai nemmeno beccati per caso

“Tu che ci fai qui?Io lavoro qui vicino alla clinica…”
“Alla clinica eh,e prendi l’autobus come noi comuni mortali?Io sono appena uscita da quel ristorante dove lavoro come cameriera…”

tuttavia lo diceva con il sorriso,non con cattiveria,risi anche io,mi parve più consono non rispenderle “in realtà sto aspettando di andare a prendere la ferrari che era a lucidare”.

“Il ristorante giapponese dici?"
“Oh no non ho mai avuto modo di andare li,è un altro quello dove lavoro io”

mi aveva risposto con semplicità e io avevo esitato prima di tramutare ciò che avevo formulato nella testa in parole concrete…



“Se ti va ti ci accompagno una sera di queste… Il proprietario lo conosco,ormai mi fa sempre lo sconto!”

Avevo visto dal suo sguardo che titubava e poi sorridendo mi aveva chiesto…

“Non è…un appuntamento vero?Giusto per essere chiari…”

Sorrisi un po l’imbarazzo e la rassicurai,sarebbe stata una cena per due vecchi amici che si sono rincontrati dopo tanto tempo…

“…Insomma quante cose avremo da raccontarci!”



Ci salutammo e l’indomani sera andai a prenderla al suo appartamento…Non c’era più l’imbarazzo dovuto alla nostra storia,era come parlare con una persona nuova,conoscerla di nuovo,o riconoscere quella che mi aveva fatto battere il cuore…No,decisamente non era un’amica per me…Era ilare quella sera e si vedeva che era a suo agio.Avevo pensato di usare la macchina di papà per andarla a prendere,con lei non mi andava di ostentare ma alla fine…



-Che colpo,Stone!Ti prego ti prego dimmi che al ritorno me la fai provare!

Si beh…era fuori ogni discussione.Il locale era tranquillo,quasi troppo tant’è che nella saletta piccola in cui ci sistemarono eravamo praticamente soli.Un brindisi al lavoro,un altro al futuro,uno al passato,uno all’amicizia… L’aria era davvero serena e la tensione che mi era venuta ripensandola come la mia ex stava svanendo…



Ma accidenti se era bella,più la guardavo e più mi ricordavo della volta in cui mangiammo insieme alla tavola calda.Anche in quel momento mi stava tornando alla mente di quanto mi fossi stupito della sua naturalezza e di quanto sapesse mettermi a mio agio.



Le diedi la mano…E lei non spostò la sua…



Al ritorno dovevo essere davvero ubriaco,perché dopo averla invitata a vedere il mio studio le avevo anche lanciato le chiavi della macchina!Dio,se ero convinto di morire…



Dopo due minuti di guida la fifa mi aveva fatto tornare lucido e quindi ripresi il mio posto al volante.Al vialetto di casa lei stava ridendo come una pazza,io pensavo ancora di essermela vista brutta!

-Dovevi vedere la tua faccia quando ho fatto grattare la frizione …ahahah Oddio cosa non avrei dato per avere una macchina fotografica!Oddio fermo fermo,non cambiare…Adoro questa canzone!



Tutto di colpo,nemmeno la seguivo più,ma mentre ormai ero fermo nel parcheggio lei si era precipitata alla rotellina del volume e l’aveva girata velocemente.Non conoscevo quella canzone…

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“What day is it?And in what month?This clock never seemed so alive….I can’t keep up…And I can’t back down…I’ve been losing…So much time…”

Lei sospirava e si era appoggiata al sedile chiudendo gli occhi e facendo roteare la testa al tempo delle note…

“ ‘Cause it’s you and me….With nothing to do,nothing to lose…And I don’t know why I can‘t keep my eyes off of you…”

Diceva tutto quello che avevo pensato,tutto quello che volevo fare in quel momento era…
Baciarla.Lo feci mentre lei era ancora ad occhi chiusi,e con gli occhi rimase,ma rispose a quel bacio…



Fu una notte strepitosa….



Il mattino dopo mi ero svegliata e non l’avevo trovata.Solo un post it attaccato alla testata del letto:

“Non complichiamo le cose…
E’ stato bello rivederti Ivan Stone”

Perché?Forse avevo sperato non andasse via,ci rimase un po’ male e per qualche giorno mi sentii stranamente inutile e vuoto…Ma non sapevo…

Non sapevo che un giorno di due mesi dopo l’avrei risentita.
E non sapevo ancora che quel giorno mi avrebbe cercato e che non si sarebbe trattato di un caso.
Non avevo idea di quante volte si era guardata allo specchio,analizzandosi e chiedendosi se stesse facendo la cosa giusta…



Cosi come ignoravo con quanta pena e ansia aveva potuto comporre il mio numero…



L’unica cosa che conoscevo era il messaggio che aveva lasciato in segreteria:

“Ciao ehm…Sono Summer,appena puoi passa a casa mia…devo…devo parlarti con urgenza…”

Era venerdì e quella sera saltai il poker per andare da lei.La sua voce non la dimenticherò mai,era…sembrava preoccupata e mi preoccupai anche io…
La salutai cercando di apparire il più rilassato possibile…



Una volta dentro il suo appartamento,mi fece accomodare sul divano,si sedette anche a me e gettò la bomba.
“Non c’è un modo meno traumatico per dirtelo…Sono incinta,Ivan…ed è tuo”



BOOM!!!

Presi a sudare e a guardare un punto indefinito della stanza mentre lei proseguiva a parlare…

“Ero indecisa se avvisarti o meno,insomma si è trattato di una sola notte e…non volevo che diventasse una cosa più grande di quanto in realtà sia…”

Non capivo una parola di quello che stava dicendo,ma di certo si aspettava qualcosa da me,non che continuassa ad aprire e chiudere la bocca come un pesce palla.Avevo l’esempio di Xavier con mia cugina,e a loro pensai…Al piccolo Samuel,al loro coraggio…Era ancora più complicato adesso che era toccato a me…

“Summer se tu ne sei sicura…Io…insomma mi assumerò tutte le dovute responsabilità…Se è questo che vuoi insomma…”



Si contorse in una smorfia,preoccupata e allo stesso tempo severa…

“Ivan ho deciso…Non lo terrò questo bambino,volevo solo informarti,mi sarei sentita uno schifo nel tenerti all’oscuro.Non era questo che volevo da te Ivan,non immagino cosi la mia vita…la mia famiglia…Non voglio costruirla sulla base di…di una responsabilità dovuta e per niente desiderata…Ho scelto,ed è la scelta migliore per tutti e due…La settimana prossima vado in un consultorio qui vicino…E’ meglio cosi…lo sai…"



Si lo sapevo,e aveva ragione.Io non ero pronto per essere padre,non ero Xavier e non ero Camilla!Io volevo camminare da solo con la mia ferrari e continuare la mia vita cosi com’era stata!Non le dissi niente di niente,annuii…

“Bene…ora…è meglio che tu vada…Non era il caso di parlare al telefono,ma è meglio che…voglio stare da sola…”
“Se ti fa piacere posso venire con te la settimana prossima…” le misi una mano sulla spalla e abbozzai un sorriso di circostanza…



“Non è necessario,renderebbe tutto più penoso…Buonanotte Ivan…”

Mi congedò e anche se era ancora presto per passare da Heather per la chiamata andrai dritto a casa.
I miei cenavano già… Li vidi stringersi la mano e salii le scale fino alla mia camera facendo un saluto veloce…



Non ero nemmeno come mia madre e mio padre.Ma loro quando avevano saputo della mia nascita vivevano già insieme,erano giovani ma erano decisi a non lasciarsi mai.Quella notte non presi sonno molto facilmente….



Tutti dicono che la notte porta consiglio.Beh da quella in particolare ne passarono altre 6 e io non avevo più sentito Summer,me ne vergognavo…ma non sapevo che accidente dirle prima che lei…prima che lei mettesse fine al probrema.Non ero convinto di niente…Avevo lavorato distrattamente per tutta la settimana e non ero uscito di casa durante le mie ore libere.Solo quella domenica mi ero deciso a uscire per andare allo stadio con nonno.Non prestai nessuna attenzione a quella partita.Al ritorno nonno insistette tanto che alla fine decisi di fermarmi da lui per cena…

“Gioia sta preparando i biscotti,tra due minuti saranno pronti,ah che santa donna!” mi disse mentre ci sedevamo sul divano…
“Già” risposi distratto e lui se ne accorse…

“Ivan devi dirmi qualcosa?Sei strano oggi…cioè non ti sei nemmeno accorto della tifosa in topless che ha fatto invasione di campo!Mi stai facendo preoccupare!

Ah se nonno mi conosceva bene,forse tra tutti i miei parenti era lui quello che mi somigliava di più…

“Nonno…mi chiedevo…Come hai capito che Gioia fosse fatta per te?



“In realtà Ivan,non lo capii…” rispose limpido guardandomi con un sorrisi… “Quando sposai tua nonna Miranda,capii che erano tutte sbagliate…tranne Gioia.Con lei ero me stesso…ma quando avevo avuto modo di averla,l’avevo lasciata andare.Mi ero spaventato capisci…Aveva avuto un aborto spontaneo mentre stavamo insieme e la cosa deteriorò il nostro rapporto.Mi sentii tremendamente in colpa per essermi sentito sollevato all’idea di avere ancora tanti anni da godere senza marmocchi tra i piedi.Ma quando Gioia mi rese la mia libertà…capii di non averne bisogno.Ho avuto una seconda chance con lei…e mi reputo l’uomo più fortunato della terra per questo.”



Dalla cucina l’odore invitante dei biscotti appena sfornati fu accompagnato proprio dalle grida di Gioia che chiamava mio nonno per andarli a prendere.Li sentivo bisticciare in cucina perché nonno aveva provato ad agguantarne uno mentre lei li stava ancora spolverando con lo zucchero a velo.Restai solo meno di un minuto…



Ma quando nonno tornò non mi trovò più.

Ero ancora in tempo a fare la cosa giusta e non sprecare la mia di chance.Nonno ne aveva avuto una seconda,ma chi mi diceva che la stessa fortuna sarebbe capitata anche a me?In macchina ripensavo a quella sera,a quella canzone,a quel bacio e quanto mi fossi sentito bene in quell’istante…Un istante che valeva molto più di quella macchina e molto più del mio studio nuovo.

Arrivai al palazzo di Summer….



E di corsa fino alla porta del suo appartamento.A ogni passo ero sempre più convinto…



Ci mise un po’ a rispondere al campanello,forse era appisolata,ma insistetti fino all’irritazione…



Era sorpresa di vedermi e stavolta fui a non farla parlare.

-Non farlo Summer!Ti prego non andare in quel posto domani e non mettere fine a questa storia!Potrebbe non essere come l’avevi sempre immaginata tu,romantica magari e tradizionale,ma mica per questo la nostra non potrebbe essere una bella famiglia,no?Insomma….Credo che non potrei mai dare la chiave della mia macchina a nessun altra apparte te… E magari questo essereno qui,potrebbe essere…La cosa più giusta di questo mondo camuffata come un errore….



-Che ne dici…eh?Ci proviamo…insieme?

E fu un si.Sbalorditivo eh?



Mi sorpresi anche io…forse se mi fossi soffermato a riflettere sarebbe andata diversamente,ma era mai possibile che in mezzo a una settimana era proprio quello il vero momento di chiarezza assoluta?



Summer era fantastica e la volevo solo per me!Mi trasferii da lei,non voleva pesare sulla mia famiglia e alla fine guadagnavo abbastanzava bene per potermi mantenere da solo.Fu un bel periodo quello della gravidanza,la viziavo preparandole sempre qualche spuntino da consumare comoda comoda in divano…



Stentavo io stesso a riconoscermi.Mi curavo poco di me stesso e l’unico pensiero erano loro due…



Ebbi modo di notare che però Summer era ancora piuttosto dubbiosa,ero convinta mi volesse bene,ma come dire…non era molto espansiva nel dimostrarlo…Mi sa che non è vero ciò che si dice delle donne incinta…



La notte….si dormiva.Nessuna voglia in particolare,nemmeno una coccola,un abbraccio,era fredda e distante,forse doveva ancora convincersi come mi ero convinto io.



Ci fu una svolta anche sul lavoro.Infatti lo abbandonai per un altro.Oddio se me l’avessero detto prima non ci avrei creduto mai!Un vicino di casa mi parlò di un centro li vicino.La paga era decisamente inferiore ma per le spese che io e Summer dovevamo affrontare non era malaccio e in più finalmente avevo a che fare con gente vera,con problemi veri che aveva bisogno di un aiuto vero,non di un vezzo.



A rifletterci la mia vita stavo cambiando cosi radicalmente e in fretta che pensare all’arrivo del bambino mi sembravo assurdo.Non riuscivo a immaginarlo…Riflettevo,cercavo di vederlo nella mia testa,ma niente poteva darvi monito di ciò che stava per avvenire…



Mia cugina Camilla,da sempre amica della mia,oramai moglie legalmente,veniva spesso a trovarci…



Mi raccontava della sua vita da mamma e di come presto mi sarei reso conto di che grossa emozione si potesse trattare stringere un figlio tra le propria braccia….



Mi disse che finalmente anche Xavier aveva trovato il lavoro che desiderava e di come la loro vita stesse andando bene….



L’unica cosa che la preoccupava era suo padre,era ingrassato a dismisura e continuava a blaterare su rapimenti alieni,ufo e cose assurde…



E dopo tutte queste chiacchiere generiche,approfittando del pisolino di Summer,mi fece una piccola raccomandazione:

“Non  fare cazzate,Ivan!Summer ha bisogno di potersi affidare qualcuno e di sentirsi al sicuro…Non deluderla!”



Era quello il motivo della sua freddezza.Cauta e silenziosa stava attenda a non chiedermi troppo nemmeno sul piano dei sentimenti,e di non essere un peso.Ma se l’avessi vista in quel modo non l’avrei mai sposata…E poi una sera glielo dissi…Perché se lo meritava e soprattutto perché era vero…

“Ti amo”



Se ne stupì ma le feci cenno di non rispondere…



E quella notte ci addormentammo abbracciati e finalmente capii che le sue difese si erano abbattute.



Il succesivo,fu l’ultimo giorno che passamo in due…



Qualcuno di una puntualità pazzesca,spaccando il giorno assegnato dal medico,sgomitò per venire al mondo…



E poi fu reale. Amanda esisteva davvero,e io l’amavo.



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