Title: We’re all mad here
Beta: @alivebluebox (twitter)
Wordcount: 368
Rating: G
Relationship: Shaw/Root
Warning: Gotham!Au, Joker!Root, Harley!Shaw, Dynamic Duo!Team Machine, #tuttisonobatman
Note: Nella mia testa Shaw era una mercenaria e non una psicologa, Root è ossessionata con Harold Wayne e la sua Macchina e Reese è la parte “fisica” di Batman (simile a Bruce e Terry in Batman Beyond se l’avete visto). Carter è Gordon e Fusco Harvey Bullock. Scusate la poca shipposità. Prompt su twitter da parte sempre della alivebluebox.
Sameen sospira, esasperata, emettendo una sorta di ringhio finale. Sembra che ormai questo sia il suo stato di default. Ogni tanto rimpiange i tempi in cui lavorava in silenzioso professionismo, lontana da quel covo di matti che è Gotham. Era tutto molto più semplice, le davano una missione e lei la portava a termine, in maniera puntuale ed efficace.
Invece ora deve infilarsi in una tuta nera e rossa (non si è mai sentito parlare di mimetismo?), colpire gente con un martellone gigante (preferisco decisamente il fucile) e insistere sul fatto che no, i codini non sono necessari (non importa quanto Root si imbronci).
I continui sospiri esasperati sono causati all’85% dalla sua folle datrice di lavoro, perlopiù quando cade in uno dei suoi soliti monologhi ossessivi riguardo la parte occhialuta del Dinamico Duo, e quando esagera con il flirtare mentre combattono.
Il restante 15%, invece, è causato dai Batman (sia Harold Wayne che John Reese) quando fanno gli imbecilli, ovvero in buona parte delle loro interazioni.
Per non parlare di quando insistono con tono paternalistico che il Joker le ha fatto il lavaggio del cervello. Quest’implicazione la offende un po’, come se la considerassero un fiorellino delicato che ha cominciato a far esplodere cose dopo una vertiginosa discesa nella follia. Quello che sta facendo non è alla fine poi tanto diverso da quello che faceva prima; semplicemente, Root richiede una certa… teatralità quando procede con la missione che le affida.
Quello che non ammetterà mai a voce alta è che, sotto sotto, questa “libertà di espressione” la diverte. E le piace quando riescono a rubare Bear per un pomeriggio al parco, anche perché quando i suoi due padroni arrivano col fiatone sono davvero, davvero comici.
E non le dispiace nemmeno quel particolare sorriso che Root tira fuori solo per lei, come se fosse un qualcosa di speciale e di prezioso, che la lascia interdetta e con le guance rosse per un po’.
Forse tutto è iniziato con un semplice contratto, ma quando le cose cominciano ad andare a rotoli, Sameen rimane, perché pian piano ha cominciato ad affezionarsi.
E se rimanere in questa città di matti vuol dire perdere qualche rotella…beh, non le sembra un grosso sacrificio.