Ho scritto questa storia per il Writing day di
24hours_of_fun per il prompt #22, ossia questa bellissima immagine che rappresenta
il sole e la luna Titolo: La stirpe dei lupi
Autore:
synoapongaFandom: Harry Potter
Personaggi: Ted Lupin, James Sirius Potter, Harry Potter
Rating: PG
James, a sei anni, adorava ascoltare storie. C'erano quelle che gli raccontavano i genitori e gli zii, di imprese compiute mentre erano a scuola da James, Sirius e Remus. Se qualche zio era in vena capitava che gli raccontassero storie di avventure vissute dal suo papà e da zio Ron e zia Hermione. Quelle storie erano belle, sembravano così vere che quasi sentiva avrebbe potuto compierle anche lui, appena fosse arrivato a Hogwarts. Ma le sue storie preferite in assoluto erano quelle che gli raccontava Teddy perché erano magiche ma di una magia più grande di quella che facevano la mamma e il papà. Parlavano dei modi in cui era stato creato il mondo, di divinità e magia della terra, di vento che portava la vita e di mondi lontani da questo.
Le storie che Teddy preferiva raccontare parlavano sempre di lupi, e a James andava proprio bene, gli piacevano i lupi. Lo affascinavano come i draghi affascinavano Albus. Ma chi vorrebbe un drago, non lo puoi nemmeno avvicinare senza rischiare di essere bruciato. Invece si può convincere un lupo a darti fiducia, e sarà tuo amico per sempre.
Ad ogni modo, quando Teddy era in vena di raccontare storie di lupi, James gli chiedeva sempre la sua preferita, quella di Skoll e Hati, che inseguono eternamente il carro del sole trainato da Sòl. Teddy aggiungeva qualche pezzo sull'origine della stirpe dei lupi e sulla storia di Sòl e Màni e James cercava di ricordare tutto, anche se c'erano tanti nomi difficili. “E' perché sono nomi nordici” aveva detto Teddy un giorno e James, che odiava la geografia, aveva annuito immaginandosi terre fredde, inverni innevati e cieli pieni di stelle brillanti.
Poi un giorno Teddy era stato male e Harry era andato a prenderlo a scuola. James aveva 8 anni e suo padre non aveva voluto dirgli cosa era successo, ma lui aveva origliato mentre parlava con la mamma. Avevano detto un sacco di cose difficili che non conosceva, ma aveva capito che in qualche modo centrava con i lupi. A quel punto aveva voluto sapere esattamente cosa era successo. Alla fine il papà gli aveva promesso che se fosse stato tanto bravo sarebbe potuto andare con lui a trovare Teddy, e che forse Teddy gli avrebbe raccontato. Quindi James andò a letto presto, certo che Teddy gli avrebbe raccontato tutto, perché adorava raccontare cose, soprattutto se riguardavano i lupi.
James entrò nella stanza di Teddy e notò talmente tante cose fuori posto che rischiò di mettersi a piangere lì, davanti a tutti. Lui che di solito si nascondeva sempre prima di mettersi a piangere. Teddy, steso su un letto immacolato, dormiva, cosa strana di per sé visto che non lo aveva mai visto prima. Aveva i capelli grigio cenere, e il collo coperto da una peluria dello stesso colore. Si avvicinò in silenzio e sentì suo padre accarezzargli la testa.
Teddy, che forse non stava dormendo, aprì piano gli occhi, sbattendoli un paio di volte.
“Ciao James” disse a voce così bassa che per un attimo pensò di esserselo sognato. I peli sul collo si accorciarono di qualche millimetro, ma Teddy fece una smorfia e smisero.
“Ciao, stai tanto male?”
“No, sarò di nuovo in piedi prestissimo” disse con un sorriso che diventò di nuovo una smorfia.
James si avvicinò ancora, di fatto avrebbe potuto toccare Teddy se avesse allungato la mano, ma non lo fece. Sapeva che c'erano dei giorni al mese in cui Teddy non apprezzava il contatto fisico, era uno dei motivi per cui aveva voluto a tutti i costi imparare a usare il calendario lunare. E sapeva che oggi era uno di quei giorni. Poi Teddy spostò un braccio sotto il lenzuolo ed Harry fece un passo in avanti, come se qualcosa lo preoccupasse molto. Teddy lo guardò male e continuò a muoversi, piano e attentamente, fino a porgere una mano a James. Il braccio che usciva dal lenzuolo era coperto della stessa peluria del collo e dalla mano aperta spuntavano degli artigli. Per la prima volta Teddy sembrava preoccupato e a James non piacque per niente, quindi appoggiò le dita su quelle del ragazzo più grande. Erano fredde, molto più di quello che si sarebbe aspettato. Teddy fece un sorriso piccolo e chiuse gli occhi di nuovo.
“Puoi spiegargli, Harry?”
James si affrettò a guardare suo padre, che aveva uno sguardo dolce, molto diverso da quello di prima.
“Certo. James, lasciamo Teddy riposare. Lo rivedrai domani, va bene?”
James annuì, strinse per un attimo la mano fredda di Teddy e mormorò
“Ciao, guarisci presto” prima di uscire.
Quando tornarono a casa il suo papà gli spiegò che Remus era un licantropo, cioè diventava un lupo mannaro ogni volta che c'era la luna piena. Era la prima volta che lo sentiva, gli avevano sempre detto che poteva trasformarsi in un animale come tutti gli altri Malandrini. Invece non era così, ed era per questo che Teddy era strano in quel periodo del mese. Teddy aveva imparato a trasformarsi in un animagus, di nascosto proprio come James e Sirius, ma questo aveva interferito pesantemente con la licantropia, e durante l'ultima luna piena si era trasformato, non come un vero lupo mannaro, ma quasi. Era stato pericoloso per Teddy, ma stavano cercando di aiutarlo e volevano accertarsi che non capitasse più. James rispose che aveva capito e corse in camera sua. Si sdraiò sul letto vicino al lupo fulvo di peluche che gli avevano regalato per il sesto compleanno e ricordò tutto quello che sapeva sui lupi. E che se ottieni la fiducia di un lupo, quello è tuo amico per sempre. Decise che il significato del gesto di Teddy era proprio quello, e che lui sarebbe stato amico di un lupo per tutta la vita.