Harry Potter: All’ombra Del Glicine In Fiore [parte 3/6]

Aug 29, 2014 21:56

Titolo: All’ombra Del Glicine In Fiore
Raccolta: A Song For The Fireflies
Autore: Vany (vedova_nera)
Beta: eowie e cialy_girl
Fandom: Harry Potter
Personaggi: Bill Weasley, Charlie Weasley
Pairing: Bill Weasley/Charlie Weasley
Rating: Pg13
Prompt: 035. Sesto Senso
Conteggio Parole: 559 (W)
Avvertenze: Slash, interesse tra consanguinei.
Disclaimer: I personaggi appartengono a J.K. Rowling e a coloro che ne hanno acquistato i diritti. Io non traggo vantaggi dall'uso di essi e non li reclamo come miei.
Tabella: Qui
Note: • Terza parte della raccolta. Ambientata nel 1990, quando Bill ha appena finito Hogwarts e decide di accettare l’incarico in Egitto. Bill ha diciannove anni e Charlie diciassette.
• Uhm, c’è da dire che in realtà non sono sicura delle effettive tempistiche, tipo quando esattamente è partito per l’Egitto, ma mi sono sempre immaginata che sia stato relativamente presto. Un po’ per voglia di indipendenza e un po’ perché non c’era troppo da indugiare vista la situazione economica della famiglia.



All’ombra Del Glicine In Fiore

Ha accettato il lavoro in Egitto per motivi economici - è importante iniziare a mantenersi autonomamente appena possibile se fai parte di una famiglia di nove persone che vive con unico, modesto stipendio da impiegato del Ministero di medio ordine - ma, soprattutto, per allontanarsi da Charlie.

Chiudere il casino tra loro due, un casino che va avanti da troppi anni, anni in cui il fratello non ha mai dato segno di ricambiare ciò che lui sente sin dall’adolescenza - il che rende parzialmente inesatto inserirlo nell’equazione, implicarlo come parte attiva benché sia la causa scatenante: ha fatto tutto Bill, dall’innamorarsi al decidere di lasciare il paese, tenendo quel segreto sepolto dentro di sé, cercando in ogni modo di nascondere i propri sentimenti -, è diventata una necessità nell’istante in cui ha percepito di essere controllato.

La sua è stata un’intuizione priva di fondamenta, di reali prove, solo un sospetto, un’idea astratta, fumosa, ma terribile e agghiacciante al contempo, che incuteva più paura della certezza che qualcuno avesse davvero compreso la natura del suo amore.
È stato un pensiero che si è fatto largo lentamente nella propria testa, senza che se ne accorgesse dapprima, ma giungendo in breve ad assumere contorni solidi, accumulando materia e massa e concretezza.
È stato allora che ha cominciato a sentirsi osservato, a farci caso, e quella sensazione ha reso i suoi momenti con Charlie sporadici e nervosi, sebbene non ci sia nulla di male nel parlare col proprio fratello minore di Quidditch e ragazze o aiutarlo coi compiti, seduti fianco a fianco in cucina, le spalle e gli avambracci a contatto, il proprio fiato come una carezza sul collo dell’altro nella vicinanza di quei gesti.

Così, non ci ha pensato su due volte quando la proposta della Gringott è arrivata. L’ha accolta come un segno del destino, una benedizione, il giro di boa inevitabile. E, anche se può non sembrarlo per la sua immediatezza, la scelta di partire è stata il frutto di una decisione attentamente ponderata nella convinzione di fare la cosa giusta per entrambi - lasciare indietro quei pensieri folli, quell’amore sbagliato. È l’unica possibilità di andare avanti, di continuare a vivere.

Quando l’ha comunicato alla propria famiglia - riunita attorno alla tavola sotto il porticato per il pranzo, l’odore dolce degli alberi da frutto che aleggiava nell’aria, il profumo del glicine in fiore come uno scoppio di vita -, si è trovato davanti ad una moltitudine di reazioni differenti, ma quella a cui ha dato più peso è stata l’espressione di Percy, il suo sospiro di sollievo mentre scuoteva le onde morbide dei capelli, come a scacciare un brutto pensiero. E poi il sorriso felice, le congratulazioni mischiate a quelle orgogliose dei suoi genitori.

Quella sera, chiusi nella loro stanza - la finestra che da’ sul frutteto lasciata aperta a fare entrare la luce del crepuscolo -, lui e Charlie affrontano l’argomento della partenza, e Bill non sa che dire davanti alle domande del fratello che lo interrogano sul perché di un posto così lontano come primo impiego. Tace, ostinato, incapace di spiegare, quasi sul punto di riprendere in mano la propria decisione, disfare tutto con quell’incertezza svogliata che vorrebbe agire ma si adagia pigra, assopita.

Tre giorni dopo parte, con il sorriso triste di Charlie negli occhi, il calore del suo abbraccio contro la pelle, e la voglia di restare, di rimanere ancora con lui.

~ raccolta: song for the fireflies, *2014, harry potter: charlie weasley, harry potter: bill weasley, » challenge: big damn table, harry potter

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