Titolo: Parallelo Mentre Il Tempo Scorre
Autore: Vany (
vedova_nera)
Beta:
eowieFandom: Harry Potter
Personaggi: Bill Weasley, Fleur Delacour (menzionati Molly, Percy e Victoire)
Pairing: Bill Weasley/Fleur Delacour
Rating: PG
Prompt: 092. Natale
Conteggio Parole: 458 (W)
Disclaimer: I personaggi appartengono a J.K. Rowling, e a coloro che ne hanno acquistato i diritti. Io non traggo vantaggi dall'uso di essi e non li reclamo come miei.
Tabella:
quiNote: Se non avessi levato questo prompt ora, sotto le feste, avrei dovuto aspettare un altro anno, per cui eccolo qua.
Postata originariamente
qui.
Parallelo Mentre Il Tempo Scorre
Le decorazioni dell’albero di Natale sono di carta velina, chiara e leggera come un velo di tulle. Fragili, un po’ come lo è anche Bill, sempre in bilico tra cose a cui non sa dare un nome, al limite, tra terra e mare.
Trascorre le feste con la sua famiglia quell’anno. Il viaggio dall’Egitto è lungo e stancante, anche con l’ausilio della magia, e quando arriva non ha voglia di parlare con nessuno. Saluta la madre, un bacio umido sulla guancia che sa di casa, di affetto, e si chiude nella sua stanza, in attesa che la fatica scivoli via.
La mattina di Natale la casa è immersa in uno strano tepore, forse immaginario, forse reale. I regali sono sempre gli stessi anche quell’anno, ma non è questo che importa, è solo la presenza dei suoi fratelli e dei suoi genitori al suo fianco che sanno rendere quei pochi giorni trascorsi lontano dal lavoro davvero speciali.
Si siede sul divano - spesso cotone vecchio, troppo stinto per conservare un colore -, accanto a Percy; lui si tira su gli occhiali spingendoli al centro in un gesto goffo di routine, sorride, e a Bill sembra di essere felice.
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Le decorazioni dell’albero di Natale sono ricche, le palline in vetro soffiato, lucide e cariche di colori. I fili dorati brillano e emanano una sensazione di concretezza che non riesce a descriverlo, lui, ancora agitato e inquieto, sempre in bilico, come anni prima, tra terra e mare.
Fleur è stupenda nel suo abito lungo, il rosa le dona, la illumina, è tanto bella da sembrare una decorazione lei stessa.
Non c’è nessun viaggio da cui tornare per Bill, l’Egitto è solo una memoria, qualcosa che manca, però, dentro, nel fondo; passa le feste tra regali dai nastri di velluto rosso e improvvisi risvegli notturni dovuti ai pianti di Victoire.
La mattina di Natale la casa è piena di gente, c’è anche la sua famiglia, da qualche parte, ma si perde in mezzo agli invitati di quella festa che Bill sa definire solo molesta. Così si rifugia fuori, il cappotto col collo rialzato per proteggersi dal freddo. L’aria è gelida, e la neve continua a cadere soffice. La neve sul mare. Lei sa ancora definirlo.
Qualche minuto dopo, però, torna dentro, costretto da una temperatura che non gli permette di restarsene isolato dal resto del mondo che si è riversato da ore prima al cottage.
Fleur lo scorge entrare e gli rivolge un sorriso radioso che Bill ricambia, sincero. La ama, tanto. Eppure è come se non bastasse per essere felice. C’è sempre qualcosa che manca.
Si siede su una poltrona - velluto a coste, blu - con un bicchiere di vino rosso in mano, a fissare la neve cadere oltre il vetro della finestra.