Harry Potter: A Whiter Shade Of Pale

Jul 31, 2010 13:24

Titolo: A Whiter Shade Of Pale
Autrice: Vany (vedova_nera)
Beta: cialy_girl
Fandom: Harry Potter
Personaggi: Bill Weasley, Arthur Weasley, Lucius Malfoy
Rating: G
Prompt: 020. Senza Colori
Conteggio Parole: 619 (W)
Disclaimer: I personaggi appartengono a J.K. Rowling, e a coloro che ne hanno acquistato i diritti. Io non traggo vantaggi dall'uso di essi e non li reclamo come miei.
Tabella: qui
Note: Il titolo è preso dall’omonima canzone dei Procol Harum.
Postata originariamente qui.



A Whiter Shade Of Pale

La prima volta che Bill vede Lucius Malfoy è ancora un bambino.
Non ha nemmeno sette anni in quella insolitamente calda mattina di fine Agosto, mentre siede ad uno dei tavolini esterni della gelateria di Diagon Alley, godendosi ogni minuto di quella gita inaspettata che gli ha permesso di allontanarsi dalla Tana e, soprattutto, di poter passare qualche ora con suo padre, il quale è sempre più spesso assente a causa del suo lavoro.
Sua madre, incinta per la terza volta, è rimasta a casa a prendersi cura di Charlie, ancora troppo piccolo per poter andare con loro. Con tutta probabilità, proprio in quell’istante, gli sta raccontando una storia per farlo addormentare.
Charlie ama le storie con draghi e altri animali selvaggi e indomabili; mentre Bill preferisce le storie cavalleresche di Rhadamanthus, un principe pallido come luna, diseredato dal progenitore ma amato dalla gente.

È mentre suo padre sta discorrendo allegro con Florean Fortescue, il proprietario della gelateria - un sorriso bonario su un volto altrettanto bonario -, che lo sguardo di Bill si posa su Lucius Malfoy.
Lucius ha appena ventiquattro anni e, riflesso negli occhi di bambino di Bill, sembra più alto di quanto non sia in realtà. Passeggia affiancato da due uomini dai volti asciutti e spigolosi, più alti e robusti di lui; sorride mentre scruta le vetrine dei negozi, le vesti eleganti color argento che oscillano ad ogni movimento del suo corpo sottile.
Solo quando distoglie lo sguardo dall’ultimo modello di scopa messo in commercio si accorge di Bill, seduto su una delle sedia di ferro smaltato di bianco che la gelateria mette a disposizione dei clienti.

Bill, col gelato che ha iniziato a colargli sul dorso della mano, fissa il pallore del complesso di Lucius senza riuscire a smettere. Un pallore che sembra andare di una sfumatura oltre il bianco stesso, quasi come se fosse incolore, inconsistente quanto fumo. E Lucius Malfoy, nella sua immaginazione, è diventato Rhadamanthus - chiaro come l’alba e dal cuore onesto e sincero -, in quell’istante che si sarebbe ricordato per tutta la vita, è diventato l’eroe delle favole che sua madre gli legge per farlo addormentare, favole di mostri, fanciulle in pericolo e principi pronti a tutto per salvare il proprio regno.

Solo che la realtà non è una favola, e Bill lo scopre a sue spese appena Lucius si avvicina.
La sua voce è gelida e brucia come ghiaccio, è astiosa e sprezzante mentre aggredisce suo padre con parole di scherno, umilianti.
Gli uomini che sono con lui ridono, mettendo in mostra i denti bianchi e gli anfratti scuri delle loro bocche, ma rimangono stupiti quando Arthur avanza e con voce bassa - il volto rosso di rabbia -, per non far sentire a suo figlio, gli sibila che è un sporco Mangiamorte, con una furia che Bill non gli aveva mai visto addosso.
Però non è altero e composto come Lucius, e a Bill sembra che le sue parole non facciano lo stesso effetto di quelle dell’uomo che infanga il nome della sua famiglia, sorridendo e guardando di tanto in tanto uno degli uomini al suo fianco.

Malfoy fa un passo indietro e sta per andarsene quando Bill lancia il suo gelato contro di lui, centrandogli la veste all’altezza della coscia. Un gesto impulsivo e collerico che non ha potuto evitare. Lo sguardo che l’uomo punta su di lui è glaciale e furente, eppure non muove in dito, non dice una parola, agita solo la sua bacchetta e la macchia scompare.
Poi si allontana, flessuoso e perfetto come lo era stato pochi attimi addietro, prima che aprisse bocca.

Quel giorno Bill ha smesso di chiedere a sua madre di leggergli delle favole. Quel giorno Bill ha smesso di crederci.

harry potter: bill weasley, » challenge: big damn table, *2008, harry potter

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