All We Know (Is Love)

Jul 01, 2012 15:58


Hello, Stonehenge! Who takes the Pandorica, takes the Universe! popolo di LiveJournal!
Come forse saprete leggendo le mie avventure e disavventure su Twitter, recentemente ho visto la miniserie della BBC True Love (e visto che sono pigra non l'ho manco finita, ma insomma, provvederò, prima o poi XD).
I miei motivi sono stati alti e nobili e si chiamano David Tennant e Billie Piper (li vedete in icon, insieme e felici, ai tempi del Dottore ♥). Però, sinceramente, non mi aspettavo grandi cose; l'episodio con Tennant, in effetti, mi è piaciuto ma nulla di più, mentre quello con Billie, il terzo... mi ha veramente colpita. Adorabile.
In 25 minuti è terribilmente difficile riuscire a costruire una bella storia, ma ecco, penso ce l'abbiano fatta.
Di conseguenza, vi propino una raccolta di dieci flashfic sulle protagoniste del suddetto terzo episodio, "Holly"; ogni storia è ispirata ad una frase di una canzone dell'album All We Know Is Falling, dei Paramore.
Il tutto, spero, sotto cut apposito e con noticine finali. XD Buona lettura!



Brighter

And I'll wave goodbye, watching you shine bright, I'll wave goodbye tonight.

Il rintocco del campanile, con i suoi amari dong, le avverte che sta scendendo la notte ed è ora di tornare alle proprie abitazioni. 
Holly abbraccia Karen e le dona un ultimo bacio, sussurrandole che si vedranno il giorno successivo, sui banchi di scuola. 
Karen annuisce e indugia solo un altro po' di fronte a lei, guardandola con un sorriso e gli occhi blu più intensi che Holly abbia mai visto.
Poi la saluta con un gesto della mano e corre via, nella notte, verso casa. 
Holly rimane a guardarla mentre si allontana - porta i capelli sciolti, stasera, e per lei è stata una piacevole sorpresa non vederli raccolti nell'abituale chignon e stupirsi di quanto siano lunghi. 
Adora la sensazione che le provoca lo scoprire un nuovo, piccolo, dettaglio di lei - insignificante, forse, in apparenza, ma importantissimo -, la lascia senza fiato.
Quasi involontariamente, ride nel vederla allontanarsi sempre di più, ride di gioia; ormai, riesce a scorgere solo la sua figura in lontananza, confusa, persa tra la folla.
Eppure, pensa, volgendosi infine a sua volta verso casa, la distingue perfettamente, quasi brillasse come una stella.

Note:
Eccola qui, la prima delle flash; devo dire che tutte quante sono, essenzialmente, un esperimento; quel che voglio dire è che non ho effettuato alcun tentativo di miglioramento o perfezionamento in nessuna di esse. Le ho scritte di getto. 
Questo perché il terzo episodio di True Love mi ha colpita con la sua dolcezza e con la sua immediatezza e l’unico modo che ho trovato per rendere onore a un pairing tanto bello seppur improvvisato (!) e delineatosi nel giro di 25 minuti è stato l’utilizzo della stessa immediatezza.
…insomma, ogni scusa è buona per scrivere Holly/Karen di getto, va’.
Per il momento, la chiudo qui e dedico queste storie a tutte le parawhores dell’EFP che hanno osservato Billie Piper e Kaya Scodelario e si sono sentite il cuore che si scioglieva e un ampio sorriso sul volto. : )



Here We Go Again

I'll write you just to let you know that I'm alright.

Mamma,
Mi trovo in riva al mare, ad osservare lo spettacolo della natura, sperare che cada un altro po' di neve e chiedermi se possa insegnare un po' di inglese a quel gabbiano stridulo che mi è appena passato di fianco.
Credo di non averti mai raccontato di quanto ami la vista della natura, d'inverno.
Non importa, ormai è tardi.
Karen è a casa, oggi tocca a lei cucinare; abbiamo deciso che faremo un giorno per una e abbiamo fatto testa o croce per decidere chi avrebbe iniziato.
Poi la monetina è finita nel caminetto e allora lei si è offerta volontaria.
Sì, abbiamo un caminetto, è adorabile - contribuisce al clima di accoglienza della casa.
Siamo felici, sai?
Ho una nuova classe, ora, e dei nuovi colleghi; i miei alunni tendono a rispettarmi ed io tendo a far valere di più la mia autorità; alcuni sembrano sinceramente interessati alle mie lezioni e non potrei esserne più felice. Naturalmente non mancano gli svogliati nè i maleducati, ma non avranno occasione di attaccarmi non conoscendo affatto la mia vita privata.
Tra gli insegnanti, invece, è inevitabilmente serpeggiata la voce della mia relazione con Karen, ma nessuno di loro sembra essere particolarmente ostile ad essa - e se anche uno o due di loro lo fossero, questo non cambierebbe la mia situazione.
Perchè, vedi, mamma, ti vedo già leggere queste righe, spalancare gli occhi e scuotere la testa incredula e incapace di capirmi, ma è la verità: sono felice.
Vivo con una ragazza, ho un mestiere soddisfacente, e sono innamorata.
Non lo accetterai mai, non risponderai neppure a questa lettera, non è vero?
Non importa. Quando ti ho rivelato la verità sono dovuta correre via dal locale in cui eravamo sedute, per l'incredulità nel tuo sguardo. Era pesante.
Ora non mi tocca più e riesco a scriverti senza nessun rimpianto, senza nessuna lacrima e nessun crollo emotivo, perchè sto bene.
Sto bene.
Starò bene per sempre, grazie a lei.
Un abbraccio,
Holly



Conspiracy

Please, speak softly, for they will hear us.

"Ricordi quando ti ho vista la prima volta?"
Holly sorride.  "Shh! È mezzanotte e siamo sul tetto della scuola senza permesso, cerchiamo almeno di non farci sentire."
Karen sorride a sua volta e la ignora. 
"Sembra sia stato un sacco di tempo fa e invece... in fondo oggi è solo un mese che stiamo insieme."
Holly le avvolge le spalle con un braccio, stringendola a sè. "Sì, ed è ancora tutto così insicuro. Così irreale."
"Così felice." bisbiglia Karen.
"Così felice." conferma lei. 
Vicino a loro, c'è un uccellino solitario che cinguetta, cantando, magari, parole a loro incomprensibili. 
"La prima volta che sei entrata in classe… non ricordo cosa sia successo, non ricordo neanche cos'hai detto, ma sembravi fragile e insoddisfatta . Poi, però, hai sorriso. E non so perchè, ma mi hai resa davvero felice."
Holly non può che rimanere ad ascoltarla, invidiare la sicurezza nel suo sguardo e bearsi della loro - se pur effimera, perchè in fondo non può durare, no? - felicità.
L'uccellino solitario smette di cinguettare e si ferma ad osservarle - persone nel posto sbagliato, circondate dalla gente sbagliata, incontratesi in una situazione sbagliata, nella quale nessuna delle due voleva realmente stare, eppure davvero, davvero felici. 
Allora piega la testa, agita le zampine ed emette qualche verso stridulo, nel tentativo di far capire loro che sa che la loro felicità durerà - ma nessuna delle due lo sta guardando.

Note: 
Ambientata da qualche parte durante l’episodio, un missing moment come un altro.
Conspiracy è una canzone prevalentemente angst, ma… insomma, con la scusa che mi ispiro ad una strofa e non alla canzone in sé, ho tentato di rendere un’atmosfera sì insicura, ma fondamentalmente fluffosa, ecco. XD



My Heart

My heart, it beats, beats for only you.

Il colore preferito di Holly è il blu.
Blu come l'oceano, blu come il cielo sconfinato - le ricorda un tempo in cui era più giovane, non insegnava ed amava viaggiare - e, anche se questo è un segreto, blu come gli occhi di Karen.
L'ha affermato casualmente durante una lezione e a Karen è rimasto particolarmente impresso.
Così, ha deciso che il suo prossimo dipinto, per il laboratorio artistico, sarà composto di tutte le sfumature di blu esistenti.
Impugna il pennello e lo intinge nel colore, disegnando lunghe strisce, sfumando, arricchendo il lavoro di particolari, lasciando che sia il disegno a guidare lei, fino a quando non arriva, quasi inconsciamente, a creare un ampio dipinto astratto, al cui centro c'è-
"Un cuore?" chiede Holly, incuriosita, sedendosi al suo fianco. "È molto bello; c'è molta cura nei dettagli. Avevi in mente delle figure di base o ti sei lasciata guidare dall'ispirazione? E gli spazi che hai lasciato sono destinati a rimanere vuoti o pensi di riempirli?"
Karen sorride, esita solo un istante - giusto il tempo di far scorrere nella propria mente le cose giuste da dire e quelle da non dire, da non lasciarsi sfuggire, perchè Holly è solo la sua insegnante -  ed inizia a parlargliene; la osserva ascoltare, annuire pensierosa, indicarle alcuni punti da migliorare, e di tanto in tanto sente il proprio cuore battere un po' più forte.

Note finali:
Nulla da dichiarare - neppure il mio genio, considerato che queste storie sono ben lontane dall'essere le migliori che abbia scritto, si limitano ad essere un tributo a una storia tanto emozionante. Il colore preferito di Holly è il blu perchè il blu è il colore della TARDIS, paralleli whovian, non cagatemi XD
oh, ho travisato parecchio il senso della canzone, My Heart è dedicata a Dio... ma insomma, fatemela passare.



Franklin

So, we stand here now and no-one knows us at all.

Una volta, David le ha raccontato della casa in cui viveva da ragazzo - un condominio affollato, grigio, privo di giardino, nel quale ognuno si faceva gli affari degli altri. Una gigantesca prigione grigia, in cui non solo la privacy, ma anche la tranquillità veniva messa al tappeto. 
A Holly è rimasto impresso quell’episodio per due motivi: innanzitutto, non che lei e David chiacchierassero molto, solitamente, così quella loquacità era giunta inaspettata.
Inoltre, David non pareva minimamente infastidito - a dire il vero, raccontava con tono piatto, come se poi non gli interessasse granchè e fosse più importante la loro ennesima, imminente scopata.
Così, quando Holly passeggia con Karen in cerca di quella che, ipoteticamente, dovrebbe essere la loro nuova casa - e persino il pensiero le fa rabbrividire, in un misto di gioia ed incredulità - si lascia guidare dalle emozioni che le mura che si trova davanti le provocano e si ferma davanti ad ogni particolare: un fiore particolare in un giardino, un caminetto accogliente in un monolocale. 
Talvolta le due si guardano intorno e si rendono conto di passeggiare in mezzo a case abitate da persone che, forse, arriveranno a conoscere; persone con cui, forse, convivranno. 
Si sorridono, pervase entrambe dal brivido d’eccitazione che precede una nuova vita e tornano ad indicare quel balcone, quel cancelletto, quel tetto spiovente, certe, in qualche modo, d’aver già trovato il loro spazio in quella nuova cittadina.

Note:
AAAAAAAAAllora. 
Questa sta prima di “Whoa” e prima anche di “Here We Go Again”, praticamente l’inizio di questa loro nuova vita; ho ipotizzato che a Karen mancasse un anno di scuola, diciamo il tempo necessario a Holly di organizzarsi… e questa passeggiata andrebbe collocata proprio in quell’anno. Naturalmente sono tutti headcanons, e anche molto gettati lì for the sake of convivenza di ste due, quindi diciamo che se mi ingarbuglio da sola o mi contraddico ditemelo pure, che sicuramente la mia cronologia sarà tutta sbagliata XD!



Whoa

We're doing fine and it gets better everytime.

Karen dà una rapida occhiata alla cassetta della posta - c'è solo la pubblicità di chissà quale inutile prodotto e non si ferma a raccoglierla -, apre il cancelletto, attraversa il giardino, notando a malapena che i fiori stanno cominciando a sbocciare nel prato che circonda il vialetto su cui cammina, fruga nella propria tasca, oltrepassando la carta di una caramella e il suo cellulare, fino a trovare le chiavi di casa ed apre infine la porta, fischiando un motivetto abituale - una delle sue piccole abitudini strane che nessuno mai prima di lei aveva capito e apprezzato.
Holly è in cucina e non appena la sente arrivare la chiama per farle assaggiare quel che sta preparando, come ogni giorno.
È ormai un anno che questa loro quotidianità va avanti; è iniziata quando Karen ha concluso gli studi - nel frattempo, Holly s'è procurata, non senza qualche fatica, un posto da insegnante in una città distante, vicina al mare e ricca di musei ed opere d'arte. Un posto da sogno.
E così, Karen s'è limitata a raggiungerla e a mettere su una sua mostra di dipinti - non che fin'ora abbia guadagnato molto, ma per il momento le sta anche bene così: ci sono i muri di casa loro e il profumo del cibo e le quattro note fischiate all'ingresso a ricordarle che quella, ora, è la loro vita, e migliora sempre, di giorno in giorno.



Never Let This Go

Please, don't get me wrong, 'cause I'll never let this go.

"Les-bi-ca. Les-bi-ca. Les-bi-ca."
La cantilena continua, incessante, canzonatoria, come un ghigno beffardo dipinto sui volti delle persone e sui muri dell'aula.
Holly, senza pensarci due volte, si china a raccogliere la sua cartella ed esce dall'aula.
All'interno, la classe canta vittoria, qualcuno esplode in una risata, altri si sentono vincitori di una qualche battaglia personale.
All'improvviso, anche Karen si lascia sfuggire una risatina. "Idioti", sussurra, quando qualche ragazzo si volta a guardarla.
"Idioti", le fa il verso un suo compagno di classe, per poi rivolgersi a lei con tono esageratamente melodrammatico.
"Ti senti punta sul vivo?"
Karen si alza ed inizia a sistemare le sue cose nello zaino, rispondendogli velocemente, senza neppure concedergli lo sforzo di alzare la testa per guardarlo negli occhi.
"Pensi che stia scappando?" dice.
Lui rimane in silenzio, spaesato.
"L'hai fraintesa, allora." Alza le spalle e si avvia fuori dalla classe, senza scorgere le dita puntate contro di lei e le parole di scherno che già cominciano ad alzarsi e a volare libere nell'aria.
Raggiunge Holly di corsa e le basta uno sguardo per capire che non ha preso le sue difese invano: no, la sua non è una fuga a testa bassa; è piuttosto - le mostra Holly prendendola per mano - la realizzazione di quel che conta davvero, oltre ogni avversità, e di quel che è necessario ignorare, scuotendo la testa e passando oltre, con un sorriso.
Karen tira un sospiro di sollievo; lancia uno sguardo alle loro dita intrecciate e capisce - lo capisce per davvero solo adesso, senza più l'ombra di un dubbio - che non si separeranno tanto facilmente.



Emergency

'Cause I've seen you cry way too many times when you deserved to be alive.

A volte, Karen si sveglia nel cuore della notte con un orrendo presentimento, un peso nel petto ed un groppo in gola.
Spalanca gli occhi e instintivamente cerca il volto di Holly con la mano, per assicurarsi che riposi, che sorrida e che sia accanto a lei.
Ma a volte non è così; a volte, Holly è preda di incubi che la tormentano - nel buio della notte, vede sua madre tra la folla di studenti : "Les-bi-ca!" dice, e non ride, ma ha gli occhi pieni di lacrime.
E continua: "O forse ti stai lasciando condizionare da quell'alunna che ha una cotta per te, tesoro?"
Poi, la sua voce diventa un lento eco: tesoro, tesoro, tesoro, tesoro... e Holly si risveglia, scoppiando in lacrime.
Prende la mano di Karen tra le proprie e lascia che sia il suo calore a calmarla.
Altre volte, accade il contrario: Karen scivola nel regno dei sogni, le palpebre le si chiudono e la risata della sua ex migliore amica le risuona nelle orecchie, insieme al fruscio dell'erba e al suono di palloni che rimbalzano sui muri della palestra e poi il pallone diventa la voce di Chris che rimbomba ed è assordante e lei si tappa le orecchie ma non riesce, non riesce, non riesce a sfuggirle.
Si sveglia di colpo e non piange - tenta di sorridere, perchè lasciarsi andare alle lacrime non serve a nulla.
Ma trema, e questo non riesce a impedirlo; così, ogni volta, Holly l'abbraccia e lascia che il suo cuore torni a battere a velocità normale.
A volte vorrebbero che queste cose non accadessero, vorrebbero evitare di vedere l'altra soffrire, perchè no, nessuna di loro se lo merita; ma, in fondo, sanno bene che è solo questione di tempo, e così, attendendo che tutto passi, si tengono per mano, ogni sera, e s'addormentano ascoltando l'una il respiro dell'altra.



Pressure

I can feel the pressure, it's getting closer now.

Holly non ha mai saputo veramente, fino ad oggi, cosa significhi sentirsi sotto pressione: il continuo trattamento ricevuto dai suoi alunni, le domande insistenti di sua madre, persino gli insulti che le vengono rivolti in questo stesso istante non le appaiono poi così ricchi di valore nè così opprimenti, quando scorge le lacrime sul volto di Karen.
Prende un bel respiro e tenta di rivolgerle lo sguardo più fermo, più sicuro, più forte che sia capace di produrre - tenta di sorreggerla, di allungare lievemente la mano verso di lei come per farle capire che, se potesse, la prenderebbe tra le sue braccia, tenta di aprire la bocca e rispondere alle parole indistinte che sente, da qualche parte, di sottofondo.
Ma non ce la fa. Perchè Karen sta piangendo e lei non può che uscire dalla classe, sapendo che ha fallito.



All We Know

Now we can follow you back home, but we won't.

Karen si mette seduta, afferra una mela dalla tovaglia al sua fianco e poi torna a sdraiarsi sull'erba, assaggiando il frutto ed osservando le nuvole sopra di lei.
"Guarda, quella somiglia ad un- Holly, mi stai ascoltando?"
Aggrotta le sopracciglia - è veramente, veramente raro che Holly non le rivolga la sua attenzione; così, si gira verso l'altro lato del parco, trovando il punto che la sua compagna sta fissando. "Guarda chi c'è."
Un gruppo di suoi ex amici si sta avviando verso l'uscita - probabilmente sono diretti verso casa, o verso qualche locale.
Karen alza le spalle. "Non m'interessa seguirli. Qualche tempo fa sarei corsa dietro a loro, li avrei raggiunti, e li avrei seguiti per un po'. Ma alla fine, chissenefrega."
Raccoglie un'altra mela dal cestino e la porge a Holly, con un sorriso. "Vuoi?"
Holly le sorride a sua volta, afferra la mela e la lancia in aria, per poi riprenderla al volo. "Certo."
Poco distanti da loro, i ragazzi se ne sono già andati e loro, tornate nel loro piccolo, accogliente covo di felicità, li hanno già completamente dimenticati.

CAUSE ALL WE KNOOOOOOW IS FALLING IT FAAAAAAALLS  E niente, grazie infinite di essere arrivati fin qui a leggere queste sciocchezze ♥

slash & femslash, true love bbc, fanfiction

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