Dolcemente complicati [ClarkLois] - community di zia chu (50 drabble)

Jul 31, 2011 17:20

I Capitolo

(18. Occhi)

Erano stati i suoi occhi ad abbindolarla, senza dubbio. Se Lois si trovava davanti uno specchio ad incipriarsi il naso come un'attrice americana - come se gli uomini potessero notarlo! - era solo ed unicamente per motivi professionali.
Clark era stato parecchio convincente quando aveva avuto la fantasmagorica idea di seguire una pista fresca che gli sarebbe valsa la prima pagina, ma Lois non sapeva che il piano includesse anche lei.
Avrebbe dovuto fingersi la sua fidanzata, giusto per non destare sospetti.
«Una misura di precauzione», sue testuali parole.
Il campanello suonò; i suoi occhi, quella volta, rischiarono seriamente il collasso.

[101 parole]

II Capitolo

(21. Indifferenza)

Premettendo che Clark Kent era un articolo da prima pagina di per sé con quello smoking, Lois dovette darsi un contegno e cercare di recuperare la determinazione che la contraddistingueva.
«Molto... professionale.»
Cercò di sembrare convincente. Clark studiò per un momento il suo abbigliamento, dopodiché il suo sguardo venne catturato dall'elegante tubino nero che sembrava incollarsi sul corpo di Lois.
«Anche tu»
Disse, offrendole il suo braccio.
C'era una certa atmosfera nell'aria, una fatale attrazione che ambedue volevano negare, ostentando indifferenza. Eppure, qualcosa si era mosso al loro interno: un elegante scoppiettio di fuochi d'artificio che preannunciava solamente una catastrofe imminente.

[101 parole]

III Capitolo

(19. Mani)

Se Lois non fosse stata una brillante giornalista e Clark un intrepido reporter, quello si sarebbe detto un normale appuntamento.
Lois saggiò una buona cucchiaiata di brodo, con espressione piuttosto deliziata; purtroppo, non si poteva dire la stessa cosa per il soggetto davanti a lei, che fissava con sguardo criptico un'aspirante serial killer.
«Kent, se continui così perfino mia nonna sospetterebbe di te.», constatò. «E mia nonna è cieca.»
Sfiorò la gelida mano del ragazzo che, impercettibilmente, si mosse.
Solo per un attimo parve avvenire tra i due un duellante scambio di occhiate: le dita fremevano ma, orgogliosi com'erano, ostentavano ambedue finta indifferenza.

[103 parole]

IV Capitolo

(04. Orgoglio)

La verità era che l'orgoglio la frenava, terribilmente.
Sospirò amaramente quando Clark tornò a tavola, dopo aver tratto le sue conclusioni: eroicamente aveva chiamato la polizia, l'intrepido reporter che era in lui ci aveva visto davvero bene.
Sicuramente sarebbe finito in prima pagina, con tanto di lode dalla parte della signorina Mercer.
Sorridendo vittoriosamente posò un paio di banconote sul tavolo, al ché Lois dibatté stizzita: «Niente da fare Kent, pago io.»
La discussione non durò molto, si concluse con una stracciante vittoria da parte di Lois. Clark, d'altronde, sapeva a priori quanto fosse inutile discutere con lei: era troppo avvezza ad aver ragione.

[104 parole]

V Capitolo

(31. Insieme)

Ora che camminavano l'uno accanto all'altra, sembravano davvero una coppia di fidanzatini. Se a farli avvicinare, poi, era un ombrellino che riparava dall'imminente pioggia, potevano dire ambedue di essere a disagio.
«Grazie per aver collaborato»
Le disse lui, cercando di nascondere i difetti di balbuzie.
«Figurati, amo fare i supplementari a lavoro!»
In fondo, Clark adorava il suo velato sarcasmo: la rendeva una persona diversa dalle altre o, probabilmente, più speciale per lui - ma non volle accettare questa versione dei fatti.
«Quindi, hai lavorato?»
Lois tacque per un istante, poi ribatté entusiasta: «E' stato un lavoro assai piacevole, Smallville.»

[100 parole]

VI Capitolo

(02. Cielo)

Lois quella notte aveva guardato il cielo, poiché non riusciva a prender sonno.
Più osservava l'incostante cielo - ora bluastro, ora rischiarato lievemente dal bagliore lunare - tanto più si convinceva del fatto che un'ipotetica relazione tra lei e Smallville sarebbe durata l'arco di una fase lunare. Lois non voleva conoscere nuovamente il volto del dolore... In fondo, aveva pur sempre un orgoglio da difendere a spada tratta. Il cielo sicuramente non le avrebbe dato una risposta eppure, trasparente così com'era, sembrava mostrarle tutte le carte da gioco, come in una partita a poker. Avrebbe deciso lei, poi, quale giocare.

[100 parole]

VII Capitolo

(10. Amicizia)

Nonostante la stanchezza mattutina, Lois riusciva a distinguere bene l'austera sagoma che stava venendo in sua direzione.
«Osserva, Lane.»
Le lanciò il giornale, pieno d'orgoglio.
«Complimenti Smallville. Allora il fondo schiena ti serve anche per sedere alla tua scrivania e scrivere articoli come questo.»
Clark si limitò a sorriderle, ormai abituato al suo sarcasmo.
«Riguardo a ieri...», incalzò lui, ma Lois lo frenò.
«Ieri? Kent, chiariamo subito...», pizzicò con le dita il suo sterno, «... Siamo amici, no?»
Una stretta di mano suggellò quel patto che voleva essere un contratto a tempo indeterminato: niente coinvolgimenti passionali, né in quel momento né mai.

[102 parole]

VIII Capitolo

(40. Sognatore)

Osservarla impartire ordini era piuttosto divertente: la sua sicurezza era inscalfibile. Adesso ritornava alla sua scrivania e Clark era costretto a staccare lo sguardo da lei, per concentrarsi senza alcuna distrazione sulle sue ricerche. Ogni tanto gli occhi guizzavano verso l'alto, incontrando quelli della ragazza, totalmente presa dal futuro articolo, che sarebbe finito senza ombra di dubbio in prima pagina.
Eppure, sulle loro labbra la parola amicizia stonava terribilmente; Clark continuava a sognare, a farsi strani film in testa, immaginando le più improbabili conseguenze. Stava solo mentendo a se stesso - ne era cosciente -, portando avanti quella messa in scena.

[102 parole]

IX Capitolo

(33. Brivido)

Lois stiracchiò le braccia in alto, dopo aver concluso l'articolo. Si accorse in quel momento di essere la sola ad essere rimasta in ufficio fino a quell'improponibile orario; con il tempo e con una buona dose di caffè ci aveva fatto l'abitudine, dormire poche ore non la spaventava più come un tempo.
Si liberò dei tacchi, sbottonò i bottoni della camicetta e sciolse la lunga coda di cavallo, assumendo un atteggiamento meno professionale. D'altronde, non c'era nessuno al Daily Planet... O questo era quello che aveva creduto sino a quel momento, finché un brivido non serpeggiò lungo la sua schiena.

[100 parole]

X Capitolo

(48. “Dimmelo”)

Probabilmente, in quelle vesti, poteva sembrare una donna dai facili costumi. Clark la osservò per un buon minuto e Lois si sentì improvvisamente irritata: tutto quel silenzio le dava il tormento, tant'è che dovette richiamarlo più volte.
«A onor del vero ci tengo a dire che pensavo di essere da sola, Smallville.»
Clark cacciò le mani dalle tasche, sedendosi al bordo della scrivania.
«Non sei l'unica dipendente ossessionata dal lavoro evidentemente, Lois.»
Quest'ultima sbuffò un paio di volte, troppo stanca persino per battibeccare. Poi, la voce del ragazzo proruppe nel silenzio più assoluto: «Dimmelo.»
Mormorò, ad una spanna dal suo volto.

[101 parole]

XI Capitolo

(20. Seduzione)

«Cosa?»
Lois aveva un'espressione indecifrabile.
«Lo sai...», insistette, «... L'amicizia non è cosa che confà per noi, Lois.»
Il cipiglio astuto che aveva assunto Clark aveva del veritiero, purtroppo non poteva negarlo. I due braccioli della poltrona erano bloccati dalle sue mani, per quanto volesse studiare una possibile via di fuga si accorse che non ce n'era affatto bisogno, poiché nemmeno lei voleva sottrarsi a simili lusinghe. Un fremito le attraversò tutto il corpo, la razionalità stava davvero venendo meno.
Era troppo tardi: non poteva più fermare le labbra di Clark e non voleva più frenare il suo istinto.

[99 parole]

XII Capitolo

(17. Labbra)

La mano di Clark s'impigliò accidentalmente tra i suoi capelli e, per una volta, Lois non trovò nulla da replicare.
«Tu sei davvero...», cercò di trovare un aggettivo che calzasse a pennello, «... insistente.»
Non credeva che il tavolino potesse diventare un letto utilizzabile al primo inconveniente - se tale si poteva definire quello che da lì a poco sarebbe avvenuto - eppure, si stava dimostrando estremamente utile.
Si stavano baciando, rinnegando ogni principio - le labbra si sfioravano, poi si lasciavano; pochi attimi, dopodiché si ritrovavano nuovamente, come se avessero da regolare un conto in sospeso -, ma non sembravano provare un gran dispiacere.

[106 parole]

XIII Capitolo

(16. Petto)

Clark sentiva un paio di dita tremanti sul suo petto ma preferiva lasciarle ballare senza indugi, come se fossero padrone di quella danza senza inibizioni.
Incrociò i suoi occhi e d'un tratto li sentì incollati ai propri: non erano più sulla terra, sopra lo scomodo tavolino del Daily Planet, completamente ignari della realtà che li circondava. Osservò il petto di Lois - si alzava e si abbassava in sincrono - poi vi posò sopra le labbra; sentì solamente un sospiro di piacere, null'altro. Di solito era lei a prendere in mano la situazione ma, per quella volta, si disse, poteva lasciarsi domare.

[102 parole]

XIV Capitolo

(46. “Non farlo!”)

Il mattino seguente Lois lo svegliò, strattonandolo semplicemente per un braccio. Clark aprì gli occhi, realizzando solo in quel momento lo scenario che si presentava davanti i suoi occhi: oggetti sparsi in ogni dove e vestiti gettati distrattamente pochi metri più in là.
A giudicare dalle sfumature nel cielo, erano grossomodo le cinque del mattino; Lois si era appena vestita, ora si stava acconciando i capelli davanti uno specchietto a portata di mano. Clark stava per avvicinarsi per rivolgerle parola o, forse, per baciarla. Fu lei a frenarlo, prendendo le debite distanze: «Non farlo!»
Esclamò, in tono risoluto.

[98 parole]

XV Capitolo

(12. Delusione)

Il ragazzo arcuò il folto sopracciglio ma lei lo frenò nuovamente, prendendo in mano le proprie cose. «Non parliamone più, okay?»
Lo liquidò con quattro parole, quasi volesse considerare quella notte il risultato di un infelice ubriacatura... Eppure erano stati entrambi lucidi, totalmente coscienti e consenzienti: cos'era che adesso turbava Lois?
Clark sospirò rammaricato: sembrava che entrambi ignorassero la tempesta interiore e si limitassero solamente a provare attrazione l'un per l'altro. Lois gli diede le spalle, tuttavia Clark non si arrese... se aveva trovato il coraggio di aprirsi a lei come non gli succedeva da tempo, poteva anche affrontarla faccia a faccia, no?

[103 parole]

XVI Capitolo

(49. “No”)

Lois odiava tornare sugli argomenti, Clark la conosceva sin troppo bene, difficilmente avrebbero riparlato di quella notte.

In quel momento Clark si rese conto di una cosa: se desiderava che Lois fosse parte della sua vita - che ne fosse parte integrante, si intendeva - allora avrebbe dovuto rivelarle il suo segreto.

Clark fece un respiro profondo, poi la cercò; Lois, come al solito, era seduta alla sua scrivania - intenta a competere con il resto del Daily Planet per una testata di giornale.

« Lois, dovremmo parlare. », disse.

Lois sorrise per un breve istante, poi rispose di rimando: « No. »

« Lo prendo per un sì. »

[110 parole]

XVII Capitolo

(43. Scommessa)

« Smallville, sei duro d'orecchi? In questo momento potresti corrompermi solo per un paio di ciambelline. »

Lois distolse per un momento lo sguardo e roteò le pupille in alto; un attimo dopo, il tempo di alzare al cielo gli occhi ed abbassarli nuovamente, un odore familiare penetrava nelle sue narici.

« Adesso possiamo parlare? »

Lois lo invitò ad accomodarsi e, dopo aver dato un morso alla sua ciambella, disse: « Scommetto che se ti avessi chiesto un paio di diamanti me li avresti portati comunque. »

Lois ridacchiava ma, invero, la situazione non era affatto comica - solo per un momento Clark prese seriamente in considerazione la scommessa.

[110 parole]

XVIII Capitolo

(27. Diritto)

Lois aveva il diritto di sapere - Clark continuava a ripeterselo, giocando nervosamente con le dita.

« Di cosa volevi parlarmi? », incalzò lei, « Non hai rubato le ciambelle per me, vero? »

Clark negò placidamente con il capo, poi strinse la sua mano: « Mi fido di te. »

Lois parve sul punto di arrossire: in quel momento, l'unica cosa che Clark avrebbe voluto possedere era la capacità di leggere nel suo sguardo - ma, contro ogni supposizione logica, riusciva solo a perdersi in esso.

Poi, qualcosa ruppe l'atmosfera ed uno scossone enorme fece traballare l'intera redazione del Daily Planet: ora, era suo diritto salvare l'intera umanità.

[109 parole]

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Sono una masochistica-folle-pazza, lo so :D.
Ma, dovesse essere l'ultima cosa che faccio, terminerò la tabella delle cinquanta drabble *_*.
Anche se sono in mega ritardo, mi impegno ad aggiornare quotidianamente d'ora in poi u.u.
L'ho detto, sì.

Aggiornerò nuovamente con i prossimi DICIOTTO capitoli - appena li avrò postati tutti, yep! :D.

Vi lascio il link su EFP: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=558460&i=1

*fight*

Kì.

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