Con tutto il rispetto per il progetto di Negroponte 'one laptop per child' (
http://laptop.org/) per creare un portatile da 100 USD da distribuire ai bambini nei Paesi del terzo mondo, qualcuno in Svezia (
http://www.medisoncelebrity.com/product.html), ha prodotto un portatile da 150 USD da componenti 'off the shelf' senza tutte le spese di ricerca e sviluppo affrontate dal progetto OLPC. Era prevedibile che nel tempo in cui l'XO-1 sarebe stato sviluppato, i componenti sarebbero diventati così accessibili da permettere a chiunque di costruire un portatile in quella fascia di prezzo.
Certo, non è colorato, non è impermeabile, non ha la batteria che si ricarica a manovella, non ha una soluzione hardware / software perché ciascun computer riceva e ritrasmetta una rete WiFi diventandone un nodo e portando internet (seppure ad una velocità diluita) in aree diversamente non raggiunte, non ha la modalità 'ebook'. E' solo un portatile 'businness' di scarsa potenza. Ma per 150 USD forse è una soluzione ideale per creare una postazione di lavoro mobile in Paesi che con il terzo mondo non hanno nulla a che vedere.
Un mercato che senz'altro ha più potenzialità (e più soldi da spendere) del target di Negroponte, e che ha già il pesce, la canna da pesca, e pure il pesce d'allevamento, ma in cui centinaia di nerds, studenti, piccole aziende, e studi professionali possono fare buon uso di un portatile da 150 USD.
Il tentativo di Negroponte tuttavia non è isolato. L'India ci aveva provato con il Simputer (scambiato dai media per un PDA per via del formato), la Intel ha condotto un progetto tutto suo, La Via pure, e la Asus (che però va intorno ai 300 USD) è uscita con un subnotebook davvero bello (ma con la batteria NiMH ed un display ridicolo); per non parlare di tutti computer cinesi 'per il popolo cinese' basati su processori di stato MIPS compatibili.
Forse su tutti questi progetti, il Medison ha addirittura qualche vantaggio: un vero HD, harware standard, un display 14" che permetterà di vedere più dell'upfold dei siti web sviluppati da designer ignoranti e pieni di pregiudizi dei Paesi ricchi che credono che 'ormai tutti al mondo abbiano come minimo 1024x768'. Forse paradossalmente saranno gli smartphone a farci vincere questi pregiudizi. Ma questo non fa che mostrarci quanto il digital divide sia ancora ampio, e quanto ancora sia la standardizzazione, e non la miglioria, ad averla vinta.