Jun 18, 2012 23:53
Di solito mi sentirei stupida a parlare della mia vacanza appena trascorsa, l'ultima volta che l'ho fatto è stato alle elementari e ho inventato una cosa figa su uno zio che mi aveva ospitato nella sua villa al mare perché andare in campeggio con i miei sarebbe stato troppo mainstream, pare. Dicevo, di solito mi sentirei stupida, ma tanto è chiaro che questo journal non lo legge nessuno, e meglio qui che in un file che andrebbe perso nei meandri del pc nel giro di qualche settimana.
Quindi. Sono tornata da Parigi, ed è così bella che ci farei sesso. C'è solo questo particolare che mia zia fa viaggi organizzati da vent'anni, di quelli con la guida che tiene alto l'ombrellino e dice "per di qua, per di qua, non disperdetevi, per di qua", ed è chiaro che i ritmi di suddetti viaggi organizzati le si sono appiccicati addosso, perché è convinta di poter vedere tutto quanto, basta correre. Abbiamo fatto tutto il Louvre in sei ore, per dire. Poi ci sono stati i momenti imbarazzanti del tipo io che mi perdo tra le lapidi del cimitero di Montmartre alla ricerca della tomba di Degas e inizio a girare a caso e chiedere indicazioni a caso in una lingua a metà tra il francese e l'inglese e con un po' di italiano nel mezzo. Alla fine mi sono ritrovata all'ingresso e non so come, nella mia testa avrei dovuto essere al capo opposto del cimitero, ma insomma, meglio così del contrario. La tomba di Degas non l'ho trovata, comunque, non sia mai. Nel mentre sono anche riuscita a rimanere chiusa nel bagno dell'Hard Rock e mi sono fatta aprire da un'amabile vecchietta inglese che ha mostrato nei miei confronti quel tipo di compassione che si mostra verso i cani senza una zampa e i bambini handicappati, ma anche lì, meglio quello che rimaner chiusa dentro ever ever after. Ho anche fatto suonare il metal detector, all'aeroporto, giusto perché se non me ne fossi andata da Parigi in modo trionfale non avrei potuto dirmi soddisfatta. Però boh, Parigi è splendida, so che l'ho già detto ma è bene ripeterle, le cose importanti. Voglio vivere a Montmartre, ho deciso. O lì o nel quartiere latino. O a Londra. O a Venezia. Questo posto è una fogna [cit Will & Grace]
Invece stamattina sono andata al laboratorio analisi dell'ASL, e mai il detto "dalle stelle alle stalle" fu più calzante. Al momento mi hanno stanziata in batteriologia, il mio compito è attaccare etichette e l'aria condizionata mi ha uccisa, però dai, non è così male, una volta che ci lavori dentro sul serio e non stai solo lì ad attaccare etichette, forse potrei anche fare chimica, all'università, mi piace.
E boh, basta. Lunedì prossimo vado a Torino, che lo scrittore/editor/quello che è mi deve dire cosa riscrivere/editare/quello che è. Mi dirà di cambiare praticamente tutto, me lo sento, ma meglio così, sennò che ci vado a fare, sto a casa, mi evito un'ora e mezza in treno e continuo a macerare nel mio stile di scrittura schifo.
Adesso ho finito sul serio, giuro.
#cosevarie