l'ultima notte fino al nuovo orizzonte

Jun 18, 2011 02:08

sono sveglia e operativa da questa mattina presto, sono distrutta ma la mente non smette di elaborare e la raffica incessante di immagini e parole mi impedisce di dormire.
ho iniziato il trasloco alle 22 del 17 giugno, conto di chiuderlo entro la stessa ora di oggi con un massimo di 5 viaggi in tutto.
inscatolare la propria vita è un'operazione chirurgica. ti capitano fra le mani oggetti e con loro ricordi e immagini e sensazioni. li prendi, li avvolgi nella carta con tutta cura possibile e nella frazione di un secondo diventano un pezzo di te dentro uno scatolone.

ieri, mentre scendevo le scale con una scatola fra le mani, mi sono tornati in mente i dipendenti di Lehman Brothers il giorno del crollo della borsa... questi omini che in una normale giornata sarebbero stati dei famelici squali fabbrica soldi nei loro impeccabili completi, erano lì smariti e stropicciati, persi nello shock di dover raccattare i pochi effetti personali dalle postazioni e disperdersi nel mondo, come per una inaspettata diaspora.

è l'ultima notte in questa casa che mi ha accolta 7 anni fa, con i suoi fantasmi e il suo calore, a cui ho cambiato colore e forma, plasmandola secondo desideri condivisi. ora non rieso a dormire, guardo fuori e mi toglie il fiato l'immagine di Castello, illuminato dal basso con luci calde e i cui confini sfumano nella notte.

ho provato un brivido di smarrimento e terrore mentre ero nel nuovo appartamento, avevo questa donna e la sua vita davanti e non riuscivo a visualizzare lo spazio che sarebbe stato mio fra tutti i suoi effetti personali. sarebbe stato certamente meglio trovare una casa vuota, una tela vergine da riempire di me, ma non è nelle mie attuali possibilità. devo solo avere un pò di pazienza e le piccole cose andranno apposto da sole.

mi si è presentata una piccola minima difficoltà ed il pensiero è corso a lui. mi ha fatto spavento percepire con tanta lucidità per la prima volta quanto il mio equilibrio esistenziale fosse sbilanciato verso l'esterno. io che ho sempre ritenuto di essere forte e indipendente, di poter far fronte a qualunque difficoltà o problema, il primo pensiero che ho formulato è stato in una direzione, la sua, ed immediatamente contrario e vuoto, perchè ora lui non c'è. come un protendersi confidenti nel poter allungare il passo facendo leva su un appoggio, e improvvisamente l'appoggio ti manca e hai un nano secondo per ricalibrare il movimento e non cadere.

adesso sono sola, con le mie risorse e sulle mie sole gambe. adesso mi metto alla prova, per davvero.
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