SAFEGENLa storia della pasta
una fanfiction su Hetalia: Axis Powers di
lady_eratoIT
Warning: ficlet, missing moment.
"«Quindi è un piatto antico?»"
DISCLAIMER
(EN) Hetalia: Axis Powers is property of Hidekaz Himaruya and Gentosha Comics and no one makes money from this fanwork. None of what is written in this fanwork has happened or has to be considered true in any way; events and characters are fictional and in no way supposed to represent actual reality.
(IT) Hetalia: Axis Powers è proprietà di Hidekaz Himaruya e Gentosha Comics e nessuno guadagna denaro a causa di questo fanwork. Niente di quanto è scritto in questo fanwork è accaduto o deve essere considerato vero in alcun modo; eventi e personaggi sono fittizi e non rappresentano in alcun modo la realtà.
«Mi sono sempre chiesto…» mormorò Kiku, osservando l’italiano mettere nel piatto una generosa porzione di pasta: «…com’è nata la vostra pasta»
Veneziano alzò lo sguardo dalla zuppiera, stracolma di spaghetti all’amatriciana, e lo posò sull’amico, stirando poi le labbra in uno dei suoi sorrisi caldi: «E’ una lunga storia» dichiarò, tornando a fare le porzioni e ignorando gli sguardi di Giappone e Germania che, in disparte, seguiva lo scambio di parole: «La prima volta che ho mangiato la pasta è stato con Nonno Roma, ed è passato così tanto tempo…»
Il giovane italiano sorrise al ricordo di quando, assieme a Impero Romano, era andato a far visita a una cittadina etrusca e gli avevano messo sotto al naso quel piatto, stracolmo di quella strana pasta cotta che non era pane.
L’aveva guardata con occhio critico e poi l’aveva assaggiata, scoprendo che era la pietanza più buona al mondo.
«Quindi è un piatto antico?» s’informò Kiku, osservando la portata come se fosse un tesoro d’inestimabile valore.
Veneziano ridacchiò, passando i piatti e mettendosi seduto - non era mai riuscito a imparare a servire stando seduto -: «Sinceramente, in passato, si pensava che Marco Polo l’avesse portata dalla Cina. E, se senti Yao, le cose stanno così.» prese una forchettata e se la infilò in bocca, masticando voracemente: «Però, con mio fratello, abbiamo trovato delle tombe etrusche dove, sugli affreschi, sono raffigurati degli attrezzi per fare la pasta. Poi c’è da dire che Hercules ha trovato tante, ma così tante, citazioni sulla pasta in documenti greci e latini, senza contare che anche Turchia m’ha detto che, in passato, un tizio siciliano l’esportava in tutto il Mediteranneo»
Il giapponese rimase in silenzio, osservando serio il piatto davanti a lui, per poi alzare lo sguardo e fissarlo su Veneziano: «Quindi è un alimento antico?»
«Dubito che questa sia pasta del medioevo» commentò Germania, prendendo una generosa forchettata e mettendosela in bocca.
«Mangia tranquillo, Giappone!» lo esortò l’italiano, sorridendo: «Questa pasta non viene dal passato. Anche perché nel caso non sarebbe per niente buona. Ammuffisce, sai, se la si tiene all’umido!»
Kiku assentì, prendendo uno spaghetto e portandoselo alle labbra, soffiando poi sopra il filo di pasta e pomodoro, per poi metterselo in bocca: «Buona» commentò, dopo averlo masticato ben bene.
«E dovevi sentire quella che faceva mio nonno! Quella sì, che era pasta!»