COW-T; Avengers; Steve/Tony; Freedom was lost forever

Mar 04, 2013 22:23

Titolo: Freedom was lost forever
Autore: chibi_saru11
Fandom: Avengers
Personaggi: Tony Stark, Steve Rogers
Pairing: Steve/Tony
Word Count: 1652 (Fidipù)
Rating: SAFE
Warning: Angst, Fucked up, no really. Slave!AU.
Riassunto: Steve è uno schiavo e Tony il suo padrone, e il mondo è un posto di merda.
Disclaimer: Questi personaggi non sono miei. Per nulla. Figures.
Note:
1. Scritta per la missione del COW-T3 LIBERTÀ/COSTRIZIONE @ maridichallenge

Steve ricordava ancora quando era diventato uno schiavo, ricordava la battaglia in cui aveva perduto quasi tutti i suoi fratelli, ricordava come avessero catturato i sopravvissuti, come li avessero dati in pasto ai trafficanti di schiavi.
Erano robusti e forti, perfetti schiavi per la loro gente.
Steve era stato l'ultimo ad essere messo all'asta. Era troppo testardo gli avevano ripetuto milioni di volte, troppo combattivo. Non potevano venderlo così quando era pronto a mordere la mano del suo padrone.
Steve non aveva mai smesso di combattere, ma l'avevano venduto comunque.
Non che loro volessero ovviamente, ma era venuto un uomo, il suo nome, avrebbe scoperto dopo, era Stark.
Anthony Stark era un uomo eccentrico, che aveva così tanto oro che non sapeva nemmeno che farsene. Apparentemente era stato suo padre a finanziare la spedizione che aveva portato alla distruzione di ognuno dei loro villaggi e Steve l'aveva odiato fin dal primo istante.
Eppure Stark l'aveva comprato e quando non avevano voluto venderlo aveva insistito e aveva pagato una quantità di denaro che nessuna persona sana di mente avrebbe mai speso per uno schiavo così combattivo.
Steve non riusciva a capirlo.
«Ti starai chiedendo perché ti ho comprato, immagino» era stata la prima cosa che gli aveva detto Stark e Steve si era categoricamente rifiutato di rispondere anche se aveva assolutamente ragione.
«Ho sentito parlare di te, il Capitano che ha difeso il suo villaggio fino alla fine, che ha combattuto per ogni uomo e per ogni bambino. Sei diventato una leggenda, sai? Se mai fossero riusciti a renderti vendibile milioni di persone sarebbero accorse, ma io ti volevo prima» aveva continuato, guardandolo «io ti volevo così come sei.»
Steve non gli aveva dato la soddisfazione di vederlo arrabbiato, non gli aveva dato la soddisfazione di reagire in alcun modo e Stark aveva sorriso.
«Esattamente» aveva detto e poi se n'era andato.

Stark non lo trattava male, lo trattava come un uomo avrebbe trattato un suo schiavo. Aveva sempre due persone che lo seguivano ovunque per non permettergli di scappare e se Steve fosse stato nel pieno delle sue forze probabilmente avrebbe potuto sconfiggerli e fuggire, ma non si era ancora completamente ripreso dalla battaglia e dai maltrattamenti a cui era stato sottoposto prima di essere venduto.
Stark veniva ogni giorno nella sua camera per parlare e solitamente Steve rimaneva in silenzio mentre Stark parlava di questo e di quello ed era... strano.
Stark non era un cattivo uomo, se n'era reso conto dopo un po'. Lo faceva mangiare quello che gli serviva, gli dava cibi buoni e che evidentemente non erano solo i rimasugli della cena.
Eppure Steve non poteva dimenticare il fatto che fosse lì contro la sua volontà, che fosse uno schiavo e nient'altro.
Per quanto l'altro potesse essere gentile, per quanto potesse trattarlo bene, Steve sognava la libertà Steve sognava i campi di casa sua e i suoi fratelli persi a causa della guerra.
Star a volte entrava e non parlava come al solito, lo guardava con uno sguardo che trapelava incredibile tristezza e si limitava a fissarlo.
Steve non gli chiedeva che cosa volesse, onestamente non gli interessava.
Solo una volta aveva parlato, la sua faccia scura e seria.
«Mi odi, non è vero?» gli aveva chiesto e Steve aveva parlato per la prima volta da quando era arrivato in quella casa.
«Più di quanto tu potrai mai immaginare» aveva risposto e Stark aveva annuito e se n'era andato.

Una volta Stark era arrivato e Steve poteva sentire l'odore dell'alcool nella sua pelle, forte come un pugno, Era inebriato, più di quanto avesse mai visto qualcuno, e dire che i suoi fratelli non erano mai stati parchi di alcool nelle serate fredde dell'inverno.
Stark era entrato e si era seduto al suo solito posto, nella sedia dall'altra parte del letto e l'aveva guardato. Stava sorridendo, ma era evidente che non fosse divertito o felice.
«Ho fatto un sogno, Steve, lo sai?» gli aveva detto, guardandolo. Odiava il fatto che non avesse potuto nascondere il suo nome dai suoi mercanti, che ora Stark lo conoscesse e lo utilizzasse con così tanta familiarità «ho sognato che questa guerra, questa stupida guerra finiva. E nessun altro moriva più.»
«E' colpa vostra. Questa guerra potrebbe finire in un attimo se voi smettesse di ucciderci» aveva detto a quel punto Steve, incapace di rimanere in silenzio davanti ad una tale informazione.
Erano i soldi di Stark che finanziavano l'uccisione della sua gente, dei suoi fratelli. Chi si credeva di essere? Che diritto aveva di parlare così?
Stark lo aveva guardato, dapprima sorpreso del fatto che poi avesse parlato e poi stanco.
«Sei un uomo saggio, Steve. Un uomo buono. Si dice questo di te, avevano ragione. Sei un uomo migliore di me, eppure eccoci qui. È questo il mondo in cui viviamo, Capitano. E ti fa ribrezzo» non aveva detto nulla a quel punto, perché non c'era nulla che potesse dire.
Perché era vero, perché non poteva certo dire di no. Steve non mentiva, mai.
Stark non era rimasto molto altro ancora, ma prima di andarsene l'aveva guardato «Posso dirti un segreto, Steve? Non l'andrai a dire in giro, vero?» aveva chiesto e Steve l'aveva guardato, «fa ribrezzo anche a me.»
E poi se n'era andato, lasciando Steve di nuovo da solo.

Un anno dopo Steve avrebbe potuto andarsene. Ormai c'era solo un'altra persona ad accompagnarlo nelle sue faccende ed era evidente che fosse solo di scena. Non avrebbe mai potuto fermarlo se Steve avesse deciso di andarsene.
Steve era ancora lì.
Stark continuava ad andare da lui ogni giorno, parlava o a volte continuava a guardarlo. A volte entrava ubriaco. Quelle erano le uniche volte in cui Steve gli parlava.
Poi una sera Stark era entrato e c'era qualcosa di diverso in lui. Non era ubriaco, ma non era nemmeno gioviale.
Sembrava solo stanco.
Si era seduto al suo solito posto e l'aveva guardato.
«Perchè sei ancora qui?» gli aveva chiesto e Steve non aveva risposto. Non perché volesse, ma perché non lo sapeva.
«Sappiamo entrambi che ti ho dato milioni di opportunità per scappare. Avresti potuto fare fuori la tua guardia del corpo in milioni di occasioni. Non avrei mandato nessuno a cercarti» gli aveva detto, guardandolo negli occhi e non era nulla che Steve non avesse immaginato da solo. «Perché, Steve?»
E poi Steve l'aveva guardato. Stark aveva delle borse sotto gli occhi, delle rughe sul viso. Era un uomo che non aveva mai combattuto, che non aveva mai visto in prima persona gli orrori della guerra ma che, a suo modo, ne era una vittima comunque.
E Steve aveva cominciato a parlare. «Dove dovrei andare?» aveva chiesto «le mie terre non ci sono più, al loro posto a quest'ora ci sarà un vostro villaggio. I miei fratelli sono vostri schiavi, i miei amici morti. Potrei scappare, è vero, ma per fare cosa, Stark? Mi avete tolto tutto quello che avevo. Potrei essere libero, ma senza una casa, senza nessuno che libertà è?»
Stark l'aveva guardato, sorpreso come ogni singola volta che aveva aperto bocca. «E quindi preferisci rimanere qui?»
Steve rispose alzando le spalle «Preferirei anche morire. Ma ho promesso ai miei fratelli che non avrei gettato la mia vita invano. E quindi eccoci qui.»
Stark era rimasto in silenzio guardandolo di nuovo e Steve non si era mosso.
Poi finalmente l'altro aveva parlato «Che cosa facessi, Steve, se io promettessi di ridarti le tue terre? Se io promettessi di ridarti la tua patria? La vorresti allora la libertà?»
«Potresti ridarmi i miei fratelli? La mia famiglia?» chiese allora e quando l'altro non rispose sospirò«e allora non sarebbe libertà quella che mi offriresti, solo un altro tipo di prigionia.»
Stark l'aveva guardato allora, le mani strette a pugno e aveva urlato, alzandosi in piedi «Cosa posso fare allora? Cosa posso fare?»
E improvvisamente Steve aveva capito tutto. Il mistero dietro Anthony Stark svelato in pochi minuti.
«È per questo che mi hai comprato?» chiese, guardandolo con pena «per avere assolti i tuoi peccati, Stark?»
Il silenzio dell'altro era una risposta sufficiente.
Stark aveva inspirato, piano, e poi si era avvicinato. Era la prima volta in cui Stark oltrepassava quella linea invisibile che li divideva e Steve lo guardò confuso e guardingo. Stark si chinò davanti a lui e gli prese il viso tra le mani.
Stava tremando leggermente e Steve si chiese se avesse bevuto. Il suo alito era libero, ma tutto il resto sembrava indicare il contrario.
«Troverò il modo di fermare questa guerra, te lo prometto. Ma non posso farcela da solo. Non posso...» mormorò e Steve lo guardò.
«Cosa vuoi da me, Stark?» chiese quando l'altro non continuò e Stark chiuse gli occhi.
«Lo so che mi odi, non importa, Dio solo sa che mi odio anche io. Ma rimani con me. Combatterò per la tua gente, riuscirò a fermare questa guerra, ma rimani con me. Dici che non hai libertà se non hai qualcuno da proteggere? Qualcuno da cui tornare? Fai che sia io la tua libertà e io ti darò quello per cui hai così tanto combattuto» disse improvvisamente Stark, lasciandolo stupito e confuso.
«Perché?» chiese alla fine, perché non aveva senso. Qual era la ragione per cui Stark avrebbe proposto questo tipo di compromesso?
«Perché hai combattuto fino alla fine, non ti sei mai arreso. Un uomo impossibile da spezzare, sai quanto è rara una cosa del genere? Perché sei più forte di quanto io potrò mai essere e ho bisogno di qualcuno che sia la mia forza. Puoi farlo, Steve?» Steve odiava Stark, questo non era cambiato, ma non era cambiato nemmeno tutto il resto.
Non aveva più un posto a cui fare ritorno, il suo popolo massacrato ogni giorno. Steve odiava Stark, ma tra tutte le cose odiose di questo mondo... Stark poteva non essere così male.
«Va bene» disse quindi alla fine e Stark lo guardò come se non potesse credere a quello che stava dicendo. Lo capiva, non poteva crederci nemmeno lui.
E poi Stark l'aveva baciato e sì, c'era sapore d'alcool nella sua lingua, ma a Steve non dava fastidio. Odiava Stark, ma se questo era l'ultimo modo che aveva per aiutare la sua gente... l'avrebbe fatto, magari con il tempo avrebbe anche imparato a sopportarlo.

!fanfiction, fandom: avengers, year: 2013, paring: steve/tony, character: tony stark, *cow-t, character: steve rogers

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