COW-T; Avengers; Pre-Steve/Tony; Imperfections in the shining light 1/2

Feb 18, 2013 23:31

Titolo: Imperfections in the shining light
Autore: chibi_saru11
Beta: NESSUNO TANTI TANTI ERRORI NO RILETTURA.
Fandom: Avengers
Personaggi: Tony Stark, Steve Rogers
Pairing: Steve/Tony
Word Count: 10124 (Fidipù)
Rating: SAFE
Warning: Fantasy!AU; Menzione di esperimenti su esseri umani
Riassunto: Tony Stark è uno degli stregoni più potenti del suo tempo e quando lo SHIELD lo manda a controllare una situazione in un paesino sperduto nel nulla crede che lo stiano prendendo in giro. Sfortunatamente Tony ha accettato di fare loro da consulente e non può rifiutarsi. Quando scopre cosa l'hanno mandato ad indagare... beh.
Disclaimer: Questi personaggi non sono miei. Per nulla. Figures.
Note:
1. Questa storia è la prima all'interno di un verse molto più lunga in cui verrà spiegato la lotta tra il regno di Asgard e i Jotun, approfondiremo un po' sui cristalli e tante altre cose. Davvero. Abbiate fede. Io non ne ho.
2. Scritta per la missione del COW-T3 Pietra e/o Blu @ maridichallenge

A Tony non dispiace essere mandato in questo tipo di missioni, lo odia è un termine più appropriato. Comprende perché sono necessarie in un certo senso, ma lo portano lontano dal suo laboratorio e dai suoi esperimenti per cosa poi?
Sono sempre molto simili, sempre le stesse stupide faccende, sempre dei maledetti Barghest o Troll che spaventano gli abitanti di un villaggio qualunque su una montagna o accanto ad una foresta e tutti corrono dagli stregoni perché sono così tanto spaventati e non hanno la minima idea di cosa possano fare e sono certi che verranno mangiati da lì a due giorni quindi Stark va a fare il tuo lavoro.
Che poi, ci tiene a specificare, non è che sia esattamente il suo lavoro. Non fa parte dello SHIELD, e nonostante suo padre fosse uno dei suoi membri fondatori non vuol dire che voglia farne parte (proprio per niente).
È una specie di consulente, un esperto gli hanno detto quando gli hanno proposto la posizione. Non avrebbe dovuto dire sì, sapeva che era un errore dire sì. Perché apparentemente per Fury consulente vuol dire stupido idiota da mandare in tutte quelle missioni per cui non può mandare i suoi sottoposti, e lui non può rifiutarsi perché, maledizione, i vantaggi di essere affiliati allo SHIELD sono infinitamente più di quanto avesse immaginato e non può rinunciarci (è stato richiamato dalle guardie cittadine esponenzialmente meno volte da quando è entrato in questa organizzazione, apparentemente il fatto che faccia esplodere una parte di casa sua un giorno sì e l'altro no è più tollerabile se a coprirlo ha il nome della più potente forza di protezione del loro regno).
Il problema sono appunto questi paesini nel mezzo del nulla che credono sempre di dover essere attaccati da un drago (e lo sanno tutti che i draghi in questa parte del mondo si sono estinti anni ed anni prima, nella battaglia dei sette elmi) o da un nuovo mostro mai registrato fino ad ora.
Stronzate.
Sono sempre gli stessi inutili mostriciattoli o a volte, quando la questione è proprio emozionante, un Ghoul o un demone inferiore. Un mago di primo livello probabilmente non avrebbe alcun problema contro di loro, Tony è troppo qualificato per questo genere di cose.
Non è particolarmente benvoluto all'interno del regno, ma è di certo famoso. Anthony Edward Stark, figlio di uno dei più importanti e famosi maghi del regno, conigliere reale e dello SHIELD, Howard Stark.
Tony ha sempre avuto più denaro di quanto sapeva che farci e più talento di quanto voleva esattamente condividere. Gli piacciono i suoi poteri, gli piace giocare con il potere dentro di sé per creare cose nuove ed eccitanti, ma non gli piace andare di città in città a distruggere mostriciattoli di infimo livello, nemmeno le donne che si gettano ai suoi piedi o il cibo e l'alcool che gli offrono poi come ricorrenza possono più tenerlo soddisfatto.
Vorrebbe solo essere a casa ora, con Pepper che gli ricorda di mangiare e di non dare fuoco di nuovo al laboratorio perché alcuni degli ultimi ingredienti sono rari e costosi e Dum-E il suo piccolo troll di compagnia che continua a portargli una pozione mortale invece del caffè.
Sbuffa spostando l'ennesimo ramo dal suo cammino con la magia, rifiutandosi di alzare la mano e spostarlo con la forza per la semplice ragione che se deve davvero essere lì e combattere uno stupido Barghest almeno lo farà sprecando meno energie possibili.
Magari può provare a lanciargli contro una delle ultime magie a cui stava lavorando prima di essere chiamato; non è certo che sia sicura, ma a parte miglia e miglia di alberi ed un villaggio che non mancherà assolutamente a nessuno (e che comunque, visto le dimensioni, probabilmente non ammonta nemmeno ad un 1,4% scarso delle tasse reali) non c'è nulla lì intorno che può essere distrutto se per caso sbaglia a castarlo e invece di fare esplodere il mostro fa esplodere tutto il resto.
Considerando è più sicuro che lo provi qui che a casa sua dove potrebbe fare dei veri danni.
Sta camminando da almeno mezz'ora e ormai il villaggio è lontano. Sa che nessuno degli abitanti sognerebbe mai di avventurarsi da solo e senza protezione così dentro la foresta, e non può trattenere lo sbuffo nel ricordarsi perché e la stupidissima credenza che si è sparsa su questa foresta.
Apparentemente gli abitanti sono assolutamente certi che la foresta sia stata maledetta quasi cento anni prima durante quella che viene chiamata l'invasione rossa, quando il regno di Asgard era stato attaccato da un'intero esercito di maghi e cavalieri da parte del regno di Hydra e che, grazie ad una potenza quasi spaventosa era riuscita a farsi largo dentro il loro territorio con una ferocia inumana.
In molti avevano insinuato che il Teschio Rosso, loro comandante, non fosse un normale semplice umano, che ci fosse qualcosa di demoniaco e mostruoso dentro di lui.
Non era certo un segreto che alcuni maghi per diventare più potenti stringessero dei patti con demoni, ma solitamente la vita di questi poveri stupidi non era particolarmente longeva. Non ci si poteva fidare di un demone, le loro menzogne erano difficili da trovare ma sempre sempre fatali.
Eppure era dilagata questa superstizione sull'uomo che era riuscito a fare tremare di paura quasi da solo un intero regno. Si diceva che avesse stretto un patto con Satana in persona, che portava il marchio della maledizione nella pelle del suo viso, rossa come il sangue delle sue vittime.
Tony credeva che fossero un sacco di cazzate, certo, non aveva mai sentito parlare di nessuno che potesse controllare per più di poche settimane il potere di un demone superiore, certamente non durante una guerra e certamente non per mesi interi. Non dubitava fosse un mago e non dubitava che avesse utilizzato magia oscura, magari magia del sangue per rendere sé e i suoi sottoposti più potenti.
La piccola storiellina che gli aveva detto il capo villaggio era, assurdamente, ancora più divertente di così. Secondo l'anziano del villaggio che, apparentemente, aveva più di centotrent'anni (miracoli della magia) la battaglia tra il Teschio Rosso e il Capitano - l'eroe che, per le leggende, aveva posto fine alla guerra sconfiggendo una volta per tutte l'esercito invasore - si era tenuto lì vicino, distante parecchie miglia da dove si era svolta la battaglia principale. Il Capitano aveva sentito che il Teschio Rosso voleva utilizzare il grosso del suo esercito come diversivo e poi attraversare velocemente questa foresta per potere utilizzare il cristallo teletrasportatore in questa città (non era un cattivo piano, teletrasportare un numero ingente di persone senza l'ausilio di un cristallo era semplicemente impossibile e, immagina, durante la guerra tutti i cristalli vicini alle zone di battaglia erano stati distrutti o disattivati) e si era precipitato lì per affrontarlo e sconfiggerlo.
Avevano vinto, lo sapevano tutti, ma apparentemente dal giorno della battaglia anni ed anni prima era rimasto qualcosa in questa foresta, qualcosa di pericoloso e spaventoso. Qualcosa di assolutamente terrorizzante che rendeva questa foresta fin troppo pericolosa, piena di mostri e energia malvagia.
Tony può ammettere che, ad onor del vero, c'è un'insolita concentrazione di energia negativa in questo luogo, e non è certo un mistero che a volte, a seguito di battaglie particolarmente cruenti e con un uso massiccio di magia oscura, l'intera aura del luogo viene impregnata di oscurità per anni a venire, ma questo non vuol certo dire nulla.
Parecchie volte le guardie del paesino hanno respinto Barghest e Ghoul provenienti della foresta, ma mai un mostro più forte di quello. Peculiare, ma appunto noioso.
Quello che lo fa infuriare di più, però, è il fatto che lo hanno chiamato lì semplicemente perché uno degli scout può giurare di aver visto qualcosa rassomigliante ad un mannaro o, peggio, ad un Jotun.
È assurdo, il primo perché non sono nemmeno lontanamente vicini alla luna piena e nessun mannaro con un po' di buonsenso si trasformerebbe così vicino ad un villaggio prima della luna piena; il secondo perché sebbene sia capitato di avvistare un Jotun nei villaggi più vicini al confine tra i due regni, qui sono abbastanza in profondità che nessun Jotun sarebbe mai potuto arrivare senza essere scoperto da un qualche viaggiatore.
In conclusione Tony già sa' che non sarà nulla di più emozionante di un Troll. Probabilmente lo hanno visto di notte e invece di aver notato la pelle verde hanno pensato di vederla blu e svelato il mistero. E pensare che Tony potrebbe stare lavorando ad un modo per rendere i cristalli del teletrasporto più piccoli e portatili.
Sospira, passandosi una mano tra i capelli e guardandosi nuovamente intorno. Non c'è nulla in giro e presto si farà notte, Pepper lo ucciderebbe se le arrivasse notizia che è rimasto fuori dal villaggio, fuori dalle barriere di protezione, durante la notte.
Non vuole tornare indietro a mani vuote perché questo vorrebbe dire che dovrebbe tornare in questa maledetta anche il giorno dopo, cercando un qualcosa che probabilmente non esiste e si decide a rimanere a cercare un altro po' ancora, magari sarà fortunato.
Non è che Tony pensa di non poter sconfiggere i mostri che escono solo la notte, semplicemente sa che non sempre tutto va come si vuole ed addentrarsi da solo in una foresta per la maggior parte inesplorata...
I mostri peggiori tendono a rimanere lontani dagli accampamenti umani a causa dei cristalli, e foreste come queste sono quasi sicuramente i loro luoghi preferiti.
Gira per un'ora ancora, ma, come aveva purtroppo previsto, non trova nulla - nemmeno un maledetto Troll, per Dio, sarebbe stato abbastanza. Ormai è quasi tutto scuro e deve tornare velocemente, specialmente perché ha un bel po' di strada da percorrere.
Non sa se lanciare una piccola magia protettiva per il tragitto o evitare (alcuni mostri vengono attratti dopotutto dalla magia) e sta ancora cercando di decidere venti minuti dopo quando sente un rumore tra i cespugli.
Sa di non essere così lontano ma è molto difficile che possa riuscire ad arrivare fino al villaggio correndo a meno che non sia un Ghoul (estremamente lenti oltre che estremamente inutili) e le possibilità che siano un mostro in grado di metterlo in difficoltà sono poche.
Pronuncia a bassa voce l'incantesimo per una barriera di media potenza e sente di nuovo un rumore, ma questa volta da dietro di sé. Si chiede quante siano le possibilità che siano più di un mostro e odia il fatto che può fare il calcolo a mente in un solo secondo e che sia molto difficile che sia sbagliato. Lo odia perché le probabilità sono molto alte.
Ricomincia a camminare, cercando di capire quanti possano essere e, specialmente, cosa possano essere. Barghest? Metalupi?
Non deve chiederselo a lungo, e avrebbe preferito un delle sue possibilità perché improvvisamente qualcosa gli salta addosso, fortunatamente respinta dalla barriera. Tony impreca ad alta voce.
Ci sono minimo due Manticore lì davanti a lui e sembrano intenzionate a fare di lui il loro piatto principale ed ha parecchie cose da ridire al riguardo, ma due Manticore...
La Manticora è un mostro che non è soltanto temuto per i suoi denti aguzzi e artigli, ma anche perché è uno dei pochi mostri con una resistenza alla magia che li rendono spesso letali per i maghi che se ne trovano contro una. Tony ne ha davanti due.
Perfetto, sempre a lui tutte le fortune.
Cerca di lanciare una magia per accecarle e scappare, ma la seconda scatta per attaccarlo e deve interrompere l'incantesimo per dare più energia alla barriera.
Ogni volta che prova ad attaccare loro lo bloccano e sa che se si distrae anche solo per un attimo, se lascia che la barriera si infranga rischia di finire come cibo per Manticore e non è una cosa che lo fa saltare di gioia.
Sfortunatamente non è così facile. Ogni volta che attaccano la barriera perde potenza e Tony sta facendo del suo meglio per darle energia, ma più attaccano meno efficace diventano i suoi poteri.
Non è esattamente sorpreso quando finalmente una delle due riesce a romperlo e cade all'indietro in un tentativo di evitare i suoi artigli. Non ci riesce completamente, ma quello che sarebbe potuto essere uno squarcio gigante nel suo petto si riduce ad una specie di graffio.
Sta ansimando e non sa quanta energia magica gli rimane per un attacco, ma deve provarci e quindi prende tutte le sue energie e lancia contro le due un raggio di fuoco che, se tutto va bene, dovrebbe farle cucinare fino a farle diventare una bella bistecca.
Sfortunatamente non sembra funzionare e Tony è stanco, fin troppo stanco, e non riesce a non pensare che queste Manticore non dovrebbero essere lì, che le Manticore preferiscono temperature più miti rispetto al freddo che c'è per ora e magari l'anziano del villaggio aveva ragione e c'è qualcosa di maledetto in questa foresta.
Ci pensa anche mentre cerca di lanciare un altro incantesimo, fallendo perché non ha più energia (magica o meno) e sa di stare per svenire. Magari non sarà sveglio mentre i mostri o mangeranno vivo, sarebbe una consolazione a dire il vero.
Una Manticora salta su di lui, pronta a sbranarlo e Tony vuole chiudere gli occhi ma non può. Non può e fa bene perché la Manticora viene spinta via da qualcosa, qualcosa su due gambe e muscolosa e... blu?
È l'unica cosa che riesce a notare prima di dire “oh vaffanculo” e svenire.

Quando si sveglia c'è qualcuno sopra di lui che parla, sono due persone e sembrano abbastanza preoccupate, ma non riesce a focalizzarle bene.
Sa per certo di essere al caldo, e la sua schiena non sta gridando vendetta quindi immagina di non essere sul pavimento, ma non ha altre indicazioni su dove si trova, su cosa sia successo o sul perché non sia morto (anche se è molto contento dell'ultimo fatto, incredibilmente contento, potrebbe fare una danza della gioia talmente è contento).
«Signor Stark!» urla qualcuno e Tony non può fare a meno di ritrarsi leggermente colpito da un forte mal di testa (classica ripercussione di quando hai usato troppa energia magica, purtroppo, Tony la conosce incredibilmente bene). Ci mette qualche secondo ad aprire di nuovo gli occhi e ha davanti a sé il capo villaggio (quello che ha urlato prima) e qualcun'altro. Un medico? Lo spera.
I due sembrano rilassarsi immediatamente e spostarsi un po' indietro per lasciargli spazio di respirare. Tony decide che è meglio mettersi almeno a sedere per avere una conversazione decente e si rende conto di essere su un lettino, non particolarmente comodo, ma nulla di tremendo.
«Cosa è successo?» chiede, perché l'ultima cosa che ricorda sono le manticore e... e un'ombra? Aggrotta le sopracciglia cercando di spingere la sua memoria a funzionare meglio, ma tutto quello che riceve è soltanto un mal di testa più grande.
I due si guardano per un attimo confusi e poi il secondo si avvicina verso di lui, poggiandogli un palmo sulla fronte. Tony realizza immediatamente che l'altro sta utilizzando della magia curativa per attenuargli il mal di testa e gliene è grato, rilassandosi di più contro i cuscini.
«Speravamo potesse dircelo lei, Mago Stark» dice il medico finalmente, spostando la mano «quando l'abbiamo trovata era privo di sensi giusto fuori il villaggio. Ed è ovvio che le sue energie magiche fossero al minimo, quindi...»
Tony sta per rispondere ma qualcun'altro parla prima che possa dire qualcosa e Tony si accorge solo in quel secondo dell'Anziano saggio seduto nell'angolo della stanza «La maledizione. E' stata la maledizione! C'è qualcosa di sporco in quella foresta, ve l'ho detto io, tante volte!» dice, scuotendo la testa e guardandoli tutti male. Tony ringrazia il cielo di avere ancora troppa poca energia magica per reagire a dovere, perché se no lo maledirebbe seduta stante.
«No, nessuna maledizione» dice invece a denti stretti, rivolgendosi al capo del villaggio «ho incontrato dei problemi, è vero, ma questi problemi erano due Manticore. Non dovrebbero trovarsi in questo lato del regno, è vero, ma di sicuro non c'è motivo di andare in giro gridando al Barghest al Barghest.» conclude, rivolgendo un'occhiataccia al vecchio che non sembra particolarmente contento con la sua storia.
«Manticore... vicino al villaggio?» chiede il sindaco, evidentemente preoccupato dalla prospettiva. Non può certo biasimarlo, dopotutto lui è la prova vivente che le manticore non sono certo mostri da prendere sottogamba.
«Non si preoccupi, informerò lo SHIELD, sono sicuro che manderanno un Cavaliere ad occuparsene» dice immediatamente, perché sebbene Tony non possa fare nulla per aiutarli in questa situazione (o comunque molto poco) lo SHIELD ha dei Cavalieri apposta per questo.
Magari chiederà loro di mandare Rhodey, è un ottimo cavaliere e Tony non lo vede da un po', sempre troppo occupato ad occuparsi della sicurezza dei territori al nord per passare un po' di tempo con lui. Beh, non che possa esattamente biasimarlo. Non ci sono molti Cavalieri al mondo, paradossalmente le persone dotate anche solo di un minimo di magia sono molto superiori alle persone che ne sono completamente prive.
Non tutti coloro privi di poteri magici diventano Cavalieri, ovviamente, ma è sicuramente una delle professioni più richieste. Ormai tutto, dall'arare i campi al produrre il pane, richiede un po' di magia, lo sa molto bene, quindi molte delle professioni più semplici sono precluse a coloro senza-magia.
E' per questo che esiste il Cavalierato. Come le manticore i Cavalieri vengono allenati per resistere alla magia, sarebbe utile se questo allenamento potesse funzionare anche per i maghi, ma allenarsi a resistere alla magia per un mago significherebbe rinunciare quasi completamente ai propri poteri e a quel punto diverrebbe sostanzialmente inutile.
Il capovillagio è evidentemente più tranquillo alla notizia e Tony si ripromette di mandare notizia via cristallo il prima possibile - sarebbe più facile se avesse un mini cristallo di comunicazione con sé, ma l'ultimo che è riuscito a creare in versione tascabile gli è esploso tra le mani al primo utilizzo.
«Potete non ascoltarmi» dice l'anziano, alzandosi, «voi maghi di città pensate sempre di sapere tutto, dopotutto, ma ve ne pentirete, ve lo posso assicurare. C'è una maledizione che aleggia in quel luogo, Mago Stark. E se non presterà attenzione non sarà così fortunato la prossima volta.»
Li guarda per un un'ultima volta e se ne va, il rumore del suo bastone che accompagna i suoi passi e Tony si ritrova a guardare gli altri due. «Wow, è sempre così simpatico? Perché davvero, è come un raggio di sole. E' questo il suo nome vero? Raggio di sole!»
Il medico fa un cenno di sorriso ma scuote la testa. «Mi rendo conto che sia... intenso a volte, ma deve capirlo, Mago Stark. Herbert ha vissuto in questo villaggio per tutta la sua vita, era qui quando si è tenuto la battaglia e so che lei non ci crede ma... Il vecchio Herbert è sempre stato molto fiero di quello che questo villaggio ha contribuito a realizzare.»
Tony non lo capisce, ma evita di dirlo. Non è il suo posto dopotutto dire che secondo lui il loro anziano è matto da legare e antipatico come un NOMEDIUNMOSTRO.
Alza le spalle quindi e si volta verso di medico «Quindi, chi devo ringraziare per il mio salvataggio? Qualcuno deve avermi portato fino al villaggio, no? Chi è il mio grande eroe?»
Il medico e il sindaco si scambiano un'altra occhiata confusa e poi si voltano di nuovo verso di lui.
E' il capovillaggio a parlare questa volta, mentre il medico porta di nuovo una mano sulla sua fronte. Uh.
«Nessuno del villaggio è andato a cercarla, pensavamo che si stesse trattenendo più del previsto perché aveva trovato qualcosa. Tutti i miei concittadini erano dentro il villaggio come da coprifuoco... E' tornato da solo fino al confine» lo informa e Tony vorrebbe dirgli che no, se lo ricorderebbe, anche perché ricorda perfettamente di essere svenuto ad un certo punto. Il ricordo è nitido nella sua mente, meno nitido è l'immagine dell...uomo? Bestia? Che lo ha aiutato.
Si ricorda poi quello che era stato chiamato ad investigare: una figura dalla pelle blu.
Si chiede se per caso non fosse stato salvato da quella creatura o uomo... o Jotun (spera non un Jotun, Tony odia i Jotun maledizione) e per un attimo sente il bisogno di dirlo ad alta voce, chiedere ai due se è possibile, se davvero può esserci una creatura del genere lì intorno.
Si ricorda poi delle parole del vecchio e non vuole dargli la soddisfazione di avere ragione, né vuole dare alle due persone che ha davanti ulteriori motivi di preoccupazione. Hanno già abbastanza di cui preoccuparsi con le manticore e sembrano essersi dimenticati del motivo per cui era stato mandato lì.
Meglio.
Tony può far finta di rimanere nel villaggio per un po' di tempo, giusto per far finta di essere lì per precauzione, in caso le manticore decidessero di avvicinarsi al villaggio, e nel frattempo fare i suoi accertamenti sulla figura che, con tutta probabilità, gli aveva salvato la vita.
Pepper non ne sarà felice, lo sa già, ma probabilmente la città sarà felice di passare un po' di tempo senza esplosioni provenienti dalla sua abitazione.
Spera solo che in questa città ci sia un posto che possa usare come laboratorio; non vuole certo interrompere i suoi studi.
Oh, sarà divertente.

Quando ne parla a Rhodey l'altro non ha quasi una coronaria. Ovviamente Tony non gli dice assolutamente tutto - o Rhodey sarebbe già in viaggio per il primo cristallo del teletrasporto verso questa cittadina sperduta nel nulla, ma soltanto la parte delle manticore, lasciando da parte la figura che gli sembra di aver visto. Non è certo nemmeno lui di cosa sia, dopotutto, potrebbe non essere nulla, potrebbe essere semplicemente uno scherzo della sua immaginazione, non ha senso preoccupare l'altro così. Glu dice in più che non può essere lì prima di una settimana - sta combattendo ai confini, rimandando indietro un'armata di Jotun che cercano di entrare nel regno di Asgard da almeno un mese e che ormai sono vicini a rimandare indietro.
Tony sa che l'altro non può ritirarsi, che i Cavalieri con la loro resistenza alla magia sono i soldati ideali per combattere contro i Jotun e le loro magie, gli dice di stare tranquillo, che terrà d'occhio questo paesino fino al suo ritorno e di non preoccuparsi troppo, se ha bisogno di una piccola vacanza dopo la battaglia se la prenda, Tony non ha alcuna fretta. Rhodey ricomincia ad urlare a quel punto.
Pepper la prende più o meno alla stessa maniera, urla per almeno dieci minuti (di appuntamenti e date da rispettare e documenti da firmare e un altro milione di cose che Tony non avrebbe mai fatto nemmeno se fosse stato a casa, quindi non sa perché si preoccupi così tanto) e poi gli dice che è un incosciente, che non le importa se muore e tanto, avendole scritto il testamento, sa perfettamente che diventerebbe ricca. Tony ride dal cuore e si ricorda che c'è una ragione se Pepper è una delle sue persone preferite di tutto il mondo.
I cittadini non sono esattamente contenti della sua presenza, apparentemente prendono la sua decisione di rimanere com il segnale che c'è davvero qualcosa che non va e che devono prepararsi ad essere mangiati da milioni di Manticore o qualcosa di peggiore. Più e più persone ascoltano i vaneggiamenti dell'Anziano del villaggio sulla maledizione del teschio rosso mentre Tony si trattiene a stento dal chiamarli tutti stupidi creduloni.
Gli danno una piccola casa abbandonata come abitazione, non è esattamente quello a cui è abituato, ma ha un letto e un posto dove può posizionare i suoi oggetti da lavoro che Pepper gli ha mandato quella mattina ed è abbastanza, Tony non ha in mente di rimanere molto all'interno del villaggio comunque.
Rimane in casa per la prima giornata, ricostruendo le proprie forze e sistemando le sue cose. Pepper gli ha inviato tutto quello che gli aveva chiesto: i suoi piani per i cristalli portatili, i suoi prototipi di cristallo, i suoi attrezzi e alcune delle sue pozioni più importanti assieme agli ingredienti per creare quelle più instabili (sfrtunatamente la magia di cui erano imbevuti i cristalli del teletrasporto tendevano a funzionare male assieme a certe pozioni, agendo sulla loro natura già instabile e provocando reazioni a catena a cui non gli piaceva pensare).
Probabilmente sarebbe dovuto andare a dormire presto, ma non aveva voglia di rinunciare a sistemarsi ed utlizzare una pozione della memoria per cercare di rendere più chiari quei pochi secondi in cui era rimasto sveglio. Nonostante avesse provato più e più volte tutto quello che ricordava era solo una figura dai contorni incerti che si frapponeva tra lui e le manticoree. E il colore blu, ricordava distintamente il colore blu.
Il che voleva dire che probabilmente era stato salvato da un Jotun. Non era una buona notizia, non lo era per nulla. I Jotun non salvavano gli Asgardiani, lo sapevano tutti. Specialmente quelli che lo erano diventati attraverso conquista.
Il regno di Asgard era un regno inifitamente vasto, che si era espanso attraverso guerre e spargimenti di sangue, ormai c'erano davvero pochi Asgardiani purosangue in tutto il regno. Probabilmente solo la famiglia reale e i suoi più stretti consiglieri.
Tony non era un Asgardiano, ovviamente, pochi maghi lo erano (e il fatto che la popolazione fosse maggiormente composta da maghi e stregoni la diceva lunga sulla quantità di Asgardiani rimasti in vita, dopotutto). Si diceva che i Cavalieri avessero dentro di sè un po' di sangue Asgardiano, che era quello che donava loro la loro capacità di resistenza alla magia.
In ogni caso a Tony non era mai particolarmente interessata la storia del loro regno quando più le innovazioni tecnologiche e magiche che erano derivate dall'unione di così tanti popoli di origini differenti. Nessuno sapeva chi fossero stati i portatori dei Cristalli, ma Tony li ringraziava apertamente.
Tutta la loro civilità si basava sulla presenza dei Cristalli che non erano altro che delle pietre di dimensioni enormi, spesso grandi e grossi quanto una casa di una famiglia povera, che servivano ad amplificare un determinato tipo di magia. Uno stregone non aveva abbastanza magia per teletrasportarsi da un lato all'altro del regno e per questo utilizzava il cristallo per catalizzare ed amplificare il suo potere. Non c'erano certo solo quei tipi di cristalli, c'erano i Cristalli di comunicazione che servivano a tenersi in contatto con altre parti del regno, ma questo tipo di cristalli funzionava solo se a ricevere il segnale c'era un'altro Cristallo di comunicazione.
Tony ha scoperto che questi sono i più facili da rimpicciolire. Forse perché l'energia che devono creare è minore? Non ne è certo, ma sa che è l'unico tipo di cristallo con cui abbia avuto fortuna.
Tutto il suo lavoro dopotutto si basa sullo scoprire il modo per rimpicciolire questi cristalli. Se potessero usufruire del potere dei cristalli per amplificare i loro poteri magici nessuno sarebbe in grado di fermarli. Potrebbero essere utilizzati anche in battaglia, dopotutto.
I Cristalli da battaglia sono più piccoli rispetto a quelli di Comunicazione o quelli di Teletrasporto. Possono essere trasportati in giro tramite un carro appositamente costruito, ma è comunque scomodo andare in battaglia trascinandosi dietro un qualcosa di così grosso, un bersaglio facile facile.
E' per questo che aveva deciso che avrebbe trovato il modo di rimpicciolirli, ma fino ad ora non ha avuto particolare fortuna. Sebbene siano i più piccoli in natura sono anche i più instabili e ad ogni suo tentativo si è ritrovato con un cristallo esploso in mano e danni minori in tutta la casa.
Sospira, passandosi una mano sul viso e guardando fuori dalla finestra.
Non può certo continuare a fare esperimenti qui, non il primo giorno comunque, ma può continuare a lavorare sulla teoria. Deve esserci una magia che gli è sfuggita, un modo per stabilizzare i poteri dei cristalli in un formato più compatto. E' certo di esserci quasi arrivato, dopotutto ha creato dei prototipi quasi funzionanti dei Cristalli di Comunicazione, ma sa anche che c'è qualcos'altro che gli sfugge... se solo sapesse cosa.

Capitolo 2»

*cow-t, character: steve rogers, !fanfiction, fandom: avengers, serie: abominationverse, character: tony stark, paring: steve/tony, year: 2013

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