Glee; Pornfest; Klaine; I think we should close the door

Dec 31, 2011 16:42

Titolo: I think we should close the door
Autore: chibi_saru11
Beta: /// (anzi non ho avuto il tempo di rileggerla, fo domani)
Fandom: Glee
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel (con l'aiuto di Rachel Berry, Finn Hudson, Noah Puckerman e membri delle ND sparsi)
Pairing: Klaine (background Finchel)
Word Count: 4093 (Fidipù)
Rating: R/NC-17 (una cosa a metà direi LOL) NSFW that's it
Warning: AU, Sesso Adulto/Minore, Professore/Studente
Riassunto: Kurt Hummel potrebbe essere innamorato di Blaine Anderso, il loro professore di storia. E' ora di un piano.
Disclaimer: Glee non è mio, non riuscirei mai ad essere abbastanza troll per mandare avanti una cosa simile. Blaine non è mio, Kurt non è mio.
Note:
1. OMFG COSA E' QUESTA COSA, NO SERIAMENTE CHE DIA-
2. COME SIAMO ARRIVATI A 4K, SELF? COME SIAMO ARRIVATI A 4K?
3. Scritta per il prompt GLEE Blaine Anderson/Kurt Hummel, Insegnante/studente per il QUINTO PORNFEST di fanfic_italia \o/


Kurt può tranquillamente ammettere che magari - a volte -  si lascia un poco trasportare dalla sua immaginazione. Non è esattamente colpa sua, è il suo spirito artistico che cerca di esprimersi anche in metodi alternativi alla musica (pur uscendo al meglio in quel frangente) e poi Blaine è incredibilmente bello.

Blaine Anderson è il loro professore di storia (il che è un po’ ingiusto perché storia è una materia incredibilmente noiosa e a Kurt piacerebbe tanto utilizzarla per finire i compiti di matematica o cercare di trovare una canzone adeguata per il Glee Club, ma si ritrova sempre con lo sguardo incollato alla bocca di Blaine).

«Lo sai che è un po’ inquietante quando lo chiami Blaine, giusto?» gli dice Finn, e Kurt gli lancia uno sguardo infastidito. Non è che non è felice per lui e Rachel - lo è, almeno ora non dovrà più sentire i due lamentarsi perché non sono assieme, anche se si amano - ma non capisce perché esattamente debba stare lì ad ascoltare i discordi suoi, di Rachel e di Mercedes.

Rachel e Mercedes si sono voltate e lo stanno guardando male anche loro, quindi si sente un po’ rincuorato.

«Cosa?» sbotta Finn sulla difensiva « è il Signor Anderson, o il Professor Anderson o…»

«A dire il vero Professor Anderson potrebbe anche andare,» mormora Kurt, «ha un qualcosa di eccitante. »

E questo zittisce Finn una volta per tutte. Missione Compiuta.

A dire il vero Kurt non è certo di quando abbia cominciato a chiamarlo Blaine, probabilmente più o meno quando ha cominciato a chiedersi se fosse meglio Kurt Hummel-Anderson o solamente Kurt Anderson.

Non che questo è un pensiero che dirà mai a nessuno, nemmeno a Rachel e Mercedes.

«In ogni caso mi dispiace dirtelo, Kurt, ma non potrà mai accadere nulla tra te e il Professore mentre sei ancora un suo studente,» dice Rachel, pragmaticamente, «puoi almeno utilizzare questa tua esperienza come ispirazione artistica.»

Aggiunge e Kurt sbuffa.

Non è che abbia mai davvero pensato di poter avere una relazione con Blaine, non è così stupido, ma c’è sempre una parte di lui che spera e prega…

È tutta colpa di quei pantaloni che si ostina a mettersi ogni giorno e che gli stanno assolutamente perfetti.

«Oppure potresti provare a sondare l’acqua,» aggiunge Mercedes, mangiando una patatina. Kurt si volta verso di lei interessato. «Cosa hai da perdere tanto? Non ti dico di gettartici addosso, però magari cercare di capire se potrebbe essere interessato. »

A dire il vero non è una cattiva idea…

«Vi vorrei ricordare che il codice scolastico vieta…» comincia Rachel, ma Kurt la zittisce con uno sguardo.

«Devo ricordarti quella strana e decisamente spaventosa settimana in cui credevi di essere innamorata del Professor Schuester e…» Rachel lo zittisce con un calcio, ma è troppo tardi.

«Cosa?» chiede Finn, tossendo.

Kurt si sistema meglio nella sedia e guarda la tragedia che sono Rachel e Finn - anche quando sono felici e in una relazione stabile - senza prestare molta attenzione.

Nonostante il suggerimento di Mercedes, Kurt non ha fatto altro che continuare a fissare il sedere decisamente attraente del loro professore per un’intera settimana.

Non sa da dove iniziare e, sinceramente, non sa se ne valga la pena.

Poi il Professor Schue entra nella sala del Glee Club con un sorriso che va da un orecchio ad un altro e li avverte che oggi avranno un aiuto esterno.

Tutti pensano subito alla Professoressa Pillsbury o alla Holiday perché beh. E, invece, è Blaine ad entrare, con il suo papillon e il suo stupido sguardo da cucciolo e oddio, Kurt si rende improvvisamente conto che se il professore sa anche cantare è assolutamente rovinato.

Per cui, giustamente, Blaine non è solamente bravo a cantare, è così bravo che Kurt si vorrebbe mettere in ginocchio lì, in quel preciso istante, e chiedergli di sposarlo. O chiedergli se può sposare le sue corde vocali, non ne è ancora certo.

In poche parole? Kurt non aveva alcuna chance dal principio, almeno ha resistito fino a quel minuto.

Quando l’ora finisce si avvicina a Blaine, sorridendo.

«Professore,» dice, sperando che l’altro non possa leggergli negli occhi le sue intenzioni (è quasi certo che il professore non prenderebbe molto bene la notizia che Kurt ha intenzione di spingerlo contro qualche superficie solida prima della fine dell’anno) «le vorrei chiedere un favore. »

Blaine, che è sempre pronto ad aiutare tutti i suoi studenti con un sorriso (e Kurt lo sa bene perché ormai passa tutto il suo tempo ad osservarlo) si volta ed ha un’espressione assolutamente radiosa.

«Kurt,» gli dice, «cosa posso fare per te? »

Okay Hummel, pensa piano, prendendo un profondo respiro, ce la puoi fare, pensa all’esibizione di prima. No, non pensarci così tanto.

«Volevo complimentarmi per la sua esibizione,» e wow, un professore non dovrebbe arrossire così, dovrebbe essere illegale «e chiederle se potesse aiutare a prepararmi per il tema che il professore Schuester ci ha assegnato per questa settimana. »

Blaine è evidentemente indeciso e si volta indietro verso il suo collega un attimo e Kurt non può permettergli di dire di no. Non crede che potrebbe trovare il coraggio di tentare un altro approccio se questo fallisse.

«Il Professor Schuester è impegnato a seguire gli altri miei compagni e…» ci pensa un secondo e poi trova l’idea «e poi a volte il professore non è esattamente… non comprende sempre le mie scelte in fatto di musica e…»

Non è nemmeno una bugia così madornale, anche se non è nemmeno la verità. Spera che Blaine non ne vada a parlare con il Signor Schue.

Alla fine Blaine sembra accettare il problema di Kurt e annuisce. «Sarei felice di aiutarti allora, domani nell’auditorio?»

Kurt potrebbe fare una piccola danza della gioia se non fosse destramente contro moda e se non avesse dello shopping da fare.

Si vedono il giorno dopo e quello dopo ancora e poi la settimana dopo e prima che Kurt possa rendersene bene conto il Signor Anderson è diventato il suo istruttore privato, praticamente.

A Kurt va benissimo, infatti a parte tutti i secondi fini che hanno fondato questi incontri, Kurt si rende conto che l’altro sa davvero cosa sta dicendo.

Blaine ha dei gusti simili ai suoi in alcuni campi (e hanno passato un pomeriggio intero a cantare Wicked e quotare  i loro passaggi preferiti e se non fosse che For Good è la canzone sua e di Rachel ora la chiamerebbe la loro canzone) mentre a volte se ne esce con canzoni che sono un poco troppo anni 40 per i suoi gusti (va bene, lo trova stranamente adorabile come si può trovare adorabile un bambino che fa strani movimenti mentre cammina).

La cosa peggiore di tutte, però, è che Kurt si rende conto che Blaine è anche simpatico, intelligente, buono, un po’ troppo ottimista forse, ma è… è tutto quello che Kurt potrebbe desiderare e molto di più.

Non che Kurt non sapesse già che Blaine è una persona fantastica, ma comunque…

E poi c’è l’incidente della granita.

Kurt è ricoperto di granita alla fragola e questo, in sé, non è per niente anormale - anche se ultimamente avevano cominciato a prediligere quella al mirtillo, Kurt è felice che abbiano cambiato, quella al mirtillo macchiava - solo che questa volta Blaine lo intercetta prima che possa entrare in bagno.

Non si aspetta alcuna reazione particolarmente violenta - ormai pensa che l’intera scuola sia abituata a vedere delle persone ricoperte di granita che vanno in giro per i corridoi - e invece, non appena lo vede, gli occhi di Blaine diventano comicamente grandi.

«Chi è stato? » chiede e suona… suona in maniera strana. Kurt non capisce.

«Non si preoccupi, Signor Anderson,» dice, sorridendo «ormai ci sono abituato. In più questa giacca è lavabile senza alcun problema e non rimarrà nemmeno una macchia. »

Il professore fa una faccia strana quando Kurt dice “ci sono abituato”, ma lui non ci fa caso, ha smesso di credere che a qualcuno importi molto tempo prima.

Poi l’altro lo prende per un braccio e lo trascina nel bagno dei professori - che è decisamente più grande e più spazioso del loro e hanno anche del sapone! Kurt è impressionato.

«Cambiati qui, è il minimo che possa fare…» dice, e si passa una mano sulla nuca, come se fosse nervoso.

Kurt pensa per un attimo di chiedere cosa ci sia che non va, ma si trattiene. E poi si rende conto che deve spogliarsi davanti al suo professore.

Davanti al suo professore per cui ha una cotta stratosferica, è una cotta così evidente che persino Brittany se n’è resa conto (o almeno, Kurt pensa che se ne sia resa conto, se no non è certo di come interpretare il “Quando tu e il Signor Anderson avrete dei bambini andranno anche loro in giro senza calze?”)  e quindi sì, magari Kurt sta un po’ uscendo di testa.

Continua a ripetersi che non vuol dire nulla (anche se lui vuole che significhi qualcosa, lo vuole con tutto se stesso) che Blaine è solo gentile e anche se si spoglia (purtroppo) non succederà nulla.

Si toglie la giacca e la maglietta che ha sotto perché è anch’essa sporca ed esce il cambio che si è già preparato. Non si volta verso l’altro, non osa, comincia a togliersi i pezzi di granita dai capelli con precisione.

Nessuno dei due dice nulla e Kurt penserebbe che Blaine se ne sia andato se non sentisse il suo respiro dietro di lui (sì, sono così silenziosi che Kurt può sentire il respiro del suo professore, Dio) e poi, improvvisamente, il Signor Anderson è lì,  di fronte a lui e oddio oddio, Kurt respira, non puoi rovinare questo momento con un arresto cardiaco. O soffocando.

Blaine si bagna le mani, sposta quelle di Kurt e lo aiuta a rimuovere un pezzo di granita che è rimasto appiccicato in un punto che Kurt non riesce a vedere bene.

E poi comincia a parlare. «Lo so che è dura,» dice, piano, come se fosse un segreto. «Anche io… quando ero al liceo ero il bersaglio di diversi bulli,» lo dice con un sorriso strano, che Kurt conosce fin troppo bene.

Non sa cosa fare, non riesce a parlare, non riesce a respirare. Non osa muoversi per paura di interrompere quella conversazione.

«Alla fine mi sono dovuto trasferire in una scuola privata, la Dalton,» e Kurt la conosce, sono la loro competizione per i Regionali «quindi forse detto da me non vale molto ma… sei una delle persone più coraggiose che io conosca.»

La maggior parte del tempo Kurt non si sente particolarmente coraggioso, anzi, si sente debole e spaventato e così stanco.

Blaine continua a parlare, senza fermarsi. «Avrei... mi ero ripromesso che se mi fossi accorto di un atteggiamento simile,» e improvvisamente Kurt si rende conto che l'altro si sente in colpa, che si sta scusando di non avere fatto nulla per aiutarlo e... ed è molto di più di quanto molti altri suoi professori abbiano fatto.

«Non fa niente,» dice, anche se non è vero, Dio non è vero. «Lo so che non è facile, non è... e ultimamente va molto meglio,» è vero, cioè la sua pila del bucato (unita a quella di Finn) è sempre gigantesca, ma va meglio. Va meglio.

Blaine fa un sorriso strano, che Kurt non sa come interpretare e poi fa un passo indietro (per un secondo lui pensa di seguirlo, fare un passo avanti, poggiare le mani sul collo del professore e baciarlo sulle labbra. È solo un secondo e Kurt non si muove).

«Ti lascio allora,» gli dice il più grande, «se ti fanno problemi dì loro che sono stato io a darti l'autorizzazione, okay?»

Kurt annuisce, senza parole - perché una parte di lui ancora non riesce a credere che sia davvero successo, non... - e quando ritorna al presente Blaine non c'è già più.

I problemi cominciano ad arrivare dopo e Kurt è incredibilmente sorpreso. Insomma, si sono avvicinati, hanno avuto quello che potrebbe definirsi un momento nel bagno dei professori e Kurt è quasi certo che la sua cotta sia arrivata ad un livello dove non è più una cotta ed è già entrata nel campo "e vissero per sempre felici e contenti".

E a quel punto Blaine comincia a comportarsi in maniera strana: cancella i loro appuntamenti (non sempre, ma con più frequenza), tiene giusto quei tre kilometri di distanza tra di loro e gli sorride in maniera un po' più distaccata.

Kurt, se non fosse una persona estremamente composta, sbatterebbe la testa al muro ripetute volte.

«Non capisco!» dice, frustrato, e magari poteva scegliere un luogo migliore che la sede del club per questa sua scenata. Ormai è in ballo «pensavo che stessimo facendo dei passi avanti!»

«Credi davvero che sia il caso di parlarne davanti a tutti?» gli chiede Finn, bisbigliando, e Kurt sa che probabilmente vuole dire "davanti a Santana".

Kurt scuote le spalle.

«Amico,» dice Puck «nessuno oserebbe mai dire nulla qui. Queste sono cose sacre» che non ha senso, ma Kurt non ha intenzione di dirlo «e se lo fanno devono vederla con il Puckminator»

«Cosa...?» chiede Rachel, voltandosi verso l'altro, che ha un ghigno idiota sul visto.

«Un incrocio tra Puck e Terminator!» ed è a questo punto che tutti decidono all'unisono di ignorarlo.

«Cosa hai fatto per fare scappare l'Hobbit, Hummel?» gli chiede Santana, accavallando le gambe. Kurt difenderebbe Blaine, ma non ne vede alcuna ragione - dopotutto è parecchio basso.

«Non lo so!» urla, perché ci pensa da giorni, ma non riesce a trovare una spiegazione. Nada, nulla, niet.

«Magari dovresti provare a trasmettere i tuoi sentimenti attraverso una canzone?» è il consiglio di Rachel, ma considerando che lui e Blaine passano praticamente tutto il loro tempo assieme cantando non gli pare una buona idea.

«Costruiscigli una casa di marzapane, ha funzionato per il criceto di mio cugino,» aggiunge Brittany e nessuno ha il coraggio di chiedere spiegazioni.

«Ora,» dice all'improvviso Puck «ascolta il vecchio Puckerman, Hummel, vai e spogliati. Successo assicurato, sono certo che il professorino ti vuole già» e Kurt decide di rimanere fedele al suo piano e di continuare ad ignorarlo.

«Oppure potresti provare a chiedergli se hai fatto qualcosa che lo ha fatto arrabbiare,» suggerisce Tina, all'improvviso.

E ha senso. Oh. Oh, ha senso.

Kurt si chiede perché non ci abbia pensato prima.

Quindi va nello studio di Blaine dopo le lezioni, sperando che l'altro non sia occupato.

Non lo è, fortunatamente, e gli dice di entrare con un sorriso.

«Posso fare qualcosa per te, Kurt?» gli chiede, spostando di lato delle carte - che potrebbero benissimo essere il loro ultimo compito in classe e Kurt si trattiene dal guardare.

«Beh, io...» si morde il labbro, guardandosi intorno. Sarebbe meglio fare una domanda secca? Girarci intorno? Non farla direttamente?

Blaine rimane pazientemente ad aspettare e Kurt prende un respiro profondo.

«Ho fatto qualcosa che l'ha fatta arrabbiare?» chiede, ad una velocità impressionante.

Blaine sbatte le palpebre e lo guarda, apparentemente senza comprendere (forse ha parlato troppo veloce?) prima che un velo di comprensione gli cada sugli occhi.

«Oh! Kurt, no!» dice, alzandosi velocemente e cominciando a camminare verso di lui «non hai fatto nulla di male! Assolutamente no, come puoi pensarlo? E' solo che...» si blocca, si morde il labbro (ed è un movimento che lo distrae enormemente) e poi sospira. «Non c'entri niente tu, Kurt. Assolutamente nulla, è solo... è colpa mia, non tua.»

Che è la scusa più vecchia del mondo, il "non sei tu, sono io" e Kurt... Kurt non ci crede nemmeno per un secondo.

«Se mi dice cosa ho fatto per farla arrabbiare posso rimediare! Le prometto che...» comincia, ma Blaine lo interrompe mettendogli una mano sulla spalla.

«Kurt!» dice, fermando il fiume di parole che rischia di uscirgli dalla bocca «dico sul serio, non...» sospira «è un problema che devo risolvere da solo e che mi rende... inadatto a continuare ad aiutarti con le tue prove. Tu dovresti continuare però, hai un talento assolutamente incredibile.»

Kurt non vuole continuare a provare da solo, non sarebbe la stessa cosa. Non ci sarebbe Blaine che ride, che gli fa da seconda voce, che a volte gli canta canzoni che semplicemente no solo per farlo arrabbiare (come con quella volta con Bills Bills Bills che, davvero?).

E non... il solo pensiero lo fa arrabbiare perché non è quello che vuole. Ora che sa cosa vuol dire provare con Blaine, non vuole tornare a provare senza Blaine.

Dovrebbe andarsene senza dire nulla, annuire e fidarsi del giudizio del suo professore, di qualcuno più grande di lui e che, probabilmente, sa cosa sta dicendo.

Kurt, però, è sempre stato troppo testardo per il suo stesso bene.

Blaine sta ritirando la mano e Kurt ne approfitta per prendere il bavero della sua giacca per spingersi in avanti per baciarlo.

L'altro sembra quasi pietrificato, ma Kurt non ha intenzione di tirarsi indietro.

Rimangono così per qualche secondo e Kurt vorrebbe piangere, perché sa che si sta rendendo ridicolo, ma non può farne a meno, quando una mano di Blaine si va a poggiare sulla schiena di Kurt e improvvisamente si stano baciando, uno di quei baci veri con lingua e denti e oh.

Non dura molto e quando si staccano Kurt apre gli occhi immediatamente perché sente il bisogno di guardare la faccia di Blaine, vedere cosa prova.

L'altro ha gli occhi chiusi e sembra triste. Kurt vorrebbe prendergli il viso tra le mani e baciarlo di nuovo, sperando di fare sparire quell'espressione, ma Blaine gli stringe i polsi tra le mani e lo allontana un po'.

«Kurt...» ha la voce un po' roca e Kurt si rende conto che è stato lui a renderla così, è un pensiero che lo rende stranamente eccitato «io non... devi andare.»

Kurt non vuole andare, non capisce perché dovrebbe andare, l'ha voluto per così tanto tempo e ora che ce l'ha, ora che...

«No» dice, sicuro e determinato.

Blaine lo guarda sorpreso e Kurt decide di fare un passo avanti, trovandosi a pochi centimetri dal professore. Blaine fa un passo indietro e Kurt lo segue.

«Kurt...» e sembra una preghiera e improvvisamente si rende conto di qual è il problema.

«Non si sta approfittando di me, sa?» lo informa candidamente «è il contrario» dopotutto è quasi certo che Blaine non possa approfittarsi di nessuno.

«La prego,» e non gli importa di sembrare disperato, non gli importa di nulla mentre lo bacia di nuovo. Blaine non risponde di nuovo e quindi Kurt si tira un poco indietro. «La prego, Professore.»

E poi è Blaine che lo bacia, che si sporge in avanti e prende la bocca di Kurt nella sua e sì. Sì.

Porta le mani tra i capelli del professore, come ha sognato di fare milioni di volte, e si ripromette di costringerlo ad usare meno gel.

Blaine gli cinge la vita con le braccia, stringendoselo contro e Kurt potrebbe felicemente morire in quel momento e in quell'istante.

«La porta,» mormora Blaine e Kurt non vorrebbe staccarsi, ma sa che l'altro ha ragione, che devono chiuderla per forza o rischiano di farsi scoprire.

Si gira, andando verso la porta e chiudendola. Si volta, giusto in tempo per Blaine di spingerlo contro la suddetta e riprendere a baciarlo.

Kurt non ha alcuna intenzione di lamentarsi e anzi, risponde con trasporto.

Prova un brivido di assoluto piacere quando le mani del professore finiscono dentro la sua maglietta, accarezzando la pelle nuda della sua schiena (grazie al cielo oggi si era vestito leggero).

Kurt si sente un fuoco, la sua erezione che gli preme dolorosamente nei pantaloni e si chiede se è questo che intendono gli adulti quando dicono che gli adolescenti si eccitino facilmente. Blaine però sembra nella sua stessa condizione e Kurt ci pensa per un secondo - indeciso, spaventato - prima di spingere con il bacino in avanti e strusciarsi contro la gamba del più grande.

Blaine trema sotto le sue mani e Kurt vorrebbe esultare.

Sa bene che l'altro probabilmente ha molta più esperienza di lui e non vuole essere da meno.

Lo fa di nuovo e Blaine geme nella sua bocca e wow. Oh. Kurt deve capire come fare a farlo gemere sempre a quel modo.

«Kurt aspetta,» ansima Blaine, ma lui non ha alcuna intenzione di ascoltarlo e sposta una mano per toccare l'erezione dall'altro da sopra i pantaloni.

Può già sentirla, ed è per lui, è stato lui ad eccitarlo così (prima o poi Kurt sarebbe riuscito a passare avanti questo concetto, ne era sicuro)

Blaine interrompe il bacio, ma non si allontana, poggia la fronte contro quella di Kurt e rimangono lì, a respirare ognuno l'aria dell'altro.

Kurt apre gli occhi dopo qualche secondi, incontrando subito quelli del professore e vuole toccare il viso dell'altro, è quasi un bisogno, quindi lo fa.

Porta una mano a sfiorare la guancia di Blaine ed è... è perfetto.

I loro respiri sono spezzati, affannosi. Kurt non vuole fermarsi.

Non sa cosa Blaine legga nel suo sguardo (forse tutta la voglia e disperazione che sta sentendo, forse solo la conferma che no Kurt non ha intenzione di scappare, non ora nè mai) ma gli poggia un bacio leggero sulle labbra e poi scende a torturargli il collo.

Kurt getta la testa all'indietro e chiude gli occhi.

Quando sente la mano di Blaine che si avvicina ai suoi pantaloni, che li sbottona facilmente, si irrigidisce per un attimo.

E' un attimo di troppo e Blaine ritrae la mano velocemente, come se si fosse scottato.

Maledizione.

«No!» dice, riaprendo gli occhi velocemente «non volevo... non... continua.»

Blaine si è allontanato un po' e Kurt si odia un poco.

«Non voglio fare nulla che tu non voglia» ed è così maledettamente sincero.

«Ma io voglio,» lo rassicura Kurt, arrossendo così tanto da sentirsi quasi avvampare. «Io davvero...  ero solo, ero sorpreso, ma...» vuole, oh vuole così tanto.

Non è mai stato toccato da nessuno come lo stava toccando Blaine, nessuno l'ha mai baciato come l'altro e Kurt vuole così tanto che ha paura di consumarsi.

Non crede di aver mai voluto così tante cose tutte assieme, nè con così tanto ardore e non sa come spiegarlo a Blaine. Non è certo di poterlo fare adeguatamente.

Quindi prende un sospiro profondo e decide di cambiare tattica.

Bacia Blaine, spingendosi contro di lui con forse un po' troppa aggressività e l'altro risponde, stringendolo e stabilizzandolo.

Kurt ha altre cose di cui preoccuparsi e posa una mano sopra l'erezione dell'altro, godendosi il respiro spezzato del professore, prima di risalire fino a sbottonargli i pantaloni.

«Non devi dimostrarmi nulla» bisbiglia Blaine, quasi sulle sue labbra e Kurt non sa come fargli capire che non lo sta facendo per dimostrargli qualcosa, lo sta facendo perché sono mesi che non riesce a pensare ad altro.

Apparentemente però Blaine capisce (o rinuncia quando capisce che è una battaglia persa) e improvvisamente la mano di Blaine sta abbassando la sua cerniera e Kurt è quasi certo che non riuscirà mai più a pensare ad altro che a quel momento per il resto della sua esistenza.

Presto entrambi hanno i pantaloni alle caviglia e l'erezione dell'altro nella mano. Kurt non è esattamente certo di cosa siano i suoni che gli stanno uscendo dalla bocca e se avesse delle cellule celebrali funzionanti forse si vergognerebbe, ma non ne ha.

La mano di Blaine è calda ed è un po' più grande della sua e Kurt si spinge contro di essa, incapace di fare altro.

Blaine, poi, spinge il suo sesso contro la mano di Kurt a sua volta, e il liceale non è certo di poter sopravvivere a questa esperienza.

Almeno è un buon modo per morire, si dice.

Kurt viene presto, e non è certo di poter rimanere in piedi tanto le sue gambe sembrano fatte di gelatina. Blaine ride, un suono spezzato e così maledettamente eccitante, e si lecca le dita della mano prima di portare la stessa sopra quella di Kurt posizionata sulla sua erezione.

Le muovono assieme ed è Blaine a dettare il ritmo, anche se utilizza la mano di Kurt per portarsi all'orgasmo.

Ora che la sua attenzione è diretta completamente a Blaine può godersi la sua espressione, i suoi occhi velati dal piacere e la sua bocca un poco aperta.

Kurt sta cominciando ad eccitarsi di nuovo (la fortuna di avere sedici anni e di essere completamente inesperto).

E poi Blaine viene a sua volta, chiudendo gli occhi e facendo un rumore che Kurt vorrebbe registrare perchè... Dio.

Alla fine entrambi rimangono fermi a guardarsi, ansimando.

«Perderò il posto» dice Blaine, ma allo stesso tempo si sporge per baciarlo di nuovo e Kurt ride.

«Quindi? Avevo ragione o avevo ragione, mh?» gli chiede Puck, il giorno dopo, e Kurt per un attimo si chiede se per caso l’altro non abbia una specie di rilevatore sessuale che gli permette di dire quando qualcuno si è scambiato una sega con il proprio professore.

Kurt arrossisce e lo spinge via, ma Puck si limita a ridere e poggiargli un braccio sulle spalle.

«Non ho alcuna intenzione di abbassarmi al tuo livello e raccontare fatti personali» sibila Kurt (anche se il sorriso che non riesce a togliersi da quella mattina probabilmente rovina l’effetto).

Si stringe i libri al petto e pensa all’appuntamento che ha con Blaine quel pomeriggio.

Kurt Hummel-Anderson suona decisamente meglio.

*porn fest, !fan fic, fandom: glee, paring: klaine, character: kurt hummel, character: blaine anderson

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