Merlin; Auvvento; Pre Arthur/Merlin; Merlin (only with spies)

Dec 08, 2011 22:58

Titolo: Merlin (only with spies)
Autore: chibi_saru11
Beta: ///
Fandom: Merlin
Personaggi: Merlin, Arthur Pendragon (apparizioni di Gaius, Will, Gwen, Morgana)
Pairing: pre-Arthur/Merlin; hints past Arthur/Gwaine
Word Count: 2392 (Fidipù)
Rating: PG
Warning: AU
Riassunto: [Chuck!AU] La vita di Merlin cambia una prima volta quando Gwaine lo fa cacciare da Stanford. Una seconda volta quando Gwaine gli manda una strana e-mail, e questa volta non sembra voler smettere di cambiare. Poi arriva Arthur.
Disclaimer: Merlin e Chuck non sono miei. NON LO SONO
Note:
1. La stanchezza.
2. PER IL TERZO GIORNO DEL CALENDARIO DELL'AUVVENTO DELLA BELLISSIMA COMM auverse ANDATE E' BELLA E CI SONO CHALLENGE E TABELLE E TUTTO. Prompt: Spie!AU (un giorno le rileggerò queste storie per vedere gli errori. QUEL GIORNO NON E' OGGI)

Merlin lavora in un supermercato - non lo dice vergognandosene, l’Ealdor è un gran bel supermercato - come addetto alle riparazioni.
Non è un lavoro emozionante, non è un lavoro che l’ha mai portato a pensare di imparare il kung-fu e/o il karate o qualche altra arte marziale. Anzi, Merlin è comunque un po’ troppo sul magrolino andante (quello tutte ossa e spigoli, che nessuno - nessuno - trova attraente, che sembra essere fatto per dare gomitate a destra e a manca) e diciamolo, la sua massa muscolare è estremamente patetica.
La vita di Merlin in generale è, probabilmente, un po’ patetica. O almeno, lo è ultimamente.
Prima Merlin era a Stanford, stava per laurearsi, sarebbe stato qualcuno. E poi Gwaine l’ha fatto cacciare via dall’università - con una menzogna bella e buona - e Freya l’ha lasciato.
E ora la vita di Merlin è patetica.
Sono cose a cui ci si rassegna: vive con i suoi due migliori amici - Gwen e Lancelot, che sono una delle coppie più disgustosamente carine sulla faccia della terra - perché lei è sempre stata la sua migliore amica e l’aveva accolto a casa sua come una sorella e perché Lancelot era onestamente troppo buono per essere vero; passa i pomeriggi a giocare ai videogame con Will e non ha un appuntamento dal Disastro delle Polpette.
La sua è una vita abbastanza ordinaria. Tranne quando accadono cose strane.
E per cose strane Merlin intende ricevere un’e-mail da Gwaine con il gioco che avevano inventato a Stanford  e poi non ricordarsi come fosse finito sul pavimento.
«Probabilmente hai giocato troppo,» gli dice Will, sorridendogli «tipo che ti ha mandato in reboot il cervello, capisci?»
Will si crede sempre molto più simpatico di quanto in realtà non sia, ma Merlin non lo cambierebbe con nulla al mondo.
«No ma è strano,» ripete, «perché ho anche questo mal di testa che non riesco a spiegare e…»
«Overdose da  Halo, Merlin. Overdose da Halo,» e l’altro lo dice come se fosse la soluzione alla fame nel mondo, quindi lui annuisce e lascia perdere.
Cosa potrebbe essere, dopotutto? Ovviamente è una cosa del genere, non ci sono altre spiegazioni.
E poi Will gli da una gomitata abbastanza forte da fargli perdere il fiato. «Cosa dia-» comincia, ma Will sta indicando qualcosa - o qualcuno - davanti a loro e Merlin si volta in tempo per vedere chi si sta avvicinando.
Oh, perfetto, Merlin sa già che non riuscirà a parlare.
Il ragazzo che si sta avvicinando al bancone è assolutamente mozzafiato. Ha i capelli biondi, gli occhi chiari (è troppo lontano per dirlo con certezza, ma Merlin pensa che siano azzurri), un corpo muscoloso e un viso assolutamente bellissimo.
Merlin si sistema la cravatta (a che scopo poi, sa perfettamente di non avere alcuna possibilità) e il ragazzo si ferma davanti a lui, posando un cellulare sul tavolo.
«Buongiorno,» dice, sorridendo - e oh, wow, okay, persino i suoi denti storti sembrano perfetto (che poi non sono esattamente storti, sono un poco piegati e sono… gli danno un’aria molto meno divina e molto più approcciabile e…).
«Sa-Salve, ah,» e poi si blocca a guardarlo un altro po’ perché… perché sì.
Will, che è ancora accanto a lui, scuote la testa. «Quello che questo cretino vuole dire è: possiamo aiutarla con qualcosa?»
Giusto. Giusto, Merlin dovrebbe davvero cercare di ritrovare il dono della parola.
Il ragazzo sorride, senza distogliere gli occhi da Merlin, e indica il cellulare che ha appena posato sul tavolo. «Ho un problema con il mio cellulare,» dice.
Okay, cellulare, può cavarsela con un cellulare. Annuisce, prendendo l’oggetto e cominciando a blaterare una serie di cose su cui non ha il minimo controllo perché… perché oddio.
Il ragazzo sembra mediamente divertito, Merlin si sente un po’ preso in giro, ma può vivere con la consapevolezza che Mr. Dio Sceso In Terra pensa che Merlin sia un po’ ridicolo.
Alla fine, quando trova il problema - una cosa facile, di qualche minuto - lo restituisce all’altro.
Il ragazzo sorride, provando ad utilizzare il telefono. «Sì, grazie, non sapevo davvero cosa fare,» dice, piegando un poco la testa (ha gli occhi blu, Merlin aveva ragione, occhi incredibilmente blu) «non so come ringraziarti. »
Merlin scuote la testa perché no, è il suo lavoro, non deve ringraziarlo, cosa?
«Sono pagato per… sì, insomma,» balbetta e Will - che è ancora lì, perché non se ne sta andando? - tossisce.
Il ragazzo non ci fa caso, prende un foglietto dalla tasca e lo passa a Merlin.
«Il mio nome è Arthur,» dice, i suoi occhi blu che risplendono leggermente (o magari sono le luci del supermercato, tutto è possibile) «se ti va  potrei offrirti una cena per ringraziarti»
Merlin è ufficialmente morto e arrivato in paradiso.
Rimane fermo a guardare l’altro - Arthur, Arthur è un bel nome, elegante e pieno di storia - e sa che dovrebbe muoversi e prendere il foglietto, ma non…
Will lo fa al posto suo (grazie al cielo, avrebbe potuto baciarlo). «Lo farà, te lo posso assicurare, credo solo che tu l’abbia rotto,» dice ridacchiando.
Arthur sorride di nuovo (denti, ugh) e poi gli fa l’occhiolino prima di andarsene.
«Oh. Mio. Dio,» dice Will, quasi senza fiato «sai che io non sono omosessuale, ma Merlin, Merlin quello me lo farei anche io. No, seriamente, prendi questo numero e chiamalo immediatamente, fregatene di sembrare disperato. Hai visto il suo culo?»
Merlin l’ha visto.
Ugh.

Alla fine Will costringe Merlin a mandare un messaggio ad Arthur (qualcosa che assomiglia tanto ad un “Ehi, sono Merlin” che, davvero? Davvero Merlin? Dio mio sembri patetico) ed è quest’ultimo ad organizzare l’uscita.
Il che è grandioso, fantastico - o almeno Merlin pensa questo prima di vedere che tipo di ristorante ha scelto Arthur. Merlin non ha nulla che sarebbe nemmeno lontanamente appropriata ad un luogo del genere!
Gwen ride quando Merlin ha una specie di crisi in mezzo al salotto e gli da uno dei completi di Lancelot - che è in ospedale a salvare il mondo o qualcosa del genere - e poi gli da un bacio sulla guancia e gli dice buona fortuna.
Merlin arriva con dieci minuti d’anticipo e si sente un po’ stupido ad aspettare l’altro davanti al locale, ma quando Arthur arriva, non può fare a meno di essere contento di essersi presentato prima, ci tiene a fare una buona impressione.
La cena va benissimo - no, davvero - e Arthur è simpatico, affabile, e un buon ascoltatore e presto Merlin si trova a parlargli di Stanford e Gwaine. L’altro a volte lo guarda in maniera strana, come se non sapesse esattamente cosa fare o avesse qualcosa fermo in gola.
Merlin cerca di non darci troppo peso.
Finiscono la cena, Arthur paga per entrambi (Merlin si è proposto ma, onestamente, non sarebbe stato in grado di pagare) ed escono dal ristorante.
L’aria notturna è un po’ fraschetta e Merlin si chiede se, magari, Arthur gli chiederà di tornare a casa con lui o…
Poi qualcuno comincia a sparare. E apparentemente loro sono il bersaglio.
Oh maledizione.

Ci sono un paio di cose dalle quali Merlin non sa se si riprenderà mai, tipo il fatto che Arthur ha tenuto una pistola sotto la giacca per tutta la cena, o che, apparentemente, è parte della CIA.
«Cosa?» strilla, perché cosa? E Arthur lo zittisce con un’occhiataccia.
Oh, sì, anche questo. Ora che apparentemente stanno scappando dall’NSA - per un motivo che Merlin non ha ben capito - apparentemente l’altro può rivelare il suo vero carattere.
Perché ovviamente l’Arthur gentile e affabile della cena non era altro che una parte, il vero Arthur è uno stupido, arrogante bastardo che si arrabbia quando Merlin non segue i suoi ordini alla perfezione.
E Merlin ancora non sa cosa sta succedendo, maledizione!
Scappano dentro un edificio e poi dentro quello che sembra un garage all’aperto ed è lì che un elicottero si ferma davanti a loro.
Un elicottero, un maledetto elicottero.
E sporta, la pistola puntata contro Arthur, c’è una delle donne più belle che Merlin abbia mai visto (forse era un requisito importante la bellezza? Forse se non eri almeno un modello non potevi diventare una spia? Agente Segreto? Cosa erano?).
«Ciao, Arthur,» disse la donna, facendo un piccolo saltello e scendendo dall’elicottero prima che questo atterri. Arthur non ha ancora abbassato la pistola - e se Merlin deve scegliere tra un pazzo che gli ha offerto una cena e protetto da dei proiettili e una pazza che, probabilmente, ha ordinato a qualcuno di sparargli… non è così difficile come sembri.
«Morgana» risponde Arthur, sembra teso e per niente felice di vedere l’altra donna.
«Non c’è bisogno che qualcuno si faccia male,» dice lei, sorridendo (è una specie di sorrisetto malvagio, però, Merlin trova che le venga molto bene) «sono solo qui per Emrys. »
Uh? Lì per lui?
«Credo ci stiamo sbagliando tutti,» le disse Arthur, continuando a guardarla «Merlin non sa assolutamente nulla dell’intersect,» intersect? Di che cosa stanno parlando?
«Vi dispiacerebbe rendermi partecipe della conversazione? » chiede Merlin, perché magari se qualcuno finalmente gli dice cosa sta succedendo ha qualche possibilità di capirci di più.
Morgana si volta verso di lui e sorride. «Il tuo amico Gwaine è scappato con un progetto top secret, io sono qui per riprendermelo,» spiega, i suoi capelli neri che ondeggiano al vento. Non sembra minimamente preoccupata di Arthur e Merlin comincia ad avere paura «abbiamo rintracciato lìintersect in una mail che ha mandato a te,» continua e Merlin… Merlin ricorda l’e-mail, ma si è cancellata dopo che lui l’ha aperta e poi… e poi non ricorda niente, perché si è svegliato svenuto sul pavimento della sua stanza. «Quindi ti porteremo in custodia e troveremo il modo di farti parlare. »
«Non ce n’è davvero bisogno,» disse Arthur, e oh, Merlin era completamente d’accordo con lui «non credo che Gwaine gli abbia detto qualcosa, non davvero. Sono certo che Merlin non sappia nulla e magari Gwaine aveva un motivo per…»
«Credi che a qualcuno interessa quel che pensi su questa faccenda, Arthur?» sbotta Morgana, tornando a guardare l’altro agente.  «Sei compromesso, lo sanno tutti, Gaius non ti ha nemmeno mandato per questa missione, hai deciso di assumerti dei rischi da solo e…»
«Avevo tutti i diritti di indagare e…»
«Non avevi il diritto di prendere la questione nelle tue mani! L’NSA prenderà Emrys in custodia e…»
«Ma Merlin non sa nulla! »
Sembrano tanto due fratelli che litigano per un giocattolo, si ritrova a pensare Merlin, guardandosi un attimo in giro. Da lì si può benissimo vedere tutto il quartiere e il suo sguardo si sofferma su uno degli hotel che costeggiano la strada.
C’è qualcosa… qualcosa di strano in quell’hotel, Merlin non saprebbe dire cosa ma… e poi una serie di immagini apparentemente senza senso gli scorrono per la mente e solo alla fine il suo cervello sembra trovare loro la giusta posizione.
Oh, oh.
Oh?
«Scusate,» si inserisce e i due si voltano verso di lui, un identico sguardo annoiato in viso. Normalmente Merlin li lascerebbe continuare ma… «perché il mio cervello sembra credere che ci sarà un attentato ad un ambasciatore asiatico in quell’hotel?»
Apparentemente è la cosa giusta da dire perché Morgana e Arthur si zittiscono entrambi.
«No,» soffia Morgana e Arthur si copre gli occhi con una mano.
Merlin vorrebbe tanto avere la sua risposta.

La ha alla fine della serata, dopo che hanno salvato l’ambasciatore del Non Ricorda Cosa e dopo che Merlin ha trovato il modo di no far scoppiare una bomba, seguendo un altro dei suoi flash (ha deciso di chiamarli così, sembra appropriato).
A spiegarglielo è un certo Gaius, è un vecchietto che sembra estremamente simpatico, almeno fino a che Merlin non scopre che è, effettivamente, uno dei pezzi grossi all’interno del NSA.
Apparentemente per qualche ragione che non riescono a comprendere l’intersect è stato downloadato dentro il suo cervello.
Merlin non riesce a trattenersi dal chiedere se, per caso, non sia la nuova trama di un videogame. Nessuno sorride.
Gaius gli dice che normalmente dovrebbero prenderlo in custodia e chiuderlo in una cella nel bel mezzo del deserto del Sahara o qualcosa del genere e tutto quello a cui Merlin riesce a pensare sono Gwen e Lancelot e Will, a cosa penseranno della sua scomparsa.
E poi si rende conto che Gaius ha detto normalmente.
«Quindi non…» prova, speranzoso e Gaius scuote la testa, prima di guardare verso Arthur. «L’agente Pendragon si è offerto di tenerti d’occhio per noi e l’agente Le Fay si è detta pronta ad aiutarlo,» gli spiega Gaius e Merlin non può fare a meno di guardare verso l’altro, che però sta ovviamente facendo di tutto per non incontrare il suo sguardo.
«Fino a che qualcuno non scoprirà la tua identità, Emrys,» riprese Gaius «potrai restare qui. »

Due ore dopo è quasi mattina e Merlin è seduto da… da qualche parte, non è certo di come ci sia arrivato lì, sa solo che è lontano da casa sua ed è stanco.
Arthur si siede accanto a lui, ma non dice assolutamente nulla. Merlin vorrebbe appoggiarsi a lui, chiudere gli occhi e lasciarsi andare, ma Arthur non è interessato a lui, è stata tutta solo una finzione.
Merlin deve cominciare a ricordarselo. L’Arthur con cui è andato a cena è diverso dall’Arthur che gli ha ordinato di scappare, che ha messo KO tre agenti e che maneggia una pistola come un terzo braccio.
Sono diversi, ma Merlin pensa che siano entrambi un poco meravigliosi.
«Grazie,» dice, piano «non dovevi… so che ti sei sacrificato per me e…»
«Sei una vittima innocente qui,» rispose Arthur, scuotendo le spalle «non so perché Gwaine ti ha mandato il programma ma… ma sei una brava persona e poi c’è qualcosa in te…» si ferma e Merlin si volta a guardarlo.
Arthur ha lo sguardo puntato davanti a sé ed è ancora più bello così, alla luce dell’alba.
«Sei una brava persona,» ripete, come se fosse importante, «e poi voglio capire perché Gwaine ha mandato il messaggio proprio a te. »
«Voi eravate…?» e non riesce a pensarci, non davvero.
«Compagni,» risponde Arthur bruscamente - troppo bruscamente, Merlin si morde il labbro - «ma lui mi ha tradito senza pensarci due volte e… non è questo il motivo per cui l’ho fatto, Merlin.»
Poi si volta e gli sorride e oh, oh, a Merlin non interessa realmente che siano due persone differenti, perché è quasi certo che non lo siano, che ci siano più sfaccettature in Arthur di quelle che persino lui crede.
«L’ho fatto perché sei uno stupido idiota» ed è… apparentemente Arthur lo intende come un complimento, quindi Merlin non risponde.
Questa sarà la mia vita d’ora in poi, pensa e poi si rende conto che gli sarebbe potuta andare molto peggio.

!fan fic, character: arthur pendragon, *auvvento, pairing: arthur/merlin, character: merlin, fandom: merlin

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