Jun 30, 2011 23:35
Ambasciatore Spock
Non è come il suo Spock, lo guarda come se Jim fosse qualcosa d’importante, come se tenesse tra le mani il destino del mondo.
Gli piace il modo in cui lo guarda, il modo in cui gli parla. Per questo si sente in colpa a lasciarlo indietro (anche se è lui a volerlo) perché riesce quasi a sentire, ancora ora, il dolore che è stato trasferito nella fusione mentale.
Non sa cosa fare, ma si ripromette di tornare indietro a prenderlo quando tutto sarà finito. Si ripromette di tornare indietro per questo vecchio amico.
Si ripromette di tornare indietro e salvarlo un'altra volta.
Better (I dare you to)
Jim non è mai stato in grado di rinunciare ad una sfida, mai nella sua vita, e questa non è un'eccezione.
Quando Pike gli dice "Ti sfido a fare di meglio," Jim sa già che salirà su quella maledetta navicella. Lo sa perché il suo sangue sta bollendo e non riesce a smettere di muovere la gamba, su e giù, su e giù.
Sa già che salirà perché Jim non ha mai aspettato altro che un'occasione, una singola misera occasione, per dimostrare che non è niente come George Kirk.
Che è molto meglio di George Kirk. Che lo è sempre stato.
Capitano
Quando si siede per la prima volta sulla sedia del capitano sull'Enterprise è convinto che sarà l'ultima volta. Ha salvato il mondo, certo, ma nel farlo ha disobbedito a così tanti ordini che ormai non tiene nemmeno più il conto.
Non ne è dispiaciuto (era la cosa giusta da fare), ma sa già che una volta a terra non lo lasceranno rimettere piede sul ponte di comando per almeno altri due anni.
Si sbaglia e oh, non è mai stato più felice di essersi sbagliato.
Mentre stringe la mano di Pike, mentre il resto dell'accademia applaudisce, Jim non è mai stato più felice.
Dodici (Minuti)
È divertente pensare a quante persone si sentono dei maledetti esperti nella tragedia della USS. Kelvin. Jim ha sempre il desiderio di ridere loro in faccia.
Ha letto tutti i libri, visto il film, partecipato a quanti più convegni possibili e quello che vorrebbe dire loro è che, se non hanno sentito gli ultimi dodici minuti della USS Kelvin così tante volte da farsi quasi sanguinare le orecchie, allora non hanno capito nulla.
Se non sanno a memoria l'intonazione delle ultime parole di George Kirk ("Ti amo, tesoro.") non sanno nulla su nessuno dei Kirk, sulla USS Kelvin.
Sono solo dei maledetti ipocriti.
Enterprise
Il rumore delle turbine lo tranquillizza, lo fa sentire a casa, amato. Probabilmente non è molto sana come cosa, ma l'Enterprise è la prima vera casa che abbia mai avuto e Jim la ama. La ama più di qualsiasi donna abbia mai avuto, più di chiunque abbia mai amato in tutta la sua vita.
E a volte pensa che l'Enterprise lo ami a sua volta. A volte, quando sfiora le pareti metalliche della sua stanza, ha come l'impressione che vibrino d'eccitazione sotto le sue dita.
Jim ama l'Enterprise, il suo magnifico equipaggio, ama tutto di lei. E non smetterà mai di farlo.
Famiglia
E' Hikaru il primo a dirlo "Siamo come una famiglia," ma sono tutti quanti a farglielo credere. E Jim non ha mai avuto una reale famiglia (ha avuto Winona - che non c'era mai -, Sam - che era troppo impegnato per prestargli davvero attenzione - e Frank - e oh, Jim non vuole nemmeno cominciare a parlare di Frank) quindi non sa davvero cosa dire, non sa davvero che tipo di famiglia siano, ma pensa che gli può andare bene.
Che come seconda famiglia non sono per nulla male.
Che forse la sua vita comincia a sorridergli davvero. Non gli dispiace.
George Kirk
Jim non conosce il George Kirk di cui parla sua madre, quello cha dipinto metà della staccionata di bianco prima di venire richiamato in servizio, quello che raccontava storie a Sam prima di metterlo a letto.
Jim non conosce nemmeno il George Kirk di cui parla il resto del mondo, l'eroe senza macchia e senza paura, compassionevole e perfetto.
Jim conosce solo l'ombra di un uomo che non c'è mai stato e il buco lasciato dalla sua mancanza.
Jim non capisce perché tutti amino George Kirk, lui lo odia. Lo odia perché, non importa quanto ci provi, non potrà mai liberarsi di lui.
Hikaru Sulu
Si conoscono combattendo due romulani su una sonda spaziale e fanno amicizia precipitando a veliocità supersonica verso un pianeta sull'orlo della distruzione.
Imparano a conoscersi tra i libri cartacei che Jim tiene in camera e i film vecchi di almeno un secolo che Hikaru tiene in camera. Hikaru gli insegna a maneggiare un fioretto e Jim gli insegna tutte le tattiche militari che conosce.
Non sono migliori amici, ma funziona, funziona e si ritrovano assieme a prendere in giro Pavel o a cercare di fare impazzire Bones.
Funziona e quando Hikaru gli dice "E' come se fossimo una famiglia," Jim annuisce.
Iowa
Riverside è troppo piccola per lui. l'Iowa è troppo piccola per lui.
Il mondo, probabilmente, è troppo piccolo per lui. E' quello che gli dice sempre sua madre, quello che Jim pensa, ma non riesce mai a dire.
E' quello che snte ogni volta che prendere una boccata d'aria e si sente intrappolato, incapace di scappare, incapace di fuggire.
E quindi prende la macchina di suo padre e comincia a guidare, accelera fino a sentire il vento tra i capelli e la morte tra le dita.
Ed è la sensazione più bella dell'universo.
(Poi salta, perchè Jim non sa davvero come si fa a morire).
Jim Kirk
E' strano pensare che c'è, in un altro universo, un'altra versione di lui che ha avuto tutto quello che Jim non ha mai avuto.
E' strano pensare che c'è una versione migliore di lui in ogni singolo aspetto. Una versione che è carismatica ed equilibrata e perfetta.
Eppure Jim pensa che non è davvero giusto paragonarli, che con il materiale che ha avuto a sua disposizione, il Jim Kirk di questo universo è riuscito abbastanza bene.
Eppure a volte si chiede se, per caso, l'altro lui avrebbe risolto la situazione meglio di lui. Se...
E non riesce mai a darsi una risposta.
Kobayashi Maru
Nessuno comprende perchè Jim si sia intestardito su questo test (Jim non pretende che lo facciano).
Nessuno comprende che cosa voglia dire per Jim guardare tutte quelle navi, la sua nave, venire distrutta senza poter fare nulla. Non è così che funziona nella vita reale, c'è sempre un altro metodo, un modo per vincere nonostante qualsiasi situazione avversa.
Jim Kirk ne è fermamente convinto. Quindi ci riprova e poi vince, con qualsiasi mezzo necessario.
"Ha barato," gli dicono dopo e Jim Kirk ghigna - come un animale feroce, pericoloso - e risponde "Ma il test in sè era truccato," e ride.
Leonard McCoy
"Potrei vomitarti addosso," non è probabilmente il modo migliore per cominciare un'amicizia Jim rifletterà anni ed anni dopo, ma non può davvero dispiacersi del fatto che quella frase lo abbia portato vicino a Bones.
Bones che è suo fratello, il suo migliore amico, il suo grillo parlante e, spesso, l'unica ragione per cui rimane vivo.
Bones che ringhia e abbaia, ma non morde mai (non lui almeno,) e che è leale e buono e tutto quello di cui Jim ha bisogno.
Non che glielo dirà mai, ovviamente (non sono tipi da grandi dichiarazioni sentilmentali, loro, mai stati), ma Jim pensa sia implicito.
Montgomery Scott
Probabilmente non c'è uomo più pazzo nell'universo di Montgomery Scott (una pazzia priva di cattiveria, perchè di pazzi bastardi ce ne sono tanti al mondo), ma Jim non affiderebbe a nessun'altro al mondo la sua nave.
Loro si capiscono, uniti dall'amore per l'Enterprise ("un giorno riusciremo a trovare un modo di sposarla, questa bella signora," scherza spesso Scotty e Jim ride, pensando che gli piacerebbe trovare questo modo) e una buona bottiglia di scotch.
E forse potrebbe trovare un altro ingegnere bravo abbastanza, ma nessuno pazo ed assolutamente perfetto come lui, non uno che lo seguirebbe altrettanto ciecamente. Jim è soddisfatto.
Nero
A volte si chiede com'è possibile che al mondo esistano persone come Nero, malate e marce fino al più prodonfo anfratto della loro anima.
A volte si chiede quanto dolore abbia dovuto provare per diventare così, cos'abbia perso in quest'universo di cui nessuno di loro sa nulla, che tipo di persona debba essere stato.
A volte pensa semplicemente a quanto gli sarebbe piaciuto prenderlo a pugni fino a macchiarsi le mani di verde, fino a vedere il suo sangue sgorare sul pavimento, lasciare il suo corpo piano piano.
A volte cerca di dimenticare il suo viso. Non ci riesce, ma ci prova comunque.
Olson
Quando Olson si va a schiantare contro la sonda, finendo poi incenerito dal raggio, tutto quello a cui Jim riesce a pensare è "maledetto bastardo," perchè non solo lascia lui e l'altro tipo (Jim non ricorda come si chiama) alle prese con due romulani, ma aveva anche le maledettissime cariche.
Le maledettissime cariche con cui avrebbero dovuto far saltare in aria quella sonda. In più se l'è portaot a letto una volta, Olson - o forse era uno di nome Olsen? - e ora non riesce a non pensarci. Perchè Olson è morto.
E lui sta prendendo a pugni un romulano.
Maledettissimo Olson.
Pavel Chekov
Pavel è il fratello minore che Jim non ha mai avuto. Sembra avere dodici anni e ha due grandi occhi blu e dei riccioli adorabili e la mente più fine degli ultimi vent'anni.
Sembra più piccolo di quanto Jim ricorda di essere mai stato (ma Jim non è mai stato un bambino, non davvero) e tutto quello a cui riesce a pensare quando lo vede è che deve proteggerlo. Deve proteggero coem non è stato in grado di proteggere se stesso.
E' un desiderio irrazionale ed ipocrita probabilmente, ma non riesce davvero a dispiacersene. Per Jim è tardi, ma per Pasha no.
Quattordici
Perde la verginità a quattordici anni. Lui si chiama Se'ha ed è uno dei rifugiati e Jim vede come lo guarda e sa cosa vuol dire (lo sa da quando Frank ha provato ad aprirgli la zip dei pantaloni quasi due anni prima). Quindi va da lui, perchè sa che è un buon modo per trovare da mangiare, ma vuole che la sua prima volta sia con qualcuno di cui si fida.
Se'ha cerca di non fargli male, di essere gentile, ma a Jim non importa. Ha troppa fame per sentire il dolore ed è troppo vuoto per fare alcuna differenza.
Romulus
A volte Jim si ferma a pensare al fatto che Vulcano non ci sia più, ma Romulus sia ancora lì.
A volte si ferma a pensare alla quantità di persone che sono morte in nome di un paese che è ancora lì, che non è mai staato toccato.
La distruzione di Romulus è stata ciò che ha spinto Nero ad agire, ad inseguire la navicella dell'altro Spocl.
Eppure Romulus è ancora lì.
A volte Jim vorrebbe urlare, ma non ne ha alcun diritto (lui ha perso solo un padre, i Vulcaniani hanno perso tutto). A volte si limita a chiudere gli occhi e respirare.
Spock
Non sa bene come descrivere Spock, come descrivere questo qualcosa che sta nascendo tra di loro, quindi non lo fa.
Jim non è mai stato un fan delle etichette, non gli interessa mettere ordine nella sua vita e, per una volta, non sembra importare nemmeno a Spock.
Si danzano intorno senza mai affrontare l'argomento, senza mai parlarne, e funziona, quindi non importa.
Poi Spock cade vittima del Pon Farr e Jim entra nella sua cabina e quello che succede sono solo affari loro. E dopo non hanno realmente più bisogno di parlarne perchè Jim può sentire la presenza di Spock nella sua testa.
Tarsus IV
Non ricorda molto di Tarsus, a dire il vero. Ricorda la fame, la fame lancinante che non se ne andava mai, che rimaneva con loro ogni singolo secondo. Che è con lui ancora adesso, spesso, quando si scorda di mangiare per ore ed ore, quando non sente il suo stomaco che brontola perchè c'è così abituato.
Ricorda di avere lottato con tutti i mezzi che aveva, di aver fatto cose di cui non è particolarmente fiero, di avere guardato Kodos negli occhi fino all'ultimo secondo, fino alla fine di tutto.
Ricorda di essere sopravvissuto, e nient'altro è più importante di quello.
Uhura
Sa molte cose di Nyota Uhura, come il suo nome - anche se non gli è permesso usarlo. Sa di sua madre e delle sue tre sorelle e di sua nonna, sa di suo padre che se n'è andato quando lei aveva un anno e mezzo e della sua passione per le lingue.
Sa che le piace il cioccolato al latte e non quello fondente, che ha pianto per tre ore dopo essersi lasciata con Spock, che a volte le piace chiudere gli occhi e lasciare che qualcun'altro sia forte al posto suo (a lui non dispiace mai esserlo).
Sa abbastanza.
Vulcano
La prima volta che vede Vulcano è davvero troppo impegnato per prestarle attenzione (cercare di sopravvivere ha questi effetti). La seconda volta, però, si innamora.
Si innamora della sabbia rossa, del caldo soffocante, del caos intrinseco del pianeta. Jim lo sente vibrare intorno a lui, instabile e bellissimo - ed è solo un ricordo, è solo nella mente di Spock, ma a Jim non importa.
Guarda quel mondo selvaggio davanti ad i suoi occhi e sa che l'avrebbe amato, avesse avuto tempo per goderselo. Sa che si sarebbe innamorato anche della versione originale e fa male pensare che non sarà mai possibile.
Winona Kirk
Winona Kirk non si può definire una cattiva madre semplicemente per il fatto che non si può definire realmente una madre.
A Jim non importa davvero, non ora almeno, non ora che ha il suo equipaggio e la sua nave e Spock. Non ora che è abbastanza forte per trasformare la sua rabbia in qualcos'altro.
Un tempo Jim Kirk odiava quella donna ardentemente, odiava la sua mancanza e la sua voce incredibilmente distante. Ora non gli importa.
Si parlano qualche volta, conversazioni fredde e prive di sentimento. Jim non sa nemmeno perchè ci provino.
(Poi guarda Spock, pensa ad Amanda e lo ricorda.)
Xenofobia
La prima volta che sente qualcuno insultare Spock per la sua razza, Jim si alza ed è pronto ad iniziare una rissa. Spock gli mette una mano sulla spalla e Jim si limita ad allontanarsi da quell'ambasciatore il più velocemente possibile.
La prima volta che sente un Klingoniano parlare male di lui solo perché è un umano, Jim gli spara in testa con un phaser. Posizionato su "Kill".
Jim non capisce che differenza possa esserci, cosa cambia se ha il sangue rosso, verde o giallo. I mostri possono avere qualsiasi viso, sono di qualsiasi razza (Frank, Kodos, Nero). Non vede la differenza.
Yeoman Rand
In un altro universo, forse, sarebbe riuscito ad innamorarsi di Janice. Janice è forte e compassionevole e bella e... però non è quello di cui Jim ha bisogno, non è qualcuno che potrebbe realmente stare al suo fianco.
E' troppo pura, troppo fragile per poter davvero stare con lui. Jim, che non sa bene come prendersi cura nemmeno di se stesso, che ha abbastanza problemi personali da poterci riempire l'intersa stiva dell'Enterprise.
A volte si chiede se l'altro Jim e la sua Janice siano mai stati insieme, se fossero stati innamorati. Spera di sì (ma sa, dai ricordi di Spock, di no).
Zio Frank
Jim non sa perché Winona abbia sposato Frank, tutto quello che sa è che la prima volta che Frank lo picchia Jim ha nove anni ed è arrabbiato, ma è troppo piccolo e non capisce.
La prima volta che lo massacra di botte ne ha undici ed è stanco, così tanto stanco, e Frank è ubriaco e Jim ha voglia di morire.
La prima volta (e ultima) in cui Frank cerca di aprirgli i pantaloni, Jim ha dodici anni, gli da un calcio nello stomaco e scappa via il più velocemente possibile. Scappa su Tarsus e non va a finire esattamente bene.
character: jim kirk,
!fanfiction,
*sillabario,
paring: kirk/spock,
fandom: star trek