Misfits; pornfest; Nathan/Simon; Monkeyslut is blown

Feb 08, 2011 01:33

Titolo: Monkeyslut is blown
Autore: chibi_saru11
Fandom: Misfits
Personaggi: Nathan, Simon
Pairings: Nathan/Simon
Rating: NC-17
Avvertimenti: Linguaggio molto ma molto colorito (è Misfits, che vi aspettavate?), PWP, Slightly non-con.
Word: 1387 (FiDiPua)
Riassunto: C’era una cosa che Nathan aveva sempre voluto fare, ma non era mai riuscito, principalmente perché l’unica persona del mestiere che conosceva era un suo lontano zio e cazzo, non poteva mica andare dallo zio Freddy e dirgli che voleva girare un porno.
Note:
1. NATHAN E BARRY, I NEED YOU TWO TO FUCK ON-SCREEN ;___; Dio.
2. Misfits, Nathan/Simon, Simon filma sempre, quindi Nathan decide che dovrebbero filmare un porno, la safe word è "monkey slut" per il Pornfest @ fanfic_italia
Disclaimer: Misfits non è mio, ma della BBC e io ho capito che la BBC è il mio DIO, dopo Merlin e Sherlock e Misfits E TUTTI GLI ALTRI, quindi questo è solo un mio modo per dire loro che LI AMO. BBC NEVER CHANGE. *impazzisce*


C’era una cosa che Nathan aveva sempre voluto fare, ma non era mai riuscito, principalmente perché l’unica persona del mestiere che conosceva era un suo lontano zio e cazzo, non poteva mica andare dallo zio Freddy e dirgli che voleva girare un porno.

E poi c’era sempre il problema che, a girare un porno di quelli seri, c’era la possibilità che sua madre lo venisse a sapere (non perché sua madre guardasse del porno, ma Nathan non poteva certo giurare la stessa cosa per tutti quei suoi fidanzati che si era portata in casa - specialmente il fottuto cane, sì).

Quindi Nathan non era mai riuscito a girare un porno, sebbene fosse certo che sarebbe riuscito a renderlo assolutamente spettacolare. Era una cosa che gli bruciava, a volte, quando utilizzava uno dei computer del centro per guardare un po’ di sana azione.

Ed era da lì, a dire il vero, che era venuta l’idea. Ora, Nathan aveva sempre pensato di partecipare in un porno etero, con una qualche ragazza dalle tette enormi, ma non era particolarmente selettivo.

Il sesso era divertente con chiunque lo si facesse, davvero, ‘fanculo alle cagate cattoliche e cose simili. Quindi il punto era, in tutto quello, che a Nathan interessava fottere qualcuno di fronte ad una telecamera - che avessero poi una fica o un cazzo lì sotto erano dettagli insignificanti (e okay, magari avrebbe tirato la linea agli animali, ecco. Nathan non si sarebbe fatto un animale. Dopo Ruth e il ragazzo-gorilla di Kelly avevano dovuto imparare a mettersi dei paletti e stare molto molto attenti.) - il punto era che non aveva una telecamera e a meno che non l’avesse rubata (e Nathan l’avrebbe anche fatto, ma il suo periodo con i servizi sociali stava finendo e col cazzo che avrebbe ricominciato) non aveva nemmeno i soldi per comprarla.

Dunque non aveva una telecamera e non poteva andare dallo zio Freddy e rischiare che il lupo mannaro mostrasse a sua madre un suo porno.

Poi, un giorno come tutti gli altri, in cui Barry lo stava filmando mentre si buttava dal tetto di un palazzo di tre piani - che dava su un cortiletto in cui non passava mai nessuno - Nathan realizzò che Barry lo stava filmando. Che Barry era un pervertito stalker che si portava il cellulare ovunque andasse e faceva video ai limiti dell’indecente.

Cazzo sì, aveva appena trovato la sua fottuta telecamera, pensò, prima di sfracellarsi a terra. E non era facile pensare mentre avevi il cervello un poco ovunque.

~

Non l’avrebbe certo detto in giro, ma Simon non era messo poi tanto male come aveva temuto. Non era messo male per niente, nudo sotto di lui con i polsi legati sopra la testa.

«Na-Nathan io non credo…» stava dicendo, mentre, dietro di loro, la telecamera riprendeva ogni loro gesto.

«Oh, non essere stupido Barry! Sei nelle mie mani! Andrà tutto bene!» gli disse, ghignando e abbassandosi a mordergli il collo. Simon spinse la testa indietro, cercando di dargli più spazio (perché dopotutto era sempre un piccolo pervertito del cazzo, e per quanto cercasse di fare il verginello Nathan sapeva che tutta quella situazione lo attizzava da morire) e Nathan la approfittò, portando una mano su uno dei suoi capezzoli.

«Non potresti al-almeno… slegarmi?» chiese Barry, e Nathan si alzò a guardare i polsi dell’altro, legati con un pazzo di stoffa allo stipite del letto.

Quello non era esattamente parte del piano, okay, ma ogni volta che Nathan guardava Barry, sotto di lui, completamente alla sua mercé il suo cazzo faceva un saltello estremamente compiaciuto. E dopotutto, chi se ne fregava.

«No, Barry! Queste sono le basi per un buon porno! Non abbiamo le tette, quindi prendiamo il bondage!» gli spiegò, ridacchiando e abbassando una mano sull’erezione dell’altro, cominciando a massaggiarla lentamente, godendosi l’espressione di Barry.

Il ragazzo, nonostante tutto, cominciò a muovere il bacino per dare più spazio alla mano di Nathan, che aveva cominciato ad aumentare il ritmo, mentre lui lanciava la testa all’indietro e cominciava a gemere.

«Ti piace, ah Barry?» mormorò Nathan, abbassandosi a mordergli il petto, forte, strappandogli un gemito misto di dolore e piacere.

Gli accarezzò i testicoli con una mano, leggermente, abbassandoli poi e infilandogli, molto poco elegantemente, un dito su per il culo.

«Cosa?» chiese Barry, sorpreso, mentre Nathan continuava con il suo lavoro, masturbandolo con efficienza, mentre lo preparava (se si voleva essere una buona pornostar bisognava saperle queste genere di cazzate, dopotutto).

«Non ti preoccupare, Barry Barry! E ricorda che se c’è qualcosa che non va c’è sempre la parola di sicurezza,» lo rassicurò, infilando un secondo dito senza troppo cerimonie e sentendo il suo cazzo che quasi vibrava per l’aspettativa.

Poteva sentire il rumore della telecamera dietro di loro e si immaginava già come sarebbe stato rivederlo, rivedersi mentre fotteva Barry così forte che non  sarebbe stato in grado di camminare per almeno una settimana (perché Nathan era meraviglioso e il suo cazzo aveva poteri magici! Per un po’ aveva anche creduto che potesse essere quello il suo potere - prima di cadere da un palazzo, morire e rinascere, certo).

«Io non…» si lamentò però Barry e Nathan lo zittì stringendo la sua presa sul cazzo dell’altro  (non ricordava che nei porno ci fosse così tanto parlare, maledizione).

«Ora sta zitto, Barry,» gli intimò dunque, «e fammi lavorare!» poi si abbassò a baciarlo, spingendo la sua lingua dentro la bocca dell’altro in un bacio aperto non esattamente elegante. Non che gli interessasse.

Bisognava dire che, dopo, Barry si zittì finalmente, lasciandolo a concentrarsi sulla telecamera e sul suo cazzo (avrebbe dovuto essergli riconoscente, altro che lamentarsi così tanto, maledizione! Tanto non è che normalmente ci fosse qualcuno disposto ad andare a letto con lui!).

Almeno fino a che Nathan non rimosse le dita, prese il preservativo e si preparò a penetrarlo, ovvio.

«Cosa? Nathan! Nathan! Monkey slut! Monkey slut!» urlò Barry, cercando di dimenarsi, ma venendo bloccato dalla stoffa che gli cingeva i polsi.

Nathan rise di cuore, avvicinando la punta del suo cazzo al buco dell’altro «Oh, non lo sapevi Barry? Monkey slut è saltata!» canticchiò, prima di girarsi verso la telecamera e sorridere «E questo, miei cari telespettatori, è come si fotte qualcuno in diretta!» annunciò, prima di entrare dentro Barry.

L’altro gemette per il dolore, cercando di chiudere le gambe e non lasciarlo entrare, ma Nathan gliele bloccò, spingendosi più a fondo con una spinta decisa. Non era molto diverso dal penetrare una ragazza, c’erano molti più muscoli e doveva fare una certa forza per tenere le gambe dell’altro spalancate.

«Se la smetti di dimenarti farà molto meno male,» gli disse - anche se davvero, non ne aveva idea, lui non si era mai fatto mettere nulla su per il culo in tutta la sua esistenza e non ci teneva particolarmente - e Barry la smise, chiudendo gli occhi e respirando profondamente un paio di volte.

«Oh, non fare quella faccia, Barry! Vedrai che sarà bloody foxy! »  per tutta risposta Barry quasi gli sputò in faccia, il piccolo bastardello. «Come se non piacesse anche a te! Lo sappiamo tutti che sei un po’ una puttana, sempre a riprenderci e guardare le tette di Kelly e Alisha!» e per provare il suo ragionamento, Nathan spinse un’altra volta, più in fondo, sentendo Barry che si arcuava contro di lui, per dargli più spazio.

«Lì,» stava dicendo «lì!» e sì, esattamente come fottere una donna, maledizione. E Nathan era un dio nel fottere.

Continuò a spingere, portando poi una mano a coprire il cazzo di Barry, riprendendo ad accarezzarlo e stringerlo e presto sentì di stare per venire. Spinse un ultima volta, quindi, stringendo la base dell’erezione dell’altro e sentendola irrigidirsi.

Venne (pensando, mentalmente, che aveva fatto bene a mettere la telecamera dietro di loro, perché Nathan poteva ammettere che magari la sua faccia non era tra le migliori, mentre veniva) accasciandosi poi addosso a Barry, e sentendo l’erezione dell’altro, tesa allo spasmo, che gli toccava il fianco.

«Vuoi venire, Barry Barry?» chiese, divertito, ma l’altro non riuscì a fare altro che muovere il bacino in alto. «Oh, Barry, sapevo ti sarebbe piaciuto,» mormorò, divertito, riportando la mano sull’erezione dell’altro e facendolo venire con poche, calcolate mosse.

E dopo, quando la telecamera era stata messa da parte e la cassettina era sicura nelle mani di Nathan, Simon disse «La prossima volta cambiamo parola di sicurezza, però,» e Nathan rise (perché, alla fin fine, Barry era davvero un piccolo bastardo pervertito).

character: simon, !fanfiction, *porn fest, paring: nathan/simon, character: nathan young, fandom: misfits

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