Narnia RPS. OT5. Perchè Skandar odia davvero le scarpe alla moda e le cravatte
Skandar prese l’ennesimo bicchiere di champagne cercando di allentarsi il nodo della cravatta - la prossima volta avrebbe ricordato a Will che aveva ancora bisogno di respirare, grazie - provando a sorridere a chiunque fosse la ragazza che gli stesse parlando.
La giacca gli dava fastidio e per quanto cercasse di pensare ad altro, le scarpe - che Anna e Will avevano assicurato essere all’ultima moda e assolutamente comodissime - gli facevano un male cane.
Effettivamente era tutto colpa di Anna e Will, non solo le scarpe, ma anche quella noiosissima festa che loro avevano organizzato per il suo compleanno.
Una di quelle feste che lui odiava, in cui bisognava stare in giacca e cravatta, sorridere per tutto il tempo e indossare scarpe scomode e alla moda. Ma, evidentemente, Anna e Will ritenevano che fosse necessario - e Skandar aveva il sospetto che fosse semplicemente perché loro adoravano questo tipo di cose, loro e Georgie, che era appunto in un angolo con Will a spettegolare di chissà chi.
Skandar spostò lo sguardo sul resto della sala per cercare gli altri due traditori - Skandar era sicuro che in un qualche modo anche Ben avesse contribuito, giusto per farlo arrabbiare.
Anna era vicino al buffet che parlava con qualcuno - il fatto che Skandar non conoscesse la metà delle persone lì in giro dava un’idea di quanto si fossero lasciati andare gli organizzatori, no? - sembrava perfettamente a suo agio, spostandosi qualche ciocca di capelli dietro l’orecchio e Skandar la fulminò con lo sguardo. Non poteva divertirsi lei più di lui alla sua festa, era essenzialmente ingiusto!
Spostò lo sguardo in cerca di Ben, senza trovarlo da nessuna parte.
Beh, sarebbe stato ingiusto da parte sua non andarlo a cercare, era un suo ospite dopo tutto, non poteva mica rimanere lì a divertirsi con… uhm, qualunque fosse il suo nome. Skandar non era mica un ospite maleducato.
«Ehm, scusa se t’interrompo, ho proprio bisogno di trovare Ben… ehm, sì, ci vediamo in giro, ok?» disse, allontanandosi da lei a poco a poco e la ragazza non ebbe nemmeno il tempo di salutarlo che lui era già troppo lontano per riuscire a sentirla.
Il fatto che poi non era proprio andato a cercare Ben, ma un posto dove nascondersi, non era qualcosa che la ragazza aveva bisogno di sapere, no?
Avevano affittato il piano terra di una bellissima villa che Skandar non aveva nemmeno idea che esistesse, sapeva che si erano dati da fare e questo gli faceva piacere, davvero, ma le scarpe continuavano a fargli male e finché non avesse avuto addosso le sue converse non avrebbe potuto avere pensieri magnanimi verso nessuno, figuriamoci quei traditori che si spacciavano per i suoi migliori amici.
Stava quasi per alzarsi - perché non era educato scomparire così - quando una voce alle spalle richiamò la sua attenzione.
«Tana per Skandar!» trillò la voce di Ben e quando Skandar si girò vide tutti e quattro i traditori venire verso il suo nascondiglio.
Anna avanzava a braccetto con Will mentre quest’ultimo parlava ancora con Georgie - probabilmente di qualcuno che era particolarmente ingrassato o del cugino del fratello di uno degli invitati.
«Ma cos…?» chiese, alzando un sopracciglio. Li odiava ancora per quella festa, davvero, li odiava profondamente.
Aveva sperato che, dato che non avevano nulla da girare, avrebbero passato il suo compleanno da qualche parte, solo loro cinque. Non che lo avrebbe mai ammesso perché, davvero, si poteva essere più patetici?
«Avevamo fatto una scommessa: io e Georgie sostenevamo che saresti scappato dopo la prima mezzora, Will che avresti aspettato un’oretta - giusto per sembrare educato - Anna era l’unica che pensava che non te la saresti squagliata» disse Ben, sedendosi accanto a lui.
Anna gli si sedette davanti mentre Will e Georgie - che avevano apparentemente finito di parlare - presero posto in modo da formare un cerchio.
«In definitiva sembra che Will abbia vinto» disse Anna guardandolo negli occhi con disapprovazione - Skandar non sapeva bene se fosse perché aveva abbandonato il party o perché aveva fatto vincere Will, un po' di tutti e due probabilmente.
«Ovviamente, nessuno conosce Skan meglio di me» gongolò William, posandogli una mano sulla spalla. Skandar sorrise cercando di ricordarsi perché fosse arrabbiato con loro.
«Non vantarti troppo, Moseley, hai avuto semplicemente fortuna» ribatté Skandar, senza però rimuovergli la mano da dove l’aveva appoggiata.
«Ben detto, Skansiepansie!» saltò su Georgie « la prossima volta ti straccerò, Will! Anzi, stasera giocheremo a Trivial e a quel punto vedrai…»
William sorrise, voltandosi verso di lei «Accetto la tua sfida, ma non stasera… » rispose e Georgie annuì soddisfatta. Skandar rimase a guardarli alzando un sopracciglio, William e Georgie che rinviavano una partita a Trivial? - partita a cui avrebbero comunque dovuto partecipare anche tutti loro - Era un evento che non capitava da anni, o che non era mai capitato… Skandar non ne era certo.
«Perché no, mi va una partita a Trivial…» disse, perché sarebbe comunque stato meglio di quello strazio, ma quando vide gli altri quattro voltarsi verso di lui come se fosse stato pazzo non potè fare altro che sbottare un «Cosa?»
«Oddio! Il nostro Skansiepansie é invecchiato cosí tanto che non si ricorda nemmeno piú le cose! Ti ricordi di me, vero? Sono io, il tuo amato Ben!» urlò Ben, buttandosi su di lui con tutto il suo peso e rischiando di farlo cadere addosso a Will.
«Skan, tesoro, dopo dobbiamo festeggiare il tuo compleanno…» gli disse Anna, guardandolo un po’ confusa e Georgie scattò all’istante.
«Sì, andiamo in sala giochi e a mangiare degli hot dog e poi abbiamo organizzato un…» trillò allegramente Georgie, prima che Will le tappasse la bocca guardandola esattamente come guardava tutti quando dicevano qualcosa di troppo ad un giornalista.
A quel punto Skandar non ci stava decisamente capendo piú niente «E la festa?» chiese, guardandoli negli occhi.
Ben alzò un sopracciglio stupito prima di scuotere le spalle «Beh, se vuoi rimanere qui basta dirlo, insomma… forse stai crescendo ed hai bisogno delle tue feste eleganti e presto o tardi ti dimenticherai di noi!» ricominciò Ben, buttandosi di nuovo a peso morto su di lui.
Skandar cercò di toglierselo di dosso in ogni modo, senza ovviamente riuscirci.
«No, intendevo… pensavo che la festa servisse a festeggiare il mio compleanno…» disse, guardandoli tutti negli occhi.
Anna guardava Will con un poco di apprensione e Georgie prese a strappare attentamente un po’ d’erba, persino Ben - che si era grazie al cielo rimesso seduto - non riusciva a guardarlo in faccia.
«Non… non l’avrete mica fatto solo per la scommessa, vero?» chiese Skandar, sbattendo gli occhi in maniera nervosa.
Anna ebbe la decenza di abbassare gli occhi, Ben sembrava quasi compiaciuto di se stesso, Will aveva un sorriso di scuse sul viso e solo Georgie parlò.
«Ben ci aveva sfidati, sfidati! Non potevamo tirarci indietro!» disse Georgie, come se tutto avesse un senso logico «e in piú… beh…»
«In piú era così divertente guardati, Skan! Non hai una minima idea di come é stata la tua faccia per tutta la festa, davvero» finì per lei Ben, annuendo vigorosamente.
«A parte quando ti allentavi la cravatta, era un nodo perfetto prima che lo toccassi, Skan» Aggiunse Will, e Skandar non riuscì nemmeno a reagire mentre Will gli sistemava di nuovo quella specie di cappio.
Riuscì a parlare dopo qualche minuto, guardando truci tutti quanti - soffermandosi su Ben, perché era Ben e non era nemmeno un po’ dispiaciuto - «Io vi odio» dichiarò alla fine sbuffando «Vi odio davvero».
Ma a quel punto Anna e Georgie stavano ridendo, Will gli aveva appoggiato la testa sulla spalla e Ben gli sorrideva.
«Non sto scherzando, vi odio davvero e per farvi perdonare dovrete comprami almeno due coni gelato!» borbottò tentando di non sorridere «E Wizzle, smettila di fare le fusa sul mio collo!»
Da quello a ritrovarsi tutti e quattro attaccati addosso c’era voluto poco, ma Skandar non riusciva davvero a smettere di sorridere.
La giacca gli dava fastidio e per quanto cercasse di pensare ad altro, le scarpe - che Anna e Will avevano assicurato essere all’ultima moda e assolutamente comodissime - gli facevano un male cane.
Effettivamente era tutto colpa di Anna e Will, non solo le scarpe, ma anche quella noiosissima festa che loro avevano organizzato per il suo compleanno.
Una di quelle feste che lui odiava, in cui bisognava stare in giacca e cravatta, sorridere per tutto il tempo e indossare scarpe scomode e alla moda. Ma, evidentemente, Anna e Will ritenevano che fosse necessario - e Skandar aveva il sospetto che fosse semplicemente perché loro adoravano questo tipo di cose, loro e Georgie, che era appunto in un angolo con Will a spettegolare di chissà chi.
Skandar spostò lo sguardo sul resto della sala per cercare gli altri due traditori - Skandar era sicuro che in un qualche modo anche Ben avesse contribuito, giusto per farlo arrabbiare.
Anna era vicino al buffet che parlava con qualcuno - il fatto che Skandar non conoscesse la metà delle persone lì in giro dava un’idea di quanto si fossero lasciati andare gli organizzatori, no? - sembrava perfettamente a suo agio, spostandosi qualche ciocca di capelli dietro l’orecchio e Skandar la fulminò con lo sguardo. Non poteva divertirsi lei più di lui alla sua festa, era essenzialmente ingiusto!
Spostò lo sguardo in cerca di Ben, senza trovarlo da nessuna parte.
Beh, sarebbe stato ingiusto da parte sua non andarlo a cercare, era un suo ospite dopo tutto, non poteva mica rimanere lì a divertirsi con… uhm, qualunque fosse il suo nome. Skandar non era mica un ospite maleducato.
«Ehm, scusa se t’interrompo, ho proprio bisogno di trovare Ben… ehm, sì, ci vediamo in giro, ok?» disse, allontanandosi da lei a poco a poco e la ragazza non ebbe nemmeno il tempo di salutarlo che lui era già troppo lontano per riuscire a sentirla.
Il fatto che poi non era proprio andato a cercare Ben, ma un posto dove nascondersi, non era qualcosa che la ragazza aveva bisogno di sapere, no?
Avevano affittato il piano terra di una bellissima villa che Skandar non aveva nemmeno idea che esistesse, sapeva che si erano dati da fare e questo gli faceva piacere, davvero, ma le scarpe continuavano a fargli male e finché non avesse avuto addosso le sue converse non avrebbe potuto avere pensieri magnanimi verso nessuno, figuriamoci quei traditori che si spacciavano per i suoi migliori amici.
Stava quasi per alzarsi - perché non era educato scomparire così - quando una voce alle spalle richiamò la sua attenzione.
«Tana per Skandar!» trillò la voce di Ben e quando Skandar si girò vide tutti e quattro i traditori venire verso il suo nascondiglio.
Anna avanzava a braccetto con Will mentre quest’ultimo parlava ancora con Georgie - probabilmente di qualcuno che era particolarmente ingrassato o del cugino del fratello di uno degli invitati.
«Ma cos…?» chiese, alzando un sopracciglio. Li odiava ancora per quella festa, davvero, li odiava profondamente.
Aveva sperato che, dato che non avevano nulla da girare, avrebbero passato il suo compleanno da qualche parte, solo loro cinque. Non che lo avrebbe mai ammesso perché, davvero, si poteva essere più patetici?
«Avevamo fatto una scommessa: io e Georgie sostenevamo che saresti scappato dopo la prima mezzora, Will che avresti aspettato un’oretta - giusto per sembrare educato - Anna era l’unica che pensava che non te la saresti squagliata» disse Ben, sedendosi accanto a lui.
Anna gli si sedette davanti mentre Will e Georgie - che avevano apparentemente finito di parlare - presero posto in modo da formare un cerchio.
«In definitiva sembra che Will abbia vinto» disse Anna guardandolo negli occhi con disapprovazione - Skandar non sapeva bene se fosse perché aveva abbandonato il party o perché aveva fatto vincere Will, un po' di tutti e due probabilmente.
«Ovviamente, nessuno conosce Skan meglio di me» gongolò William, posandogli una mano sulla spalla. Skandar sorrise cercando di ricordarsi perché fosse arrabbiato con loro.
«Non vantarti troppo, Moseley, hai avuto semplicemente fortuna» ribatté Skandar, senza però rimuovergli la mano da dove l’aveva appoggiata.
«Ben detto, Skansiepansie!» saltò su Georgie « la prossima volta ti straccerò, Will! Anzi, stasera giocheremo a Trivial e a quel punto vedrai…»
William sorrise, voltandosi verso di lei «Accetto la tua sfida, ma non stasera… » rispose e Georgie annuì soddisfatta. Skandar rimase a guardarli alzando un sopracciglio, William e Georgie che rinviavano una partita a Trivial? - partita a cui avrebbero comunque dovuto partecipare anche tutti loro - Era un evento che non capitava da anni, o che non era mai capitato… Skandar non ne era certo.
«Perché no, mi va una partita a Trivial…» disse, perché sarebbe comunque stato meglio di quello strazio, ma quando vide gli altri quattro voltarsi verso di lui come se fosse stato pazzo non potè fare altro che sbottare un «Cosa?»
«Oddio! Il nostro Skansiepansie é invecchiato cosí tanto che non si ricorda nemmeno piú le cose! Ti ricordi di me, vero? Sono io, il tuo amato Ben!» urlò Ben, buttandosi su di lui con tutto il suo peso e rischiando di farlo cadere addosso a Will.
«Skan, tesoro, dopo dobbiamo festeggiare il tuo compleanno…» gli disse Anna, guardandolo un po’ confusa e Georgie scattò all’istante.
«Sì, andiamo in sala giochi e a mangiare degli hot dog e poi abbiamo organizzato un…» trillò allegramente Georgie, prima che Will le tappasse la bocca guardandola esattamente come guardava tutti quando dicevano qualcosa di troppo ad un giornalista.
A quel punto Skandar non ci stava decisamente capendo piú niente «E la festa?» chiese, guardandoli negli occhi.
Ben alzò un sopracciglio stupito prima di scuotere le spalle «Beh, se vuoi rimanere qui basta dirlo, insomma… forse stai crescendo ed hai bisogno delle tue feste eleganti e presto o tardi ti dimenticherai di noi!» ricominciò Ben, buttandosi di nuovo a peso morto su di lui.
Skandar cercò di toglierselo di dosso in ogni modo, senza ovviamente riuscirci.
«No, intendevo… pensavo che la festa servisse a festeggiare il mio compleanno…» disse, guardandoli tutti negli occhi.
Anna guardava Will con un poco di apprensione e Georgie prese a strappare attentamente un po’ d’erba, persino Ben - che si era grazie al cielo rimesso seduto - non riusciva a guardarlo in faccia.
«Non… non l’avrete mica fatto solo per la scommessa, vero?» chiese Skandar, sbattendo gli occhi in maniera nervosa.
Anna ebbe la decenza di abbassare gli occhi, Ben sembrava quasi compiaciuto di se stesso, Will aveva un sorriso di scuse sul viso e solo Georgie parlò.
«Ben ci aveva sfidati, sfidati! Non potevamo tirarci indietro!» disse Georgie, come se tutto avesse un senso logico «e in piú… beh…»
«In piú era così divertente guardati, Skan! Non hai una minima idea di come é stata la tua faccia per tutta la festa, davvero» finì per lei Ben, annuendo vigorosamente.
«A parte quando ti allentavi la cravatta, era un nodo perfetto prima che lo toccassi, Skan» Aggiunse Will, e Skandar non riuscì nemmeno a reagire mentre Will gli sistemava di nuovo quella specie di cappio.
Riuscì a parlare dopo qualche minuto, guardando truci tutti quanti - soffermandosi su Ben, perché era Ben e non era nemmeno un po’ dispiaciuto - «Io vi odio» dichiarò alla fine sbuffando «Vi odio davvero».
Ma a quel punto Anna e Georgie stavano ridendo, Will gli aveva appoggiato la testa sulla spalla e Ben gli sorrideva.
«Non sto scherzando, vi odio davvero e per farvi perdonare dovrete comprami almeno due coni gelato!» borbottò tentando di non sorridere «E Wizzle, smettila di fare le fusa sul mio collo!»
Da quello a ritrovarsi tutti e quattro attaccati addosso c’era voluto poco, ma Skandar non riusciva davvero a smettere di sorridere.