RPS. J2. Il tuo Amore mi sta Soffocando. Sfida @ 3x9_lover

Dec 25, 2008 02:27

«Porca puttana, dov’è la cravatta?» urli, in preda al panico - no, seriamente, dove cazzo può essere finita la tua cravatta se siete praticamente in una stanza di tre metri quadrati? -  non che Jared possa trovartela con la forza del pensiero, ma di solito è lui quello ordinato tra i due.

Certo, lo è quando non avete appena finito di scopare e fuori ci sono persone che vi cercano perché dovete partecipare ad una dannata intervista - a cui Jared ti ha costretto a partecipare; il fatto che ti abbia ripagato in maniera soddisfacente non cambia il fatto che è colpa sua.

«No, seriamente Jen, credi che abbia poteri psichici? Come diamine faccio a saperlo? Magari è assieme alla mia scarpa. Perché hai questa dannata fissazione per le scarpe? Uh?» ti chiede, piegandosi a cercare dietro uno scatolone la sua scarpa scomparsa.

Ti volti leggermente - ancora preoccupato di non trovare la cravatta - e guardi il suo sedere qualche secondo, giusto il tempo di rifarti gli occhi prima di tornare a cercare dietro quella cassetta degli attrezzi.

«Non eri tu quello del “Io mi immedesimo totalmente nei miei personaggi”? Fai una di quelle tue diavoleria da psichico, Sammy» borbotti, sogghignando leggermente.

Jared ti lancia addosso qualcosa - qualcosa che fa un male cane, tra parentesi - e riconosci la famigerata scarpa scomparsa.

«Ehi, Jay, guarda, credo di aver trovato la tua scarpa, è piovuta giù dal cielo» dici, ridendo e porgendogli l’arma del delitto. Jared ti guarda male, riprende la scarpa e ti mette tra le mani la cravatta.

L’hai già detto che lo ami? «Dio, ti amo strambo uomo-psichico» sghignazzi, cercando di creare un nodo decente alla cravatta.

Jared ti da un calcio allo stinco e tu scoppi a ridere. Fuori senti qualcuno che corre agitato e sai anche perché lo fa. Dio se siete nei casini.

«Birrettina per gestire lo stress?» mormora lui, infilandosi le scarpe. Lo guardi, è piegato e non ti sta nemmeno guardando; Dio, ti ci vorrebbe davvero la birrettina.

«Non stiamo usando questa scusa un po' troppo spesso?» chiedi, esultando internamente per il nodo vagamente decente che sei riuscito ad ottenere.

«Beh, tu hai bocciato la mia» borbotta Jared, alzandosi in piedi e questa volta glielo dai tu un calcio allo stinco.

«”Siamo stati rapiti dagli alieni” a te pare una scusa credibile?» gli chiedi, esasperato. Jared ti guarda serio e senti già che questa potrebbe essere una delle rarissime volte in cui Jared non se ne esce fuori con una delle sue cavolate.

«Io, veramente, avevo proposto “rapiti da esseri paranormali” che fa certamente più effetto» obbietta lui, guardandoti con la sua migliore faccia da schiaffi.

Dio, come diamine fa a fare una faccia così? Uhm? E perché diamine lo fa prima di un’intervista?

«Merda, Jay, non puoi farmi andare ad un’intervista con un’erezione in bella mostra» mormori, sospirando rassegnato «quindi ora noi usciremo di qui e io sarò ancora in grado di camminare normalmente e non come se avessi un palo nel culo, ok?»

«Ma io trovo quella tua camminata particolarmente eccitante…» sogghigna il bastardo di fronte alle tue incredibili pene. Vorresti ripetere che è colpa sua se siete in questa cazzo di situazione e che, se fosse stato per te, a quest’ora sareste a copulare come ricci nel vostro letto - oddio, il tuo o il suo ma non vuoi fare il pignolo.

«Smettila, signor partecipiamo-a-questa-intervista, ok? Piantala!» sbotti esasperato e Jared ride, prima di abbracciarti e baciarti sulle labbra.

Il suo è un tocco delicato, non è un bacio che cerca di essere approfondito, ma nemmeno uno sfiorasi di labbra. Non avete tempo, fuori ci sono almeno una trentina di persone che vi cercando e che se vi trovassero così sarebbe la fine, ma Jared ti stinge tra le braccia e non t’importa poi molto di chi ci sia là fuori.

«Dovremmo…» mormora Jared, cercando di staccarsi, ma tu lo ritiri verso di te, mordendogli il labbro.

Dovreste fare tante cose. Dovreste non tradire le vostre fidanzate così, dovreste essere semplici migliori amici, dovreste smetterla di mentire a chiunque e dovreste anche smetterla di andare a fare sesso poco tempo prima di un’intervista. Ma non fate nulla comunque.

Perché questa volta dovrebbe essere diverso?

«Dio, Jen, questo…» mugola Jared e tu lo stringi semplicemente più forte.

«E’ che Dio se brucia, Jay…» borbotti, leccandogli il labbro superiore e Jared ride. La sua è una risata di gola e ti fa vibrare le labbra.

«Anche la mia erezione brucia, Jen, ma questo non vuol dire…» comincia, cercando di sottrarsi al tuo tocco e tu semplicemente gli infili la lingua in bocca.

Perché non è l’erezione - o, almeno, non è solo quella - che ti brucia da impazzire, non sai cosa sia, ma non riesci a farla smettere.

E’ come se stessi morendo dentro, come se ci fosse un virus dentro di te e tu non potessi fare nulla per fermarlo.

Porca troia, vorresti urlare, fatelo smettere, ma sai che non è possibile. E’ che semplicemente questo ti sta uccidendo; questo mix di doveri, bugie e promesse infrante ti lascia senza fiato.

A volte, ti dici, sarebbe così facile abbandonare tutto, abbandonare Jared. Poi però alzi lo sguardo e i suoi dannatissimi occhi sono su di te e non t’importa più se non hai più aria.

«Dobbiamo muoverci, cazzone» gli dici, allontanandoti da lui e andando verso la porta.

«Ehi, sbaglio o fino a tre secondi fa eri tu che non mi facevi andare via? Uhm?» borbotta lui, seguendoti. Ti volti verso di lui, un ghigno smagliante a illuminarti il viso.

«Dicono tutti così, bellezza, prima di cadere tra le mie braccia» dici, uscendo dallo sgabuzzino.

Lui ride e i tuoi polmoni sembrano aver smesso di bruciare poi così tanto.

paring: j2, *sfida, fandom: rps, !fanfiction, character: jensen ackles, character: jared padalecki

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